Gli otto hanno personalità diverse e ciascuno di essi ha le sue debolezze e i suoi lati oscuri ben sfruttati dal sadico serial killer. La terribile casa si rivela piena di stanze che rappresentano il “contrappasso” per i vizi e crimini commessi contro il “senso della vita” secondo l’assassino. La droga è molto presente per il numero soverchiante di siringhe simbolo della corruzione e decadimento di persone che buttano via il dono della vita e ciascuno degli otto subisce gli effetti del disprezzo del malato terminale di cancro. L’attore che fa l’enigmista è straordinariamente bravo e anzi da solo regge tutto il film con i suoi splendidi primi piani ( non è né bello né sexy ma è incredibilmente intrigante ) e i discorsi del personaggio non sono del tutto folli ad un certo punto di vista.
I difetti sono il brutto ritmo di alcune scene quasi da videoclip e l’abuso di colori e la fotografia quasi “sporca” che contrasta violentemente con lo stile freddo e asettico e quasi teatrale del primo Saw ( soprattutto la bellissima prima parte del primo Saw sui i due protagonisti ) e un canovaccio narrativo troppo macchinoso per essere verosimile e naturale.
E’ molto probabile un terzo titolo di Saw…
Un film meno affascinante e “filosofico” del primo ma la tensione c’è e pure il disgusto e il sangue esce a fiotti da tutte le parti per il divertimento dei fan del “gore”.
?)
E pensare che da piccola ero una fifona per quanto riguarda certi film... 
Ma vi dirò solo che 
E poi mi piace il finale a sorpresa, chi lo avrebbe mai immaginato? 