LE CRONACHE DI NARNIA
Moderatore: Coordinatori
LE CRONACHE DI NARNIA
ANdate a vedere il film e poi ditemi le vostre impressioni. Bacini a tutti.
P.S. prima però leggetevi il libro. sapete com'è la Disney, modifica sempre tutto.
P.S. prima però leggetevi il libro. sapete com'è la Disney, modifica sempre tutto.
Siccome il battage pubblicitario del film, lo confesso, mi aveva incuriosito, ho deciso preventivamente di leggermi l'opera letteraria (come faccio ogni volta che posso prima di vedere qualche adattamento cinematografico. Mi sento di suggerirne la lettura: in fondo si tratta di circa centocinquanta pagine (il volumone che vedete in libreria raccoglie i sette volume di cui si compone il ciclo narrativo). Il libro "Il leone, la strega, l'armadio", se pure concepito per un pubblico abbastanza infantile, si fa apprezzare per piacevolezza letteraria, per il garbo e l'intuizione di alcune invenzioni e, a mio avviso, soprattutto per le atmosfere che riesce a creare.
Mi è capitato di leggere un'intervista ad Andrew Adamson, il regista del film, su una di quelle rivistine che distribuiscono al cinema, di cui non saprei citare il titolo.
Adamson, che è anche sceneggiatore del film, in soldoni, sosteneva che aveva posto un vincolo alla Disney: che il film fosse il più fedele possibile al libro, altrimenti si sarebbe rifiutato di accettare l'incarico.
Ora, non so che tipo di forza contrattuale avesse Adamson per porre dei veti nei confronti della Disney (anche se è il regista dei due "Shrek" e, del secondo, anche sceneggiatore), e può darsi benissimo che questa boutade sia solo un gioco delle parti che serva a dare pubblicità al film, però - per il fatto stesso che l'argomento sia stato sollevato - fa ben sperare. Poi, fra qualche giorno esce il film, e vi farò conoscere i miei due cents.
Mi è capitato di leggere un'intervista ad Andrew Adamson, il regista del film, su una di quelle rivistine che distribuiscono al cinema, di cui non saprei citare il titolo.
Adamson, che è anche sceneggiatore del film, in soldoni, sosteneva che aveva posto un vincolo alla Disney: che il film fosse il più fedele possibile al libro, altrimenti si sarebbe rifiutato di accettare l'incarico.
Ora, non so che tipo di forza contrattuale avesse Adamson per porre dei veti nei confronti della Disney (anche se è il regista dei due "Shrek" e, del secondo, anche sceneggiatore), e può darsi benissimo che questa boutade sia solo un gioco delle parti che serva a dare pubblicità al film, però - per il fatto stesso che l'argomento sia stato sollevato - fa ben sperare. Poi, fra qualche giorno esce il film, e vi farò conoscere i miei due cents.
Consiglio vivamente la lettura INTEGRALE della saga di Narnia creata da quel geniaccio di Lewis. Ai tempi per trovare alcuni libri di questo opera ho fatto i salti mortali; ora grazie alla disney (grazie?) è disponibile a pochi euro tutta la saga (8 libri in un unico volume:
http://www.internetbookshop.it/ser/serd ... JXUGOI0IUP
Eeeh, già. Come ci voleva un Jackson per editare un Tolkien ricorretto e accompagnato dalle splendide immagini di Lee ed altri, serviva un anonimo Disney per potermi far completare la saga tutto in un colpo.
Appena finisco "ipotesi su maria" (OT:bah, nulla di che), riprendo i libri letti e non e ricomincio la saga dall'inizio!
http://www.internetbookshop.it/ser/serd ... JXUGOI0IUP
Eeeh, già. Come ci voleva un Jackson per editare un Tolkien ricorretto e accompagnato dalle splendide immagini di Lee ed altri, serviva un anonimo Disney per potermi far completare la saga tutto in un colpo.
Appena finisco "ipotesi su maria" (OT:bah, nulla di che), riprendo i libri letti e non e ricomincio la saga dall'inizio!
