Espiazione [SPOILER]

Film, al cinema o a casa

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Shito
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Espiazione [SPOILER]

Messaggio da Shito »

Assolutamente da vedere. Assolutamente.

OTTIMO soggetto. Ian McEwan ci regala un altro grande intreccio, un altra pagina di umanità che focalizza come sempre su punti salientissimi della vita e della natura umana.

Regia STREPITOSA. Il regista è lo stesso dell'ultimo 'Orgoglio e Pregiudizio' (non ricordo il nome, ovvero non lo so. evito di googlare per fingermi l'esperto cinefilo che non sono), e tornano qui, se possibile ancora più raffinate, le sue ricercate geometrie sceniche, i piani sequenza strepitosi (ce n'è uno che davvero relega il blasonato incipit del 'Soldato Rayan' a sciatta ostentazione gratutita), la ricerca maniacale cromatica e sulle luci di ogni scena. Impeccabile.

Musica SORPRENDENTE. Ci sono trovate di fusione di effetti sonori e musica vera e proprio che definire interessanti e intelligenti (sinonimi?) è poco.

Recitazione NOTEVOLE. Grande intensità, ottimo casting, personaggi splendidamente scolpiti.

Altro non saprei aggiungere. Ah, sì. Il doppiaggio mi è parso MOLTO buono (ma non ho ancora sentito l'originale).

Se l'avete visto, diteci cosa ne pensate.

Se non l'avete visto, magari fatelo e poi diteci cosa ne pensate.

Se no, amici come prima. Ma vale la pena davvero, giurin giuretta.
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Buta
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Re: Espiazione

Messaggio da Buta »

Ti diro', Gualtiero, ho trovato superiori come film, chi per un motivo chi per un altro : "Una lunga domenica di passioni" e " I giardini dei Finzi Contini "

Alla fine, Espiazione, e' un po' un compedio dei film citati.

La storia indubbiamente e' molto bella (per quanto un po' banale e un po' irragionevole) , con un finale molto , molto emozionante.

Non ho sopportato certi patetismi che pervadono tutto il film , in particolare ( ma non solo) nell ospedale milatare ..scene messe apposta per "colpire" (spettatori e idealmente la coprotagonista in una sorta di Karma che mai si avvera in realta') che ho trovato di pessimo gusto, ed una seconda parte moolto lenta (leggasi polpettone) .

Sicuramente meglio la prima parte, anche se immagino che nel libro il "taglio" temporale sia trattato molto meglio.

Bellissima la scena della spiaggia, come anche quella del ritrovamento degli scolaretti nel campo e molte altre....

Ti dico, non mi ha fatto impazzire del tutto, ma lo trovo sicuramente un bel film.

Bravissimi gli attori, si, ma io Keira Knightley proprio non la sopporto.
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Re: Espiazione

Messaggio da sdz »

Sicuramente un bel film. Il tema portante è quello delle azioni e degli errori che mettono in moto una catena di eventi che cambiano i destini delle persone coinvolte e dell'impossibilità di rimediare a questi errori . Parte integrante della storia sono i sentimenti che legano i protagonisti, veramente ben delineati.

Ha sorpreso anche a me la regia e la fotografia per la forza di alcuni passaggi, accompagnati anche dall'ottima colonna sonora legata anche al particolare "ritmo" meccanico della macchina da scrivere. Avevo visto Orgoglio e Pregiudizio ma in questo caso la regia mi è sembrata meno classica e più "sperimentale", con il citato bellissimo e lunghissimo piano sequenza sulla costa francese che mi ha colpito molto (tutt'altro genere, ma vi consiglio per un'altro esempio di questa tecnica "I filgli degli uomini" di Alfonso Cuaròn) e gli sfasamenti delle sequenze temporali. La seconda parte in effetti forse è meno riuscita, ma il finale è inaspettato e significativo. Bravi gli attori, anche se ancora non ho capito se la Knightley mi piace o pure no come attrice: sicuramente è a suo agio nei film in costume (e inglesi), ma ogni tanto mi pare un po' legnosa! :)

Da vedere
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Re: Espiazione

Messaggio da Buta »

Ci sarebbe anche da discutere sul concetto di espiazione.

Mi piacerebbe sapere , secondo voi, chi ha espiato cosa.

