Il labirinto del fauno

Film, al cinema o a casa

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ghila
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Messaggio da ghila »

Beh, è probabile che Del Toro non sia Lynch. Anzi è certo. Ma sa scrivere dei blockbuster davvero accattivanti.
I casi sono due: se resta fermo alle piccole trovate registiche ben fatte del labirinto allora è già morto.
Ma se continua a crescere (come sta facendo, cioè avete presente Blade II al confronto?)...
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Ale K
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Messaggio da Ale K »

Mi è piaciuta molto la favola raccontata dalla bambina:

“Tanti tanti anni fa, in un paese lontano e triste, c’era un’enorme montagna di roccia aspra e scura. Al tramonto, il giorno seguendo l’altro giorno, in cima ad essa sbocciava sempre una rosa che aveva il potere di rendere gli uomini immortali ma nessuno osava avvicinarsi perché le sue spine erano velenose. Gli uomini parlavano sempre della paura della morte e del dolore ma mai della promessa di immortalità e tutte le sere la rosa appassiva non potendo donare a nessuno il suo potere, persa, abbandonata in cima a quella montagna di arida pietra, sola fino alla fine dei tempi.”

In questo periodo in cui sono sfinito e oberato di lavoro mi ripeto sempre la frase "Gli uomini parlavano sempre della paura della morte e del dolore ma mai della promessa di immortalità" come un mantra, per consolarmi e cercar la forza di impegnarmi ancora nonostante la stanchezza. :lol:
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Willow
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Re: Il labirinto del fauno

Messaggio da Willow »

... mi trovo d'accordo con i commenti entusiasti...
Sinceramente ho trovato questo film infinitamente delicato al di là della durezza di alcune scene, forse si, una sorta di "La vita è bella" però riferita a Franchisti anzichè a Nazisti. Mi trovo concorde con chi ha detto che è evidente come i due mondi, fantastico e reale, finiscano con l'avanzare della storia con il penetrare l'uno nell'altro. Raccontare dei grandi drammi con espedienti registici di questo tipo, dal mio punto di vista rende i drammi stessi, le emozioni e l'immedesimazione molto, molto più reali, tangibili e profondi... checchessenedica (mi riferisco a coloro che tanto criticarono il lavoro di Benigni perchè a loro avviso troppo alleggerito).

Credo il film sia stato venduto come un fantasy solo per motivi commerciali. :roll:
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Re: Il labirinto del fauno

Messaggio da ghila »

Willow ha scritto:Credo il film sia stato venduto come un fantasy solo per motivi commerciali. :roll:
Già; un pò come Terabithia. Ce ne vorrebbero di fantasy così coraggiosi! :si:
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Re:

Messaggio da Ratto Volante »

Flegias ha scritto:Uff ma possibile che questo film sia piaciuto proprio a tutti? Nessuno, neanche tra amici e conoscenti, ha un opinione perlomeno simile alla mia.
Mi spiace doverti dire che è piaciuto moltissimo anche a me. :wink:
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Re: Il labirinto del fauno

Messaggio da ali con le ali »

...invece io mi trovo abbastanza d'accordo con Flegias su questo film...ci sono delle belle idee, come l'unire il punto di vista della bambina e il suo mondo onirico ad un racconto storico-drammatico; mi è piaciuta anche la non-ovvietà della parte fantasy, che è spesso molto originale e, al contrario dei soliti film tutti draghibuoni-fatineluccicose-streghebrutteecattive, tutt'altro che rassicurante (cfr.il mostro con le mani occhiute, il megarospo, i folletti inquietanti e tutta una serie di creature che, seppur nel film abbiano un ruolo positivo, spero non popolino mai i miei sogni).
Invece, la parte storica è, secondo me, molto pretestuosa, raccontata come una lotta buoni-cattivi con episodi di una crudezza assolutamente ingiustificata che sembrano usati solo per dare al film una tinta forte a tutti i costi, per "fare sensazione". Il personaggio del generale cattivone, a ripensarci, è veramente ridicolo.
Tanto quanto "La vita è bella" era, a mio parere, autentico, questo film mi dà una sensazione di forzatura.
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Re:

Messaggio da dolcemind »

Tacciare d'assurdità e d'inverosimiglianza, in nome della vita, un'opera d'arte è balordaggine. In nome dell'arte, sì; in nome della vita, no (cit. Pirandello). Quelle scene sono pretestuose o sono utili all'opera?
Credi che la bambina vedrebbe mostri e rospacci se vivesse in un mondo di favola? :P
mi autoquoto:
dolcemind ha scritto: ...Vivido e dalle tinte forti non ha la presunzione di descrivere un'epoca storica ma la guerra civile fa solo da contraltare e la crudezza è creata per far pensare che sia il mondo fantastico ad essere partorito, come sorta di salvezza, dalla follia dalla mente della bambina.
Ti dirò di più, il film senza la crudezza di alcune scene non avrebbe molto senso.
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Re: Re:

