V per vendetta

Film, al cinema o a casa

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Marseius
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V per vendetta

Messaggio da Marseius »

Inanzitutto, un saluto generale :D

Questa sera ho visto questo film al cinema.
non ho intenzione di trattarne la trama perchè ho paura di spoilerare qualcosa e inoltre è uscito da pochissimo.
Le mie impressioni sono quelle di un film che porta avanti un tema molto profondo e ben illustrato. Questo mi ha lasciato decisamente riflettere alla fine e tutt'ora lo stò facendo; mantengo un retrogusto e sento un richiamo a 1984 di George Orwell.
Ci sono ovviamente dei punti che la sciano perplessi sulla gestione delle risorse del personaggio e sulla possibilità di compiere determinate cose, ma alla fine stare attenti a queste, mi sembra superciale e focalizzerei l'attenzione su un personaggio che fondamentalmente non esiste, ma è semplicemente un idea, un sogno.
non voglio esprimermi di più ed attendo risposte per un eventuale confronto con chi lo ha visto.

Grazie
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Heimdall
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Re: V per vendetta

Messaggio da Heimdall »

Spike Spiegel ha scritto:[...]non ho intenzione di trattarne la trama perchè ho paura di spoilerare qualcosa [...]
In questo caso, puoi ricorrere a due semplici accorgimenti:
- selezionare le parti che ritieni contengano qualche rivelazione essenziale e poi premere il tasto "Spoiler" in alto a destra.
- scrivere direttamente "Spoiler" o "Contiene spoiler" nel titolo del topic.
;)

Segnalo anche che il fumetto è in vendita nelle librerie e nelle edicole con il Corriere della Sera (ma anche senza ;) ) in edizione economica al prezzo di € 9,90.
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Shito
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Messaggio da Shito »

Ma esiste un motivo speciale per cui il titolo non sia stato correttamente tradotto con "V di Vendetta"?

Mi pare il più grosso errore di traduzione dopo "Interview with the Vampiire' tradotto come "Intervista COL vampiro" invece che "intervista AL vampiro".

LoL.
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Heimdall
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Messaggio da Heimdall »

Shito ha scritto:Ma esiste un motivo speciale per cui il titolo non sia stato correttamente tradotto con "V di Vendetta"?
E' la prima cosa che ho notato quando ho visto per la prima volta il trailer al cinema: la consueta traduzione letterale (e pedestre) per assonanza dell'inglese 'V for Vendetta' con 'V per Vendetta'. La locuzione 'V for...', per inciso, si usa anche compitando i nomi per telefono, e una traduzione pertinente 'V come Vendetta' avrebbe magari rovinato il suono del titolo, ma a questo punto tanto valeva lasciare il titolo originale, oppure tradurlo con 'V di Vendetta', come suggerito da Shito. :)
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ghila
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Messaggio da ghila »

Santa ignoranza... incredibile difatti!
Comunque, nonostante non abbia visto il film, ho letto pareri discordanti. E purtroppo chi ha amato, come me, la graphic novel di Moore pare si trovi spiazzato di fronte alla superficialità con la quale vengono sparate le idee rivoluzionarie del protagonista, il suo aulico favellare, il suo essere metafora.

Vedremo. :)
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Messaggio da Shinji71 »

infatti Moore è nero di rabbia per come è stato ridotto il fumetto
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Shito
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Messaggio da Shito »

Ivano, credo che per dire 'V come Vendetta', in Inglese sarebbe suonato più come 'V as for Vendetta'.

Giuro che alla prima lezione di inglese della mia vita, mi insegnarono la pronuncia dei nomi delle letter ein Inglese. E ogni volta che dicevano 'i' (pronuncia della E), aggiungevano 'i for elefant' (E for Elephant). Proprio come da noi di dice 'La ci di cane'.

E' pazzesca l'ignoranza professionale diffusa nel nostro paese.
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Messaggio da Yume »

Shito ha scritto:Mi pare il più grosso errore di traduzione dopo "Interview with the Vampiire' tradotto come "Intervista COL vampiro" invece che "intervista AL vampiro".
Già... e "I quattrocento colpi", non ce lo vogliamo mettere?
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Messaggio da naushika »

