MAISON IKKOKU

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spaced jazz
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MAISON IKKOKU

Messaggio da spaced jazz »

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Rumiko Takahashi è sicuramente una delle autrici storicamente più famose e importanti nell'ambito del fumetto nipponico, specializzata in shonen ben conosciuti anche qui in occidente come Lamù, Ranma o InuYasha.
Il suo capolavoro, tuttavia, è un titolo concettualmente assai diverso: Maison Ikkoku.
Anzitutto è un seinen (ovvero, secondo la classificazione giapponese, teoricamente indirizzato ad un pubblico più maturo), pubblicato fra il 1982 e il 1987 su Big Comic Spirits, rivista della Shogakukan, e quindi raccolto in 15 volumi.

Maison Ikkoku è essenzialmente una commedia sentimentale. Anchericca - specie inizialmente -degli stilemi già visti in altre opere dell'autrice, come comicità surreale e struttura da commedia degli equivoci, che tuttavia cedono spesso il campo a momenti più seri e riflessivi. Inoltre, lo stile narrativo muta lentamente ma costantemente nel corso della storia fino a diventare, negli ultimi volumi, molto più focalizzato nella descrizione dei sentimenti dei protagonisti e praticamente scevro dei momenti comici iniziali.

Ciò, però, che contribuisce a rendere interessante quest'opera è anche il substrato culturale, che la rende "altro" rispetto ad un manga di puro intrattenimento. Ma di che natura è questa valenza culturale? E' presto detto: il fumetto è ormai diventato una forma di espressione, figlia dei tempi, perfettamente utilizzabile nel descrivere la nostra società e l'epoca attuale.
La Takahashi, forte di questo, in Maison Ikkoku ricrea uno spaccato realistico del Giappone degli anni '80, sfruttando anche l'esperienza personale di studentessa trasferitasi a Tokyo in un piccolo appartamento, similmente a quanto narrato nel manga. Ecco dunque perfettamente tratteggiati, spesso con ironia, luoghi e personaggi, vizi e virtù, il mondo quotidiano e le tradizioni di un Paese certamente affascinante.
Maison Ikkoku è quindi da un lato una divertente commedia e una bellissima storia d'amore, splendida nel descrivere i sentimenti e la difficoltà di esprimerli, dall'altro uno specchio della propria epoca assai più rilevante di molte opere dall'ambizione pseudo-intellettuale.

La storia ruota attorno all'Ikkoku Kan, un vecchio edificio adibito a "condominio" con camere in affitto. Fra i suoi inquilini troviamo i protagonisti, in particolare Yusaku Godai, studente universitario dalla perenne sfortuna e dalla scarsa determinazione. L'arrivo della nuova amministratrice condominiale, la bellissima Kyoko Otonashi, rappresenta per Godai l'amore a prima vista: peccato che per inseguire questo sogno dovrà scontrarsi con parecchie difficoltà, non ultimo il fatto che Kyoko è una vedova, di un paio di anni più grande di lui, e non sembra affatto intenzionata a dimenticare il marito scomparso. La storia di Maison Ikkoku, divertente, romantica e a volte struggente, si sviluppa così nell'arco di una mezza dozzina di anni in cui evolve il rapporto fra i due, fino al lungo e meraviglioso finale, in una narrazione di rara maestria.

Da questo manga è stata tratta anche una serie TV in 96 puntate (intitolata in Italia Cara dolce Kyoko), anch'essa di grande bellezza, anche se forse è preferibile il fumetto non fosse altro che per il fatto di essere l'opera originale.
In Italia il manga è stato pubblicato in 27 volumi da Star Comics, in un'edizione non particolarmente esaltante ma che può contare su un buon lavoro di adattamento dei testi.

In conclusione, Maison Ikkoku è uno dei grandi capolavori del fumetto nipponico sia a livello storico che qualitativo, ed è lettura assolutamente consigliata.

