Shito ha scritto:La cosa che è siginficativa, per me, è che il termine 'ugoku' sia proprio il più generico e 'piano' che si possa trovare, in giapponese, per esprimere la generica idea di movimento.
Non è che la lingua giapponese difetti di altri termini per contestualizzare o dettagliare in mille modi quest'idea.
Ma è stato scelto il termine generale.
Perché mai noi, per dettagliare un termine a nostro 'gradimento', dovremmo negare una scelta così chiara?
Io credo da sempre che le scelte più semplici e oneste siano le più degne, negli ambiti di traduzione e adattamento culturale.
Nella lingua italiana, il concetto di qualcosa capace di muoversi, pilotato, in una certa direzione manca.
O, perlomeno, il ''moving'' inglese (il giapponese è in me carente, escluso fansub...) è utilizzata, contestualizzata, da una parola già usata.
Dirigibile.
Ora, il problema del castello è che non vola. Ergo, non so' fino a che punto ''dirigibile'' sia etimologicamente corretto.
Reputo, comunque, entrambi i termini accettabili, anche errante, che ha una connotazione più poetica di mobile e, temo, faccia vendere meglio...
Non ci imbastirei una guerra, onorevole Shito, ma comunque questa decisione, per fortuna, non mi appartiene
ciao
qu