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- Mad Max
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Piccolo OT scusate.atchoo ha scritto:Ne ho sentito parlare molto bene da un mio amico. La Disney pare aver scommesso su un cavallo giusto.
Atchoo perfavore mi parleresti un pò dei bigoli all'anatra? Per sbaglio sono incappato nella tua firma e ci sono rimasto attaccato per per ben 5 minuti. Ora ho l'acquolina in bocca
Ad Sidera Vultus
Rispetto all'orpera di Tolkien, l'opera di Lewis è molto più simbolica.Leggete Le Cronache sono bellissime. Esiste anche un film d'animazione, molto vecchio ma esiste.Io ho il volume con le illustrazioni originali in bianco e nero.
P.S. ma è possibile che vi debba sempre pungolare.Ragazzi su questo forum possiamo dare sfogo alla nostra fantasia, sursum corda.
P.S. ma è possibile che vi debba sempre pungolare.Ragazzi su questo forum possiamo dare sfogo alla nostra fantasia, sursum corda.
La versione di cui parli è televisiva.
Sono appena rientrato dalle visione del film.Non mi è piaciuta molto, la sceneggiatura segue per fio e per segno il libro.
Non mi sono piaciuti gli attori, poco espressivi.
Orrible il doppiaggio di Aslan ad opera di Omar Sharif, una brutta copia del doppiaggio di Mufasa del Re Leone.
Pessima idea.
Sono appena rientrato dalle visione del film.Non mi è piaciuta molto, la sceneggiatura segue per fio e per segno il libro.
Non mi sono piaciuti gli attori, poco espressivi.
Orrible il doppiaggio di Aslan ad opera di Omar Sharif, una brutta copia del doppiaggio di Mufasa del Re Leone.
Pessima idea.
Riporto un bell'articolo di Maurizio Pluda, tratto da http://www.macchianera.net.
Anche se non concordo su tutto, secondo me offre alcuni spunti di riflessione davvero interessanti.
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Delle Cronache di Narnia - Il Leone, La Strega e L’Armadio è già stato detto di tutto su giornali, riviste specializzate, siti web in questi ultimi mesi. Che è un tripudio di effetti speciali, impensabili fino a cinque anni fa. Una versione light del Signore degli Anelli. Un polpettone moraleggiante con il quale stordire i nipoti dopo il pranzo di Natale. Che è da boicottare perché sponsorizzato da chissà quale chiesa, invadente e bigotta. Che si tratta del solito scontro (lieto fine garantito, uffa che barba) fra il bene e il male. Che è tratto dal primo libro di una serie composta da sette volumi pubblicata tra il 1950 e il 1956 dall’irlandese Clive Staples Lewis, docente di Oxford e Cambridge dove insegnò letteratura del Medioevo e Rinascimento, amico e collega di Tolkien al quale viene spesso paragonato per la capacità di creare mondi fantastici. Ma c’è qualcos’altro che vale la pena dire.
Detto il già detto, tanto per cambiare, si potrebbero portare i nipoti a vedere questo film e poi parlare del senso di giustizia e dell’onore, della necessità di combattere anche le guerre che non ci riguardano e di difendere non solo la propria famiglia, ma anche la famiglia degli esseri viventi, purché meritevoli, siano essi castori, cinghiali, fauni o centauri. Poi discutere delle forme seducenti che può assumere il male. In questo caso Tilda Swinton, la strega più affascinante (con buona pace della bellissima Bellucci protagonista dell’ultimo film di Terry Gilliam) che il cinema abbia messo su pellicola dai tempi di Biancaneve. Stupiteli con una digressione di storia, parlandogli del conflitto fra re e cadetti, per esempio Riccardo cuor di leone e Giovanni senza terra, alias Peter e Edmund, i due maschi dei quattro fratelli Pevensie, che attraversano un armadio per giungere ad Altrove. Raccontate della battaglia di Azincourt, quando nel 1415 Enrico V sconfisse i francesi anche se le forze in campo erano disperatamente impari, come nella battaglia finale di Narnia. Raccontate di Elisabetta I, la regina bianca così simile d’aspetto e forse carattere alla ieratica strega Jadis. Raccontate che, secondo la leggenda, questa regina, una delle figure femminili più interessanti della storia, sconfisse l’Invincibile Armada schierando le fattucchiere inglesi sulle spiagge a lanciare malefici contro le navi spagnole. Chiedetegli se anche loro hanno notato che il leone, oltre che essere il re della foresta, è anche uno dei simboli d’Inghilterra, e che forse questo libro (dunque film) può essere visto come una specie di bigino di storia e cultura brit.
