La biblioteca Ghibliana...
Moderatore: Coordinatori
tokyo blues
mi hanno regalato il libro per il compleanno
questo accadeva due mesi fa
non riesco a leggerlo
parlando di libri in generale, vado a periodi che si alternano (periodo fantasy, periodo horror, periodo harry potter, periodo banana yoshimodo, periodo classico, periodo best seller, ecc ecc), vanno tornano e così via. in questo momento ho il periodo classico: sto leggendo orgoglio e pregiudizio, ho appena finito cime tempestose e leggerò i dolori del giovane werter.
cià cià
questo accadeva due mesi fa
non riesco a leggerlo
parlando di libri in generale, vado a periodi che si alternano (periodo fantasy, periodo horror, periodo harry potter, periodo banana yoshimodo, periodo classico, periodo best seller, ecc ecc), vanno tornano e così via. in questo momento ho il periodo classico: sto leggendo orgoglio e pregiudizio, ho appena finito cime tempestose e leggerò i dolori del giovane werter.
cià cià
Re: tokyo blues
Dimentichi forse il periodo Salvatore Quasimoto ?Sonomi ha scritto:, periodo banana yoshimodo,...
"Pur sprovvisto di soldati, e solo, combatteva il mondo e i suoi vizi in questo luogo". (Yasushi Inoue).
periodo Quasimoto
no, quello non ce l'ho
non faccio mai moto, sono pigra
non faccio mai moto, sono pigra
Re: periodo Quasimoto
l'ho capita dopo un giro..spettacolare..Sonomi ha scritto:no, quello non ce l'ho
non faccio mai moto, sono pigra
"Il falso e il meraviglioso sono più umani dell'uomo reale" (Paul Valery)
- spaced jazz
- Susuwatari
- Messaggi: 1120
- Iscritto il: mer lug 30, 2003 9:47 pm
- Località: Café Alpha
Infatti, infattiMuska ha scritto:Già, vero...spaced jazz ha scritto: Ma, tanto per la cronaca, anche segnalato dal sottoscritto come eccellente scrittore, anzi sicuramente fra i miei preferiti
Infatti, Spaced, amiamo le tue recensioni musicali, ma neanche tu sei perfetto.
Ma se per perseguire la strada della perfezione devo considerare mediocri i libri di Murakami... allora preferisco restare un sottoprodotto della cultura massificata.
- Vampiretta
- Ghibliano D.O.C.
- Messaggi: 833
- Iscritto il: gio mar 30, 2006 12:59 am
- Località: Roma
Mi associo con kamui, visto che anche a me il libro è piaciuto molto! Evidentemente non è uno scrittore "nelle tue corde" capita!kamui ha scritto:se non ti è piaciuto Tokyo blues addirittura da doverne interrompere la lettura non mi sento di consigliarti altri suoi libri. Essendo una delle sue opere più rappresentative potresti trovarti davanti l'ennesima fiction pornografica condita da una penosa tecnica narrativa...sauron1317 ha scritto:Supponiamo che volessi dare un'altra possibilità ad Haruky Murakami, prima di impalarlo definitivamente su roghi di sterco.
Quale altro libro suo mi consigliereste (motivando la scelta)?
Come io non sopporto i film di Bertolucci, eppure per altri sono capolavori!
Mi permetto di linkare un bel postdi Marcello "tenda rossa", docente universitario e bloggista da parecchio tempo, nel quale traccia brevemente un ideale cammino fra i libri di Banana Yoshimoto. Buona lettura.
