Salviamo il cinema italiano

Film, al cinema o a casa

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naushika
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Messaggio da naushika »

La Ricotta è contenuto in Ro.Go.Pa.G, Che cosa sono le nuvole in Capriccio all'italiana
:| azz :scered: non credo proprio che questi titoli si trovino ( figurati in blockbuster :roll: ... )

un film molto carino è Le Acrobate ( l'ho già detto? :? ).
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Heimdall
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Messaggio da Heimdall »

Arrivo in ritardo a leggere questa discussione, ed è un peccato, perché è di quei topic che mi fanno amare visceralmente questa piccola community di cui mi onoro di far parte.
Non ho gran che da aggiungere, se non che RøM e Andy hanno già definito con lucidità e precisione quello che può essere il mio pensiero.
Mi limiterò a dire che, se dobbiamo risalire molto nel tempo, altro che qualche cosa c’è da salvare nel cinema italiano: con Risi, De Sica e Monicelli erano i nostri a fare scuola.
Un mio amico esperto cinefilo è solito affermare che i paesi con un cinema in buona salute hanno una “scuola” – intesa come “stile” di far cinema –, altri hanno solo dei registi. Mentre in Italia tentiamo di capire se dobbiamo salvare Salvatores, Ozpetek o Moretti singolarmente presi(Muccino - banalissimo - no in ogni caso), mi sembra che in Francia al giorno d’oggi si possa continuare a parlare di una “scuola” (che prescinde dai pessimi tentativi di imitazione hollywoodiana tipo “Quinto elemento”); il taglio di un film francese lo si riconosce ad occhio (ed io lo adoro). Se da noi il film di cassetta è “Vacanze di Natale”, da loro è “La cena dei cretini”, non so se mi spiego.
Di contro l’Italia ha avuto una scuola, nel senso più completo del termine, dalla fine della seconda Guerra mondiale al crepuscolo degli anni Sessanta: da “Roma città aperta” e “Ladri di biciclette” per arrivare grosso modo all’“Armata Brancaleone” e, forse, al primo “Amici miei”. Il resto, docce della Fenech e battutacce, mi spiace, ma è solo un banale tentativo di giustificare con l’etichetta del disimpegno, una totale mancanza di idee. Vieppiù dannosa se si pensa che quel cinema ha spianato la strada a Boldi – De Sica Jr., che ne sono gli eredi quasi senza soluzione di continuità. Io non vorrei proprio che tra vent’anni i miei figli potessero anche solo pensare che quei due mi rappresentano in qualche modo.

@Rao: quanto hai ragione sulla “Corazzata”: diglielo ai beceri che hanno visto solo Fantozzi. :wink:

@Pupo: interessante la tua digressione su Milian; ero propenso a scaraventarlo nello stesso calderone degli Alvarivitali e Linibanfi, ma credo che sospenderò il giudizio e vaglierò quanto hai scritto. :)
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atchoo
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Messaggio da atchoo »

hdibifrost ha scritto:@Pupo: interessante la tua digressione su Milian; ero propenso a scaraventarlo nello stesso calderone degli Alvarivitali e Linibanfi, ma credo che sospenderò il giudizio e vaglierò quanto hai scritto. :)
Alcuni film, come già detto, sono mediocri e anche meno. Ma lui rimane un grande attore. Davvero! :)
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Howl
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Messaggio da Howl »

Soulchild ha scritto: Vorrei qui citare tre film del grande regista (anche se questa definizione gli va un po' stretta): "Uccellacci uccellini", "Accattone" e "Il vangelo secondo Matteo"
"Accattone" è un film che, ricordo, mi colpì molto. E questo anche perchè io, durante la visione, sapevo di stare guardando un'opera prima.
Ero già a conoscenza dei contenuti del film, e dunque consapevole del fatto che avrei assistito ad una descrizione impietosa della realtà italiana ai margini del "boom economico". La lucidità e l'efficacia narrativa del film mi impressionarono favorevolmente, certo, ma, per così dire, "me le aspettavo", conoscendo già anche l'abilità e le capacità di analisi del Pasolini scrittore.
Non mi aspettavo, invece, quella grande abilità nell'uso della macchina da presa, nel montaggio e nelle scelte musicali che Pasolini esibisce nel film.
Purtroppo, guardando un film, mi capita spesso di essere un po' "distratto" dagli aspetti puramente tecnici, che spesso, quando lo meritano, finiscono per catturare la mia attenzione più dei contenuti veri e propri della storia.
Così è stato un po' anche per "Accattone", dove (ripeto: sapendo che si trattava della prima prova cinematografica di Pasolini) sono rimasto colpito dal particolare... virtuosismo? (forse non è il termine corretto...) nell'uso della sovraesposizione, del primo piano, e nell'associazione tra le immagini e le musiche di Bach. Un intuito cinematografico straordinario.
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gattobus
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Messaggio da gattobus »

