La musica del Forum

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Ale K
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Messaggio da Ale K »

Ehm... mi piacerebbe contribuire alla vostra discussione, ma avete citato gruppi che non ho mai sentito nominare... l'unica cosa che posso fare per contribuire a questo topic e citare un'altro album acquistato questa settimana che mi ha veramente colpito (e due nella stessa settimana non mi era mai capitato): "Dracula" della PFM.
Stupendo!
Anche questo, come "Takk..." l'ho già ascoltato diverse volte in pochi giorni. :D
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ghila
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Messaggio da ghila »

Ho giusto due minuti per ora... vi basti un GRAZIE grande come la cattedrale di Spoleto per le info sugli IQ e gli apprezzamenti agli album da me consigliati... Dracula della PFM? :shock: QUi bisogna indagare! CIAO! :)
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Shinji71
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Messaggio da Shinji71 »

il blues del delta è la mia colonna sonora perchè è la musica dei derelitti dei perdenti che non si rassegnano alla sorte piu o meno cercata
i Grateful Dead il gruppo che più mi emmoziona per carica emotiva e pazzia musicale
i Gang grandi amici e compagni marchigiani.....fratelli Severini la lotta continua !!!

infine il prog vecchia maniera anche se alcune band attuali citate nelle altre pagine non mi dispiacciano

inoltre quando la via si fa greve e non c'è modo di sfogarsi mi chiudo in un pertugio e hard rock a tutta sopra a tutti.... Black Sabbath!!
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Mario
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Messaggio da Mario »

A proposito del gioco di cui parlavo qui
è disponibile la ost gratuitamente qui e queste sono le singole tracce:
http://www.thatcloudgame.com/musics/cloud_bgm1.mp3
http://www.thatcloudgame.com/musics/cloud_bgm2.mp3
http://www.thatcloudgame.com/musics/cloud_bgm3.mp3

Considerato che è un gioco gratutito le trovo davvero ben fatte :)
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Mad Max
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Messaggio da Mad Max »

Dunque dando per scontata la "scuola dell'obbligo musicale" che penso abbiamo frequentato un pò tutti conoscendo le storiche band come Beatles, Led Zeppelin, Genesis, Grateful Dead, King Krimson ecc. (ma dove, su tutte, per i miei gusti spiccano i Pink Floyd), il mio gruppo del momento già da qualche tempo sono i RADIOHEAD. Immagine
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Shinji71
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Messaggio da Shinji71 »

sono commosso :cry: uno che cita i Grateful Dead :prostrare:
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Omicron Lenz
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Messaggio da Omicron Lenz »

Scrivo per la prima volta in questa discussione chiedendo una cosa:

Chi conosce i Daft Punk? :D
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spaced jazz
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Messaggio da spaced jazz »

Omicron Lenz ha scritto:Scrivo per la prima volta in questa discussione chiedendo una cosa:

Chi conosce i Daft Punk? :D
A me piace Interstella 5555 :) ma ovviamente conta anche la parte-anime di Matsumoto...
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Omicron Lenz
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Messaggio da Omicron Lenz »

Anche a me. A me piace soprattutto Robot Rock (forse un po' troppo ripetitiva), Television Rules The Nation, tutto l'album Discovery e, naturalmente, i caschi da Robot che usano. :lol:
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spaced jazz
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Messaggio da spaced jazz »

