Tom Hanks - Polar Express
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Tom Hanks - Polar Express
Nella seconda di copertina di e-Motion compare ai miei occhi per la prima volta la pubblicità di questo film. Durante l'ultima settimana è comparsa la stessa pubblicità sul pavimento (sic!) del mio ufficio postale, legata alla propaganda di qualche concorso legato al film che non ricordo.
Tom Hanks compare come produttore, e il nome di Roger Zemeckis come co-produttore e regista compare piccolo piccolo nei titoli in basso.
Si direbbe qualcosa di animato, e secondo la pubblicità uscirà molto presto, il 3 Dicembre.
Qualcuno di voi ne sa qualcosa? E cosa ne pensate?
Ciao a tutti.
Tom Hanks compare come produttore, e il nome di Roger Zemeckis come co-produttore e regista compare piccolo piccolo nei titoli in basso.
Si direbbe qualcosa di animato, e secondo la pubblicità uscirà molto presto, il 3 Dicembre.
Qualcuno di voi ne sa qualcosa? E cosa ne pensate?
Ciao a tutti.
Tom Hanks ha prestato i suoi movimenti a 3 o 4 personaggi, si tratta del primo film interamente realizzato in motion capture anche per quel che riguarda i muscoli facciali:in pratica sono stati creati degli alter-ego virtuali di attori che recitavano con una tuta in nylon dotata di sensori(tipo quella di gollum) con numerosi sensori anche sul volto. Grazie a recenti studi ed improponibili algoritmi è stato possibile far interpretare personaggi completamente diversi ad uno stesso attore (hanks se non sbaglio interpreta sia il bambino che il capotreno).
...bene spero di non aver scritto castronerie...comunque verificherò!
...bene spero di non aver scritto castronerie...comunque verificherò!
Io non l'ho visto, ma lo ha visto una mia conoscente, Carla Longobardo, che ne fa questa recensione su un giornale indipendente di sinistra che si chiama "La Comune"
EFFETTI SPECIALI
Di Carla Longobardo
Tecnologia sofisticata e creatività sono in antinesi? L'interrogativo si ripropone di fronte agli ulteriori sviluppi della tenica digitale che stanno stravolgendo le modalità stesse del fare cinema. E' appena uscito nelle sale italiane Polar Express, ultima creatura di Robert Zemeckis, primo esempio di performance capture. Difficile da catalogarsi: più facile - anche a detta del fantasioso director di Ritorno al Futuro, Forrest Gump, Contact, Cast away - definire quello che non è. Non è strettamente dal vivo ma non è solo virtuale, non è un'animazione tradizionale ma nemmeno una combinazione di film e cartoni come in Chi ha incastrato Roger Rabbit? dello stesso regista... Polar Express - racconto natalizio per eccellenza, dedicato ai piccoli di ogni età, favola metaforica sul piacere di credere, anche da adulti, al mistero delle cose che non si vedono o non si capiscono - ha l'assoluta originalità di essere un film trasposto e montato al computer sulla base di un'interpretazione autentica. Le emozioni e i movimenti degli attori (Tom Hanks, Norma Gayle) attraverso un sistema di recettori ultrasensibili sono stati trasferiti ai personaggi virtuali. Zemeckis voleva restituire nello stesso tempo la poesia pittorica dell'illustratore-scrittore Chris Van Allsburg, autore della novella omonima, senza rinunciare al calore del realismo umano. E si è sbizzarrito, sfruttando le possibilità sconfinate della ripresa a 360 gradi e del montaggio senza tagli offerti dal digitale, per costruire un viaggio fantastico e vertiginoso, su un treno che è più di un ottovolante, senza dover ricorrere a stuntmen e senza rischi anche per le riprese più spericolate.
E allora il quesito ritorna: effetti speciali versus espressione artistica? Più ci si allontana dalla tecnica manuale più si è condannati alla meccanicità? Il nodo estetico è complesso e non semplificabile. Da queste stesse pagine ho commentato qualche volta quanto mi siano apparsi poco ocnvincenti e creativi effetti speciali prevedibili e ripetitivi (nel caso, ad esempio di Matrix reloadel); o viceversa sottolineato il fascino e la suggestione delle ricostruzioni maestose, stupefacenti per lo loro artigianalità, così capaci di restutuire storia, vita, "verità" (come in Master & Commander di Peter Weir). D'altra parte il cinema è per definizione l'arte (quando è arte) che pià si avvale di una macchina (da presa). Simula, finge, illude, imbroglia per sua stessa "natura", come e più di altre forme espressive. E' tutto un "effetto speciale": erano effetti speciali anche le prime ingenue sovraimpressioni agli albori del muto o le magiche sostituzioni di Georges Meliés. "La tecnologia è sempre stata un elemento creativo, ma non è la fonte della creatività": condivisibili parole di Francis Ford Coppola, che non disdegna il ricorso alla tecnologia spinta, se al servizio di un'ispirazione autentica. Forse il problema sta anche nell'intenzione comunicativa dell'autore.
