Ged Senki - significativamente in italiano

Discussioni su gli autori e gli anime Ghibli e Pre-Ghibli

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Flegias
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Messaggio da Flegias »

Ritorno a scrivere sul forum dopo un paio di mesi di assenza, convinto che la localizzazione del film fosse rimasta nel limbo, e invece scopro con piacere che il lavoro di Shito è già cominciato. Bene, non mi resta che autoquotarmi da un post dell'ottobre scorso:
Questa si che è una bella notizia, così almeno sarò sicuro di poter fruire e giudicare il film quasi come mi trovassi di fronte all' originale, e se non mi piacerà lo sarà SOLO per il suo valore, e non per fuorvianti errori di adattamento e doppiaggio.
di nuovo, buon lavoro, Shito.

Naturalmente, la cosa che mi ha più colpito dei tuoi commenti al film, è questo legame che hai riscontrato con le tematiche care al grande Anno, del tutto inaspettato per me. Ecco un altro buon motivo di interesse che mi spinge a voler assolutamente vedere questo "I racconti di Terramare".
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Shito
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Messaggio da Shito »

RICHIESTA AI LETTORI DI EARTHSEA

Nel film, si cita più volte una 'classe' di Maghi capaci di controllare le forze climatiche. Vi risparmio il termine giapponese: ho rintracciato l'inglese che è WeatherWorker. Spesso ce ne sono sulle navi, per controllare vento e mare, e ce ne sono in genere anche insieme ai regnanti. La domanda è_ come hanno tradotto questo termine in italiano per i libri di Terramare? Mi risulta comunque che questa 'classe' di Maghi non sia di esclusiva appartenenza all'universo di Earthsea, ma sia proprio un classico del fantasy.

Inoltre, il consigliere del Re di Enland nel film e nel libro si chiama Root... in Italiano è forse stato intesto e tradotto come 'Radice'? Non è che sarebbe insensato, dunque mi chiedevo...

Inoltre:

qualcuno sa se il poema 'La La Creazione di Éa' abbia avuto due traduzioni?

Io ho trovato questa, credo dell'edizione Nord:

Solo nel silenzio la parola,
solo nella tenebra la luce,
solo nella morte è vita:
fulgido è il volo del falco
nel cielo deserto.


Se qualcuno ha la versione Mondadori, potrebbe postarla per favore?

L'originale recita:

The making from the unmaking,
the ending from the beginning,
who shall know surely?
What we know is the doorway between them
that we enter departing.
Among all beings ever returning,
the eldest, the Doorkeeper, Segoy…

Then from the foam bright Éa broke.

Only in silence the word,
only in dark the light,
only in dying life:
bright the hawk's flight
on the empty sky.


Io personalmente tradurrei:

Solo nel silenzio la parola,
solo nel buio la luce,
solo nel morire vita:
fulgido il volo del falco
nel vacuo cielo.


Trovo che 'tenebra' per 'dark' sia pesante: non è neppure 'darkness', in fondo, che giustificherebbe 'oscurità' o 'tenebre'. 'Dark' mi sembra un concetto molto più semplicie e breve dark/light sono anche aggettivi in inglese (scuro/chiaro), quindi lo tradurrei con un semplicie 'buio' opposto a 'luce'.

tradurre 'dying' come 'morte' mi pare un delitto (ahah!): dying è un concetto progressivo, non uno stato. Quindi: 'il morire'. Tra l'altro in inglese 'dying life' è ossimorico e significa anche 'la morente vita', la vita che muore. E' quindi importate sopprimere anche in italiano il verbo (la copula) per mantenere l'accostamento ossimorico.

Trovo molto brutto aver tradotto un termine semplice come 'empty' con il 'colorato termine' *deserto*. Ma il traduttore ha capito il senso della poesia? Credo che si tratti dell'inversione del concetto di *insensatezza dell'azione nel vacuo*: la sensatezza della vita mortale, come il volo di un falco nel vuoto. Se non c'è nulla, che vola a fare? Se si deve morire, che si vive a fare? La canzone risolve il senso dell'essere nel non essere: parola nel silenzio, luce nel buio, vita nella morte. Questi sono del resto i temi portanti sia del film che della 'Canzone di Therru' (e dei sermoni di Ged). Inoltre 'Cielo deserto' mi pare un bruttissimo accostamento semantico/figurato, per di più che inverte l'ordine originale dei termini. Ho perciò optato per 'vacuo', che significa 'vuoto' ma con un senso di 'vacuità' (l'essere vano), proprio come si dice 'la vacuità della vita'.