Ho visto ieri sera “V la vendetta” di James McTeigue molto influenzato dallo stile e dalle tematiche di carattere “politico” dei fratelli Wachowski ( i registi di Matrix ). Il film inizia allo stesso modo del fumetto di Alan Moore e Natalie Portman si dimostra sempre brava e ricca di personalità da subito ( imponendosi agli agenti del Dito ) mentre l’apparizione di V un po’ delude ma è anche inevitabile poiché un personaggio di sapore più letterario difficilmente entra in scena dandosi lo spessore che si vuole da lui. V del film parla usando molte battute originali del fumetto con il tono giusto nelle scene più importanti eccedendo talvolta forse in troppi !mi dispiace” che smussa la freddezza di un uomo intelligente ma cinico. L’ambientazione sembra fatto a sfondi scenici da teatro poiché le parti del film sono nettamente separati quasi in “atti” e dunque interni ed esterni privi di dettagli significativi. L’azione c’è ma per pochi momenti e sempre in stile “matrix” ( soprattutto il finale ) mentre i monologhi di V riempiono spesso la scena forse anche fin troppo a discapito di un personaggio affascinante quale l’investigatore che gli da la caccia. Un film che dunque cerca di aderirsi al senso originale del fumetto ma risulta alla fine “freddo” e privo della polemica politica che caratterizzava tanto il fumetto. Alan Moore voleva mettere alla berlina non il “fascismo” in sé quanto i guasti della società contemporanea quali il crollo dell’individuo schiacciato dall’apatia e dal sonno e il venir meno di ogni forma di rispetto fra esseri umani e la distruzione del nucleo famigliare ( nel fumetto vediamo molte donne picchiate selvaggiamente e bambine ridotte a merce sessuale ). Un fumetto dunque che affronta il tema della violenza e della dignità umana più che un generale confronto libertà-schiavitù. Il film invece elimina molto dell’asprezza dell’originale e V diventa involontariamente un banale Robin Hood quando nell’originale era ambiguo e spietato e fortemente anarchico e libertario ( molto ’68 era il suo originale “sotterraneo” e i suoi perfidi “giochi” che riservava di contrappasso ai suoi carcerieri ). Un film dunque che “annacqua” il vino forte forse per consentire la visione anche a chi non ha letto il fumetto e per evitare una strumentalizzazione politica ( una caratteristica peculiare infatti degli ultimi 20 anni di cinema USA, a parte alcune eccezioni, è l’abbandono del messaggio politico diverso dal solito “difesa della libertà” comunque un grandissimo valore americano sempre disatteso nella pratica ). Il “cancelliere” è una pura invenzione dei registi come pure il personaggio in sé del tutto diverso dall’originale che era in realtà un uomo pingue e stanco e privo di colore rappresentando nel suo stesso corpo un intera società malata e corrotta. John Hurt fa in questo film il “rovescio della medaglia” nei confronti di un suo grande personaggio quale Winston Smith di 1984 un film scenograficamente sontuoso sul celebre libro di Orwell anni fa . Le apparizioni del Cancelliere appaiono, infatti, davanti ai suoi gerarchi tramite un grande teleschermo come il Grande Fratello di 1984 e il volto ha i lineamenti e la capigliatura di Hitler ormai diventato universalmente l’archetipo del dittatore ( nonostante la sconfitta è più redivivo che mai…lo pubblicano di continuo e ormai ogni cosa contiene le foto o raffigurazioni di lui…sembra di essere quasi in un regime nazista :P ). L’invadenza dei portatili e di altre tecnologie moderne tolgono un po’ di fascino alla situazione così squisitamente anni ’70 dell’originale ( pur fatto nei ’90 ). Alcuni cambiamenti sono stati fatti come l’anchorman “buono” e gay “politically correct” che non mi risulta presente nell’originale come pure lo spettacolino che lo fa arrestare quando teneva con sé Evey e manca pure la bellissima scena presente nel fumetto quando l’investigatore della polizia, in preda al delirio, rivede i morti del campo di Larkhill ( una delle pagine più suggestive ) come anche sono tagliate le vicende famigliari degli agenti alle prese con donne trascurate e con una vita di merda. Le indagini dell’investigatore nel film sono ridotte al minimo e non viene spiegato in modo logico i collegamenti fra i morti e V che poteva spingere lui ad arrivare molto vicino alla soluzione del “mistero” andando persino contro le regole del sistema ( manca nel film il licenziamento e le sue indagini private ).

Dunque un film che coraggiosamente ha riproposto un vecchio classico del fumetto ma emotivamente freddo ( ok la parte finale è ben girata ma non commuove ) e politicamente svuotato e reso “inoffensivo” essendo privo di elementi di critica sociale di stampo anarchico.
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Messaggio da Dottor Rao »

Vale la pena di riportare il giudizio di Moore (beh, sulla sceneggiatura almeno), sicuramente le parole più lucide sentite sull'argomento.

l'intervista per intero a questo indirizzo:

http://www.mtv.com/shared/movies/interv ... an_060315/

When I wrote "V," politics were taking a serious turn for the worse over here. We'd had [Conservative Party Prime Minister] Margaret Thatcher in for two or three years, we'd had anti-Thatcher riots, we'd got the National Front and the right wing making serious advances. "V for Vendetta" was specifically about things like fascism and anarchy.