ghila ha scritto:Sul live degli SB resto un poco perplesso
1 - non essendoci più NM in pratica sono diventati una copia di una band che ora non esiste più
2 - i live o sono ben fatti (riarrangiati e ripensati!) o li lascio perdere a priori!
Dunque, alla fine Gluttons for Punishment l'ho preso... devo dire subito che a me il "nuovo corso" post Neal Morse non dispiace: Octane, l'ultimo album in studio, non è affatto malvagio, anzi. Probabilmente ora sono meno prog e più rock classico, Okumoto je può ddà giù di Mellotron e Hammond in stile seventies, ma i brani sono interessanti e ben suonati, dalla mega-suite A Flash Before My Eyes, rifatta tutta nel live, ad una ballad come Watching the Tide fino al bel Follow me to Sleep che stranamente sta sul bonus disc... inoltre Nick D'Virgilio canta benissimo (meglio di Morse?).
Riguardo al live, invece, ho un paio di perplessità, che devo ancora valutar bene... la prima è un sound ovviamente più grezzo, con un mix della chitarra che mi pare un po' opaco, specie negli assoli, e un D'Virgilio a cui vocalmente forse manca esperienza in ambito live... il secondo è la scelta della scaletta, un po' corta e con scelte che avrei fatto differenti... il clou è certo la fase centrale con il trio Harm's Way, NWC (strumentale di 10 minuti con duetto di batteria) e At the end of the Day.

Parlando d'altro, mi sono accorto che recentemente - e finalmente - stanno uscendo le riedizioni rimasterizzate dei dischi dei Triumph!
Come, chi sono i Triump!? 8)
Sono una band canadese, un trio, attivo fra la fine dei '70 e quella degli '80, specie di "contraltare" dei Rush e autori di un rock con venature sia melodiche che hard ma anche con influenze prog, nelle sonorità e nei brevi intermezzi di chitarra... erano formati da Rik Emmet a voce e chitarre, Mike Levine basso e tastiere e Gil Moore voce e batteria... Emmet e Moore si "spartivano" i brani da voce solista, anche se in maggioranza erano cantati dal primo, dalla voce più alta, una specie di Jon Anderson degli Yes versione più sporca, comunque il secondo suonava la batteria e cantava i suoi pezzi anche nei live!
L'apice della band è nella prima metà degli anni 80, dopo cinque album fra cui Progressions of Power e Allied Forces, arriva con due album come Never Surrender
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e Thunder Seven
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seguiti dal bellissimo doppio live Stages
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...seguirono un paio di album più virati ad un sound più patinato, e alcuni live-reunion nel corso del tempo...

Considerato poi che questi cd stanno a 10 euro l'uno, e che sarebbe ora di sostituire i miei vinili, non ho scuse per non acquistarli :)
A voi consiglio almeno di prendere Stages (che in realtà non so se sia già uscito, nelle pubblicità su un paio degli altri dischi sta come "next release...")
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Messaggio da ghila »

inoltre Nick D'Virgilio canta benissimo (meglio di Morse?).
Guarda Jazz, da un punto di vista tecnico e meramente timbrico la risposta è solo una: SICURAMENTE!

Morse ha emissione sporca, timbro irrisorio, estensione miserrima e fraseggio inesistente. Ha dalla sua una musicalità immensa e una passione per quello che canta che travalica tutti i difetti. In pratica un cantautore!
Di Virgilio ha timbro da tenore leggero, ottimo gusto nel porgere una voce duttile e portata ai cori. Mai ascoltato da solo, ma spero abbia arricchito la voce di armonici che amplifichino di più il colore vocale. Altrimenti è solo un cantante senza storie da raccontare, un corista per intederci.

A questo punto meglio Morse.
Grazie delle segnalazioni e delle tue precisazioni spaced! :)
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spaced jazz
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Messaggio da spaced jazz »

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...passando invece ai "nomi storici"... qualche appunto sugli Yes, uno dei primi tre nomi che verrebbero alla mente nel citare le più importanti prog-band, nonché con molta probabilità il mio gruppo rock preferito... vista la sterminata e intricata produzione discografica, qui mi limito agli anni '70, chiaramente il periodo d'oro...

The Yes Album, 1971... è il loro terzo album, ma in realtà il primo di una triade che definisce il loro sound prog-sinfonico in una serie di brani che sono capolavori senza tempo... in questo disco abbiamo "Starship Trooper", "Yours is no disgrace", "Perpetual change", "I've seen all good people"... sempliemente fantastico.
La band è formata da Jon Anderson (voce), Steve Howe (chitarre), Chris Squire (basso), Bill Bruford (batteria) e Tony Kaye alle tastiere.