Messaggio da ghila »

dolcemind ha scritto:Ti dirò di più, il film senza la crudezza di alcune scene non avrebbe molto senso.
No dolcemind.
Non avrebbe ALCUN senso. :wink:
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Flegias
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Re: Il labirinto del fauno

Messaggio da Flegias »

Sebbene io alla fine mi sia ricreduto in toto sulla qualitò di del Toro come autore, avendo poi apprezzato e studiato la sua intera filmografia, e in questo ammettendo di essermi mangiato le mani, come paventavo alcuni post (e anni) fa, non ho minimamente cambiato idea su quest'opera in particolare. Che considero assolutamente squilibrata e presuntuosa quotando l'intero post di Ali con le ali.

Non posso dire se il film avrebbe avuto senso in altro modo, e capisco l'importanza di sottolineare la crudezza del reale dalla quale scaturisce la fuga fantastica della protagonista, semplicemente non ho affatto apprezzato il modo attraverso il quale tale crudezza viene messa in scena, ovvero compiaciuto, ovvero esagerato, ovvero gratuito. Del Toro ha calcato troppo la mano, per me. Troppo manicheismo di fondo, sopratutto nella figura dell'odioso generale e troppa ricerca dell'effetto orrorifico: significativa in questo senso la scena in cui la giovane Mercede si vendica tagliando la bocca del carneficie, seguita dallle inutili sequenze della cucitura con tanto di bei particolari in primo piano: Peter Jackson non avrebbe potuto fare di meglio. Per non parlare della sequenza, a mio avviso pornografica, delle bottigliate in testa al ragazzo inerme.

Ritengo il recente Hellboy II - The golden Army un film migliore sotto tutti i punti di vista, nel quale il talento visionorio di Del Toro si canalizza in una storia complessa e parecchio più ambiziosa, priva di manicheismi di sorta e ancor più formativa del Labirinto. Vedere per credere. E' paradossale ma il regista dà il meglio di sé nelle produzioni mainstream, pensate a anche al bellissimo Blade II. Come a dire: malgrado, o forse proprio grazie ai limiti imposti dal film commerciale riesci a esprimersi al meglio.
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Re: Il labirinto del fauno

Messaggio da ghila »

Flegias ha scritto:Troppo manicheismo di fondo, sopratutto nella figura dell'odioso generale e troppa ricerca dell'effetto orrorifico: significativa in questo senso la scena in cui la giovane Mercede si vendica tagliando la bocca del carneficie, seguita dallle inutili sequenze della cucitura con tanto di bei particolari in primo piano: Peter Jackson non avrebbe potuto fare di meglio. Per non parlare della sequenza, a mio avviso pornografica, delle bottigliate in testa al ragazzo inerme.
Ti dirò Flegias, non avendo mai visto le due produzioni da te qui citate a questo punto mi manca il paragone per poter capire se davvero "labirinto" è, ahimé, troppo manicheista. Non sono certo uno che guarda certe scene con ribrezzo o mal sopportandole (insomma, ho mangiato per anni pane e Miike), ma anche a me da fastidio la violenza gratuita, anzi, peggio, quella disonesta; quella cioè che non ha senso nella storia, che non spiega nulla, che non serve a nulla, quella che serve per farci il videogame dopo, quella che se non c'era non cambia nulla, quella che se non c'era forse era pure meglio.
Qui la violenza mi sembrava fosse prerogativa importante per tutto il narrato pertanto mi pareva importante che ci fosse e pure in modo "forte", senza chiedermi (probabilmente a torto) quando, come e quanta mostrarne, senza quindi comprendere fino in fondo se Del Toro abbia agito troppo pesantemente o meno.
Probabilmente proprio perchè non supportato da visioni dello stesso regista a quanto pare più efficaci.

