Tonari no Totoro - rigogliosamente in italiano

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Vampiretta
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Re: Il vicino Totoro (ovvero, sul ri-doppiaggio italiano)

Messaggio da Vampiretta »

Ecco mi riferivo a questo messaggio che non avevo avuto modo di citare vista la connessione 56k che mis ta facendo dannare.

Più che altro la mia domanda cercava una specifica maggiore perchè non vorrei che poi mi rispondono "vabbhè ma quello era un ricercatore universitario", mentre credo che tutti i dialoghi siano ambientati anch'essi negli anni '50.
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Shito
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Re: Il vicino Totoro (ovvero, sul ri-doppiaggio italiano)

Messaggio da Shito »

Vampiretta ha scritto:Vorrei porre una domanda a Shito, anche se in parte credo avesse già risposto qualche pagina più indietro. Ma visto che in tanti continuano a parlarmene e che c'è possibilità di chiedere a chi ha adattato i dialoghi del film, per correttezza e chiarezza preferisco chiedere.

La critica che mi viene troppo spesso riportata è che i dialoghi sembrano poco scorrevoli, troppo complicati e che sarebbero andati bene negli anni '50. Per esempio in molti sono sconvolti dalla frase "Signorino Kanta".

Ricordo un tuo intervento in cui dicevi riferito al padre delle bambine "Parla in un giapponese molto 'keigo' (cortese/formale) degli anni '50 tradotto in italiano." Ne deduco che questo vale per tutto il film giusto?

Cerco di spiegare che non si possono aspettare dialoghi contemporanei ma tutti confondono questo con una traduzione "troppo" letterale tanto da diventare affettata e datata. Purtroppo tutti si aspettano che proprio perchè è un film per bambini i dialoghi siano contestualizzati alla contemporaneità. :cry:

Se ti va di aggiungere altro in merito, a me farebbe piacere leggere.
La tua deduzione è corretta, certo.

C'è dell'altro. Ad esempio, che la famiglia Kusakabe è cittadina, e si trasferisce in campagna. Si deve quindi sentire un certo 'stacco linguistico'. Si nota l'imbarazzo dei contandini di fronte a un ricercatore universitario. Si nota l'imbarazzo 'sociale' di Kanta con Satsuki, persino.

'Signorino Kanta' viene usato una sola volta da Satsuki, con la madre di Kanta, perché Satsuki dice "Kanta-san". Nell'originale si sente una certa differenza tra Satsuki, figlia di un universitario e ragazzina 'di città', e i 'rustici', come la famiglia di Kanta (un simile stacco si sentiva anche nelle prime battute del papà delle bambine a Kanta e poi al padre di Kanta stesso, all'inizio del film.). In visita a casa di Kanta, parlando con la madre di lui, Satsuki usa un registro linguistico molto keigo (ovvero formale, e si nota una generale formalità di tutto il suo atteggiamento), e anche l'utilizzo del' -san per un compagno di scuola maschio alle elementari, in luogo del più neutro e comune -kun, è sicuramente parecchio keigo. Si noti che -san è in (antico) uso come default femminile, mentre -kun è per i maschi. Specie a scuola. Quindi capirai che una femminuccia che usa -san per un maschietto sia ancora più 'forte', ovvero si percepisce molto la sua parlata formale/educata/keigo. Parimenti, avrai notato che la maestra usa 'signorina' per Satsuki, che ovviamente è 'Satsuki-san' in giapponese. Ovviamente i familiari di Kanta non lo chiamano 'signorino' , ma 'Kanchan', o solo 'Kanta'.

Dunque, 'san' non è un vezzeggiativo. Al contrario, è un suffisso onorifico. Spero inoltre che la spiegazione sul suo uso in una sola situazione (nel caso di Kanta) ti abbia soddisfatto. Vi è un uso assai puntuale e regolare di tutti i suffissi originali (sia tradotti che mantenuti come 'prestito linguistico') nel testo italiano. Ci mancherebbe altro. Se Satsuki al telefono con l'ospedale dice 'solo ' "Kusakabe" per riferirsi al padre, è perché è così in originale. Se ci fosse stato '-san' avrebbe detto 'signor Kusakabe'. Non lascio mai queste cose al caso. Ogni testo ha una sua geometria interna, e va rispettata. Categoricamente.

Su tutto, noto che quasi nessuno ha notato che lo stesso Totoro, come pure il Gattobus, sono stati ridoppiati in italiano (non essendo i versi originali presenti sulla colonna M/E). Suppongo che il fatto che nessuno l'abbia notato sia davvero la prova del migliore dei successi nel caso. :)
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Re: Il vicino Totoro (ovvero, sul ri-doppiaggio italiano)

Messaggio da Boulayo »

che totoro è ridoppiato, l'ho notato (ma forse perchè già lo sapevo :-p ) in particolare quando starnutisce e fa un verso molto simile all' "eccì" che è uno stereotipo di starnuto molto comune in italia!
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Re: Il vicino Totoro (ovvero, sul ri-doppiaggio italiano)

Messaggio da Vampiretta »

Shito ha scritto:
Vampiretta ha scritto:Vorrei porre una domanda a Shito, anche se in parte credo avesse già risposto qualche pagina più indietro. Ma visto che in tanti continuano a parlarmene e che c'è possibilità di chiedere a chi ha adattato i dialoghi del film, per correttezza e chiarezza preferisco chiedere.