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[edit] version 1.1 ^^;
Ultima modifica di spaced jazz il gio feb 10, 2005 12:31 am, modificato 1 volta in totale.
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hanamichi
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Messaggio da hanamichi »

Nonostante non ami molto la Rumiko Takahashi, per l'insensatezza sfrenata e troppo spesso fine a sè stessa delle sue opere(la si ama o la si odia) devo dire che Maison ikkoku è veramente un bell'anime (almeno io non ho letto il manga)!Tra l'altro penso sia l'unico con una storia di fondo che evolve nel corso degli episodi ed in cui personaggi assurdi e storie più o meno serie si intrecciano alla meraviglia!
Proprio in questo periodo sto avendo il piacere di rivedere la serie completa....un appunto sull'anime riguarda il doppiaggio:buono per le prime 52 puntate (che possono considerarsi "la prima serie"), disastroso nelle ultime, con la doppiatrice di Kyoko nel ruolo di altri 3-4 personaggi principali!!! Tuttavia l'adattamento sembra essere buono, con i nomi dei personaggi mantenuti dal fumetto (a parte Godai che in realtà è il cognome del protagonista e non il nome!) e non stravolti come negli anni '80-'90 succedeva spesso ai cartoni (mediaset, ma non solo!). Che dire...veramente bello!
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RøM
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Re: MAISON IKKOKU

Messaggio da RøM »

spaced jazz ha scritto:Ecco dunque perfettamente tratteggiati, spesso con ironia, luoghi e personaggi, vizi e virtù, il mondo quotidiano e le tradizioni di un Paese a noi distante ma certamente affascinante.
Sì, ma non va dimenticato che quello che rende MI un capolavoro è, al di là del suo background geograficamente e cronologicamente circoscritto, l'universalità con cui sono caratterizzati i personaggi e la loro psicologia: puoi legger MI in Italia a distanza di 20 anni, e trovi tutto così "vero", ci riconosci il TUO mondo.

spaced jazz ha scritto:può contare su un ottimo lavoro di adattamento dei testi.
Beh... le intenzioni erano buone... poi si sono perse dietro errori di traduzione, sintassi pedestre, congiuntivi sbagliati.... :roll:

disastroso nelle ultime, con la doppiatrice di Kyoko nel ruolo di altri 3-4 personaggi principali!!!
Succede anche nelle prime 52, solo che te ne accorgi di meno perché i doppiatori sono più bravi :wink:
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spaced jazz
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Re: MAISON IKKOKU

Messaggio da spaced jazz »

RøM ha scritto:
spaced jazz ha scritto:può contare su un ottimo lavoro di adattamento dei testi.
Beh... le intenzioni erano buone... poi si sono perse dietro errori di traduzione, sintassi pedestre, congiuntivi sbagliati.... :roll:
Beh, ho trovato lodevole il modo di riportare i dialoghi, è sempre assai difficile conservare sia i significati originali che una fruibilità occidentale. In particolare il modo di rivolgersi agli altri, conservando i -kun, -san, -chan ecc. ecc. (in italiano si sarebbe perso molto se non si fosse capito quando Kyoko passa dal -kun al -san nei confronti di Godai, è solo un esempio), inoltre la scelta del lei o del voi a seconda dei momenti.
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spaced jazz
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Messaggio da spaced jazz »

hanamichi ha scritto:Nonostante non ami molto la Rumiko Takahashi, per l'insensatezza sfrenata e troppo spesso fine a sè stessa delle sue opere(la si ama o la si odia) devo dire che Maison ikkoku è veramente un bell'anime (almeno io non ho letto il manga)!Tra l'altro penso sia l'unico con una storia di fondo che evolve nel corso degli episodi ed in cui personaggi assurdi e storie più o meno serie si intrecciano alla meraviglia!
Proprio in questo periodo sto avendo il piacere di rivedere la serie completa....
La stanno forse trasmettendo?