Per citare qualcosa di abbastanza recente direi:

Dillo con parole mie (per ridere con leggerezza)
Pane e Tulipani (bel cinema con poco)
Ferie d'Agosto
Parenti Serpenti
Caterina va in Città
Il cuore altrove
Il posto dell'anima (bella risposta Italian a Ken Loach)

Io credo che il cinema italiano non stia affatto morendo, anzi lo vedo in ripresa, gli italiani hanno sempre fatto e sempre faranno bei film, certo sono finiti i fasti del neorealismo e dei film "artistici", rimangono ora piccoli film di qualità per tutti i gusti, dalla commedia al dramma, ci manca il giallo ma li non siamo mai stati un gran che :roll:

Piuttosto mi preoccupa la tendenza di buttarsi comunque e sempre sul dramma, l'introspettivo l'artistico o il presunto tale, che apprezzo per carità, ma che allontana molto pubblico ..... la commeddia agro dolce è sempre stata il nostro forte e ha sempre unito qualità e pubblico, bisogna anche capire che alla gente piace andare al cinema per distrarsi ..... obbiettivamente se il Mestire delle Armi non era di Olmi sarebbe stato un fiasco totale indipendentemente dalla qualità dell'opera :roll:

Non esiste una ricetta per guarire perchè il guarire in questo caso vorrebbe dire "scadere" basta vedere chi incassa di più al Box Office per capire che non è roba che fa per noi no?
Basterebbe che i critici nostrani la piantassero di sparare a zero su tutti i film Italiani appena si discostano dal dramma sociale e compagnia bella quando poi vanno a dire che "ma si infondo i film dei Vanzina hanno un valore artistico intrinseco perchè risollevano un cinema italiano ormai morente" .... io mi vergognerei di dire e solo pensare una cosa simile, questo non vuol dire che non si debbano guardare e che non divertano, a suo tempo (beati 15 anni) mi divertii un sacco con "Pierino Contro Tutti" ma da qui a dire che aveva valore artistico ......
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Re: Salviamo il cinema italiano

Messaggio da Howl »

Willow ha scritto:Benigni ha alti e bassi, dai stupendi e originali Johnny Stecchino e La vita è bella, a film come "il Mostro", o "Pinocchio"... per il passato non troppo distante potrei citare anche il bellissimo Troisi, con "Il Postino" e lo stupendissimo "Non ci resta che piangere" in compagnia proprio di Benigni...
Ho letto proprio oggi alcune notizie sul nuovo film di Benigni, "La tigre e la neve"...
Ecco un paio di link (non ho fatto ricerche tanto approfondite, per ora ho trovato solo questi... ):
http://www.repubblica.it/2004/h/sezioni ... nigni.html
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Spet ... igni.shtml

Da questi spunti potrebbe certo nascere un buon film... Anche se mi sembra di aver capito che la storia sarà pesantemente influenzata dall'esperienza de "La vita è bella".
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annika
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Messaggio da annika »

Ho letto con molto interesse questa discussione, che mi tocca abbastanza da vicino visto che lavoro proprio nella promozione del cinema italiano di qualità.

Le difficoltà del cinema italiano sono tante, alcune strutturali e altre dovute ad un sistema di mercato molto sconclusionato. La distribuzione per esempio penalizza i "deboli", impedendo a titoli anche interessanti di uscire, o facendoli uscire in contemporanea ad altri film molto più forti che li schiacciano. Non parliamo poi del sistema di finanziamento pubblico, che pure ha parecchi problemi.
Il pubblico poi, intontito da una televisione piuttosto mediocre e becera, è attratto da film di basso livello, e quindi realizzare buoni film è difficile anche per questo motivo: meno pubblico, meno rientri.
Aggiungiamoci poi che di solito, mentre nelle grandi città c'è sempre una o più sale dedicate a programmazione di un certo livello, nei centri più piccoli l'unica sala è obbligata a programmare film commerciali per sopravvivere, e quindi relega il film di qualità (quando lo fa) ad un giorno alla settimana o giù di lì.

In questo contesto difficile c'è da dire che di film italiani ne escono parecchi, ed alcuni - non pochi - sono anche di un certo livello, e vanno dal "decoroso" addirittura al "bello". Ci sono registi bravi e anche onesti tentativi e volenterose opere prime.