La critica che mi viene troppo spesso riportata è che i dialoghi sembrano poco scorrevoli, troppo complicati e che sarebbero andati bene negli anni '50. Per esempio in molti sono sconvolti dalla frase "Signorino Kanta".

Ricordo un tuo intervento in cui dicevi riferito al padre delle bambine "Parla in un giapponese molto 'keigo' (cortese/formale) degli anni '50 tradotto in italiano." Ne deduco che questo vale per tutto il film giusto?

Cerco di spiegare che non si possono aspettare dialoghi contemporanei ma tutti confondono questo con una traduzione "troppo" letterale tanto da diventare affettata e datata. Purtroppo tutti si aspettano che proprio perchè è un film per bambini i dialoghi siano contestualizzati alla contemporaneità. :cry:

Se ti va di aggiungere altro in merito, a me farebbe piacere leggere.
La tua deduzione è corretta, certo.

C'è dell'altro. Ad esempio, che la famiglia Kusakabe è cittadina, e si trasferisce in campagna. Si deve quindi sentire un certo 'stacco linguistico'. Si nota l'imbarazzo dei contandini di fronte a un ricercatore universitario. Si nota l'imbarazzo 'sociale' di Kanta con Satsuki, persino.

'Signorino Kanta' viene usato una sola volta da Satsuki, con la madre di Kanta, perché Satsuki dice "Kanta-san". Nell'originale si sente una certa differenza tra Satsuki, figlia di un universitario e ragazzina 'di città', e i 'rustici', come la famiglia di Kanta (un simile stacco si sentiva anche nelle prime battute del papà delle bambine a Kanta e poi al padre di Kanta stesso, all'inizio del film.). In visita a casa di Kanta, parlando con la madre di lui, Satsuki usa un registro linguistico molto keigo (ovvero formale, e si nota una generale formalità di tutto il suo atteggiamento), e anche l'utilizzo del' -san per un compagno di scuola maschio alle elementari, in luogo del più neutro e comune -kun, è sicuramente parecchio keigo. Si noti che -san è in (antico) uso come default femminile, mentre -kun è per i maschi. Specie a scuola. Quindi capirai che una femminuccia che usa -san per un maschietto sia ancora più 'forte', ovvero si percepisce molto la sua parlata formale/educata/keigo. Parimenti, avrai notato che la maestra usa 'signorina' per Satsuki, che ovviamente è 'Satsuki-san' in giapponese. Ovviamente i familiari di Kanta non lo chiamano 'signorino' , ma 'Kanchan', o solo 'Kanta'.

Dunque, 'san' non è un vezzeggiativo. Al contrario, è un suffisso onorifico. Spero inoltre che la spiegazione sul suo uso in una sola situazione (nel caso di Kanta) ti abbia soddisfatto. Vi è un uso assai puntuale e regolare di tutti i suffissi originali (sia tradotti che mantenuti come 'prestito linguistico') nel testo italiano. Ci mancherebbe altro. Se Satsuki al telefono con l'ospedale dice 'solo ' "Kusakabe" per riferirsi al padre, è perché è così in originale. Se ci fosse stato '-san' avrebbe detto 'signor Kusakabe'. Non lascio mai queste cose al caso. Ogni testo ha una sua geometria interna, e va rispettata. Categoricamente.

Su tutto, noto che quasi nessuno ha notato che lo stesso Totoro, come pure il Gattobus, sono stati ridoppiati in italiano (non essendo i versi originali presenti sulla colonna M/E). Suppongo che il fatto che nessuno l'abbia notato sia davvero la prova del migliore dei successi nel caso. :)
Altro che soddisfatta... affascinata direi. :oops: Grazie!!!

E farò in modo di divulgare quanto hai spiegato sulle scelte fatte per la traduzione e l'adattamento, anche se a volte sembra una mera causa persa!
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Re: Il vicino Totoro (ovvero, sul ri-doppiaggio italiano)

Messaggio da Shito »

Vampiretta ha scritto:
E farò in modo di divulgare quanto hai spiegato sulle scelte fatte per la traduzione e l'adattamento, anche se a volte sembra una mera causa persa!
Lo è quasi sempre. La strangrande maggioranza delle persone, infatti, ama 'criticare' qualcosa solo per sentirti migliore di qualcuno. Per darti un tono. E' un moto dell'animo spesso inconscio, ma spesse volte vediamo che le persone hanno bisogno di sentirsi migliori di qualcun altro. E' una cosa misera ma molto umana. In verità, molte persone parlano soltanto nel tentativo di puntellare in questo modo il loro stesso ego-border. :)

Al contrario, sono felice di aver potuto spiegare queste cose a te, che sono certo le abbia ben capite e colte con interesse. E' questo interesse, ovvero un interesse come il tuo, che attribuisce senso a tutto il lavoro che cerco di fare. :)
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Re: Il vicino Totoro (ovvero, sul ri-doppiaggio italiano)

Messaggio da Vampiretta »

Shito ha scritto:Al contrario, sono felice di aver potuto spiegare queste cose a te, che sono certo le abbia ben capite e colte con interesse. E' questo interesse, ovvero un interesse come il tuo, che attribuisce senso a tutto il lavoro che cerco di fare. :)
Si ma in questo modo ti dai la zappa sui piedi da solo perchè se poi se ho altre curiosità ti "toccherà" soddisfarle preciso e puntuale come ora! :wink:

Scherzi a parte, grazie per la disponibilità nel dare conto delle scelte che hai fatto per l'adattamento e il doppiaggio!