Raro concedit, numquam negat, semper distinguit
- yami
- Nuovo Membro
- Messaggi: 41
- Iscritto il: sab ago 12, 2006 11:18 am
- Località: il sonno della ragione
Se si parla di letteratura giapponese, personalmente non consiglierei mai né banana yoshimoto, né haruki murakami, a mio avviso DECISAMENTE sopravvalutati. Magari un approccio alla letteratura giapponese classica potrebbe essere difficile ( dal momento che presenta per lo più trame fumose,il rapporto narratore/personaggi è diverso rispetto ai romanzi occidentali ecc), d'altra parte un Ueda Akinari è piacevolissimo (consiglio: Racconti di Pioggia e di Luna a cura di M.T.Orsi), il problema è dato dal fatto che è necessaria una conoscenza almeno di base della storia del Giappone antico. Poi ci sarebbe il Genji monogatari , l'eterno citato, considerato il capolavoro per eccellenza del Giappone Heian (anche se shito non è d'accordo ) che però con le sue 1500 pagine di intrighi amorosi e vita di corte potrebbe far desistere i più dalla lettura. Tra i moderni, Izumi Kyoka ed il suo Il monaco del monte Kooya è molto carino, e fa parte di quella letteratura che mostra il passaggio di svolta rappresentato dall'occidentalizzazione del Giappone, pur sempre interpretata alla luce della tradizione autoctona. Ci troviamo di fronte ad una nutrita schiera di "nuovi" autori, che sviluppano un nuovo tipo di narrativa, lo shosetsu, corrispettivo del novel occidentale. Ed abbiamo allora Mori Oogai, Nagai Kafuu, Natsume Sooseki e Tanizaki Jun'ichiro. Se ne potrebbe parlare per giornate intere!!!! >:D Chi è interessato alla letteratura giapponese peschi pure a piene mani tra questi autori, a mio avviso non se ne avrà a pentire naturalmente più vicini a noi ma sempre classici abbiamo Kawabata e l'allievo Mishima, e volerebbero altre settimane a parlare dei due^^ Personalmente ho scoperto da poco la letteratura giapponese, appena un anno fa, ma ne sono rimasta stregata.
Spulciavo i vari approcci alla lettura... io ho avuto il periodo russo, il perioso inglese, il perioso francese, il periodo germanico, naturalmente il primo è stato quello italiano ^^ anche americano (letteratura che, devo dire, in linea generale non amo) ma mai sudamericano, e ne sono curiosa. Consigli in proposito? oltre a marquez intendo
Spulciavo i vari approcci alla lettura... io ho avuto il periodo russo, il perioso inglese, il perioso francese, il periodo germanico, naturalmente il primo è stato quello italiano ^^ anche americano (letteratura che, devo dire, in linea generale non amo) ma mai sudamericano, e ne sono curiosa. Consigli in proposito? oltre a marquez intendo
- Shinji71
- Membro Senpai
- Messaggi: 308
- Iscritto il: ven nov 18, 2005 12:10 am
- Località: brianza lecchese
languono sulla scrivana causa mancanza di tempo , (l'età verde, stella meravigliosa e lo specchio degli inganni ) di Mishima e l'Hagakure (il libro segreto dei samurai)
consiglio un piccolo libro in quanto a numero di pagine non certo a qualità , "il disegno del piviere" di Kawabata Yasunari
consiglio un piccolo libro in quanto a numero di pagine non certo a qualità , "il disegno del piviere" di Kawabata Yasunari
mono no aware
Qualsiasi cosa di Vargas Llosa (i miei preferiti comunque sono La zia Julia e lo scribacchino e La città e i cani, devo ancora leggere Conversazione nella cattedrale). Vorrei suggerirti anche il brasiliano Guimaraes Rosa, ma se non ti piace Garcia Marquez potresti non apprezzarlo. Un altro ottimo autore sudamericano (non ricordo esattamente di dove, credo uruguagio) è Mario Benedetti.yami ha scritto:ma mai sudamericano, e ne sono curiosa. Consigli in proposito? oltre a marquez intendo
Se volessi provare anche qualche spagnolo, consiglio Miguel Delibes (delizioso) e Javier Marias.
Life is what happens to you while you're busy making other plans
Approfitto del topic (pieno di perle come sempre!) per fare una domanda un po’ strana:
Avete letto dei libri che vi hanno subito ricordato i film di Miyazaki e fatto pensare una cosa del tipo “Toh! Da questo il Ghibli potrebbe trarci proprio un bel film!”
