Cosa è... Arte?

Non sapete dove postare? fatelo qui!

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Tuffgong
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Re: Cosa è... Arte?

Messaggio da Tuffgong »

Condivido ciò che dici, S.D.I, mi sembra un ritratto giusto e veritiero della situazione attuale dell'Arte (figurativa).
In particolare mi sento di quotare la frase quì sotto anche se (come dicevi tu in un post precedente, mi par di ricordare) c'è da tener presente il lavoro dei critici che - per forza di cose, oggi come non mai - rivestiranno un ruolo talmente importante da poter influenzare il giudizio dei posteri. Insomma, sappiamo bene che basta un nome citato in un testo di Argan per ricamarci sopra a dismisura. :wink:
S.D.I. ha scritto:Credo poi, che il Tempo sia un buon giudice di ciò che rimarrà "Opera d'Arte" e ciò che verrà un giorno visto come un'immane truffa -vedi Mario Schifano o Rotella-.
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"Ciò che ho realizzato è definita un'eresia da alcuni fan di Lupin, ma io penso che tutte le opere su Lupin, a parte quelle realizzate da noi, siano insignificanti!" H.M
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Re: Cosa è... Arte?

Messaggio da Tuffgong »

Piccolo OT: Ieri sera mi son guardato il film "Colpo d'occhio" di Sergio Rubini che analizza - spingendosi all'eccesso - il rapporto tra critico e artista. Simpatico, se vi capita guardatelo. :wink:
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Re: Cosa è... Arte?

Messaggio da Shito »

Il tentativo di estroiettare la 'propria rappresentazione', ovvero percezione del mondo.
Ovvero, il tentativo generativo di un essere realmente sterile, a cui non sono dati che parti mentali.
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Re: Cosa è... Arte?

Messaggio da ghila »

Shito ha scritto:di un essere realmente sterile
Grazie Shito per l'intervento. Non voglio aprire polemiche per altro già discusse qui e altrove, però in questo periodo stavo riconsiderando proprio questa tua visione dell'arte come atto "puramente maschile" e trovo abbia un fondo di verità che però si scontra con alcune mie conoscenti che, con tanto di figli, non disdegnano "comunicarsi" agli altri anche attraverso il veicolo artistico.

Ah, bentornato! :)
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Re: Cosa è... Arte?

Messaggio da Shito »

ghila ha scritto:
Shito ha scritto:di un essere realmente sterile
Grazie Shito per l'intervento. Non voglio aprire polemiche per altro già discusse qui e altrove, però in questo periodo stavo riconsiderando proprio questa tua visione dell'arte come atto "puramente maschile" e trovo abbia un fondo di verità che però si scontra con alcune mie conoscenti che, con tanto di figli, non disdegnano "comunicarsi" agli altri anche attraverso il veicolo artistico.

Ah, bentornato! :)
"psiche maschile", attenzione. Componenti della quale non sono del tutto aliene a esseri umani di sesso femminile.

Tuttavia, nel tuo giudicare attendo all'uso dell'idea di arte. Io parlo di arte 'reale'. Ma 'arte', come ho scritto altrovre, è la seconda parola più abusata del momento. Serve ad addolcire l'amaro della solitudine dissimulata, lo sai.
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Re: Cosa è... Arte?

Messaggio da ghila »

Shito ha scritto:"psiche maschile", attenzione. Componenti della quale non sono del tutto aliene a esseri umani di sesso femminile.
Allora mi convinci sempre più.
Shito ha scritto:arte 'reale'.
Cosa intendi? Perdonami, probabilmente ne hai già parlato, ma non ricordo...
Shito ha scritto:Serve ad addolcire l'amaro della solitudine dissimulata, lo sai.
Anche questa frase è potentissima e potrebbe benissimo entrare nella "definizione" in precedenza redatta, correggendola se non addirittura sostituendola integralmente. Con questa frase mi fai pensare, moltissimo. La solitudine dissimulata... e non c'è bisogno di scomodare amiche questa volta; sento in me che in un certo senso hai ragione.
Si, in un certo senso hai proprio ragione.
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Fruizione e tecnicismi

