Caro Gualtiero perchè a volte non sei molto chiaro quando scrivi e fai il difficile, da apparire come un esperto tuttologo ?
La chiarezza espositiva sempre, come ci ha insegnato un grande del giornalismo recentemente scomparso.
Ti ringrazio per la segnalazione del forum sul manga 'Rozen Maiden', in effetti è raro trovare su internet una discussione seria ed appassionata di un manga.
Ai presidi delle due scuole giapponesi da me visitate diedi copia di un dvd realizzato per il progetto di scambio culturale tra scuola italiana e giapponese. Il dvd conteneva anche un documentario sulla diffusione dell'animazione giapponese in Italia, la presentazione di un
film d'animazione (Hadashi no Gen) e la videosigla di una serie animata che intendo mostrare a scuola (la bellissima serie della Nippon del 1977 'Jacky l'orso del monte Tallac').
Cara Im-edith, non ci crederai ma un pò si sono stupiti sentendo che a scuola propongo la visione di anime, la scuola giapponese non considera seriamente anime e manga come argomento di cui discutere in classe per farne un'analisi critica, da qui l'impressione che venga sottovalutato il ruolo che hanno anime, manga e videogames per i ragazzi giapponesi.
Nel campo io stesso sono stato preso benevolmente per otaku, anzi 'otakkino' (fusione della parola giapponese otaku e della parola tedesca kino) perchè grande appassionato di cinema e d'animazione (e questo perchè cercavo i classici Toei degli anni 60, la prima volta che mi fu detta ci rimasi un pò male perchè suscitai la derisione di qualcuno).
Mi fu fatto notare che l'adulto appassionato di anime e manga è visto in maniera negativa dalla gente, roba per ragazzi o per gente con problemi mentali (e forse ecco perchè l'otaku tiene nascosta la propria passione, difatti nessuno ne parlava e la fruizione di anime e manga era un fatto privato).
Come cambiano i punti di vista da luogo a luogo...criticai all'associazione il fatto che i ragazzi non potevano 'disintossicarsi' di anime (visti su internet), manga e videogames se ne fruivano giornalmente, inoltre i responsabili dell'associazione erano ignoranti dell'argomento e non sapevano come proporli in modo critico per far sì che i ragazzi ne facessero un'analisi e discutendone ne venissero fuori le motivazioni e gli interessi legati al mondo virtuale che si erano creati, occasione per farli parlare dei loro hobbies preferiti.
E forse anche qui è colpevole la scuola giapponese che non educa allo spirito critico ma è solo un'esamificio (cosa condivisa da alcuni insegnanti - da tempo si parla in Giappone di riformare la scuola e rivederne i principi metodologici, ma le cose non cambiano).
Comunque il campo aveva lo scopo di aiutare i ragazzi N.E.E.T (definizione che sta per 'Not currently engaged in Employment, Education or Training'), e in questa categoria molti sono anche hikikomori (come nel mio caso).
http://en.wikipedia.org/wiki/Neet
In Japan, the classification comprises people aged between 15 and 34 who are unemployed, unmarried, not enrolled in school or engaged in housework, and not seeking work or the technical training needed for work
http://newslet.iss.u-tokyo.ac.jp/ssj32/ssj32.pdf
(si tratta di un'articolo del prof. Yuji Genda, sociologo dell'università di Tokyo, massimo esperto in materia).
Caro Dolcemind, pensare che il Giappone sia solo quello rappresentato da anime e manga è un'ostacolo e un'errore alla reale comprensione di un paese straniero, purtroppo molti ragazzi italiani 'idealizzano' un Giappone che non esiste e cercano solo quello quando si recano all'estero (contenti loro).