Buona invece la traduzione di 'bright' (un'area semantica molto vasta in inglese) con 'fulgido'.
Ultima modifica di Shito il lun feb 12, 2007 9:36 pm, modificato 1 volta in totale.
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sdz
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Messaggio da sdz »

Shito ha scritto:RICHIESTA AI LETTORI DI EARTHSEA

Nel film, si cita più volte una 'classe' di Maghi capaci di controllare le forze climatiche. CUT
Ad una consultazione veloce dell' edizione dell' editrice Nord ho trovato in un dialogo fra il maestro di Ged e un capitano di una nave "mago del tempo". Successivamente quando Ged è alla scuola di magia il maestro viene chiamato "maestro del vento"
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Messaggio da Dk86 »

Io ho invece trovato il termine "Manipolatempo".
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entity
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Messaggio da entity »

Dal primo libro: IL MAGO edito da Mondadori e tradotto da Ilva Tron: "Maestro dei venti", però si riferisce ad uno dei nove maestri di Roke.
Non è usato un termine specifico ma ci si riferisce a maghi capaci di controllare il tempo.

Dal volume IL SIGNORE DEI DRAGHI edito da Mondadori e tradotto da M. Bastanzetti pag 10 :" mio padre ha chiesto al mago Root".
Viene nominato solo una volta.
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Shito
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Messaggio da Shito »

Grazie per le subitanee risposte!

In effetti anche in inglese i weatherworker vengono riferiti in vari modi, ci sarà da fare un po' di ordine. Ogni segnalazione (Entity è infallibile quanto puntuale) sarà preziosa.

Frattanto ho editato il post 'di richiesta' con questioni traduttorie inerenti alla Creazione di Ea, non perdetevi quella parte! :)
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Messaggio da Dk86 »

Per quanto riguarda la poesia, così d'impatto avrei tradotto "empty" con "vuoto", giusto per mediare fra il significato della composizione stessa e l'immediatezza del termine "empty", che secondo me ben si presta ad essere tradotto letteralmente (non certo come "deserto", comunque).
C'è da dire, però, che la tua interpretazione sulla vacuità della vita è interessante ed indubbiamente corretta, quindi anche "vacuo" può essere una traduzione valida (sebbene io continui a preferire "vuoto", conferisce anche un maggior senso di desolazione al concetto).
Per inciso, io di primo acchito avrei tradotto "bright" come "splendente", ma "fulgido" è molto più azzeccato.
Ora cerco l'eventuale traduzione completa, comunque.
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kaorj
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Messaggio da kaorj »

Shito ha scritto:RICHIESTA AI LETTORI DI EARTHSEA

qualcuno sa se il poema 'La La Creazione di Éa' abbia avuto due traduzioni?

Io ho trovato questa, credo dell'edizione Nord:

Solo nel silenzio la parola,
solo nella tenebra la luce,
solo nella morte è vita:
fulgido è il volo del falco
nel cielo deserto.


Se qualcuno ha la versione Mondadori, potrebbe postarla per favore?
Ti confermo che quella che hai postato è la traduzione della Editrice Nord presente come da te trascritta sia nella "Saga di Earthsea" che nei "I draghi di Earthsea" (in quest'ultimo cambia solo l'accento della parola Èa che presenta invece una contrazione: " 'Ea ").

La traduzione della Mondadori presente nel volume "ll Mago" è leggermente diversa, te la riporto:

Edizione Mondadori

“La creazione di Èa”

Solo nel silenzio la parola,
solo nel buio la luce,
solo nel morire la vita:
glorioso il volo del falco
nel cielo vuoto.
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entity
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Messaggio da entity »

Nella versione Mondadori de IL MAGO tradotta da Ilva Tron pag 250:
Creazione di Ea:
Solo nel silenzio la parola,
solo nel buio la luce
solo nel morire la vita:
glorioso il volo del falco
sul vuoto cielo.


N.B.: certo che le varie case editrici ne hanno fatto di confusione nella traduzione.
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Messaggio da ghila »

Hanno fatto casino si, ma è davvero interessante scovare queste chicche.

