E’ un compito davvero arduo, soprattutto perché spiegare perchè si dovrebbe vedere e/o apprezzare una qualsiasi forma d’arte è impossibile.
William Friedkin diceva: “si fotta la critica, è lo stomaco che recensisce i film!”.
Verissimo. Disarmante.
E allora posso dire che Kitano è il regista che più di ogni altro mi ha fatto capire che il cinema… magari non ti cambierà la vita, però la può rendere migliore.
L’ho scoperto con Hana-Bi, un pomeriggio di 8 anni fa. Ed è scoppiato l’incendio.
Paragonarlo a registi del passato è parecchio difficile, forse impossibile.
Kitano cinematograficamente è ignorante. Non ha mai studiato cinema. E ha visto pochi film.
Per questo motivo le sue opere acquistano ancora più valore. Lui fa cinema lasciandosi guidare dall’istinto e dallo smisurato, incredibile, gigantesco TALENTO che il Dio della Celluloide ha voluto donargli.
I suoi film sono un incredibile equilibrio di violenza e poesia, nichilismo e dolcezza. Un autore di una sensibilità e di una originalità difficilmente riscontrabile. Un autore di una presenza devastante. Per questo motivo Kitano non assomiglia a nessun altro. Si sono fatti paragoni con Registi come Keaton…Antonioni…Tarantino…ma solo per alcuni aspetti del suo cinema.. Kitano è Kitano. E basta. Tarantino gli è debitore, non viceversa.
I suoi film vanno visti più volte. All’inizio forse non è semplice entrarci, ma quando ci entri non ne esci più

E poi il sodalizio Kitano-Hisaishi è indissolubile come quello Leone-Morricone, o Lynch-Badalamenti…basterebbe solo il finale di Hana-Bi , che rimane nella memoria per sempre.
Dovendo consigliare un percorso direi Hana-Bi > L’estate di Kikujiro > Sonatine > Dolls…e poi recuperare gli altri splendidi film, non inferiori a questi, come Silenzio sul mare, Kids Return, Boiling Point, Brother, Violent Cop…fino a Getting Any e Zatoichi.
Non ve ne pentirete
