Lei, l'arma finale

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naushika
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Lei, l'arma finale

Messaggio da naushika »

LEI, L’ARMA FINALE di Shin Takahashi è davvero un piccolo gioiello fra le tante serie di manga su studenti e robot militari ( vi dice niente ad esempio Full Metal Panic ? ). La dolcissima, quanto imbranata, Chise ha deciso di mettersi con un ragazzo difficile ma umanissimo di nome Shuji ( poetico nome invero ! ). La storia inizia proprio con il complesso avvicinamento affettivo fra i due giovani presi da mille ansie della prima relazione sentimentale delle loro vite. Emozioni e pensieri vengono espressi nella forma più autentica e quotidiana anche se forse sono loro, i giapponesi, ad essere più pudichi e introversi in questioni di cuore rispetto a noi rozzi occidentali. L’idea del diario di coppia pare infatti un usanza tutta giapponese visto che noi occidentali tendiamo ad esprimere i sentimenti con gli atteggiamenti meno imbarazzanti dell’amicizia e della convivialità ( forse abbiamo più paura di dire “ti amo” temendo di sentirsi dire dei cretini o ingenui ). I giapponesi sembrano attaccati proprio a riti formali per ufficializzare le relazioni come il mantenere il segreto ai propri rispettivi genitori e le confidenze con i senpai (i più “anziani” dell’istituto). Chise si comporta come una timidissima adolescente che dice sempre scusa e reagisce molto emotivamente tenendosi dentro di sé un triste quanto micidiale fardello che è appunto l’ARMA FINALE. Il manga, difatti, iniziata come una romanticissima storia d’amore adolescenziale si interrompe bruscamente con l’improvviso attacco aereo che devasta la tranquilla cittadina dei due ragazzi. Shuji, nel frangente, scopre che Chise non era davvero una ragazza normale ma un essere riplasmato da dei militari ( l’Esercito di Autodifesa ) per una guerra in corso ma sempre ai margini e praticamente assente nel mondo dei due ragazzi. La scena del bombardamento aereo è uno degli incubi più ricorrenti dei giapponesi ( dopo la Bomba Atomica ) che esorcizzano i dolorosi ricordi dei devastanti raid compiuti dagli americani nella seconda guerra mondiale ( il Giappone è per ora l’unico paese al mondo che abbia subito un attacco nucleare ) . La guerra cambierà profondamente i due ragazzi ( “io stò crescendo” bellissima metafora dell’uscita dall’adolescenza di Chise pur divenendo una cyborg ) dal momento stesso in cui la ragazza condivide solo e soltanto con lui il suo penoso stato stabilendo le fondamentali basi di un vero fidanzamento ( fiducia e sincerità ). Il manga praticamente è quasi un “romanzo di crescita” dove la guerra stimola i protagonisti a crescere, a interrogarsi e a prendere scelte anche difficili. Il disegno ha uno stile delicato anche se c’è forse un abuso di faccine pucciose e personaggi in deformed style specie in certe situazioni che ritraggono Chise sempre imbarazzata per tutto ( sembra finta! Mi sa che gli otaku preferiscono sognare ragazze così piuttosto con le vere molto più rozze e volgari sicuramente ).

Un manga molto toccante ( per lettori sensibili…a proposito raccomando a loro la lettura di Nausica di Hayao Miyazaki ) e piacevole da leggere nonostante le microscopiche dimensioni dei caratteri in alcune pagine tale da rendere cieco chiunque.

Consigliato!:wink:
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tiamotiodio
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Messaggio da tiamotiodio »

Francamente a me non è piaciuto così tanto... I gusti sono gusti e certamente non è da buttare, però ho letto tante di quelle recensioni così entusiastiche (è dir poco) che invece a mio avviso non merita.

Ho trovato molto belli alcuni sprazzi del rapporto tra i due, in cui parlavano dei prori sentimenti o roba del genere (l'ho letto molto tempo fa nn ricordo); però i disegni più che dire brutti si può dire che non esistono ("fotografie" a parte) e per lo più fanno sesso dalla mattina alla sera cosa che spesso è contestualizzata male; inoltre i vari tasselli della vicenda sono montati male e spesso non si capisce cosa è successo...

Sembra che lo sto stroncando totalmente, ma non è così, voglio stroncare quel troppo che si è detto, ma rimane un manga che ha qualcosa da dire, per l'idea (in particolare quella di lasciare le battaglie fuori dal quadro), per i dialoghi e secondo me, per un finale davvero bellissimo e interessante.