Dice Zemeckis: "Anche un primo piano è un trucco: non esiste in realtà. Tutti i film sono illusioni. Alcune delle cose che io uso ne sono un'estensione. E' questo il divertimento del fare il regista".
E non è anche questo che suscita il piacere di essere spettatore?
Carla, per come la conosco, non è un'intenditrice di animazione, ha sempre scritto sul cinema tradizionale. Per questo non mi trovo d'accordo quando dice che con le tecniche usate il Polar Express si rende la poesia pittorica senza rinunciare al calore del realismo umano. Come se l'animazione tradizionale mancasse di "calore"!
Alla fine questa recensione mi sembra dare molti spunti interessanti, ma mi sembra anche che lasci più interrogativi che risposte.
EFFETTI SPECIALI
Di Carla Longobardo
Tecnologia sofisticata e creatività sono in antinesi? L'interrogativo si ripropone di fronte agli ulteriori sviluppi della tenica digitale che stanno stravolgendo le modalità stesse del fare cinema. E' appena uscito nelle sale italiane Polar Express, ultima creatura di Robert Zemeckis, primo esempio di performance capture. Difficile da catalogarsi: più facile - anche a detta del fantasioso director di Ritorno al Futuro, Forrest Gump, Contact, Cast away - definire quello che non è. Non è strettamente dal vivo ma non è solo virtuale, non è un'animazione tradizionale ma nemmeno una combinazione di film e cartoni come in Chi ha incastrato Roger Rabbit? dello stesso regista... Polar Express - racconto natalizio per eccellenza, dedicato ai piccoli di ogni età, favola metaforica sul piacere di credere, anche da adulti, al mistero delle cose che non si vedono o non si capiscono - ha l'assoluta originalità di essere un film trasposto e montato al computer sulla base di un'interpretazione autentica. Le emozioni e i movimenti degli attori (Tom Hanks, Norma Gayle) attraverso un sistema di recettori ultrasensibili sono stati trasferiti ai personaggi virtuali. Zemeckis voleva restituire nello stesso tempo la poesia pittorica dell'illustratore-scrittore Chris Van Allsburg, autore della novella omonima, senza rinunciare al calore del realismo umano. E si è sbizzarrito, sfruttando le possibilità sconfinate della ripresa a 360 gradi e del montaggio senza tagli offerti dal digitale, per costruire un viaggio fantastico e vertiginoso, su un treno che è più di un ottovolante, senza dover ricorrere a stuntmen e senza rischi anche per le riprese più spericolate.
E allora il quesito ritorna: effetti speciali versus espressione artistica? Più ci si allontana dalla tecnica manuale più si è condannati alla meccanicità? Il nodo estetico è complesso e non semplificabile. Da queste stesse pagine ho commentato qualche volta quanto mi siano apparsi poco ocnvincenti e creativi effetti speciali prevedibili e ripetitivi (nel caso, ad esempio di Matrix reloadel); o viceversa sottolineato il fascino e la suggestione delle ricostruzioni maestose, stupefacenti per lo loro artigianalità, così capaci di restutuire storia, vita, "verità" (come in Master & Commander di Peter Weir). D'altra parte il cinema è per definizione l'arte (quando è arte) che pià si avvale di una macchina (da presa). Simula, finge, illude, imbroglia per sua stessa "natura", come e più di altre forme espressive. E' tutto un "effetto speciale": erano effetti speciali anche le prime ingenue sovraimpressioni agli albori del muto o le magiche sostituzioni di Georges Meliés. "La tecnologia è sempre stata un elemento creativo, ma non è la fonte della creatività": condivisibili parole di Francis Ford Coppola, che non disdegna il ricorso alla tecnologia spinta, se al servizio di un'ispirazione autentica. Forse il problema sta anche nell'intenzione comunicativa dell'autore.
Dice Zemeckis: "Anche un primo piano è un trucco: non esiste in realtà. Tutti i film sono illusioni. Alcune delle cose che io uso ne sono un'estensione. E' questo il divertimento del fare il regista".
E non è anche questo che suscita il piacere di essere spettatore?
Carla, per come la conosco, non è un'intenditrice di animazione, ha sempre scritto sul cinema tradizionale. Per questo non mi trovo d'accordo quando dice che con le tecniche usate il Polar Express si rende la poesia pittorica senza rinunciare al calore del realismo umano. Come se l'animazione tradizionale mancasse di "calore"!
Alla fine questa recensione mi sembra dare molti spunti interessanti, ma mi sembra anche che lasci più interrogativi che risposte.
