edizione Planetmanga e Matsumoto

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naushika
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edizione Planetmanga e Matsumoto

Messaggio da naushika »

ragazzi...
Yamato è curata in modo discutibile poichè sembra mancare un collegamento e la continuazione fra la storia di Gamilas e l'erede di Gamilas. E' una decisione dell'autore o dell'editore? Yamato ha solo 3 albi o può continuare?anche Capitan Harlock si fermerà, nell'ambito Manga, all'episodio di Raflesia? il disegno di Matsumoto è inconfondibile :) tutti quei macchinari e quadranti sono dovunque ed è ormai il suo marchio di fabbrica....

Planetmanga prevede in futuro nuove pubblicazioni di materiale di Matsumoto? :?
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ROBERT WESKER
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Messaggio da ROBERT WESKER »

il manga della corazzata yamato si esaurisce con quello che hai visto in italia.
al momento sembra che la planet farà galazy express,e la hazard il manga di emeraldas.
anche harlock finisce lì, a parte il manga dell anello dei nibelunghi del quale noi abbiam visto l anime in dvd.
almomento matsumoto stà supervisionando la nuova serie animata di harlock,the endless odissey,poi la serie super submarine 99,e galaxy railways.
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naushika
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Messaggio da naushika »

E' vero che Matsumoto ha prestato personalmente la sua arte per il video musicale rock che è stato trasmesso in tre versioni differenti su mtv? per un gruppo che ora mi sfugge il nome ma del quale i componenti si presentano vestiti da robot? lo stile di disegno è proprio di matsumoto :shock: . Sono rimasta un pò perplessa per la nuova serie di Capitan Harlock che è stata trasmessa tempo fa per l'abbandono dello stile un pò "gommoso" e pittorico che caratterizzava un pò la serie classica. Ben venga il realismo e la modernità specie per il design tecnologico di navi e armi ma per una serie che era nata nei fantasiosi anni '70 era forse meglio mantenere lo stile kitch e SF retrò che hanno tutto un loro fascino. Naturalmente il mio giudizio è solo nostalgico e non vuole essere critico sulla qualità degli OAV nuovi di capitan harlock che è sempre comunque molto elevata.

Tornando al discorso Planet manga io ho visto che la serie manga Yamato si interrompe quasi bruscamente.:
Spoiler:
con l'inizio del capitolo sul viaggio della Yamato verso Teresarto e su Yura...finisce davvero così la storia?!? :?
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Heimdall
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Messaggio da Heimdall »

Sì: per quanto possa sembrare strano né Harlock né Yamato versione manga portano a compimento le storie. Matsumoto ha acconsentito a concluderle per realizzarne la versione televisiva. :)
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naushika
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Messaggio da naushika »

anche Danguard finisce in modo molto bizzarro ma a dispetto delle altre serie è più autoconclusiva e sopratutto più originale :wink: Shin Taketori Monogatari:Sen-nen Jo'o ( la regina dei mille anni ) uscirà in italia o è già uscito? :?

in Yamato si è fatta una citazione :
Spoiler:
Capitan Harlock soccorre la Yamato in avaria e pur essendo morto è sostenuto in vita come Cyborg
in questa citazione mi è sorto un dubbio :? le opere di Matsumoto sono collegate tutte da una precisa cronologia? Yamato è posteriore di molto a Harlock e ne fà parte dell'universo? anche 999 introduce personaggi di altre opere di Matsumoto...in questo caso questa cronologia influenza anche le eventuali serie future?
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Heimdall
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Messaggio da Heimdall »

Matsumoto ama come pochi autocitarsi e fare interagire i propri personaggi pure se questi appartengono a serie e a mondi differenti.
Nel suo universo sognante e scombinato le varie storie (Yamato, Harlock, la Regina dei mille anni, Galaxy 999...) si intrecciano e, serie dopo serie, contribuiscono ad un generale affresco di storia galattica. Ma non si deve fare l'errore di pensare che Matsumoto ragioni ad esempio come Asimov. Il romanziere russo-americano aveva, con logica ferrea (e notevole dose di "mestiere") incastrato alla perfezione i pezzi del suo puzzle regalando ai lettori un magistrale affresco di oltre diecimila anni di storia della galassia.
Matsumoto, così come non si cura della compiutezza delle proprie serie di manga, o della verosimiglianza della propria fantascienza (navi che bruciano nello spazio, bandiere che garriscono al vento), parimenti non dà importanza alla credibilità o alla coerenza dei suoi incastri. E' possibile così avere
Spoiler:
una serie di Yamato, ambientata mille anni dopo la prima, in cui i membi dell'equipaggio sono gli stessi del primo viaggio, salvo spiegare che sono i discendenti del primo equipaggio. Personaggi morti vengono resuscitati sotto forma di cyborg e quant'altro...
Tutto questo in realtà contribuisce a dare alle storie di Matsumoto quel taglio così umano e così personale da risultare inconfondibile, ed in fondo si fa apprezzare proprio per questo.
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Messaggio da naushika »