Fragile, 1972... Con l'arrivo di Rick Wakeman alle tastiere, di calibro ben superiore rispetto a Kaye, si raggiunge la perfezione strumentale... questo album strutturalmente è un po' strano, 5 brevi brani quasi-solistici di ognuno dei 5 membri e quattro tracce "complete", fra cui altri capolavori come "Heart of the sunrise" e "Roundabout". La recente versione rimasterizzata aggiunge un grandissimo tocco in più, ovvero l'aggiunta dei 10 minuti della splendida cover di America, brano registrato in quel periodo per un'antologia della Atlantic ma non su LP...

Close to the Edge, 1973... ecco il capolavoro assoluto, 40 minuti per tre brani da 10 e lode. Si inizia con i 20 minuti della title track, fra avventura sonora e momenti onirici, si passa alla straordinaria "And You and I", il loro manifesto musicale (un live degli Yes senza "And You and I" non è un live degli Yes!!), e si finisce con "Siberian Khatru"... semplicemente uno dei migliori album di tutti i tempi.

YesSongs, 1973, triplo live. Testimonianza live dei tre dischi precedenti.

Tales from Topographic Oceans", 1974... con i tre album in studio precedenti gli Yes avevano già detto gran parte di ciò che intendevano esprimere con la loro musica... Alan White sostituisce Bruford alla batteria (che finirà ai King Crimson), Wakeman tentenna, e in tutto questo arriva il doppio in questione, che contiene 4 suite da 20 minuti ciascuna in cui si esprime la parte più visionaria di Jon Anderson. Un album non facile e forse prolisso in alcuni punti, ma bellissimo. "The Revealing Science Of God", "Ritual", sono degli spettacolari viaggi sonori.

Relayer, 1974. Wakeman lascia e Patrick Moraz lo sostituise bene alle tastiere in uno degli album più sperimentali e sottovalutati degli Yes. Similmente a "Close", ci sono tre soli brani di 20, 10 e 10 minuti ciascuno. L'iniziale suite "The Gates of Delirium" è favolosa, passando da momenti molto energetici alle sognanti atmosfere di "Soon" (uscito editato ai tempi come singolo), completano l'album lo sperimentale e jazzato "Sound Chaser" e "To be over" dallo spettacolare crescendo finale.

Going for the One, 1977... ritorna Wakeman, in un album da cui inizia il cambiamento di stile della band, più indirizzato a brani relativamente brevi e canonici, meno sinfonici. Qui la cosa è ancora parziale, e a fianco di brani più rock come "Going for the one" e Parallels", ecco l'eterea "Turn of the century" e la lunga e progressiva "Awaken".
L'ultimo dei grandi album in studio del periodo classico.

Tormato, 1978... prosegue ed enfatizza il cambiamento che abbandona suite e brani complicati, sicuramente interessante ma lontano dal capolavoro.

YesShows, 1980... altro bellissimo doppio live, la scaletta è totalmente diversa rispetto a Yessongs e questo dimostra quanti brani eccellenti ci siano nel loro songbook...

Drama, 1980... album da evitare e lo dice il titolo stesso, ma c'è un perchè... degli Yes c'è poco e niente, è l'unico loro disco senza Jon Anderson al cui posto troviamo il mediocre Trevor Horn...