Messaggio da Ani-sama »

Sono riuscito a recuperare questo topic... per fortuna ho ancora una discreta memoria storica del forum, per quanto ormai frequenti un po' poco (ma torno sempre volentieri). :)

Ieri sera sono stato con la fidanzata a vedere un'opera a teatro qui a Pavia, la Cenerentola di Rossini. Alla fine della rappresentazione, mi sono ritrovato a riflettere su una problematica che forse si può riassumere nella domanda: quanto serve, per poter fruire con profondità di un'opera d'arte, avere una buona conoscenza degli aspetti tecnici? Detto in parole più povere: io sono stato all'opera, l'ho trovata bella, mi è piaciuta, ho trovato emozionanti le musiche eccetera... ma io non so (quasi) nulla di musica, non so (quasi) nulla di teatro. Cosa mi perdo? Andando a vedere l'opera come una sorta di "passatempo colto", non corro forse il rischio di una visione superficiale, banale? E d'altra parte, è opportuno mettersi a studiare tutti quei tecnicismi prima di andare a vedere l'opera, oppure il fatto stesso di andare alla rappresentazione e seguirla con attenzione, e poi andare ad altre rappresentazioni e altre ancora, può comunque formare una sorta di conoscenza, può aiutarmi a comprendere davvero in profondità quei lavori? La fidanzata - ragazza peraltro di grande sensibilità culturale - propende per quest'ultimo punto di vista: la fruizione di tanti lavori di un certo campo artistico, con occhio attento per quanto senza le conoscenze degli addetti ai lavori, non sarebbe secondo lei comunque attività inutile. Come d'altra parte è ovvio che non si può sperare di diventare buoni conoscitori della letteratura soltanto leggendo i libri di testo e i brani antologici. Chissà!

Resta il fatto che - ahimè - di musica so veramente poco.
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Re: Cosa è... Arte?

Messaggio da Shito »

Non confondere l'educazione a un linguaggio come una conoscenza 'tecnica'.

Nel tuo post leggo un magheggio semantico. :)

Per capire l'arte dovrai forse conoscere l'iconologia e l'autore e il periodo. Conoscere il suo linguaggio.

Tutto sommato, il tecnicismo di sapere come si fa un affresco può aiutarti a capire lo sforzo dell'autore, a apprezzarlo umanamente, ma non credo afferisca all'intendimento del significato dell'opera.

Che poi è l'opera.
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Re: Cosa è... Arte?

Messaggio da Ani-sama »

Shito ha scritto:Non confondere l'educazione a un linguaggio come una conoscenza 'tecnica'.

Nel tuo post leggo un magheggio semantico. :)
Sì, colgo la differenza tra "educazione al linguaggio" e "conoscenza tecnica". In questo momento sono un po' combattuto: leggerti mi ridà un po' speranza (del tipo: le visite ai musei e le serate all'opera lirica non sono poi state inutili :D ), però confesso che non scioglie del tutto le mie perplessità. Di certo, per dire, non mi sarà richiesto di saper suonare uno strumento per apprezzare il suono di quello strumento (suonato da altri), però... chissà che forse conoscere qualche aspetto formale della struttura di un brano non aiuti! E qui, mi sembra che "educazione al linguaggio" e "conoscenza tecnica" vadano un po' confondendosi... :)

Va', per oggi ci dormo sopra! :D
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Julius
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Re: Cosa è... Arte?