Mi riferisco soprattutto a libri fantasy o per ragazzi (entrambi purtroppo sempre bistrattati in un Italia che non comprende il valore pedagogico delle favole o comunque dei racconti di finzione), anche inediti nel bel-(sic!)-Paese, come il delizioso libro della Jones, che è stato editato nei nostri lidi solo successivamente al film di Miya.
Io come letteratura fantastica per ragazzi sono fermo a Jules Verne e ai grandi classici (che ho letto con passione fin da piccolo). A proposito di Verne mi sento di consigliare senza remore almeno la cosiddetta “Trilogia del Mare”, composta da “Ventimila Leghe Sotto i Mari”, “I Figli del Capitano Grant” e dal libro in cui le storie dei due precedenti si incrociano e si concludono “L’Isola Misteriosa” (quest’ultimo a mio avviso un vero e proprio monumento all’avventura pura)
Di Verne poi non sarebbero affatto da sconsigliare anche romanzi meno noti, ma che non hanno perso niente della loro carica di “anticipazione” steampunk (Otomo e il suo “Steamboy” ne sanno qualcosa!):
Libri come “I 500 Milioni della Begum” (in cui immagina una città e una società ideale chiamata “Franceville”, contrapposta all’infernale cantiere militare di “Stahlstadt”, anticipando quelle tensioni che porteranno allo scoppio della Grande Guerra), oppure come “L’Isola a Elica” in cui descrive con un pizzico di malizia (e incredibile lucidità) un isola artificiale chiamata “Milliard City” popolata naturalmente solo da facoltosi riccastri, vero e proprio Eden futuristico, che però è condannato a sprofondare per colpa della superbia e della stupidità dei suoi abitanti.
Un ultimo libro Verniano che mi sento di consigliare perché quasi sconosciuto e ancora tragicamente attuale, è “Parigi nel XX Secolo”, dove si descrivono le vicissitudini di un giovane con ambizioni letterarie (uno dei pochi alter-ego presenti in tutta l’opera di Verne) che si scontra con la società del 1963(!) dominata dalle macchine, dall’automazione e dalle scienze, ed in cui la cultura, l’arte e la bellezza valgono meno di niente.
Davvero tragico e profetico.
Ancora più strano è che questo fosse il secondo romanzo scritto da Verne dopo l’esordio di “5 Settimane in Pallone”, e che venne seccamente rifiutato dall’editore Hetzel poiché ritenuto troppo catastrofico e deprimente . Inedito, è stato pubblicato postumo, pochi anni fa.
Scusate la parentesi steampunk-Verniana (a proposito qualcuno ha letto “La Macchina della Realtà” di Gibson e Sterling?…Ach! Sto di nuovo divagando!)
…
Dicevo: quando ho l’occasione non mi vergogno di dare un occhiata a qualche volume delle collane per ragazzi stile “il Battello a Vapore” o ai “Miti Mondadori” (tra cui ho avuto il piacere di leggere il primo volume di “Artemis Fowl” di Eoin Colfer, un piccolo libricino (stampato a caratteri grandi) scanzonato e in bilico sulla parodia, in cui un genio del crimine di 12 anni cerca di impadronirsi dell’oro del “piccolo popolo”, in un Mondo futuristico dove convivono computer e magia. Bislacco ma piacevole.) Ma, Ora che, a traino del fenomeno Harry Potter, il mercato è un po’ rinato, volevo rimettermi in carreggiata e leggere qualcosa di un po’ più leggero e piacevole di quei mattoni che di solito mi auto-infliggo, e dato che per me piacevole è sinonimo di Ghibli, quale cosa migliore di un libro che ricordi atmosfere, sentimenti, pathos e tante altre belle cosette che tutti così tanto adoriamo del lavoro di Miyazaki e Takahata?
HELP ME!
Avete letto dei libri che vi hanno subito ricordato i film di Miyazaki e fatto pensare una cosa del tipo “Toh! Da questo il Ghibli potrebbe trarci proprio un bel film!”