Ora non voglio fare una difesa a spada tratta del cinema italiano (di cui personalmente non sarei nemmeno una grande estimatrice, se non fosse per motivi di lavoro), però non posso che spezzare una lancia in favore dei molti che ci si dedicano con passione, sia nella realizzazione dei film, sia nella loro presentazione al pubblico.

Ciaooo!

Anna
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gattobus
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Messaggio da gattobus »

Bhè veramente a ben pensarci un modo per indurre l'italiano a sorbirsi più film nostrani ci sarebbe :lol:

Come fanno in certi paesi, con fama di "molto democratici" (per la musica ne sono sicura per il cinema un pò meno :oops: ) che "molto democraticamente" impongono ai distributori una percentuale minima di trasmissione di prodotto interno, questa percentuale per la musica si aggirava sul 50% :shock: , non so se ora sia calata... fate voi ... la musica francese ne ha goduto grandi benefici :twisted:
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Mario
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Messaggio da Mario »

L'unico paese che attua questa politica è la Francia, su pressione delle case di produzione francesi buona parte delle quali non vende neanche un CD....
Se facessimo questo ragionamento allora ci potremmo anche dimenticare Miyazaki... Come quelli che invitano a comprare italiano per rafforzare l'economia... se un prodotto merita lo compro (anche i Giappone), se un film merita lo vado a vedere al cinema (ed a volte vado a vedere anche quelli che non meritano). Se non sono di qualità non mi costringeranno a guardarlo per forza...
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FABIO
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Messaggio da FABIO »

Un po' di nazionalismo alla francese non guasterebbe al cinema italiano perchè mi sembra che di film americani che invadono i cinema da noi quelli di qualità siano in proporzione pochi: su 10 film americani ce ne sono magari 4 di qualità(per i miei gusti forse anche 2..), e 6 ciofeche,di film italiani magari sono belli 2 su 10(o magari 4 chissà..), il problema è che su 100 sale in 90 si proiettano tutti e 10 i film americani e nelle restanti 10 magari solo 5/6 di quei 10 film italiani(forse escludono proprio i buoni, può essere, nesssuno li vede..).
Questo succede perchè culturalmente siamo colonizzati:film veloci, ben confezionati ma magari senz' anima o senza un minimo di storia, (un po' come mangiare da Mc Donald!).
Per carità anche io vado qualche volta al fast-food ma preferisco pane e prosciutto,vado a vedere Spider-Man ma preferisco pane e tulipani(il prosciutto l'ho mangiato prima..).
Se ci fossero delle protezioni, degli sbocchi garantiti per i nostri film sarebbe tanto di guadagnato per il pubblico perchè secondo me il nostro cinema anche se piu' povero sa "raccontare" meglio le storie o perlomeno non è cosi' inferiore agli altri, il problema è che non si vede!!
In Francia hanno questo tipo di protezione(ed anche una buona scuola di cinema) e secondo me hanno alzato il livello medio dei gusti del pubblico.
Attuando questa politica ci vorrebbe qualche anno(un paio di generazioni forse..) per far cambiare le cose anche da noi.
In quanto a Miyazaki(e quel che rappresenta) penso ne trarrebbe giovamento da questa deamericanizzazione ipotetica(perlomeno in Francia i film che piacciono anche a noi vanno alla grande,proiettati in sala,hanno pubblico,edizioni in DVD da urlo, qui da noi beh, lo vediamo come va..).
Per finire il malloppo il mio film preferito dell'ultimo anno che rispecchia la mia teoria: Le invasioni barbariche("Fabio, ma non è Italiano! " - "film italiani? e chi li vede??"
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Messaggio da Haku »

Ehi, ma vi siete dimenticati di citare i poliziotteschi di Umberto Lenzi/Ernesto Gastaldi che tanto facevano furore all'astero (in America specialmente) i mitici "Sandaloni" realizzati riclicando 10.000 il set abbandonato di BenHur o i tanto apprezzati horror italiani?
Del resto nomi appunto come Umberto Lenzi, Sergio Martino, Mario Bava, Lucio Fulci sono molto più conosciuti all'estero che qui.
Fa sempre effetto sentire Tarantino che ammette che uno dei film che lo spinse a girare Le Iene fu "Milano Odia : La polizia non può sparare" di Umberto Lenzi.

Su La7 c'è stata qualche giorno fa una interessantissima intervista a Umberto Lenzi che esponeva un fatto molto interessante e cioè che molti film adesso sono realizzati con già in mente la vendita dei diritti televisivi di prima serata, questo porta ovviamente ad una sorta di autocensura delle potenzialità del prodotto...

Sul rapporto su quei film di genere e quanto fossero importanti per far circolare soldi nell'ambiente cinematografico. ce ne sarebbe da discutere.