Messaggio da Julius »

:shock: Mi sento chiamata in causa: studio storia dell'arte. Sempre bello vedere come in questo forum si pensi a definire amore, arte... :shock:
Una mia professoressa ci ha fatto ragionare su questo. A parte il fatto che l'unica che ha avuto il coraggio di portare le sue tesi ero io :twisted: Gli altri mi hanno shockato perché ragionavano PEGGIO dei miei professori. Ovviamente, secondo me.
J: L'arte è il bello, compreresti mai un'opera che non ti piace?
La mia professoressa sorride, come se stessi ancora sulle nuvole :cry: Io penso che è una mia deformazione nipponica :!:
J: L'arte è lusso
Compagno pseudocomunista: non puoi dire questo
Io: perché?! (pensando: se sei qui a parlare di arte significa che altri stanno morendo di fame per te)
Lui: ....
Compagnacommunista: anche i poveri fanno arte
Io penso di non aver detto questo

J: L'arte si fa, non si studia. (PAM!)
Tizio nella folla: ma è che gli artisti non sanno quello che fanno durante il processo storico, dobbiamo spiegarglielo NOI.
Prof: voi siete gli intermediari, giusto. Tra la società e l'artista.
J: Ma mentre fai arte ci pensi, no?! Guarda che ci vuole tempo a fare un'opera d'arte.
(Tornata a casa, mi ha però convinto: NON TUTTI ci pensano, solo Michelangelo ci ha pensato. E poi il tempo è davvero relativo: meno di 4 anni per dipingere 500 metroquadrati di Cappella Sistina - in quel modo - e secondo Papa Giulio II ci stava mettendo troppo)

J: Michelangelo era Dio.
La mia professoressa: sì, questo lo sappiamo. (con tanto di approvazione di storici, papi, artisti, odiosi-scienziati)
Una mia compagna, probabilmente più al passo coi tempi: a me piace l'arte contemporanea :oops:
J: non ti piace l'arte italiana

J: hanno rovinato la Cappella Sistina. :evil:
La mia professoressa: questo è un problema di chi studia Teoria del restauro.
J: è un problema dell'umanità

J: io vedo solo che alla Cappella Sistina non si entra per la folla, e che dell'esistenza del ritenuto famosissimo... come si chiama?Du qualcosa...
Prof: DUCHAMP!
J: eh, sì: che ci siano opere di Duchamp a Paris non se ne rende conto neanche chi è al top della nostra società. Ho provato diverse volte a usarlo come pezzo forte, ma con risultati assurdi. Duchamp ancora ride perché noi lo ricordiamo.

J: io penso che l'arte in Italia sia finita con Manzoni.
Prof: Manzoni...?! Oddio, pensavo Manzoni Manzoni.
J: aveva capito come Andy Warhol e vedi il risultato: il suicidio di un povero artista.
Tiziocommunista: Embé...?
J: :shock: è una sconfitta della vita :?:

Unico ragazzo ancora fresco di cervello: io capisco quel che dice. Anche de Chirico era contro la critica. Perché io lo so, perché ho fatto la tesi su quello.
J: non ci vuole tanto... :roll:

In tutto questo ho capito lo sforzo dei professori e che significa essere emo: quasi nato morto. Io ero nata con la pubblicità della CocaCola in tv e, grazie ai miei genitori, ho fatto in tempo a conoscere l'Italia.
Per la questione "arte": io sono per un'arte bella (come i preraffaelliti) e intelligente (de Chirico), quella scientifica ora come ora non ho proprio voglia di rivalutarla.
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Re: Cosa è... Arte?

Messaggio da Shito »

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Julius
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Re: Cosa è... Arte?

Messaggio da Julius »

Fai arte pubblicandolo solo per metà? :lol:
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Re: Cosa è... Arte?

