Personalmente ho trovato questo film molto più bello a vedersi dei precedenti due di Miyazaki Hayao, che non mi erano troppo piaciuti in quanto a colorazioni soprattutto (in specie Howl) e design in generale.Kikyou ha scritto:Beh, se dovessi scegliere se bruciare tutti i film di Miyazaki Hayao, oppure questo, brucerei tutti i primi.
Sicuramente le colorazioni di Ged Senki, insieme al suo design, sono proprio quelle che preferisco. E anche il design. I visi dei personaggi in questo film sono semplicemente meravigliosi, e meravigliosamente espressivi. Credo che, da un punto di vista schiettamente grafico, dovrò mettere Ged Senki insieme ai miei preferiti parteni, ovvero Nausicaä (che però col tratto di Komatsubara resta una cosa alquanto 'a sé), Totoro, Kiki, Porco Rosso.
I fondali sono tra i più belli che io abbia mai potuto apprezzare. Giustamente tra i commenti che ho letto qui sopra qualcuno enfatizzava le varie atmosfere delle diverse 'location' del film. E' proprio così: dalla cupa burrasca, al deserto, che è davvero deserto, alla sfarzosa reggia bizantina, alle terre desolate con gli alberi secchi, alla città decadente, alla foresta cupa, alle lande coi pianori, al buio castello di Aracne. Ogni ambientazione ha una sua perfetta anima visiva. E non è forse questo il primissimo compito di un fondale, ovvero esprimere un'atmosfera visiva?
I fondali sono veramente dipinti, intendo a livello concettuale. Sono pittorici. Non è la ricerca di realismo a farla da padrone, ma la ricerca dell'espressività visiva, dell'impatto. Cieli neri, blu, viola, rosa. Quello che serve per esprimere un sentimento. E estrema, ripeto estrema, ricerca funzionale dell'uso della luce, questo anche nelle scene. Siamo davvero a livelli di pittura fiamminga.
Vogliamo fare un iniquo paragone con gli ultimi film di Miyazaki Hayo: ebbene la prima cosa che mi viene da dire è: qui non c'è magia. Questo è un film serio. Il simbolismo qui è neoclassicista, stile Amor Sacro Amor Profano semmai. Meglio, Miyazaki Goro mi pare un preraffaelita nell'animo. Qui non ci sono pupazzi, animaletti, cosine carine con gli occhietti, nulla. Sono gli uomini a simboleggiare gli uomini. Il livello trasfigurativo è negli atti e nei motivi, non negli oggetti.
Da questo punto di vista, i due film Miyazakiani più vicini a questo sono chiaramente Nausicaä e Mononoke. Volendo, si potrebbe dire che questo film ha la portata contenutistica di Mononoke (simboleggiare la nostra situazione sociologia contemporanea trasfigurandola in un'altra epoca, in una collocazione di fantasia) ma usa gli stilemi essenziali di Nausicaä.
Per me questa è una vera meraviglia.
Le critiche cortesemente postate da Vampiretta mi fanno un po' ridere, in maniera assai amara, perché è palese che vengono da persone che ben poco debbono sapere di animazione in generale, di animazione giapponese in particolare, di Miyazaki in assoluto. E si atteggiano a critici. Bravissimi.
Davvero debbo detestare chi pensa di poter criticare ciò che in primo luogo dimostra di non aver compreso.