Un pregio della versione italiana è senza dubbio aver conservato le sigle originali, che son pure parecchie, però fra doppiaggio e adattamento, il manga è un'altra cosa... spero sempre nei dvd per vedermelo in originale sottotitolato, ma sembra una serie perlomeno sfortunata in questo campo... pure in Francia, dove stanno uscendo (là si chiama "Juliette je t'aime"... LOL) l'edizione è tutt'altro che appetibile.
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hanamichi
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Messaggio da hanamichi »

Niente televisione, mi spiace!almeno non che io sappia...la visione sta avvenenedo attraverso altri canali (ammicco!)...ma è meglio che non parlo! :P
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Re: MAISON IKKOKU

Messaggio da RøM »

spaced jazz ha scritto:In particolare il modo di rivolgersi agli altri, conservando i -kun, -san, -chan ecc. ecc. (in italiano si sarebbe perso molto se non si fosse capito quando Kyoko passa dal -kun al -san nei confronti di Godai, è solo un esempio), inoltre la scelta del lei o del voi a seconda dei momenti.
Ach'io l'ho apprezzato, per questo dico che le intenzioni erano buone... e a maggior ragione è un peccato che, dopo essere partito così bene, Pietroni si sia perso in errori superficiali ed evitabili con un po' più di attenzione.
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Re: MAISON IKKOKU

Messaggio da Konzen Douji »

spaced jazz ha scritto:[cut]
ma guarda chi si vede, il signor "non mi piace Saiyuki"... :P
visto che ne parli così bene, prima o poi MI dovrò leggerlo mi sa, hai (quasi) sempre dato buoni consigli...

in ogni caso, questa tua recensione, mi sembra di averla già vista... :roll:
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spaced jazz
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Re: MAISON IKKOKU

Messaggio da spaced jazz »

Konzen Douji ha scritto:
spaced jazz ha scritto:[cut]
ma guarda chi si vede, il signor "non mi piace Saiyuki"... :P
Ciao cicci :tongue:
Buona idea, "non mi piace Saiyuki" me lo metto in sign :lol:
Konzen Douji ha scritto:visto che ne parli così bene, prima o poi MI dovrò leggerlo mi sa, hai (quasi) sempre dato buoni consigli...
Devi leggerlo, non c'è dubbio che ti piacerà.
Konzen Douji ha scritto:in ogni caso, questa tua recensione, mi sembra di averla già vista... :roll:
E beh, quando mi vengono bene vanno utilizzate con profitto :D
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Messaggio da Shito »

Concordo appieno con Spaced nel riconoscimento del valore di Maison Ikkoku. Peraltro, mi permetto di far notare come in questo manga la Takahashi abbia creato dei personaggi dalle psicologie assolutamente più credibili della 'media' dei suoi manga. La cosa diventa due volte più vera addentrandosi nella storia, per il citato processo che privilegia l'aspetto drammatico e sentimentale su quello comico. Macchiette a parte, i personaggi divengono sempre più veri non solo nei motivi [credibili anche in principio, quando la componente umoristica spadroneggia ancora], ma anche nei pensieri e nelle reazioni. In particolare, credo che il picco della serie si tocchi con l'entrata in scena di Ibuki Yagami, l'anti Kyouko [giovane/adulta, schietta/ipocrita, etc], che poi si risolve in un semplice 'il tempo passa', quando si scopre quanto Yagami riproponga, in chiave più 'moderna' e per questo spregiudicata, la stessa Kyouko ai tempi del suo amore per il professor Otonashi. Senza considerare l'intreccio relativo alle questioni lavorative, al peso sociale, all'inserimento nel mondo professionale, alla dignità.

Resta che Maison Ikkoku è di certo il manga che maggiormente merita una lettura adulta tra tutti quelli della Takahashi, tutti capolavori di collocazione nello 'spirito del tempo' [e per questo capolavori commerciali], ma in genere rivolti a pubblico più giovane [per quanto regolarmente 'sovrafruiti' dal pubblico occidentale, come sempre accade].

Se proprio devo rinvenire una pecca, io avrei voluto che Godai si mettesse con Yagami [l'unica vera *romantica fino in fondo* di tutta la storia, perché il vero romanticismo è quello assoluto dell'adolescenza, forse], ma questa è un'altra storia... ;)
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)