Messaggio da Silent Bob »

Julius ha scritto:
J: L'arte si fa, non si studia. (PAM!)
Tizio nella folla: ma è che gli artisti non sanno quello che fanno durante il processo storico, dobbiamo spiegarglielo NOI.
Prof: voi siete gli intermediari, giusto. Tra la società e l'artista.
J: Ma mentre fai arte ci pensi, no?! Guarda che ci vuole tempo a fare un'opera d'arte.
(Tornata a casa, mi ha però convinto: NON TUTTI ci pensano, solo Michelangelo ci ha pensato. E poi il tempo è davvero relativo: meno di 4 anni per dipingere 500 metroquadrati di Cappella Sistina - in quel modo - e secondo Papa Giulio II ci stava mettendo troppo)
per premessa complimenti per la valanga di post degli ultmi giorni, li ho letti con attenzione e sono tutti pieni di begli spunti :).


Sei sicura che l'artista è sempre pienamente consapevole di quello che fa, e che un primo strato critico non sia talvolta utile ? Dico primo strato perchè ho presente la vomitevole ipercritica universitaria, ma vabbè.

Ti faccio un esempio su cose che conosci: Miyazaki in Porco Rosso ha delineato un certo modo di vedere le cose, con ad esempio i pirati del mare paralizzati dinanzi alla bellezza di Gina e tante altre cose su cui si puà discutere ( ad esempio sono convinto che nel 1990 disegnando Marco Pagot Miyazaki credesse più di designare un figo che un alienato sociale, anche se gli fa da contrappunto Ferrarin che casomai è più fattivo e concreto ).

Poi c'è Shito che ci spiega che Miyazaki ha disegnato e vedeva a quel modo perchè aveva occhio da otaku, ma secondo me Miyazaki nel '90 non era consapevole di ciò. Dunque: l'artista è sempre pienamente consapevole di quello che fa ???
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Re: Cosa è... Arte?

Messaggio da Shito »

La piena consapevolezza, chi può dire di averla?

Tra la piena consapevolezza e lo zero della consapevolezza ci sono molti (infiniti) gradi intermedi.

Sicuramente l'artista AL MINIMO sa di voler fare un'opera, di farla. Potrebbe sapere anche solo questo.

E credo che anche l'artista più autocosciente di tutti, diciamo il filosofo che scrive un libro di filosofia, alla fine torni a 'specchiarsi' un po' in quel che ha scritto. Quindi la consapevolezza 'perfetta' non la riconoscerei neppure a lui.

Anche perché credo che nell'esprimersi artisticamente vi sia sempre una componente di compulsione, di necessità, di imperativo interiore. Una componente di bisogno sensuale che non potrà mai essere razionalizzata al 100%, come Apollo non spiegherà mai del tutto Dioniso, e l'intelletto non capirà mai la vita.

Si potrebbe dire che la vita è l'occasione che abbiamo per provare a conoscere noi stessi, con onetà (= no superego), e che la saggezza è quel che di buono a volte riesce a sedimentarsene.

Tornando al tuo esempio, sono concorde con te. Dubito che il M. di Kurenai no Buta avesse l'onesta visione di sé stesso del M. di Ponyo. La diversità tra Marco Pagot e Fujimoto è tutta lì. Il M. di Kurenai no Buta aveva almeno ancora un piede, ma forse tutt'e due, in un certo tipo di ingenuità infantile del sé. Il primo piede l'ha tolto di lì con Mononoke Hime, il secondo proprio con Ponyo (e con la 'scoppola' del figlio Goro, direi). Resta che anche ai tempi di Kurenai no Buta non credo M. fosse -per contro- "del tutto incosciente" come un pittore che sgorbia una tela astratta in stato di trance.

Del resto, nasciamo immortali e del tutto inconsci -ovvero bambini-, cresciamo mortali e cosci -ovvero vecchi-, e poi moriamo. :)
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Re: Cosa è... Arte?