Beh, per come la conosco mi sento di poter garantire che Carla prima di fare la recensione il film lo ha sicuramente visto. Però a parer mio, da non esperta di animazione, si è trovata alla fine a chiedersi come mai le fosse piaciuto un film basato su effetti speciali come il performance capture, a lei che in genere non ama gli effetti speciali. Da qui tutta la disquisizione che ha scritto su effetti speciali e arte. Per questo dico che la sua recensione lascia più dubbi che risposte. Perché finisce per risultare un commento fumoso che non scioglie i dubbi su di un film le cui caratteristiche fondamentali sono essere un film strettamente di natale, con tutto il corredo di buoni sentimenti, credere alle favole, ecc. che può non essere attraente per qualche spettatore, per esempio me; ed essere girato in performance capture, tecnica che può risultare sospetta per chi ama e conosce un minimo l'animazione.
Insomma, alla fine noi siamo qui a dirci che l'unica critica seria è la visione, ma qualcuno di noi l'ha visto? E soprattutto, qualcuno di noi ha voglia di andare a vederlo?
Insomma, alla fine noi siamo qui a dirci che l'unica critica seria è la visione, ma qualcuno di noi l'ha visto? E soprattutto, qualcuno di noi ha voglia di andare a vederlo?
Un giorno mi spiegherete perchè tutto ciò che non esce da una matita deve essere sospetto... (salvo poi sorprendervi perchè tutto Howl è in CG e non ve ne eravate accorti... )
Comunque la recensione dell'amica tua conferma una cosa fondamentale: che i 9/10 delle persone che vanno a vedere un film del genere rimangono colpiti dalla tecnica, e non fanno caso al resto, e gli spettatori occasionali di animazione ancora di più. E' divertente? E' commovente? E' bello? E' brutto? Niente di tutto ciò... è in motion capture e basta. E quindi hanno ragione a fare film così, raggiungono il risultato di stupire, senza alcun bisogno di inventarsi una storia...
Ah, e io non l'ho visto e non ho intenzione di vederlo dato che, nonostante tutta la tecnica che c'è dietro, lo trovo visivamente molto brutto.
Comunque la recensione dell'amica tua conferma una cosa fondamentale: che i 9/10 delle persone che vanno a vedere un film del genere rimangono colpiti dalla tecnica, e non fanno caso al resto, e gli spettatori occasionali di animazione ancora di più. E' divertente? E' commovente? E' bello? E' brutto? Niente di tutto ciò... è in motion capture e basta. E quindi hanno ragione a fare film così, raggiungono il risultato di stupire, senza alcun bisogno di inventarsi una storia...
Ah, e io non l'ho visto e non ho intenzione di vederlo dato che, nonostante tutta la tecnica che c'è dietro, lo trovo visivamente molto brutto.
Si tratta della mia filosofia di vita. Io rispetto tutti, se qualcuno dice che Mourinho non e' meglio di lui sono d'accordo. Ma non posso vivere in questo mondo competitivo pensando che qualcuno sia meglio di me - Jose' Mourinho
- elfthryth
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Sono pienamente d'accordo con te.pippov ha scritto: Ah, e io non l'ho visto e non ho intenzione di vederlo dato che, nonostante tutta la tecnica che c'è dietro, lo trovo visivamente molto brutto.
Inoltre, secondo me, da quello che ho visto, i video di certi videogiochi sono molto meglio.
Non vi è fetore al quale l'olfatto non finisca per abituarsi, non vi è rumore al quale l'udito non possa assuefarsi, nè mostruosità che l'uomo non abbia imparato a considerare con indifferenza - L. N. Tolstoj
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Mai messo in dubbio!D84 ha scritto:Beh, per come la conosco mi sento di poter garantire che Carla prima di fare la recensione il film lo ha sicuramente visto.
A me non attira proprio...Insomma, alla fine noi siamo qui a dirci che l'unica critica seria è la visione, ma qualcuno di noi l'ha visto? E soprattutto, qualcuno di noi ha voglia di andare a vederlo?
- Howl
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Parlando personalmente, non è che consideri il 3D sospetto; semplicemente il 2D mi attira di più a livello estetico, d'istinto. Quindi se il 3D riesce a camuffarsi bene in un contesto 2D (Howl) la cosa non può che farmi piacere. Questo però solo come considerazione generale, come tendenza di base; non mi sento certo di dire a priori che un film è "brutto" solo perché è in 3D. Toy Story è in 3D; eppure ancora oggi lo apprezzo moltissimo. Nel caso di Toy Story il 3D non è solo un pretesto, ma un espediente funzionale allo stile narrativo del film. Ecco, in Polar Express invece mi pare un po' fine a se stesso. Non credo che andrò a vederlo, anche perché alcune persone me lo hanno sconsigliato, definendolo "mieloso" e "prevedibilissimo".pippov ha scritto:Un giorno mi spiegherete perchè tutto ciò che non esce da una matita deve essere sospetto... (salvo poi sorprendervi perchè tutto Howl è in CG e non ve ne eravate accorti... )