Insomma, lasciatevi stupire. Raschiando via i luoghi comuni, ha qualcosa da dire. Non a caso, è tratto dall’opera di un grande dotto, uno scrittore che ha trattato la letteratura per ragazzi con dignità e rispetto. Tanto per cambiare.
Anche se non concordo su tutto, secondo me offre alcuni spunti di riflessione davvero interessanti.
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Delle Cronache di Narnia - Il Leone, La Strega e L’Armadio è già stato detto di tutto su giornali, riviste specializzate, siti web in questi ultimi mesi. Che è un tripudio di effetti speciali, impensabili fino a cinque anni fa. Una versione light del Signore degli Anelli. Un polpettone moraleggiante con il quale stordire i nipoti dopo il pranzo di Natale. Che è da boicottare perché sponsorizzato da chissà quale chiesa, invadente e bigotta. Che si tratta del solito scontro (lieto fine garantito, uffa che barba) fra il bene e il male. Che è tratto dal primo libro di una serie composta da sette volumi pubblicata tra il 1950 e il 1956 dall’irlandese Clive Staples Lewis, docente di Oxford e Cambridge dove insegnò letteratura del Medioevo e Rinascimento, amico e collega di Tolkien al quale viene spesso paragonato per la capacità di creare mondi fantastici. Ma c’è qualcos’altro che vale la pena dire.
Detto il già detto, tanto per cambiare, si potrebbero portare i nipoti a vedere questo film e poi parlare del senso di giustizia e dell’onore, della necessità di combattere anche le guerre che non ci riguardano e di difendere non solo la propria famiglia, ma anche la famiglia degli esseri viventi, purché meritevoli, siano essi castori, cinghiali, fauni o centauri. Poi discutere delle forme seducenti che può assumere il male. In questo caso Tilda Swinton, la strega più affascinante (con buona pace della bellissima Bellucci protagonista dell’ultimo film di Terry Gilliam) che il cinema abbia messo su pellicola dai tempi di Biancaneve. Stupiteli con una digressione di storia, parlandogli del conflitto fra re e cadetti, per esempio Riccardo cuor di leone e Giovanni senza terra, alias Peter e Edmund, i due maschi dei quattro fratelli Pevensie, che attraversano un armadio per giungere ad Altrove. Raccontate della battaglia di Azincourt, quando nel 1415 Enrico V sconfisse i francesi anche se le forze in campo erano disperatamente impari, come nella battaglia finale di Narnia. Raccontate di Elisabetta I, la regina bianca così simile d’aspetto e forse carattere alla ieratica strega Jadis. Raccontate che, secondo la leggenda, questa regina, una delle figure femminili più interessanti della storia, sconfisse l’Invincibile Armada schierando le fattucchiere inglesi sulle spiagge a lanciare malefici contro le navi spagnole. Chiedetegli se anche loro hanno notato che il leone, oltre che essere il re della foresta, è anche uno dei simboli d’Inghilterra, e che forse questo libro (dunque film) può essere visto come una specie di bigino di storia e cultura brit.
Insomma, lasciatevi stupire. Raschiando via i luoghi comuni, ha qualcosa da dire. Non a caso, è tratto dall’opera di un grande dotto, uno scrittore che ha trattato la letteratura per ragazzi con dignità e rispetto. Tanto per cambiare.