Messaggio da Julius »

Secondo me Miyazaki in Marco aveva già incominciato a riconoscersi, poi io vedo tutto dannatamente autobiografico. Per me Miyazaki è Trollo :loool:

Cmq uccidi l'accademia, vai a rompere (come faccio io) per far crescere la nostra università :sorriso:

Ovviamente no, solo i migliori. Mi viene in mente l'arte intelligente di Savinio (fratello di de Chirico), in compenso è brutta assai :x Sono sempre sfumature, purtroppo. Anche se il Mosé di Michelangioluccio ce l'ha eccome la coscienza. Diagnosticato da Freud come: «non rappresenta il Mosè furioso della tradizione biblica, ma il Mosè eroicamente umano che ha controllato le proprie passioni». Mi servivano gli scienziati per capirlo... evidentemente non bastava più guardarlo in faccia :evil: Negli effetti l'arte contemporanea non sono solo linee di inconscio? Ce ne vorrà per ricostruire decentemente... il Direttore dei Musei Vaticani dice che l'arte di oggi è chibi (ovviamente non mi ricordo le parole precise), deve crescere, sono nuovi linguaggi per costruire qualcosa in un futuro non si sa quale. Riporto un pezzo d'intervista, molto vera, di Paolucci-san:

In Italia quale pensa possa essere la ricetta?
Nel settore mio dei Beni Culturali non c'è governo. Sembra, ed è la cosa che dispiace di più, che non gliene freghi niente a nessuno. (in effetti se neanche l'arte porta un attimo di relief... ci credo pensi l'arte come felicità)

A livello di pubblico giovanile italiano c'è un certo interesse?
C'è un grandissimo interesse, tanti ragazzi vorrebbero fare il mio mestiere ma oggi non c'è nessuna possibilità purtroppo. Hanno ingannato una generazione intera con queste facoltà di Beni Culturali o fatto credere che il mondo del patrimonio fosse una mirabolante promessa di posti di lavoro, di fruttuosità economica ma non era vero niente. Queste lauree servono ad andare a fare i pizzaioli o le baby sitter: questo è quello che i laureati in queste discipline fanno. (SANTISSIME PAROLE, ma non è che l'interesse anche tra i giovani sia veramente così tanto... al convegno in onore di Argan a La Sapienza di giovane non prostituitasi a sistemi creditizi credo ci fossi solo io, poi c'erano davvero troppe sedie vuote per essere solo nella bellissima AULA MAGNA, c'erano professori piagnucoloni che erano lì riuniti da tutto il mondo per dirgli più male che bene e lo spirito del grande storico infuriatissimo, ma d'altronde penso che alla mia università gli studenti più bravi non sappiano neanche chi siano Paolucci e Argan...)

Da Picasso in poi è cambiato il modo di fare arte, di avvicinarsi all'arte: ma in qualche maniera c'è un filo conduttore che riallaccia l'arte contemporanea alla tradizione?
No, non c'è! Sono convinto che ci sia una discontinuità fra l'arte antica e quella che oggi chiamiamo - per comodità didattica - arte. L'ultimo grande classico è Picasso: lui fu veramente un grande, la linea che va da Raffaello a Velázquez arriva a Picasso, ma lì si ferma perché oggi intanto non c'è più un linguaggio artistico condiviso. Ognuno può esprimersi come vuole, l'arte ormai è avvenimento, provocazione, nostalgia, rottura... tutto può essere; non è più uno strumento per veicolare dei messaggi. Oggi l'arte è stata sostituita dalla pubblicità; per esempio: se mi chiede quali sono i capolavori dell'arte contemporanea direi che sono i cartelli pubblicitari, la pubblicità di Dolce & Gabbana sulle riviste, certi design industriali, la linea di certe automobili; l'arte ha migrato dai suoi domini tradizionali, che erano l'espressione religiosa, mitica, oppure politica per occupare altri spazi, che sono questi. (non esageriamo... forse lui si è fermato a Picasso, io almeno al futurismo, ritorno all'ordine, de Chirico e Manzoni poi Andy Warhol ce la vedo la continuità :!: )