Mi riferisco soprattutto a libri fantasy o per ragazzi (entrambi purtroppo sempre bistrattati in un Italia che non comprende il valore pedagogico delle favole o comunque dei racconti di finzione), anche inediti nel bel-(sic!)-Paese, come il delizioso libro della Jones, che è stato editato nei nostri lidi solo successivamente al film di Miya.
Io come letteratura fantastica per ragazzi sono fermo a Jules Verne e ai grandi classici (che ho letto con passione fin da piccolo). A proposito di Verne mi sento di consigliare senza remore almeno la cosiddetta “Trilogia del Mare”, composta da “Ventimila Leghe Sotto i Mari”, “I Figli del Capitano Grant” e dal libro in cui le storie dei due precedenti si incrociano e si concludono “L’Isola Misteriosa” (quest’ultimo a mio avviso un vero e proprio monumento all’avventura pura)
Di Verne poi non sarebbero affatto da sconsigliare anche romanzi meno noti, ma che non hanno perso niente della loro carica di “anticipazione” steampunk (Otomo e il suo “Steamboy” ne sanno qualcosa!):
Libri come “I 500 Milioni della Begum” (in cui immagina una città e una società ideale chiamata “Franceville”, contrapposta all’infernale cantiere militare di “Stahlstadt”, anticipando quelle tensioni che porteranno allo scoppio della Grande Guerra), oppure come “L’Isola a Elica” in cui descrive con un pizzico di malizia (e incredibile lucidità) un isola artificiale chiamata “Milliard City” popolata naturalmente solo da facoltosi riccastri, vero e proprio Eden futuristico, che però è condannato a sprofondare per colpa della superbia e della stupidità dei suoi abitanti.
Un ultimo libro Verniano che mi sento di consigliare perché quasi sconosciuto e ancora tragicamente attuale, è “Parigi nel XX Secolo”, dove si descrivono le vicissitudini di un giovane con ambizioni letterarie (uno dei pochi alter-ego presenti in tutta l’opera di Verne) che si scontra con la società del 1963(!) dominata dalle macchine, dall’automazione e dalle scienze, ed in cui la cultura, l’arte e la bellezza valgono meno di niente.
Davvero tragico e profetico.
Ancora più strano è che questo fosse il secondo romanzo scritto da Verne dopo l’esordio di “5 Settimane in Pallone”, e che venne seccamente rifiutato dall’editore Hetzel poiché ritenuto troppo catastrofico e deprimente . Inedito, è stato pubblicato postumo, pochi anni fa.
Scusate la parentesi steampunk-Verniana (a proposito qualcuno ha letto “La Macchina della Realtà” di Gibson e Sterling?…Ach! Sto di nuovo divagando!)
…
Dicevo: quando ho l’occasione non mi vergogno di dare un occhiata a qualche volume delle collane per ragazzi stile “il Battello a Vapore” o ai “Miti Mondadori” (tra cui ho avuto il piacere di leggere il primo volume di “Artemis Fowl” di Eoin Colfer, un piccolo libricino (stampato a caratteri grandi) scanzonato e in bilico sulla parodia, in cui un genio del crimine di 12 anni cerca di impadronirsi dell’oro del “piccolo popolo”, in un Mondo futuristico dove convivono computer e magia. Bislacco ma piacevole.) Ma, Ora che, a traino del fenomeno Harry Potter, il mercato è un po’ rinato, volevo rimettermi in carreggiata e leggere qualcosa di un po’ più leggero e piacevole di quei mattoni che di solito mi auto-infliggo, e dato che per me piacevole è sinonimo di Ghibli, quale cosa migliore di un libro che ricordi atmosfere, sentimenti, pathos e tante altre belle cosette che tutti così tanto adoriamo del lavoro di Miyazaki e Takahata?
HELP ME!
Adoro la letteratura sudamericana, e mi sono messo a studiare spagnolo proprio per poter leggere qualcosa in lingua originale.yami ha scritto:Marquez mi piace, scherzi! E' che ho già letto diverse sue opere e volevo conoscere autori diversi ^^
Tolto Márquez, che conosci già, i miei suggerimenti possono ancora spaziare assai.