D accordissimo sulla riflessione degli errori che segnano le esistenze, anche se penso che chi commette un "peccato" grave come quello della sorella minore (non ricordo il nome) non ha dentro il seme della redenzione. (redenzione , non espiazione)

Passivismo e "lolitismo" tra le altre cose ...non avevo dubbi colpisse Shito questa visione
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Re: Espiazione

Messaggio da sdz »

Buta ha scritto: Mi piacerebbe sapere , secondo voi, chi ha espiato cosa.
Spoiler:
Beh l'arruolamento nel corpo delle crocerossine della sorella minore è il suo modo di espiare la colpa
D accordissimo sulla riflessione degli errori che segnano le esistenze, anche se penso che chi commette un "peccato" grave come quello della sorella minore (non ricordo il nome) non ha dentro il seme della redenzione. (redenzione , non espiazione)
Spoiler:
Penso che Il tentativo di redenzione sia nel finale, sottolineo il "tentativo"...
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Re: Espiazione [SPOILER]

Messaggio da Shito »

Ciò che ha colpito me, in questo film, è l'estremo valore dato alla responsabilità individuale degli atti.

Questo è enfatizzato dallo stridere delle due dimensioni personali e globali, ovvero: che valore può avere l'amore frustrato di una singola coppia di amanti, per una donna che è sopravvissuta alla più feroce delle guerre, vedendo la morte tra le corsie?

L'espiazione, dite?

L'espiazione, ovvero il suo tentativo, è solo nell'arte articolata.

Avete presente H.H.? H.H. scrive le sue memorie per espiare lo stupro (seduzione? circonvenzione? abuso?) di Dolores Haze, e ancora si chiede se possa avere un senso parlarne: "perché a meno che non possa essere provato a me, a me come sono ora con la mia barba e la mia putrefazione, che sull'infinito andare non importa un fico che un'adolescente nordamericana di nome Dolores Haze sia stata deprivata della sua innocenza da un maniaco (e se può esserlo allora la vita è una beffa), non vedo altra medicina per i miei dolori che l'assai blando palliativo dell'arte articolata".

(penso agli uri e agli angeli, il segreto dei pigmenti durevoli, il rifugio dell'arte)

per citare un vecchio poeta:

"Il senso morale è nei mortali il balzello
che abbiam da pagare sul mortal senso del bello"
Ultima modifica di Shito il sab ott 13, 2007 11:28 am, modificato 1 volta in totale.
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Re: Espiazione [SPOILER]

Messaggio da Buta »

Quel "valore" non puo' che essere dato dalla colpa.

In fondo una cosa cosi' grande come la guerra non fa' che sovrastare tutti e (in particolare ) tutto.

Ma la "colpa" quella resta.

Mi piace pensare che la vera "espiazione" sia stata quella del protagonista, in una sorta di "punizione" per aver osato troppo, ma forse sovrainterpreto...

Magari per espiazione intendo un qualcosa di piu' sacrificante che scrivere una memoria e fare la crocerossina (come praticamente tutte le ragazze dell epoca)

Mi suonano in testa le parole..." tornero' da te, ti amero' , ti sposero'..tornero' a te senza vergogna"
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Re: Espiazione [SPOILER]

Messaggio da Heimdall »

Ho trovato 'Espiazione' un film realmente straordinario, uno dei migliori visti negli ultimi tempi, tutto giocato com'è sulla forza dei suoi contenuti, a cui l'aspetto e i tecnicismi fanno da contorno piacevole, per quanto non indispensabile.
Normalmente una delle cose che più apprezzo nelle opere di fantasia è la capacità degli autori di vergare personaggi potenti e scolpiti a tutto tondo. In 'Espiazione' già da subito si capisce che è così: è vero che dietro le quinte c'è quello che forse è il massimo romanziere di lingua inglese degli ultimi anni, Ian Mc Ewan, però è pur vero che Wright poteva fallire, o puntare il focus sul proverbiale dito che indica la luna.

Per il resto, ormai da tempo, e segnatamente da quando gli effetti speciali hanno dimostrato che tutto è possibile, e quindi non hanno più niente da dire, apprezzo vieppiù la scarna, onesta semplicità del fare (vero) cinema. A placcare d'oro una patacca e a farla risplendere ormai, con budget persino di medio livello, sono capaci ormai tutti. Che palle la statua della libertà che salta per aria. A pennellare storie sincere e profonde, con riflessioni originali e sentite sulla vita e sull'arte, invece, mica tutti.

Tutto nel film mi è sembrato utile al racconto e, se vogliamo, lato sensu all'arte della rappresentazione, così come nulla mi è parso ipocrita o esagerato: sinceramente ne ho abbastanza dell'enfasi. Enfasi delle musiche, enfasi degli effetti speciali, enfasi delle interpretazioni attoriali: il cinema (occidentale) degli ultimi anni è una continua produzione di superfetazioni su ciascuno degli elementi del cinema. Invece McEwan/Wright non vanno mai sopra le righe e, cosa che apprezzo sommamente, non ricattano mai lo spettatore, con facile commozione, facili sentimenti, mantenendosi anzi su un sottile filo di lana.
Indicativa a questo proposito è la struggente sequenza della morte in corsia del soldato francese: struggente perché è struggente la morte di una persona lontana da casa, che rischia di morire senza neppure poter comunicare due semplici parole nella sua lingua, sul profumo dei croissant, credendo di trovarsi di fronte la ragazza che voleva sposare.