che Matsumoto ha fatto come i tragediografi greci? fare dei personaggi non individui dotati di una loro storia e vita ma "maschere" di "tipi" umani che di volta in volta si presentano e si muovono in scenari che al di là di ogni pretesa storicità sono metafore della condizione umana che si ripete da sempre e che non può migliorare? :? tutti i personaggi di Matsumoto possono essere soltanto simboli di altrettanto comportamenti umani ( Harlock il disincanto, Takuma la giovanile irruenza, Deslar Hitler ecc..ecc.. ) e difatti in quasi tutte le storie di Matsumoto vengono ripresi gli STESSI personaggi con nomi diversi per storie che poi hanno come elemento comune la fuga dal quotidiano ( la TERRA) e l'inseguimento vano ( come il santo Graal) di valori guerrieri della più antica tradizione giapponese ( sacrificio e dedizione e coraggio) uniti con lo spirito più nobile dell'Occidente ( l'amore per la Libertà e per la Dignità Umana).
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Heimdall
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Messaggio da Heimdall »

naushika ha scritto:che Matsumoto ha fatto come i tragediografi greci? fare dei personaggi non individui dotati di una loro storia e vita ma "maschere" di "tipi" umani che di volta in volta si presentano e si muovono in scenari che al di là di ogni pretesa storicità sono metafore della condizione umana che si ripete da sempre e che non può migliorare?
Direi proprio di no. La tragedia greca trova la sua grandezza nell’ineluttabilità dei destini assegnati ai mortali e nella disperata lotta che questi conducono a dispetto di una fine già scritta. Matsumoto ha forse come denominatore comune la lotta dei protagonisti contro avversari immensamente più grandi e forti di loro, ma la conclusione è tutt’altro che scontata. Yamato affronta l’impero di Gamilas che domina buona parte della galassia, Harlock l’"onnipotente Mazone", come viene sempre chiamato nel corso della serie tv, che possiede una flotta ed un esercito innumeri. La lotta è impari
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ma, miracolosamente, si risolverà a favore dei protagonisti, pur se grazie all’intervento di un qualche "deus ex machina" (Starsha di Iskander, Telesa di Telesarto e – incredibile a dirsi – lo stesso Desler nella terza serie tv).
I personaggi sono tutt’altro che delle maschere immutabili. Anzi, è noto il vezzo di Matsumoto di dare sempre lo stesso volto ai personaggi come se si trattasse di attori che recitano una parte, quindi: non il ruolo che possiede il personaggio, ma viceversa. Vi sono, nelle storie di Matsumoto dei cattivissimi che si redimono e che spesso, si scopre, hanno delle ottime ragioni per essere – o sembrare – cattivi; oppure, di contro, altri personaggi che, iniziata l’avventura nella schiera dei "buoni" (sappiamo come siano banali queste categorie, ma è per fare un discorso più snello), via via che la storia si definisce, vanno assumendo connotati più dubbi.
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Messaggio da naushika »

I personaggi sono tutt’altro che delle maschere immutabili. Anzi, è noto il vezzo di Matsumoto di dare sempre lo stesso volto ai personaggi come se si trattasse di attori che recitano una parte, quindi: non il ruolo che possiede il personaggio, ma viceversa.
d'accordo ma una figura chiave che fà "partire" le avventure di Matsumoto è sempre il ragazzo che si imbarca sulla "nave" che fosse l'Arcadia o la Yamato e agisce e pensa nello stesso modo insieme alla nave e al suo equipaggio con un unica differenza che in Harlock il ragazzo "apre" la storia e cede il passo al grandissimo Harlock mentre in Yamato il medesimo giovane resta protagonista fino alla fine "diventando" Harlock (
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Kodai diventa successore del capitano Okita
). Entrambi i giovani, con nome diverso e in epoche diverse, sembrano la reincarnazione dello stesso personaggio che spinto da forze "superiori" ( il narratore) porta in avanti la nave permettendo al narratore di raccontare le vicende della nave vera protagonista delle storie di Matsumoto. Le vicende ruotano intorno a Kodai e Daiba che con la loro azione danno vita a tutti i personaggi intorno compreso Harlock che senza Daiba non sarebbe potuto "entrare in azione" nell'intreccio narrativo. Le storie di Matsumoto hanno bisogno di questo "artificio" narrativo quale il ragazzo deluso o il ragazzo tradito per offrire al giovane lettore il suo messaggio di Libertà e Ideali al di là del tempo e dello spazio.
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Messaggio da Heimdall »

