Mi ha attratto il tema della maschera sorto in un altro topic. Vi voglio rendere partecipi di un emozione che provai la prima volta che indossai una maschera in cuoio ad un corso di recitazione cui partecipai un po di tempo fa.SANGUINETI La cultura occidentale avverte la maschera come il mostruoso. E infatti la tollera solo nella festa carnevalesca.
Il momento esatto in cui calzai la maschera provai uno strano brivido. Mi sentii estraniato e posseduto da un io alternativo di cui non ero a conoscenza. (era forse lo spirito di Zeami? )
Il mio io consueto fu annichilito da un enorme spazio bianco attorno a me. Il mondo poteva essere cambiato, essendo cambiata la mia condizione di riconoscibliltà. E questa può essere facilmente scambiata per ipocrisia: mi vien dunque da pensare che forse siamo molto più ipocriti durante la vita normale, che mentre recitiamo qualsiasi parte.
Strana sensazione a dirsi, ma lascia veramente pensare a quanta sia la parte di noi che tutti conoscono e che noi stessi conosciamo. Null'altro che la punta di un iceberg.
E poi l'odore del cuoio, così simile al sudaticcio umano, ma sopportabile lo stesso; e il respiro faticoso, da ponderare alito per alito per poter calibrare la fatica del tirare fuori la voce nel modo giusto ed eseguire i movimenti, senza affannarsi e rendere vano il tentativo di esprimere qualcosa.
Ricordiamoci che all'origine di cinema, televisione e, perchè no anche l'animazione(*), c'è l'arte del recitare, e quindi la rappresentazione teatrale.
Ulteriore arte visiva, in cui i soggetti sono vivi anzichè rappresentati.
(*) Faccio un esempio? Tutto NGE è un enorme sconfinato palcoscenico. Paradossalmente legato al tema che lo caratterizza: la discomunicazione... si è detto.
Mi ha fulminato, poco tempo fa, l'idea pazzesca di realizzare un adattamento per NGE in versione teatrale. Sarebbe fantastico. E molto laborioso. Ma non saprei da che parte comniciare...
.. c'è qualcuno la fuori ?
Beh il tema lo trovo interessante, e altrettanto sarebbe sapere come la pensate.