Lei pensa che con l'occhio del poi sarà possibile trovare un filo conduttore anche per questi ultimi anni?
Sarà possibile: ora viviamo un momento di decomposizione, attraversiamo le macerie. Un giorno io penso di sì, ci sarà certamente il Michelangelo del XXI secolo; non sarà italiano, sarà cileno o australiano o finlandese, o di chissà dove, ma certamente ci sarà. L'uomo ha tante qualità di fantasia, di poesia; l'unica qualità che non ha è la profezia: di fronte a quello che accadrà domani siamo tutti pipistrelli ciechi. Fino a venti, trent'anni fa uno aveva immaginato che il comunismo era destinato a durare per sempre, ci sono biblioteche piene di saggi di grandi politologi al riguardo, ma il comunismo è finito in una notte. Il giorno dopo ci siamo svegliati: il comunismo non c'era più. Si diceva: o rimarrà per secoli l'equilibrio del terrore tra le potenze americana e russa oppure sarà la catastrofe, l'Ἁρμαγεδών atomico. Tutte cazzate: non era vero niente. E' successo che la notte c'era il comunismo, l'indomani non c'era più. Non hanno sparato un colpo di fucile, non è morto nessuno... a proposito dell'incapacità di profetizzare! Come sarà l'arte di domani? Chi può dirlo!

I Musei Vaticani beneficiano di molte cose che i musei statali non hanno: gli entroiti stessi permettono di affrontare le spese...
Non hanno i sindacati, non c'è il TAR... (ECCO perché non si può chiudere la Cappella Sistina!)

C'è qualche desiderio che vorrebbe realizzare per i Musei Vaticani?
Il mio desiderio, il mio impegno è di mantenere i Musei Vaticani come sono: questo è importante, questo spesso i miei colleghi non lo capiscono. Noi italiani che abbiamo avuto l'Italia così com'era fino all'ultima guerra, fino agli anni Cinquanta, l'Italia di Goethe, di Stendhal, quello dovevamo fare: conservarla! Non costruire, rovinare. Conservate la bellezza che i secoli ci hanno consegnato: questa è la mia filosofia.

Su per giù è anche la mia: io Micky lo rivorrei italiano :!: E invece, sta finendo davvero tutto come dice... e a nessuno importa della vecchia Italia! Se ne può salvare solo il salvabile :( L'intervista è ancora molto bella:

Per una persona che vuole avvicinarsi all'arte e non ha un background adeguato, quale può essere una strategia efficace?
Deve studiare, leggere più libri possibili, deve passar le notti leggendo i libri, il giorno deve girare tutte le chiese, tutti i musei senza trascurarne neanche uno: così si fa, non ci sono scorciatoie. ( :shock: )

Quando è stata la sua prima volta a contatto con l'arte?
Io ho la fortuna che vengo dal "mestiere" in un certo senso: io vengo da una famiglia di antiquari, quindi sono stato sin da piccolo abituato all'odore delle cose antiche, per me non è stato speciale o particolare all'università fare questi studi: mi è sembrato naturale. era quello che mio padre, mio nonno, in un settore diverso, avevano fatto. Di solito un ragazzo fa il liceo e poi fa l'avvocato, fa il medico, fa i mestieri seri, non fa lo storico dell'arte!

Professore - l'espressione è un po' banale - c'è un sogno nel cassetto?
Sogni nel cassetto alla mia età fa ridere averne: io sono contento della vita che ho vissuto, dei risultati che ho raggiunto, soprattutto del fatto che mi sono molto divertito. Mi pare un bilancio soddisfacente.

Insomma dice che i vecchi possono pure morire, mi sembra. La sua tesi sull'eccellente restauro della Sistina non regge però; d'altro canto, cosa dovrebbe fare un anziano se non avere speranza per il futuro? Per fortuna che adesso ce l'abbiamo in 3D

Riprendendo il concetto di coscienza. Se nasce con la responsabilità, si può vedere Gake no Ue no Ponyo come piena coscienza di educare la nuova generazione :?:
Ultima modifica di Julius il mer lug 06, 2011 9:17 am, modificato 14 volte in totale.