Non capisco come mai i traduttori hanno pensato di aggiungere sempre gli articoli
"la luce"
"il buio"
mah...l
sta molto meglio senza. Per assurdo rende il tutto più arcano, più magico, meno determinato. QUindi ancora più fedele allo spirito fantasy.
Preferisco invece anche io il termine "vuoto" al più aulico "vacuo" in quanto mi sembra che i toni generali della poesia siano abbastanza popolari, quindi il primo termine è comprensibile rapidissimamente da più persone.

Naturalmente trovo vacuo enormemente più evocativo (quindi più azzeccato) di deserto.
...Oramai guardo l'edizione nord di earthsea con una certa diffidenza ogni volta che incrocio con lo sguardo il libro nella mia libreria :roll:
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Messaggio da entity »

Ragazzi ma il Canto di Ea non vi ricorda il dialogo finale del manga di Nausicaa?
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Shito
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Messaggio da Shito »

Risposte sparse:

@ Ghila: non è incorretta, a mio avviso, l'aggiunta dell'articolo per 'luce' e 'buio'. Comuni concetti passano sovente dal determinato all'indeterminato nelle diverse lingue. Quanto alla popolarità del brano, non saprei: la costruzione inglese è tutt'altro che banale, anzi chiaramente poetica.

@ Entity: sicuramente in Nausicaä si notano moltissime inflenze proveniente dal ciclo di Earthsea, che sappiamo essere caro a Miyazaki. Penso che l'assonanza più forte sia proprio tra il Ged del terzo libro e il personaggio di Yupa. Ma anche Arren, volendo, è un po' sia in Nausicaä che in Asvel. Credo che questo strano rapporto tra Kaze no Tani no Nausicaä e Ged Senki sia interessantinissimo: l'uno è 'l'Earthsea di Miyazaki Hayao che mai fu', e l'altro è 'il Miyazaki Hayao su Earthsea che mai fu". Una sorta di doppio incrocio d'eredità davvero interessante, con una generazione di mezzo.

Altra nota:

Mi sto destreggiando con un sacco di denominazioni: luoghi, razze, cose. In particolare, nel film abbiamo un dialogo che è quasi preso di peso dal terzo libro, La Spiaggia Più Lontana. Si tratta di un riferimento a un particolare tipo di tessuto, che ho rintracciato dal giapponese all'inglese. Nell'originale inglese è "Fleecefell", un termine composto che non ho trovato neppure sui dizionari inglesi monolingua. Deduco dunque sia un neologismo della LeGuin. Nel dialogo in questione si spiega come il Fleecefell prodotto a Gont sia superiore a quello prodotto a Ardnar, perché il secondo ha solo quattro fili di spessore "tra indice e pollice", mentre il primo ne ha più di sei.

Qualcuno riesce a rintracciare nelle edizioni italiane questo stesso passo per vedere come è stato reinventato "fleecefell"? :)
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)
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Ale K
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Messaggio da Ale K »

Visto che ho del tempo libero rispondo io.
Il termine che cerchi credo sia "Scialle", ti riporto il passo intero:
Spoiler:
Mercante: "[...]Allora cosa ne dite di questo: uno scialle di Gont, per tenerla calda nelle notti d'inverno!" gettò sul banco un grande quadrato bianco e bruno, intessuto di pelame argenteo delle capre delle isole nordorientali. Il finto mercante tese la mano per tastarlo, e sorrise.
"Sei davvero di Gont" disse con voce squillante: e lo scialle, ondeggiando, lanciò mille punti colorati in un turbinio, sul tendone e sulle stoffe.
"Questo è un lavoro di Andrad, vedi? Ci sono soltanto quattro fili di trama sull'ampiezza di un dito. A Gont ne mettono sei o più. [...]"
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Heimdall
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Fleece fell

Messaggio da Heimdall »

Io provo a buttarla lì... scartabellando in un po' di siti di dizionari inglesi on line è saltato fuori questo, con relativa bibliografia. ;)
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Mario
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Messaggio da Mario »

dopo una frettolosa ricerca con google credo che la parola credo di origine tedesca. Dovrebbe essere una parola composta da Fleece (vello) e Fell (pelliccia)....

e se guardi in questo pdf trovi proprio la stessa parola.