Può essere anche come dici tu (io personalmente ritengo che la presenza di Daiba in Harlock sia solo l’espediente narrativo, che consente l’identificazione dello spettatore), ma converrai che il discorso che hai fatto nell’ultimo post con la tragedia greca c’entra poco o nulla…
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Messaggio da naushika »

:sorriso2: hai ragione , ho preso un pò la mano e ho perso l'orientamento :P comunque nel discorso sul teatro greco volevo far notare che ho avuto l'impressione che Matsumoto utilizzi dei "tipi" fissi di personaggi cambiandone soltanto il nome come le "maschere" greche ( lo spaccone, il bugiardo, il servo, il vecchio ecc..ecc..) per un canovaccio narrativo che resta quasi lo stesso poichè Harlock,Yamato e , in parte, Danguard hanno come comune denominatore, o meglio comune radice, la nave simbolo della riscossa di una razza umana condannata o immiserita e il desiderio di giustizia e libertà dei suoi componenti e il il senso della sfida impossibile che fà grande L'Uomo. I componenti e i personaggi seguono + o - il loro copione fisso ma la bravura di Matsumoto è proprio nel rendere la trama "stereotipata" ( in senso tecnico e non dispregiativo! ) uno svolgersi di eventi che suscita sempre emozione e commozione in ogni opera :). Alla stessa maniera il teatro antico offriva storie strutturalmente omogenee ma costrouite in modo tale che continuassero a suscitare coinvolgimento nel senso che gli elementi utilizzati erano "luoghi comuni" che suscitavano sentimenti forti come rabbia,commozione,tristezza e altro poichè essi rappresentavano la realtà e le esperienze più vicine al pubblico.
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Messaggio da Hols »

Questi post mi fanno paura.... :shock:

Non vorrei sminuire quanto sopra detto ma, se non sbaglio, era abbastanza comune tra i mangaka della generazione di Matsumoto, "riciclare" i propri personaggi in opere diverse: Go Nagai, Osamu Tezuka, Shotaro Ishinomori, Yokoyama, ad esempio.
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Messaggio da naushika »

Non vorrei sminuire quanto sopra detto ma, se non sbaglio, era abbastanza comune tra i mangaka della generazione di Matsumoto, "riciclare" i propri personaggi in opere diverse: Go Nagai, Osamu Tezuka, Shotaro Ishinomori, Yokoyama, ad esempio.
a quanto pare più che parlare di "radice greca" è da considerare che i media ( prima teatro ora Cinema e fumetto ) utilizzano tecniche ed elementi e linguaggio antichissimi che pur variando,trasformando,rinnovando quando si vuole e con i mezzi tecnologici che si può disporre, rimettono sempre in gioco i classici "topoi" finchè questi rispecchiano l'immutabile natura umana. Quindi anche la tecnica di "maschere" e "tipi" applicati inizialmente dai mangaka :si: ..
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Messaggio da Hols »

Urca! :shock: :shock: :shock:

Io avevo pensato a tutt'altri motivi.
Una storia funziona e un personaggio cattura l'attenzione dei lettori?
Bene, riutilizziamolo pari pari in una storia simile e venderemo due serie con metà sforzo cerebrale :mrgreen: (ma questo, forse, è solo il caso di Nagai :D ).
Oppure, un personaggio (per quanto stereotipato) può risultare utile in un'altra trama? Bene, riutilizziamo con lo stesso chara (e magari con lo stesso nome), affinchè i lettori, già dalla prima vignetta capiscano chi è e cosa farà (vedi Tezuka e Yokoyama).
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Messaggio da naushika »

Io avevo pensato a tutt'altri motivi.
Una storia funziona e un personaggio cattura l'attenzione dei lettori?
Bene, riutilizziamolo pari pari in una storia simile e venderemo due serie con metà sforzo cerebrale (ma questo, forse, è solo il caso di Nagai ).
Oppure, un personaggio (per quanto stereotipato) può risultare utile in un'altra trama? Bene, riutilizziamo con lo stesso chara (e magari con lo stesso nome), affinchè i lettori, già dalla prima vignetta capiscano chi è e cosa farà (vedi Tezuka e Yokoyama).
:loool: Hols sei stato fin troppo chiaro e lapalissiano :sorriso2: ormai non si può più cercare di trovare cause "remote" :tongue:

colpa tua! :si: ( stò scherzando! :sorriso: )
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