Ecco quelli che, a mio avviso, sono i punti forti di Naruto:
- Non c'è un personaggio principale. Naruto non è né il più forte né il più bravo né il più bello. Un vero catalizzatore unico non si trova nemmeno fra i comprimari di Naruto ed il motivo è semplice: sono solo dei marmocchi. I veri personaggi che trasudano carisma, quelli con le gonadi rotanti, sono quelli che potremmo banalmente definire come "i grandi" (quelli che in DragonBall erano solo abbozzati e non interferivano più di tanto in un mondo che rimaneva
naive anche nelle scene di lotta più dura): sono Kakashi, Asuma, Gai, Anko, Ibiki, Kurenai, ma ancor di più gli Hokage, Jiraiya (il mio preferito
), Orochimaru e l'ancora misterioso terzo membro della triade dei super-ninja. Ma, al tempo stesso, i protagonisti non sono nemmeno loro, perché la storia spesso la fanno i ragazzini (dimostrando coraggio e tirando fuori, in alcune circostanze, una maturità che gli conferisce quel carisma che ancora manca loro) ed anche i bambini, come Inari o Konohamaru.
- Ci sono davvero tantissimi personaggi ed ognuno è caratterizzato, imho, benissimo. Esempio: Shino non sarà il massimo della socievolezza e della simpatia, anzi forse è uno dei personaggi più in ombra in assoluto, ma l'alone di mistero che lo avvolge e le sue peculiarità uniche e terrificanti lo rendono un personaggio tanto (pesantemente) secondario quanto di assoluto fascino (vd. il suo combattimento contro Kankuro). Inoltre, la varietà ha il pregio di allontanare la noia e di non farci vedere sempre quelle tre o quattro facce per pagine e pagine di fila.
- Per le due caratteristiche sopra descritte, il manga (e l'anime) potrebbe continuare per 10 o 15 anni. Attenzione! Il mio discorso esula dal fattore di speculazione commerciale: se fosse per quello, la storia potrebbe continuare anche per 20 anni e più e noi avremmo i conati di vomito solo a sentir nominare Naruto, proprio come accade ora con DragonBall. Quello che voglio dire è che, per come è congeniata la storia (senza centro) e per come sono costruiti i personaggi (ognuno potrebbe essere il protagonista di una mini-serie a sé stante), Kishimoto potrebbe ricavare soluzioni narrative pressoché infinite, senza dover ricorre alla consueta serializzazione (vd., ad esempio le quattro, per ora, serie dei Saint Seiya: Grande Tempio, Asgard, Abissi, Hades).
- La storia mantiene in sé tutto il fascino del mondo dei ninja, dagli shuriken alle tecniche di mimetizzazione, fino ad arrivare al controllo degli elementi e all'evocazione di animali (il mio preferito è, ovviamente, Gamabunta
... ah, a proposito, curiosità: Naruto in giapponese significa "rana"). Ovviamente, qui è questione di gusti. Per me, personalmente, questo costitusice un fattore di interesse non indifferente, visto che il genere è uno di quelli che più gradisco.
- Kishimoto ha saputo creare dei personaggi veramente inquietanti (mi riferisco, ovviamente, a Gaara e ad Orochimaru), che non hanno nulla a che fare con i "cattivi" di DragonBall o di One Piece, anche perché, alla fin fine, non si sovrappongono completamente con il classico stereotipo del "cattivo". Di ognuno è (o sarà) poi ripresa in flashback la storia pregressa, cosa che non fa altro che aumentare lo spessore di ogni personaggio.
- Il livello di demenzialità si riduce a poche (ma buone) gag (alcune davvero esileranti), che quasi sempre hanno come protagonista Naruto.
Insomma, per concludere io definirei Naruto un manga "diverso" rispetto a DragonBall o a One Piece. Ora cercherò di definire questa diversità. Forse "maturo" è una parola un po' grossa (non fatevi venire in mente Tezuka o Urasawa), perché stiamo pur sempre parlando di un'opera di intrattenimento, classificabile nel più classico dei generi di fumetto giapponese, lo
shonen, il fumetto per ragazzi, d'avventura e di fantasia. D'altro canto, però, One Piece è troppo (genialmente, aggiungo) demenziale e DragonBall troppo infantile per reggere il confronto. Forse posso superare la difficoltà con le parole stesse di Kishimoto, il quale afferma che i due modelli di cui ha subito più il fascino e l'influenza sono stati Toriyama e Otomo. Provate a immaginare un mix di DragonBall e di Akira e forse avrete una vaga idea di che cosa sia Naruto
!