Le associazioni mentali. Vedendo quella scena mi è venuta in mente una frase di Borges, trascritta tanti anni fa sul mio quadernetto degli appunti:
Jorge Luis Borges ha scritto:Fuorché nelle severe pagine della Storia, i fatti memorabili prescindono da frasi memorabili. Un uomo sul punto di morire vuole ricordarsi di un disegno intravisto nell'infanzia; i soldati che stanno per entrare in battaglia parlano del fango e del sergente.
Dal punto di vista strettamente cinematografico - è già stato detto - è straordinario il lungo piano sequenza sulla spiaggia. Sembra un quadro fiammingo applicato al grande schermo: nulla in quella scena è casuale. Ogni personaggio ha il suo sguardo, i suoi pensieri: ciascuno ha un percorso articolato che l'ha portato lì, ciascuno ha una storia che meriterebbe di essere narrata, e ti pare che lì di fianco ci sia un altro film, che qualcuno sta narrando, e che corre parallelo a quello che stai vedendo tu. E poi, la camera che perde i protagonisti e li ritrova dopo aver fatto il giro della spiaggia, mentre loro nel frattempo si sono spostati; ne segue prima uno, poi l'altro, i soldati cantano, passaggio al flashback: chapeau.

Ancora due parole sul tema dell'espiazione. Per me è apparso abbastanza chiaro che il volontariato in corsia è l'espiazione minore (e in questo senso, se vogliamo, l'espiazione è un tema sotteso come un basso continuo a tutta la seconda parte della narrazione). La stesura del romanzo, l'opera definitiva di una grande scrittrice consapevole della morte imminente, quella è l'espiazione vera e propria: il restituire vita a chi non l'ha avuta, la sublimazione letteraria dell'esistenza reale. A maggiore chiarezza della mia affermazione, cito una suggestione colta da una chiacchierata con Shito, che merita di stare in questa discussione: Dante forse ha scritto la Divina Commedia come forma di espiazione per non essere riuscito ad amare Beatrice mentre era in vita, così sceglie di compiere il suo percorso catartico - e non solo in senso allegorico - attraverso la letteratura. Così Briony scrive la storia "come avrebbe dovuto essere" non quale forma di confessione - lo afferma lei stessa nel corso dell'"intervista" - ma per restituire, nel momento supremo della propria vita, un po' di felicità a coloro cui lei l'ha negata. La vita per l'arte, l'arte per la vita. Applausi, sipario.
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Re: Espiazione [SPOILER]

Messaggio da Buta »

Certo che era abbastanza chiaro, solo che e' davvero "espiazione" lo scrivere in punto di morte la verita' su una colpa commessa? O e' solo un senso di colpa divorante.

Io penso che l espiazione sia un percorso piu' complesso e piu' scrificante, piu' simile a quello del protagonista. Ovviamente , pareri.
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Re: Espiazione [SPOILER]

Messaggio da sdz »

Io avevo visto più l'arruolamento in particolare come la prima forma di espiazione, dopo aver finalmente compreso la portata e le conseguenze del suo comportamento: non era certo obbligata a fare questa scelta comunque difficile e pericolosa, visto che poteva passare il tempo di guerra al sicuro nella villa in campagna. E questo non lo fa certo per altruismo, ma solo per il tremendo senso di colpa che prova. La spinge a cercare di seguire la sorella perduta e nel curare i soldati inglesi, una forma di rimedio al fatto che aveva condannato il comune amore ad andare in guerra, nella speranza magari di rincontrarli di persona e fare ammenda. Il percorso di elaborazione, sono d'accordissimo con Heimdall, durerà poi tutta la vita, e solo prima di morire riuscirà a restituire la vita e l'amore perduti ai due amanti, riconoscendosi una forma di redenzione, raccontando una sorta di "what if?", le loro vite come dovevano essere.

A meno che, magari ho preso un altra cantonata, anche la parte del suo soggiorno a Londra come infermiera non facesse parte del suo romanzo :shock: Giuro, non mi ricordo cosa diceva esattamente nel finale....
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Re: Espiazione [SPOILER]

Messaggio da Heimdall »

sdz ha scritto:A meno che, magari ho preso un altra cantonata, anche la parte del suo soggiorno a Londra come infermiera non facesse parte del suo romanzo
A beneficio della memoria: l'abbandono dell'università di Cambridge e l'arruolamento nel corpo delle infermiere sono fatti presentati come realmente accaduti. La finzione romanzesca inizia solo nel momento in cui Briony si reca a casa della sorella per dirle che ritratterà la sua deposizione. Nel film la scrittrice anziana afferma chiaramente di essersi inventata solo quella parte, e di non aver mai avuto il coraggio di presentare alla giustizia né ai parenti una diversa versione dei fatti.
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Re: Espiazione [SPOILER]