Tornando sul discorso manicheo bene-male tout court: ma solo a me le creature fantastiche davano SEMPRE, nonostante tutto, un disagio profondo, come di qualcosa che finge bontà, come qualcosa che basta un niente per scatenare contro, come di qualcosa che brama la morte della protagonista?
Ok, morte come ritorno della principessa. Ok morte come rinascita, morte come fine della violenza, morte come rivincita.
Ma morte come fine sempre e comunque.
L'ho visto tantissimo tempo fa, ma ricordo che si concludeva con l'inquadratura di lei accasciata a terra, non con la fantasia di lei regina.
Forse è una mia speranza, chiedo scusa se non è così il finale (chiedo lumi al riguardo). Se è come dico, mi pare che in realtà non esiste manicheismo: è tutto anzi tremendamente nichilista perché se è la realtà quella che conta, la realtà è che l'ultimo pensiero di lei è stato "bene, sono regina, sono libera", ma poi tutto è divenuto buio e morte.

Se fosse invece il contrario dunque Del Toro voleva mostrare nel finale che le creature sono "vere" e che quindi esiste un mondo bonario "oltre la morte", tutto questo attraverso una scena finale che mostra la protagonista regina, e cosi facendo effettivamente il regista avrebbe pericolosamente giocato con i due binari consueti prima citati. Nulla di male, ma in un film tanto disperato a mio avviso avrebbe potuto osare con un finale pesante e sicuramente più avvicente. E certamente un finale "nichilista" SCUSA e giustifica di più tutta la violenza in esso contenuto.
COn un finale "di speranza" quanto detto, nel suo giudizio, da flegias non risulta quindi totalmente infondato, anzi, anche se forse è un pò troppo "pesante". Ma in quest'ultima riflessione probabilmente sono accecato dal mio sentire spesso troppo legato al gore tanto amato durante la mia adolescenza. :)

PS: pornografica??!?!?! :shock: Scusa, ma non ricordo proprio quella scena del ragazzo. Resto dell'idea che tutto è scusabile nell'arte, nulla è scusabile nel commercio, ergo bisognerebbe capire se una tale scena è, come al solito, onesta nei confronti del narrato e dei messaggi che esso vuole veicolare attaverso la forma filmica.
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Re: Il labirinto del fauno

Messaggio da Flegias »

In effetti dopo la visione sognante la cinepresa inquadra la bambina adagiata sul bordo del pozzo e sale verso l'alto. Ma l'ultima inquadratura è quella di un fiore che sboccia accanto a un insetto fantastico, con la voce narrante che finisce di raccontare la favola dell'inizio.

Diciamo che il finale è più nichilista che ottimista. Tuttavia io non critico l'uso in sé della violenza, ma l'esibizione di questa e il suo peso nell'intera economia del film, ma questo è un discorso di sensazioni. Anch'io ho visto e vedo tanto horror splatter ma le sequenze che ho citato nel film non solo mi hanno disturbato, ma mi hanno pure infastidito. Del Toro è innanzitutto un regista navigato nell'horror, per me in questo caso si è lasciato andare fin troppo, certamente voleva trasmettere la spietatezza del reale ma quando parlo di pornografia, forzo il termine per sottolineare questo indugiare quasi sadico della macchina da presa su particolari osceni (nel caso la faccia del ragazzo che letteralmente si frantuma sotto i colpi della bottiglia).

Il manicheismo lo vedo solo nelle figure dell'esercito franchista, le creature fantastiche sono ben più complesse e ambigue come tu giustamente sottolinei. Un film come Hellboy II è l'apoteosi di questa complessità, con una teoria di esseri fantastici che rappresentano tutte le sfaccettature dell'animo umano, compresa la paura della morte. Consiglio a tutti la visione di quel film, passato completamente inosserrvato l'estate scorsa, che di primo acchito può sembrare il solito blockbuster pieno di effetti, ma che ha una lettura più attenta rivela una quantità di temi assolutamente inaspettata, che scarsamente ho ritrovato nel pur godibile primo episodio. Anche Blade II del resto è stata una sorpresa, dove però si notato più ingenuità.

Poi c'è La spina del diavolo, un buon horror soprannaturale e il bellissimo Cronos in cui ci sono tutti gli elementi poi sviluppati successivamente dall'autore.
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Re: Il labirinto del fauno

Messaggio da ghila »

Flegias ha scritto:In effetti dopo la visione sognante la cinepresa inquadra la bambina adagiata sul bordo del pozzo e sale verso l'alto. Ma l'ultima inquadratura è quella di un fiore che sboccia accanto a un insetto fantastico, con la voce narrante che finisce di raccontare la favola dell'inizio.
Mmmh, finale ambiguo dunque; volutamente né totalmente nichilista, né totalmente di speranza. Mmmh
Buon Flegias ha scritto:Anch'io ho visto e vedo tanto horror splatter ma le sequenze che ho citato nel film non solo mi hanno disturbato, ma mi hanno pure infastidito.
Mi sa che è questione allora di sensazioni personali. Ma qui devo per forza prendere gli esempi da te citati e confrontarli con una successiva nuova visione del "labirinto". A quel punto potrò dire la mia con più cognizione; a causa della mia ignoranza odierna non posso permettermi altre considerazioni, chiedo scusa.
Un ringraziamento per l'approfondimento datoci e la spinta verso una nuova consapevolezza è comunque d'obbligo!
Dunque: grazie Flegias. :)
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Re: Il labirinto del fauno

