The Wrestler

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Buta
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The Wrestler

Messaggio da Buta »

Consigliatissimo.

Forse il miglior film visto quest anno. Mi ero approciato verso questa produzione con il pregiudizio di un ennesima storia di vite alla deriva.
Non e' solo questo.
La visione , startificata , si presta a numerosissimi spunti di riflessione, primo tra tutti L ESSERE rispetto al TUTTO. Cosa che gia' avevamo visto magnificamente espressa in quel capolavoro di animazione e manga che e' Rocki joe.

La personalita' del protagonista , infatti, finira' per ergersi su tutto e tutti e poco importa la vita da pezzente , la solitudine e i problemi familiari. e' solo la storia di un uomo rispettato da tutti.

Startificata dicevamo, il messaggio fortissimo di un america, mai rappresentata cosi' vera, ironicamente , trattando poi la finzione che e' il wrestling, cosi' legata all aspetto fisico alle sue fisime e alle sue finte salvezze.. ( anabolizzanti, steroidi etcc) e poi , grazie anche e soprattutto alla splendida marisa Tomei ( veramente splendida) nella parte di una spogliarellista , che in parallelo con Rourke vedra' sfiorire il corpo e le conseguenze di questa situazione.

Non solo questo ma anche tanto altro...se qualcuno lo vede mi piacerebbe sentirne il commento.

Bellissimo.
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Shito
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Re: The Wrestler

Messaggio da Shito »

Ho trovato anch'io molto interessante questo film, e alla fine ho maturato il giudizio che fosse il migliore dei tre che ho visto di recente (insieme a The Millionaire, un pacchetto commerciale finto-truce ma con rasserenanti distanze, e Gran Torino, un capolavoro piagato da un finale insensato).

L'impatto che mi ha dato questo film, personalmente, è stata la cruda verità che resta dietro alla plastica bruciata rimasta dagli anni ottana. Una società di bambinoni consumata nei nuovi ghetti. E' curioso che proprio oggi abbia rivisto Rocky (il primo film), ma credo che qui siamo in effetti agli antipodi. Rocky, come Ashita no Joe, sono il sogno di riscatto sociale di una generazione cresciuta nei bassifondi. Al contrario, qui siamo alla condanna 'a posteriori' di una generazione messa posticciamente sotto le luci dei riflettori.

Ci sono punti fortissimi nel film. Al di là del personaggi protagonista, sicuramente il suo fallimento totale: con la figlia, con l'unica possibilità di riscatto offertagli dal personaggio ancora più triste di lui, ovvero quello della Tomei, una prostituta che paga la baby-sitter al figlio (senza padre) che sta a casa, e che quando si sente infine 'richiesta di prostituirsi' da colui che non riesce più a vedere 'come un cliente', si vergogna.

Sono momenti duri di vita reale, che la società anestetizzata di oggi ha probabilmente dimenticato.

Sicuramente il punto più basso del film è l'arriga del nostro Ariete, non a caso improvvisata da Rourke, che palesemente non c'entra nulla con la scena e col film.

La sensazione, per chi ha vissuto negli '80 la sua infanzia, è di fermarsi a riflettere, dietro a quella colorata giostra, che tipo di vita facevano -e avrebbero fatto- i giostrai.
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)