Io l'ho conosciuta perché una mia amica, Masako, ne cantava una cover in italiano.
Allora mi sono interessato, finché alla mia maniera non ho scoperto vita-morte-miracoli del tutto.
E mi sono appassionato.
Perché traducendo il testo originale, mi sono accorto che rappresentava perfettamente un certo stato mentale femminile contemporaneo. Un modo di essere nichilista, abulica, ma al tempo stesso maniaca di protagonismo in una forma di vittimismo drammatico.
"Io non valgo niente e non c'è posto per me al mondo, ma tutto il mondo dipende da me".
Tipo.
Beh, forse ormai lo sapete che queste cose psicologiche e sociologiche mi appassionano.
Allora che ho fatto? Ho adattato in italiano il testo, ovvio.
Deformazione professionale. O deformità professioanale, meglio.
Ed è un testo quasi incantabile. Dico in un solo take. Perché non prende fiato. C'è una sillaba su ogni battito o quasi, a volte con gli accenti tonici spostati da quelli metrici. Un casino.
Beh, Masako ha voluto provare, ed è RIUSCITA a cantare il testo che ho adattato!
https://www.youtube.com/watch?v=UwYL5layJsY
L'ha inciso in un solo take. Non so come abbia fatto, anche perché ci sono dei passaggi con tonalità canore quasi dissonanti sulla musica. Per me è stata bravissima, e la mia gioia è che la canozne ora è, in italiano, PROPRIO COME è in giapponese originale.
E sono felice, perché è quello che cerco sempre di fare.

E inoltre "i conti tornano" dal punto di vista dei battiti, del tempo, di tutto. Il significato (contenuto) e la forma sono come l'originale.
Sono felice.