Così finiscono gli anni '70 :)
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Messaggio da ghila »

YesSongs, 1973, triplo live. Testimonianza live dei tre dischi precedenti.
Questo album c'è l'ho in vinile, originale dell'epoca. Meraviglia! Un bel post davvero jazz! Grazie! :)

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(questo è uno dei tre disegni interni al triplo vinile!)
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spaced jazz
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Messaggio da spaced jazz »

ghila ha scritto: (questo è uno dei tre disegni interni al triplo vinile!)
Spettacolare! ...grande Roger Dean 8)

Ok, part2: YES, gli anni '80

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90125, 1983.... (curiosità: il titolo è il numero di matricola del disco). Dopo il pessimo Drama, gli Yes si separano. Chris Squire (bassista e proprietario del "brand" Yes) ascolta dei lavori del chitarrista Trevor Rabin e decide di formare una band con lui, chiamata Cinema... il genere, al passo coi tempi, è un rock AOR raffinato e dalle venature prog.
Nel progetto vengono invitati Alan White e Tony Kaye (tastierista dei primi Yes)... alla ricerca di un cantante, ottengono l'interesse dello stesso Jon Anderson... il passaggio da Cinema all'uso del nome Yes è a questo punto automatico.
L'album riceve controverse valutazioni dai fan: lontano dal loro sound classico, ma ben suonato e composto.
Il singolo "Owner of a lonely heart", grosso successo FM, è forse il brano della band ancora oggi più conosciuto dal vasto pubblico... ottime anche "Changes" e "Hearts."

9012Live: The Solos, 1985... E' un mini-album live di una mezz'oretta con brani di 90125 e alcuni solos, uscito su vinile e anche su cd in Giappone, discreto ma un prodotto principalmente per fan.

Big Generator, 1987... il secondo disco in studio di questa nuova formazione (Jon Anderson, voce - Trevor Rabin, chitarre, voce e tastiere - Chris Squire, basso - Alan White, batteria - Tony Kaye, tastiere) segue le sonorità di 90125 ma con maggior influenza stilistica di Anderson, tendente alla world music e a sonorità più aperte.

Anderson, Bruford, Wakeman & Howe, 1989... Jon Anderson decide di riunire i membri della formazione "storica": Rick Wakeman, Steve Howe e Bill Bruford. Chris Squire decide di proseguire con l'altra formazione, e al suo posto viene chiamato Tony Levin, che formava con Bruford la sezione ritmica dei King Crimson.
La band non può chiamarsi Yes (visto che il nome è proprietà di Squire), e piuttosto che sceglierne un altro utilizzano i propri cognomi, con tanto di cover di Roger Dean.
Il disco è splendido, e contiene molte influenze: dal ritorno alle atmosfere prog-sinfoniche ("Brother of Mine", "The Order of the Universe", a splendide esecuzioni tecniche ("Fist of Fire"), alla world music (la giamaica di "Teakbois" e gli accenni maori di "Birthright"), alla collaborazione di Vangelis. Eccellente il raffinatissimo "Quartet".

La band va in tour e registra un doppio live che uscirà qualche anno dopo:

An Evening of Yes Music, 1993... un doppio cd eccezionale, dove si mescolano, oltre ai brani dell'album in studio ABW&H, alcuni grandi classici storici della band... da "Time and a Word" con cui Jon Anderson si presenta on stage, a "And You and I", ad uno spettacolare solo di Rick Wakeman.
Anche questo album, come quello in studio, non è sotto il nome "Yes" per questioni legali, pur essendo 100% Yes e con la partecipazione dei 4/5 della formazione storica.

Fine anni '80 :)

OT... sto a casa con l'influenza... si capisce, vero? 8)
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Muska
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Messaggio da Muska »

spaced jazz ha scritto:OT... sto a casa con l'influenza... si capisce, vero? 8)
:loool: E, mi spiace per te, ma se dura ancora un po' non sarebbe malaccio, se fai seguire altre fantastiche "carrellate" storiche come questa davvero ben fatta sugli Yes... :D
Bella scelta, Spaced, ti propongo le prossime :
ELP
Gentle Giant
King Crimson
Genesis
Soft Machine
Curved Air

Solo per ora... 8)
"Pur sprovvisto di soldati, e solo, combatteva il mondo e i suoi vizi in questo luogo". (Yasushi Inoue).