Sono curioso di vedere la serie, perchè già solo un disegno un po' più concreto (ma cmq delicato) può fare molto...
Ma ho paura che la bellezza di alucni dialoghi invece sparirà...
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Julius
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Messaggio da Julius »

Io ho letto finora solo il primo volume e devo dire che il tratto del disegno lo trovo bellissimo e molto espressivo!
E' un manga interessante per i contenuti ed è uno dei pochi ormai che si distacca da tutti quei manga vuoti che vanno ora di moda. Piuttosto devo dire che Saikano mi appare un manga, mentre i flower comics e simili sembrano: 1) disegnati con la mano sinistra, 2) degli anime riportati su carta.
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im-edith
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Re: Lei, l'arma finale

Messaggio da im-edith »

L’ho bramato per mesi ed infine l’ho letto. Saikano, capolavoro di Takahashi, che tanto più suscitava la mia curiosità dopo aver letto Tom Sawyer dello stesso autore.

Se volessi descriverlo con un aggettivo potrebbe essere soltanto: struggente. Un manga drammatico e dolce, violento e delicato assieme. Una concatenazione di emozioni esasperate, sviscerate in ogni particella, dalla più ingenua alla più crudele, dalla più generosa alla più distruttiva. Una raffica di coltelli che colpiscono direttamente l’animo senza preavviso, in maniera fitta da non riuscire a respirare, come una mitraglia inarrestabile. Non è il sangue di una guerra apocalittica quello che scorre in questo manga, è il sangue di sentimenti nella loro forma autentica, di cuori umani messi completamente a nudo in tutti i loro aspetti piacevoli e aberranti. I nostri occhi di spettatori attoniti li accompagnano, nel loro incessante battere per la sopravvivenza, per l’amore, per un senso che non riescono a trovare. Che non c’è?
Saikano non è un manga di guerra, non è un manga di fantascienza, non è uno shojo e non è uno shonen. I combattimenti rimangono sullo sfondo, protagonisti fondamentali ed invisibili di tutta la trama, scomode presenze inafferrabili dalle quali non si può prescindere, che non si può sconfiggere, perché sono lì e basta, più grandi e forti di qualsiasi altra cosa importante. I retroscena politici e i contesti da atmosfera thriller o splatter per fortuna ci sono del tutto risparmiati. La fantascienza-cyberpunk-ambientazione apocalittica è la componente evidente e superficiale di un’indagine che si muove in tutt’altra direzione, solo l’espediente narrativo trovato per rendere ogni piccolo gesto, pensiero, sentimento amplificato al limite della sua essenza affinché si possa osservare meglio, affinché si esplichi al massimo della sua intensità. Le scene più cruente non sono mai gratuite finalizzate al vittimismo, al sadismo o all’autocompiacimento, ma diventano parte essenziale di un contesto terribilmente evocativo.
Allora il tema conduttore e il fulcro di tutta la storia è il legame amoroso, percepibile anche come “essere umani in quanto in grado di provare sensazioni”. Provare gioia incommensurabile e provare dolore inconsolabile. L’amore di Saikano non è quello idealizzato e platonico dei fumetti per ragazze, ma neanche quello dissacrante dei fumetti in cui il sesso è vissuto in maniera vuota e fine a se stessa. E’ un amore tormentato, dubbioso e doloroso in cui il corpo costituisce parte inscindibile dell’animo: per questo ne fanno parte anche una certa carnalità e sessualità. Il tema del sesso, un tema maturo che diventa sempre più presente e dirompente nella storia parallelamente al modificarsi tragico (e drammaticamente presentato proprio dai disegni) del corpo della protagonista, è trattato con una sensibilità incredibile, con una profondità stupefacente, con un trasporto di amorevolezza nei confronti della vita che raggiunge livelli senza pari. Innanzitutto i disegni e la sequenza di vignette, di luci e ombre con cui è ripresa l’intimità di certe scene: le ho trovate di una bravura magistrale, di una bellezza da lasciare senza fiato, di una discrezione che manifesta grande rispetto per la vita. E poi: l’immensità pervadente del modo in cui viene affrontato il tema dell’unione in quanto componente fondamentale generatrice di questa vita, e la tragicità del contesto in cui questo accade, raggiunge apici di una poesia impossibile da commentare, ai quali ci si può solo abbandonare, dai quali si può solo lasciarsi trasportare spegnendo qualsiasi ragione.
I dialoghi accompagnano i disegni senza strepiti e senza sbavature: si adattano a chi li pronuncia o a chi li scrive, sempre perfettamente a misura, sempre calibrati con attenzione per non strafare, ma mai troppo palesi da non lasciare un altro piano di interpretazione intuibile. Sono la colonna portante di tutto il manga, con i momenti che a parole riescono ad accompagnare. Anche il silenzio di questi stessi dialoghi, allora, diventa a sua volta significativamente narrativo, in sequenze che rimangono sospese nei soli disegni. O, viceversa, le parole in pagine di sole parole, che fanno anche da occhio, da vista, da colore. Sublime.
L’opera intera appare come una metafora di qualcosa di molto più tangibile per chiunque, per ogni abitante del mondo contemporaneo. Non è affatto la storia di un’ “arma finale” fantascientifica: Chise presenta la normalità, la fragilità e la forza sovraumana di una qualsiasi ragazza alle prese con i cambiamenti del proprio corpo. Non è un problema di crescita, è un problema che va ben oltre nella società contemporanea: nel riuscire a riconoscersi e accettarsi in quanto insieme inscindibile di corpo e sentimento, senza darsi in pasto all’uno o all’altro esclusivamente, alla ricerca di un’identità perduta a causa di tutti quegli altri corpi freddi ed estranei che nel mondo odierno ci sono entrati dentro a forza. Ma anche come qualsiasi donna che ad un certo punto acquisti consapevolezza delle proprie responsabilità e si faccia protettrice materna di ciò che ama a qualunque costo e a discapito di qualsiasi altra cosa. E ancora, il senso di colpa per queste responsabilità sopraggiunte e non volute, delle quali bisogna prendere atto per forza senza nessuna possibilità di ribellione anche se non ci si sente all’altezza. Per non parlare del senso di inesorabilità verso un futuro catastrofico che aspetta l’umanità che non voglia rendersi conto di ciò che di sbagliato sta costruendo, anzi, distruggendo.
Leggetelo. Ne potrei parlare ancora per pagine e pagine, ma questo manga deve solo essere letto per essere apprezzato. La magia che regala nel suo equilibrio perfetto di parole, immagini e contenuti è un incanto che non può essere spiegato e tantomeno trasmesso con nessuna recensione. Un godimento misto a tormento che rare volte mi è capitato (e sono sicura che rare volte mi capiterà) di provare leggendo un fumetto.

Ho letto sul forum commenti sulla serie animata di Saikano che molti hanno bollato come una storia d’amore abbastanza inverosimile e piuttosto sempliciotta. Bene, io non so come sia l’anime che ne è stato tratto. Ma il manga, beh… Di sempliciotto ha davvero poco. E’ piuttosto di una profondità incredibile. Che poi può piacere, non piacere, lo stile soprattutto, va bene, ma la sua attenzione alla significatività di ciò che trasmette credo sia innegabile.
Ammetto che anche io all’inizio mi sono chiesta: ma cosa sto leggendo? Sembrava qualcosa in stile CLAMP, tanta fantasia, un pizzico di sentimento e il gioco è fatto. Proseguendo nella lettura mi sono ricreduta in toto.

Mi piacerebbe avere vostri pareri. Ho pensato molto ad Howl, leggendolo…
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Dottor Rao ha scritto:Nascevi un secolo addietro e non c'erano i film di Miyazaki, praticamente un'esistenza inutile
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Re: Lei, l'arma finale

Messaggio da im-edith »

Tuffgong, ho letto che cercavi notizie dell'anime. Ora io non so come sia, ma secondo me la trasposizione animata farà perdere molto di quello che ho scritto e ho trovato io nell'opera.
Per chi fosse interessato comunque il manga consta di 7 volumetti mi pare a 5 euro ciascuno, belli corposi in quanto a numero di pagine. Facendo un giro nell'usato la serie completa si trova sulle 20-23 euro... Abbordabilissima;)
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Dottor Rao ha scritto:Nascevi un secolo addietro e non c'erano i film di Miyazaki, praticamente un'esistenza inutile
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Re: Lei, l'arma finale

Messaggio da Tuffgong »

Terrò in considerazione il consiglio, grazie. :wink:
In realtà ho sbirciato un po in giro e mi son reso conto che non si trova tanto facilmente. :roll:
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"Ciò che ho realizzato è definita un'eresia da alcuni fan di Lupin, ma io penso che tutte le opere su Lupin, a parte quelle realizzate da noi, siano insignificanti!" H.M
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Re: Lei, l'arma finale

Messaggio da im-edith »

Sull'usato, sull'usato >.< Comprate manga usati che conviene >.<
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Dottor Rao ha scritto:Nascevi un secolo addietro e non c'erano i film di Miyazaki, praticamente un'esistenza inutile
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Re: Lei, l'arma finale

Messaggio da nekobus »

naushika ha scritto: per lettori sensibili…a proposito raccomando a loro la lettura di Nausica di Hayao Miyazaki

Parole sante! :gresorr: :si: :sorriso2: :sorriso:
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