Certo che se si parla in termini già a priori di trash in senso al negativo, o cmq dispregiativo soltanto perchè a qualcuno non piace, non vedo molti margini di discussione.

Ovviamente il mio discorso è un po' viziato dal fatto che sono un'appassionato di poliziotteschi (mentre vi scrivo c'è la faccia di Maurizio Merli che mi osserva dalla locandina di "Un poliziotto scomodo").
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Messaggio da Mario »

FABIO ha scritto:Un po' di nazionalismo alla francese non guasterebbe al cinema italiano perchè mi sembra che di film americani che invadono i cinema da noi quelli di qualità siano in proporzione pochi: su 10 film americani ce ne sono magari 4 di qualità(per i miei gusti forse anche 2..), e 6 ciofeche,di film italiani magari sono belli 2 su 10(o magari 4 chissà..), il problema è che su 100 sale in 90 si proiettano tutti e 10 i film americani e nelle restanti 10 magari solo 5/6 di quei 10 film italiani(forse escludono proprio i buoni, può essere, nesssuno li vede..).
Permettimi di dire che i film che ci mollano al cinema sono quelli che gli italiani vanno a vedere di più. Ai distributori poco importa se il film è stupido, se la gente lo va a vedere ben venga. E' vero, spesso alcuni film venogono così pubblicizzati che sembra impossibile che facciano flop, ma parlando di Spiderman 2, io, come molti miei amci che come me hanno visto il primo,non lo andrò a vedere. Con il primo mi aspettavo un prodotto migliore visto che era diretto da uno dei miei registi cult degli anni 80/90, Sam Raimi. Purtroppo credo che dopo aver preso la strada verso produzioni orrende come Xina ed Hercules si sia totalmente perso.
Tornando-in topic spero molto che il cinema italiano si riprenda ma l'eta dell'oro per noi è passata e ci vorrà del tempo per recuperare.
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Messaggio da Soulchild »

Rientro di straforo nella discussione (e chiedo scusa a Mario e FABIO per aver interrotto il loro botta-e-risposta) per dire che qualche sera fa ho rivisto "I soliti ignoti" di Monicelli, un film senza età che rientra nel novero dei pochi che rivedrei ad oltranza. Un neorealismo sornione e più spensieratamente romano, nello spirito, di quello di tanti altri film coevi, per i quali l'ambientazione capitolina non era altro che lo specchio dell'Italia intera, lacera per la guerra e con lo stomaco brontolante (qualche distinzione si potrebbe fare per le "zone nordiche" di fenogliana memoria, dove gli strascichi della Resistenza configuravano un quadro diverso, ma non voglio addentrarmi in interessanti ma poco pertinenti divagazioni...).
Due chicche che mi colpiscono sempre ad ogni visione:

- lo scambio: "Che conosci Mario?" - "Ma qui tutti se chiamano Mario!" - "No, quello che rubba!" - "Ma qui rubbano tutti!"

- la capacità di Capannelle di infilarsi in bocca (a scrocco!) tutto ciò che gli capiti sotto tiro, sia una sigaretta, una pagnottella o una pentola piena di pasta e ceci :lol: !

Non sono certo i momenti più significativi del film, ma sono quelli che mi fanno sorridere più genuinamente ed aumentano la mia complicità (sympàtheia direbbero certi che conosco...) con un film che vale sempre la pena di vedere :wink: .
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Messaggio da naushika »

a mio parere il film "sui ladri" all'italiana più divertente è quello con Nino Manfredi ( con il solito cameo del vecchio Totò ) sul tesoro di S.Gennaro :wink: tutta la parte sulla preparazione del piano è piena di scenette esilaranti e gestita mirabilmente dalla vis comica del Nostro :D .Nella discussione sembra non sia stata appieno presa in considerazione la cinematografia di Dario Argento che ha prodotto idee e concetti originali e squisitamente italici. I film di Argento fanno venire in incubi infantili di tutti noi ( Suspiria ) e divertita citazione dell'orror americano anni '70 ( Profondo Rosso ). Peccato che poi anche ad Argento si sia esaurita la vena creativa e ha prodotto film scadenti e fintamente scandalosi e con un attrice , a mio parere, patetica come Asia :evil:
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Messaggio da janos »

Secondo me il cinema italiano riesce a produrre alcuni notevoli film in un contesto generale comunque mediocre.

Certo che decisioni scandalose come quella di non assegnare alcun premio a "Le chiavi di casa" di Amelio alla Mostra del cinema di Venezia appena conclusa non aiuta molto!! Ciao.
-Ricordatevi che solo i cartoni s'inventano completamente quel mondo fantastico che il cinema normale ha già sempre pronto di fronte all'obiettivo-
Mamoru Oshii