A mio modesto avviso il più grande genio della letteratura in lingua spagnola del secolo scorso è Jorge Luis Borges. Borges ha scritto solo racconti brevi e poesie (oltre a una montagna di saggi): puoi iniziare agevolmente da una delle raccolte più note: "Finzioni - La biblioteca di Babele", "L'Aleph", "Il libro di sabbia". Poco tempo fa l'opera omnia (poesie e racconti scritti da solo) di Borges era uscita nelle offerte speciali dei "Meridiani" Mondadori da edicola in due volumi a 12,90 € l'uno. Forse si trovano ancora.
Se ti è piaciuto "Cent'anni di solitudine", il suggerimento che di solito viene abbastanza in automatico è quello di procurarsi "La casa degli spiriti" di Isabel Allende, che ne ricalca per certi versi l'intricato e avvincente dipanarsi di una trama legata alla storia di una famiglia.
Un altro scrittore che adoro è Osvaldo Soriano, capace di un'ironia e di uno spunto parodistico davvero notevoli: "Triste, solitario y final" (credo sia il suo primo libro) è un'eccellente rivisitazione del genere hard boiled con protagonisti notissimi e davvero inattesi, anche se il mio preferito resta "Fútbol", una raccolta di racconti brevi che hanno come protagonista il calcio. Naturalmente non si parla del viziato e sberluccicante calcio giocato da campioncini bizzosi, ma di avventure - una più improbabile e divertente dell'altra - ambientate qui e là nella pampa argentina. Magari avete già sentito da qualche parte il suo "Rigore più lungo del mondo"...
Un'altra raccolta di aneddoti e aforismi sempre legata all'aspetto poetico del pallone è "Splendori e miserie del gioco del calcio" di Eduardo Galeano, del quale ho letto anche il saggio "Le vene aperte dell'America Latina", impegnativo ma estremamente interessante.
@Yami:
Agli altri ottimi spunti di Heimdall aggiungo che se ti piace Marquez allora puoi andare tranquilla anche con Jorge Amado. Guimaraes Rosa è decisamente particolare, molto onirico...
Per quanto riguarda invece il tema introdotto da Nerydon, la sparo grossa: a me non dispiacerebbe una versione Miyazaki del Kim di Kipling...
Agli altri ottimi spunti di Heimdall aggiungo che se ti piace Marquez allora puoi andare tranquilla anche con Jorge Amado. Guimaraes Rosa è decisamente particolare, molto onirico...
Per quanto riguarda invece il tema introdotto da Nerydon, la sparo grossa: a me non dispiacerebbe una versione Miyazaki del Kim di Kipling...
Life is what happens to you while you're busy making other plans
- yami
- Nuovo Membro
- Messaggi: 41
- Iscritto il: sab ago 12, 2006 11:18 am
- Località: il sonno della ragione
Di Borges ho letto L'aleph e mi è piaciuto molto ^^ l'uomo più colto del mondo, quel Borges. L'Allende me l'hanno consigliata in molti, ma per qualche motivo sono sempre stata diffidente, chissà perché! Mi consigliavano Evaluna, voi che dite? De "la casa negli spiriti" ho visto il film (eh già) ed in effetti la trama mi era piaciuta, anche se di libro e film viaggiano sempre su binari diversi, ovviamente. Bene bene, tutti ottimi consigli, vi ringrazio davvero ^^
per quanto riguarda libri che vorrei trasposti in animazioni miyazakiane, mi incuriosirebbe una sua versione di Alice nel paese delle meraviglie, che è stato il mio libro dell'infanzia prediletto ^^ (anche se la versione disney è già di suo eccezionale, rara perla del marasma della casa del topo:) )
per quanto riguarda libri che vorrei trasposti in animazioni miyazakiane, mi incuriosirebbe una sua versione di Alice nel paese delle meraviglie, che è stato il mio libro dell'infanzia prediletto ^^ (anche se la versione disney è già di suo eccezionale, rara perla del marasma della casa del topo:) )