Messaggio da sdz »

Heimdall ha scritto: Nel film la scrittrice anziana afferma chiaramente di essersi inventata solo quella parte, e di non aver mai avuto il coraggio di presentare alla giustizia né ai parenti una diversa versione dei fatti.
Grazie! Sopraffatto dalla rivelazione finale mi ero perso qualche dettaglio ....ehm.... mi sa che più che altro inizio a perdere colpi :|
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Re: Espiazione [SPOILER]

Messaggio da Shito »

Eh, caro Ivano, della nostra chiacchierata non hai ricordato che fu proprio Borges a preporre alla sua critica dantesca l'idea che il vero motivo della scrittura della Commedia fosse il desiderio di Dante di 'rincongiungersi nell'arte' a Beatrice, come in vita non era stato in grado di fare. :)

Sincronia junghiana, dunque, nel tuo citare un altro passo di Borges?

Comunque, dopo aver letto e apprezzato il tuo bellissimo post, solo su un punto dissentirei. Non sono convinto che la letteratura di McEwan punti così tanto sui personaggi. Anche se è inglese, non lo trovo così volgare. Puntare sui personaggi è volgare, è la letteratura per donnette che si impone nell'inghilterra della rivoluzione industriale quando il libro è a stampa e diviene lettura femminile, vedi Dickens. Così la fabula, l'intreccio e i loro livelli di lettura simbolici e allegorici si dissolvono nel 'materiale narrativo del personaggio', che come si sà appasiona ogni comare. Così io traccio la linea della deprecazione della prosa, e unisco da Dickens a Manzoni alle telenovelle (la vita dei personaggi!) ai telefilm spazzatura di oggi (tutti sui personaggi!) ai reality show, che nel loro ossimoro tentando di rende personaggi delle persone, quadrando il cerchio della narrativa come chiacchiera della pettegola condominiale.

No, non dirmi che McEwan scolpisce vividi personaggi. Io direi piuttosto che il personaggio messo in scena da McEwan è sempre e solo uno: l'umanità (non come 'razza umana' ma come 'natura umana'). I suoi personaggi non sono neppure archetipali, se ci pensi: vivono di un minimalismo vero e anche umile, e prorpio per questo riconciunto, nel chiudersi del cerchio, col tutto dell'uomo. Il limite che tende a zero che perde la soluzione di continuità col limite che tende all'infinito. Il nulla e l'infinito si abbraciano, come l'espiazione della colpa consumata su un'insignificante, unica, misera coppia di amanti, e il dramma di una guerra mondiale.
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Re: Espiazione [SPOILER]

Messaggio da Heimdall »

Concordo col tuo post e mi permetto allora di chiosare meglio la mia affermazione: quando parlo dell'abilità di un autore di scolpire personaggi penso all'imperiosa grandiosità di un Dante, che verga con poche pennellate ben date un qualche aspetto dell'umanità, che ineluttabilmente rappresenta l'umanità tutta, senza bisogno di trarne stereotipati archetipi da fogliettone ottocentesco dal gesto enfatico e dalla parlata sovrabbondante. Senza bisogno di scrivere opere che vivono solo dell'intreccio e, una volta noto quello, non hanno più ragione di esistere.

Pensavo infatti per converso a tanta letteratura contemporanea, a tanti romanzieri di "grido" di cui mi è pur capitato di leggiucchiare qualcosa, che non sono capaci altro che di portare in scena vuote figurine a due dimensioni, dotate di un nome e cognome, di un contesto sociale, geografico, famigliare, di un lavoro e magari di un retroterra di minuzie professionali descritte con dettaglio maniacale, che fa tanto fico, perché - ehi, hai visto come si è documentato bene l'autore? - e il lettore che ha comperato il libro in autogrill si sente più intelligente. Penso a quanto è vivo l'Henry Perowne di "Saturday", dello stesso McEwan, quanto l'ho sentito mio, seguendone il flusso joyciano di pensieri (e non è un paragone usato a caso) per l'intera giornata, le ventiquattrore del romanzo in questione, e quanto poco invece sono entrato in empatia con i personaggi, tanto per citarne uno, dei romanzi di Valerio Massimo Manfredi che mi è capitato di leggere. Una serqua interminabile di dettagli, la minuziosa descrizione degli utensili, delle corazze, delle armi di una qualche determinata epoca storica, e poi di contro la totale mancanza di una qualsivoglia umanità in tutti i personaggi che descrive, che appaiono come grottesche marionette mal animate che si muovono contro un fondale dipinto superbamente: gli giri attorno e di dietro non trovi nulla.
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