Those words, "fascism" and "anarchy," occur nowhere in the film. It's been turned into a Bush-era parable by people too timid to set a political satire in their own country. In my original story there had been a limited nuclear war, which had isolated Britain, caused a lot of chaos and a collapse of government, and a fascist totalitarian dictatorship had sprung up. Now, in the film, you've got a sinister group of right-wing figures — not fascists, but you know that they're bad guys — and what they have done is manufactured a bio-terror weapon in secret, so that they can fake a massive terrorist incident to get everybody on their side, so that they can pursue their right-wing agenda. It's a thwarted and frustrated and perhaps largely impotent American liberal fantasy of someone with American liberal values [standing up] against a state run by neo-conservatives — which is not what "V for Vendetta" was about. It was about fascism, it was about anarchy, it was about [England]. The intent of the film is nothing like the intent of the book as I wrote it. And if the Wachowski brothers had felt moved to protest the way things were going in America, then wouldn't it have been more direct to do what I'd done and set a risky political narrative sometime in the near future that was obviously talking about the things going on today?

George Clooney's being attacked for making ["Good Night, and Good Luck"], but he still had the nerve to make it. Presumably it's not illegal — not yet anyway — to express dissenting opinions in the land of free? So perhaps it would have been better for everybody if the Wachowski brothers had done something set in America, and instead of a hero who dresses up as Guy Fawkes, they could have had him dressed as Paul Revere. It could have worked.


il grassetto è mio. Non posso che condividere in tutto e per tutto, scagionando Moore dall'accusa, levata da più parti, di essere imperprotettivo nei confronti della sua opera - è evidente che ancor prima dei cambiamenti in sede di sceneggiatura, è proprio il cambiamento profondo del senso politico del personaggio di V che falsa l'operazione dei Wachowski...
(tra l'altro, dubito che questi ultimi sappiano chi fu Paul Revere :roll: )
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red-5
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Messaggio da red-5 »

mi trovo daccordo con quanto già scritto. rispetto al fumetto si sono persi molti elementi alcuni dei quali fondamentali ma reputo comunque "V for Vendetta" un ottimo film, consigliabile a tutti, soprattutto a chi ha letto il fumetto.
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Willow
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Re: V per vendetta

Messaggio da Willow »

Io ancora non sono riuscita a reperire il fumetto ma il film mi ha entusiasmata...
E tutti coloro a cui l'ho fatto vedere ne son rimasti altrettanto colpiti ^^
Ho trovato alcune scene particolarmente emozionanti, il finale forse un pò esagerato ed ostentato ma comunque d'effetto. Il personaggio di V mi è sembrato ben caratterizzato con i suoi discorsi aulici da dramathis personae. Forse la Portman poteva fare di meglio (in particolare nella prima parte del film... ma forse l'interpretazione era atta a sottolineare il cambiamento del personaggio nel corso della storia). L'agente che può risultare antipatico ad alcuni io l'ho trovato molto azzeccato, nella sua tenacia nel cercare la soluzione del caso, nel suo scorgere le varie incatenazioni di eventi, nel suo riuscire ad astrarsi dalle logiche di potere del partito di cui anche lui faceva parte.
Da quel che ho letto scrivere da voi insomma il film si distacca abbastanza dal fumetto di Moore (tipo per l'assenza nel fumetto del Cancelliere Satler... quindi non si parlava di dittatura ?_? ) ma come riproposizione mi è sembrato ottima XD
Poi riferendomi alle parole di Nausicaa
Alan Moore voleva mettere alla berlina non il “fascismo” in sé quanto i guasti della società contemporanea quali il crollo dell’individuo schiacciato dall’apatia e dal sonno e il venir meno di ogni forma di rispetto fra esseri umani e la distruzione del nucleo famigliare
... all'ennesima visione del film ciò che mi è rimasto maggiormente impresso è stata proprio una delle affermazioni che fa V durante IL discorso "Mi duole dirvi che anche stavolta se cercate un colpevole, non dovete far altro che guardarvi allo specchio".
Spoiler:
Ed aggiungerei anche il riferimento ai gay e la paura del diverso che aveva generato il clima di terrore... in fondo non penso si accusi esclusivamente Satler, anzi, le critiche le ho trovate molto più ampie.
Ho trovato carine anche le varie citazioni. Ad esempio quella della filastrocca inglese:
"Remember Remember
the Fifth November
gunpowder, treason and plot
I see no reason why gunpowder, treason
should ever be forgot"

... anche se storicamente Guy Fowkes partecipò alla congiura delle Polveri per motivi religiosi e non per impeti rivoluzionari o per il riscatto di qualsivoglia libertà XD

Ah! Dimenticavo! Consiglio la visione in lingua originale... come al solito è molto molto migliore, si perde moltissimo nella trasposizione in Italiano ^^
"Una serie di sfortunati eventi può, di fatto, essere il primo passo di un viaggio..."
http://www.ricciolunatico.splinder.com ----> le mie creazioni ^^