Eh, lo so, sto quotando un messaggio vecchio e forse ormai obsoleto (nel senso che ho già chiarito alcune cose relative, in un modo e nell'altro), però lo ripesco perché vorrei puntualizzare uno dei motivi per cui ho detestato il finale dell'ultima stagione del Dottore.D84, commentando il finale dell'ultima stagione ha scritto:Questa stagione mi sembra un po' strana. Vediamo che la prima è stata, parallelamente alla stagione della guarigione del Dottore, anche la stagione, giustamente, dei Dalek. La seconda, un po' più in sordina, con meno intensità, ma, se non ho visto male, ancora con ottimi momenti di avventura e suspense, è stata la stagione dei Ciberniani. La terza, ancora più ricca, si direbbe, è stata la stagione del Master. Questa sarebbe la stagione di Davros? Ma scusa, i Dalek nella prima stagione sono comparsi fin dal sesto episodio. I Ciberniani, nella seconda stagione, sono comparsi fin dal quinto episodio. Del Master non sono certa, ma mi è parso di capire che è stato protagonista di diversi episodi della terza stagione. Mentre qui tu di episodi con Davros non hai mai parlato. Probabilmente si è voluto fare qualcosa di diverso rispetto alle stagioni precedenti. Però a questo punto non si riesce bene a capire (ancora?) dove sia il legame che unisce tutta la stagione e porta al finalone delle ultime puntate. Ci accontentiamo delle previsioni della sibilla e della faccia di Rose nello schermo? Vedremo come va.
L'hai fatto notare anche tu D84: Davros spunta da non si sa dove ed è pure costretto a presentarsi per far capire ai nuovi fan quale sia il suo ruolo.
Nella prima stagione l'episodio "Dalek" ci presenta la potenza distruttiva e la malvagità di uno solo di quegli alieni per lasciarci intendere cosa sarebbe possibile nel caso in cui il nostro affrontasse un intero battaglione di caffettiere parlanti (cosa che avviene nel final season): lo scontro è davvero drammatico tanto che il Dottore ci rimette le penne e, nel contempo, dà un senso ai misteriosi segnali "Bad Wolf" disseminati come innocui indizi in tutti gli episodi. Bellissimo! Un espediente abbastanza nuovo per una serie come il Dottore, con un leit motiv che si dipana per un’intera stagione.
Nella seconda, l’ascesa dei Cybermen viene preconizzata dalla caduta del mondo parallelo in cui il padre di Rose è ancora vivo: un po’ come il mitico episodio "Inferno" del Terzo Dottore, quando il nostro viene spedito in una realtà parallela nella quale un esperimento sfuggito al controllo degli scienziati annienterà l’Inghilterra, solo per permettergli di prevenire, nel nostro continuum, lo stesso esperimento.
Nel finale di stagione abbiamo anche il doppio scontro con i Dalek, che ormai abbiamo imparato a conoscere e temere. E' la battaglia che forse tutti i fan sognavano da anni e Davies li accontenta.
La soluzione, anche se decisamente TROPPO semplicistica, comporta, ancora una volta, un sacrificio: in questo caso è Rose a "morire", lasciando nuovamente solo il Dottore. La drammaticità dell'evento è tale che probabilmente passa in secondo piano pure la trovata dell'aspirapolvere dimensionale (che, per me rimane una boiata di dimensioni galattiche, superata solo dalla "resurrezione" del Dottore a colpi di mantra, nella terza stagione ^_^).
La terza è sicuramente la stagione costruita meglio: il Master è presente fin dal primo episodio, solo che noi ancora lo sappiamo (e infatti ne verremo a conoscenza solo alla fine) e su di lui confluiscono tutte le linee narrative.
Un particolare, su tutti, contribuisce a creare il climax per lo scontro finale tra i due Timelords.
Nel doppio episodio "Humar Nature" e "The family of blood", il Dottore rinuncia alla sua natura gallifreyana per diventare umano, grazie ad un orologio speciale che riscrive il suo DNA. Quando vediamo lo stesso orologio nelle mani del prof. Yana, capiamo subito chi possa essere: non servono spiegoni, non servono presentazioni, non serve nemmeno che si sappia chi fosse stato il Master nella serie classica!
Tutti, capiscono immediatamente che il Dottore non è più solo!
E questo Master è un cattivo davvero particolare, che spicca per originalità e carisma su tutti i boss finali precedenti.
Per la terza volta, però, al fine di dare un po' di sostanza alla battaglia finale (che dopo le tragiche premesse, si risolverà con il solito banale stratagemma del menga), si deve ricorrere all’ennesimo sacrificio: la formula cominciava già qui ad essere abusata!
Nella quarta Davies ci riprova, ma questa volta esagerando e di brutto.
Butta sul piatto fin dall'inizio una serie di indizi che lasciano presupporre chissà cosa; c'è la maledizione che perseguita Donna, il misterioso nome del Dottore, la compagna del futuro, Rose che appare e scompare, le profezie dei Romani e degli Ood, l’oscurità che avanza, ecc.
Troppa roba. A questo si aggiunge, alla fine, il mega crossover con tutte le serie spin-off, il recupero di Dalek Kahn, l'ultimo rimasto in circolazione, la mezza rigenerazione, la duplicazione, la pazzia di Donna: insomma, in mezzo a tutto questo guazzabuglio, il povero Davros, per ritagliarsi un psoto, è costretto a spingere la carrozzella, a mettersi davanti al riflettore e a dire sommessamente "Sono Davros, il creatore dei Dalek!".
Penso che il pubblico non informato sui trascorsi dello stesso abbia pensato: "Embè?" seguito dal più classico "Oh, cacchio, ancora i Dalek!"
Davvero mal gestita la cosa!
Forse l'avevo già detto in qualche maniera in passato, ma quando si tratta di malmenare Davies, colgo ogni buona occasione! ^_^
C’erano altre dubbi sollevati da D84 sulla questione, ma credo di aver già risposto nella scheda dell'episodio.
Bon, passiamo al prossimo…