Messaggio da dolcemind »

ghila ha scritto:
Mmmh, finale ambiguo dunque; volutamente né totalmente nichilista, né totalmente di speranza. Mmmh
Anche io l'ho visto così e lo scrissi anche a sua epoca...quasi una scelta "commerciale" per dare ad ogni spettatore possibilità di scelta. Relativamente alla gratuità della violenza, debbo assolutamente rivederlo, perchè io ricordo che
ero molto più in tensione nelle scene "fantastiche" che non in quelle reali...ed io odio l'horror e non sopporto lo splatter(non riuscirei mai a vedere la saga di Saw ad esempio). Eppure se ripenso al film mi viene in mente il mostro senza occhi...
L'orrore è nella vita di tutti i giorni sembra dirci il regista...
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Re: Il labirinto del fauno

Messaggio da ali con le ali »

Un po'in ritardo, ma arrivo anch'io!
Credi che la bambina vedrebbe mostri e rospacci se vivesse in un mondo di favola?
Ma infatti è proprio la parte che più mi è piaciuta nel film: la assoluta interdipendenza tra il mondo reale "problematico" e le fantasie inquietanti della bambina. Un po' come Dorothy nel musical "Il mago di Oz", che rivede i personaggi della sua vita quotidiana sotto forme di figure grottesche durante il suo sogno fantastico; o Little Nemo di McKay che sogna un mondo popolato da fragoloni giganti quando ha fatto indigestione di fragole...o ancora il protagonista dell'operina "Ciottolino" che sogna il papà-"padre padrone" in veste di orco, il nonno moralista in veste di giudice, la mamma buona come la fata turchina.
Questo tipo di espediente narrativo viene sfruttato benissimo nel film, ed infatti la parte "fantasy" è secondo me quella più riuscita, proprio per il suo collocarsi all'interno di una situazione assolutamente non-fantasy (un po'come avveniva in Totoro), e, di conseguenza, per l'eredità "problematica" che si porta dietro dal mondo reale.

Quello che non mi è piaciuto nel film è invece la pretestuosità della parte non-fantasy; va bene la guerra, va bene il realismo, va bene tutto...ma il modo in cui viene raccontato tutto questo mi sembra decisamente forzato, come meglio di me ha espresso Flegias: manicheismo buoni-cattivi, scene di violenza che sembrano avere come unico scopo quello di provocare sensazioni "gratuite" di ribrezzo-compassione-vomito-odio nel pubblico ...anch'io ho visto qualche film un po'splatter -non molti a dir la verità- ma distinguerei la violenza talmente esagerata da risultare comica da quella usata per rendere una scena "forte" nel modo più semplice; forse anche in questo caso "la violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci"..lungi da me definire il regista "incapace", ma mi viene da pensare che in quel momento non fosse capace di rendere la scena "forte" in altre maniere.
Ho anche la sensazione che ultimamente ci sia un po'la moda di parlar di guerra per rendere un film impegnato a tutti i costi; ma a volte la cosa risulta a mio giudizio, come ho già detto, un po'forzata, altre no.

Del resto, come ha detto Flegias (con cui sono molto d'accordo in generale), è una questione di sensazioni individuali, e il fatto che siano diverse per ognuno di noi secondo me è una bella fortuna, altrimenti CHE NOIA!!!
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Re: Il labirinto del fauno

Messaggio da skase »

Riguardo alla crudezza di certe immagini e al manicheismo, non dimentichiamoci che sta parlando della guerra civile spagnola, una delle più sanguinose e terribili del secolo scorso. Vivo in Spagna da 7 anni, e trovare qualcuno che sia disposto a raccontare qualcosa, a distanza di 70 anni, è difficile, chi la visse in prima persona preferì portarsi nella tomba quanto vissuto per evitare di trasmettere il rancore ai figli. In Italia abbiamo vissuto qualcosa di simile,alla fine della II guerra mondiale con gli scontri tra partigiani e fascisti, però da noi durarono pochi mesi, in Spagna furono molti anni.

Per quanto riguarda il film, mi è piaciuto, magari stasera me lo riguardo che son passati un po' di anni, e poi scrivo qualcosa in più! :wink: