Tom Sawyer di Shin Takahashi (autore di Lei, l'arma finale)
Inviato: mer dic 09, 2009 8:24 pm
Ultimamente ho ripreso a leggere manga, di tanti tipi. Ho preso anche a scriverne recensioni per Animeclick e che pubblico sul mio blog, ma questa volevo condividerla anche con voi, perché ho apprezzato davvero tantissimo questo manga. Sono molto critica nei confronti dei fumetti che leggo, eppure a questo assegno senza dubbio il massimo dei voti. Allora, condivido con voi la mia recensione. Il manga è edito da Jpop in volume unico di 400 pagine, un'edizione curatissima formato tascabile con sovracopertina al prezzo mi pare di 10 euro. Ben spese.
Premetto che sono di parte in questa recensione: ho amato tantissimo il libro di Mark Twain quando ero piccola, ed è stato un punto di riferimento della mia infanzia. Eppure, proprio per il fatto che sono affezionata a quest’opera, mi sono avvicinata al manga di Takahashi un po’ scettica. Avevo letto alcune recensioni scoprendo che la storia del fumetto poco aveva a che vedere con l’originale e questo mi aveva intimorita: con che coraggio leggere lo stravolgimento di un libro che si è amato tanto? Eppure, dando fiducia a quest’autore di cui apprezzo molto lo stile di disegno e di cui ho letto altri racconti degni di nota, ho deciso comunque di tentarne la lettura. E ho fatto bene.
Sono rimasta assolutamente incantata, esterrefatta e piacevolmente stupita: questo manga è entrato nella mia lista personale fra i migliori di sempre. Che la storia c’entri poco con il Tom Sawyer originale è in parte vero e in parte no: l’autore infatti ha mantenuto intatto l’intreccio degli accadimenti e sostituito però tutte le ambientazioni e gli attori della vicenda. Suppongo quindi che chi non abbia mai letto il libro troverà in questo manga una trama del tutto normale, ma chi al contrario ha letto l’opera originale resterà senz’altro affascinato dal modo in cui Takahashi è riuscito a proporre tappa dopo tappa, reinterpretandoli, tutti gli episodi della vera storia. In questo il suo tentativo di sovrapposizione può dirsi perfettamente riuscito: non è affatto goffo o presuntuoso, anzi, manifesta un’attenzione, una cura, un affetto e un rispetto profondo per il racconto di Mark Twain. Possiamo quindi parlare di “ispirazione”, di un “omaggio” al libro, di un tributo a Tom Sawyer, ma solo di questo, perché il ruolo del Tom Sawyer originale si ferma qui: tutto il resto è nuovo, scaturisce dalla creatività del mangaka che interpreta quelle gesta in chiave tutta moderna e rivisitata, inventando nuovi personaggi con nuove storie di vita.
Allora, così com’è caratteristico per quest’autore, i protagonisti hanno una psicologia complessa indagata in profondità, messa a nudo e alla prova di continuo attraverso i fatti che si trovano a dover fronteggiare. L’introspezione aiuta a caratterizzare ancora di più i personaggi: la storia nel suo insieme è accompagnata da una crescita interiore dei protagonisti che si interrogano sugli accadimenti e modellano il proprio carattere sul filo di dialoghi e riflessioni, nonché di situazioni create magistralmente dall’autore. Nel complesso il manga ci restituisce un’immediatezza, una freschezza e un’intensità d’emozioni paragonabili a quelle dell’opera originaria. Ma se il vero Tom Sawyer è a tutti gli effetti un libro d’avventura per ragazzi, piuttosto leggero pur nella drammaticità di alcuni fatti narrati e nella descrizione di uno spaccato sociale dell’epoca, l’opera di Takahashi si rivolge comunque a tutt’altro pubblico, molto più adulto. Così nel manga sono affrontati i temi della crescita, dell’autostima e del confronto con regole sociali che determinano inevitabilmente l’emarginazione di qualcuno, del diverso.
In questa storia il mondo adulto, razionale e troppo spesso indifferente e disincantato, si scontra con quello infantile dei sentimenti genuini, delle emozioni fortissime e fugaci, delle fragilità ingenue. Solo che, invece di metterci di fronte a due mondi contrapposti che combattono l’uno contro l’altro in quanto divisi da una soglia irreversibile di consapevolezza, Takahashi sfuma i contorni di entrambi facendoli compenetrare e confondere, rivelando margini di sovrapposizione fra i due e sviluppa tutte le vicende proponendoci a ogni occasione questa ambiguità. Il bambino con preoccupazioni da grande e l’adulto con atteggiamenti infantili, la bontà sincera di gesti adulti che però feriscono, e azioni di volontaria cattiveria dei bambini: sono tutti segnali e situazioni in cui diventa evidente che scindere i due mondi con un taglio netto è impossibile e assurdo. Così, leggendo, ci sentiamo sballottati fra i due punti di vista godendo e indignandoci per entrambi, a turno. E’ tutto uno slalom di avventure adrenaliniche contrapposte a momenti di lentezza, cariche di azione che fa sudare freddo contro sospensioni di sonnolenza nella calura estiva. E, quando la lettura finisce, la sensazione che rimane è quella piacevole di una fiaba reale, è quella nostalgica di uno sguardo adulto sull’infanzia ormai trascorsa.
Shin Takahashi presenta con Tom Sawyer un’opera delicata e appassionata dove i personaggi sono innanzitutto PERSONE. Tom Sawyer è rivolto a chi ama scoprire e riscoprire la vita: le emozioni le speranze le paure. Con tutte le loro contraddizioni e debolezze, certo, ma anche pregne di quel sentimento sincero ed elettrizzante che solo parlando di vita veramente sentita si può trasmettere. Il suo stile di disegno, dal tratto leggero e un po’ sfumato, ben si addice alla poesia della storia, ed è accompagnato qui da una regia davvero magistrale in alcune scene. Imperdibile.
Premetto che sono di parte in questa recensione: ho amato tantissimo il libro di Mark Twain quando ero piccola, ed è stato un punto di riferimento della mia infanzia. Eppure, proprio per il fatto che sono affezionata a quest’opera, mi sono avvicinata al manga di Takahashi un po’ scettica. Avevo letto alcune recensioni scoprendo che la storia del fumetto poco aveva a che vedere con l’originale e questo mi aveva intimorita: con che coraggio leggere lo stravolgimento di un libro che si è amato tanto? Eppure, dando fiducia a quest’autore di cui apprezzo molto lo stile di disegno e di cui ho letto altri racconti degni di nota, ho deciso comunque di tentarne la lettura. E ho fatto bene.
Sono rimasta assolutamente incantata, esterrefatta e piacevolmente stupita: questo manga è entrato nella mia lista personale fra i migliori di sempre. Che la storia c’entri poco con il Tom Sawyer originale è in parte vero e in parte no: l’autore infatti ha mantenuto intatto l’intreccio degli accadimenti e sostituito però tutte le ambientazioni e gli attori della vicenda. Suppongo quindi che chi non abbia mai letto il libro troverà in questo manga una trama del tutto normale, ma chi al contrario ha letto l’opera originale resterà senz’altro affascinato dal modo in cui Takahashi è riuscito a proporre tappa dopo tappa, reinterpretandoli, tutti gli episodi della vera storia. In questo il suo tentativo di sovrapposizione può dirsi perfettamente riuscito: non è affatto goffo o presuntuoso, anzi, manifesta un’attenzione, una cura, un affetto e un rispetto profondo per il racconto di Mark Twain. Possiamo quindi parlare di “ispirazione”, di un “omaggio” al libro, di un tributo a Tom Sawyer, ma solo di questo, perché il ruolo del Tom Sawyer originale si ferma qui: tutto il resto è nuovo, scaturisce dalla creatività del mangaka che interpreta quelle gesta in chiave tutta moderna e rivisitata, inventando nuovi personaggi con nuove storie di vita.
Allora, così com’è caratteristico per quest’autore, i protagonisti hanno una psicologia complessa indagata in profondità, messa a nudo e alla prova di continuo attraverso i fatti che si trovano a dover fronteggiare. L’introspezione aiuta a caratterizzare ancora di più i personaggi: la storia nel suo insieme è accompagnata da una crescita interiore dei protagonisti che si interrogano sugli accadimenti e modellano il proprio carattere sul filo di dialoghi e riflessioni, nonché di situazioni create magistralmente dall’autore. Nel complesso il manga ci restituisce un’immediatezza, una freschezza e un’intensità d’emozioni paragonabili a quelle dell’opera originaria. Ma se il vero Tom Sawyer è a tutti gli effetti un libro d’avventura per ragazzi, piuttosto leggero pur nella drammaticità di alcuni fatti narrati e nella descrizione di uno spaccato sociale dell’epoca, l’opera di Takahashi si rivolge comunque a tutt’altro pubblico, molto più adulto. Così nel manga sono affrontati i temi della crescita, dell’autostima e del confronto con regole sociali che determinano inevitabilmente l’emarginazione di qualcuno, del diverso.
In questa storia il mondo adulto, razionale e troppo spesso indifferente e disincantato, si scontra con quello infantile dei sentimenti genuini, delle emozioni fortissime e fugaci, delle fragilità ingenue. Solo che, invece di metterci di fronte a due mondi contrapposti che combattono l’uno contro l’altro in quanto divisi da una soglia irreversibile di consapevolezza, Takahashi sfuma i contorni di entrambi facendoli compenetrare e confondere, rivelando margini di sovrapposizione fra i due e sviluppa tutte le vicende proponendoci a ogni occasione questa ambiguità. Il bambino con preoccupazioni da grande e l’adulto con atteggiamenti infantili, la bontà sincera di gesti adulti che però feriscono, e azioni di volontaria cattiveria dei bambini: sono tutti segnali e situazioni in cui diventa evidente che scindere i due mondi con un taglio netto è impossibile e assurdo. Così, leggendo, ci sentiamo sballottati fra i due punti di vista godendo e indignandoci per entrambi, a turno. E’ tutto uno slalom di avventure adrenaliniche contrapposte a momenti di lentezza, cariche di azione che fa sudare freddo contro sospensioni di sonnolenza nella calura estiva. E, quando la lettura finisce, la sensazione che rimane è quella piacevole di una fiaba reale, è quella nostalgica di uno sguardo adulto sull’infanzia ormai trascorsa.
Shin Takahashi presenta con Tom Sawyer un’opera delicata e appassionata dove i personaggi sono innanzitutto PERSONE. Tom Sawyer è rivolto a chi ama scoprire e riscoprire la vita: le emozioni le speranze le paure. Con tutte le loro contraddizioni e debolezze, certo, ma anche pregne di quel sentimento sincero ed elettrizzante che solo parlando di vita veramente sentita si può trasmettere. Il suo stile di disegno, dal tratto leggero e un po’ sfumato, ben si addice alla poesia della storia, ed è accompagnato qui da una regia davvero magistrale in alcune scene. Imperdibile.