In verità avrei un'altra domandina.

Io non conosco il giapponese ma da quel che ho sentito dire si usa molto la terza persona singolare per riferirsi a se stessi (se non è vero correggetemi almeno imparo qualcosa) allora mi chiedevo, come si fa in un film come Totoro a scegliere quando lasciare la terza persona singolare e perchè lasciarla e quando invece tradurla con la prima persona singolare che noi usiamo più spesso e comunemente in italiano?
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Re: Il vicino Totoro (ovvero, sul ri-doppiaggio italiano)

Messaggio da Ratto Volante »

Riguardo la traduzione e il fatto che molti (non qui) l'abbiano criticata, mah... sia l'amica che era con me sia il sottoscritto abbiamo avuto qualche difficoltà nel seguire il dialogo. Anzi, il fatto che fosse così ben strutturato lo ha reso perfettamente parte integrante del film. Cioè, il dialogo era perfettamente naturale, come ci si aspetterebbe vedendo un film ambientato in quel periodo.

Sul doppiaggio di Totoro e di Gattobus, sapevo (perché se ne era parlato qui) che erano stati ridoppiati, e infatti ho fatto molta attenzione nella prima scena in cui compare Totoro, solo per notare, con estrema soddisfazione, che non c'era molta differenza tra l'originale e l'italiano. Su Gattobus, dico la verità, ero ormai troppo immerso nel film (e troppo intento a trattenere i lucciconi :tongue: ) per farci caso.
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Re: Il vicino Totoro (ovvero, sul ri-doppiaggio italiano)

Messaggio da Chandler »

Anche io ho visto Totoro al cinema, è un capolavoro! :)
Lo avevo gia visto in giapponese, il doppiaggio italiano mi sembra abbastanza buono.
Ora aspettiamo Porco Rosso, Laputa e Nausicaa nei cinema! :aureola:

PS: peccato per l'insuccesso al botteghino :| cmq quando sono andato io la sala era abbastanza piena di gente. E cmq meglio pochi ma buoni :gresorr:
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Re: Il vicino Totoro (ovvero, sul ri-doppiaggio italiano)

Messaggio da Jigen »

Shito ha scritto:... noto che quasi nessuno ha notato che lo stesso Totoro, come pure il Gattobus, sono stati ridoppiati in italiano (non essendo i versi originali presenti sulla colonna M/E).
Ho dimenticato di dirlo ma l'avevo notato (o meglio ne avevo il fondato sospetto, avendo letto che non c'erano nella colonna), anche perchè i versi mi sono parsi un poco "strani", come un po' "metallici" o distorti (non ricordo come sono in giapponese). E' parso solo a me?

Un'altra eccezione che mi son sentito sollevare sul doppiaggio italiano è l'uso del termine "manovrare" riferito alla pompa manuale dell'acqua nel giardino della casa. Personalmente ipotizzo che i giapponesi usino tale verbo genericamente quando utilizzano macchine di qualunque tipo, dallo schiaccianoci alla locomotiva... può essere?
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Re: Il vicino Totoro (ovvero, sul ri-doppiaggio italiano)

Messaggio da nekobus »

No, è parso anche a me.
Con tutto il rispetto, ma a me le voci di Totoro e del Gattobus mi sono piaciute molto di più in giapponese! :si:
Ultima modifica di nekobus il gio dic 10, 2009 3:44 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: Il vicino Totoro (ovvero, sul ri-doppiaggio italiano)

Messaggio da Shito »

Ovviamente l'originale è sempre meglio, e ci mancherebbe.
Non ha nessun senso neppure paragonare un falso a un originale, infatti.

Detto questo, l'effetto sui versi di Totoro è lo stesso dell'originale. Tenete presente che probabilmente voi tutti non avete mai sentito Totoro in giapponese al cinema. ;)
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Re: Il vicino Totoro (ovvero, sul ri-doppiaggio italiano)

Messaggio da dolcemind »

Ho trovato, solo ora in effetti, spunti interessanti (sebbene anche inesattezze: una per tutte: "Totoro va al cinema ridoppiato con voci simili a quelle del doppiaggio originale ma con un adattamento migliore che corregge alcuni errori della precedente versione."(quella originale??? complimenti a Shito!) :) ) in questo articolo del corriere della sera pubblicato per l'uscita al cinema di Totoro, che magari potrebbero interessare tutti.
Ad esempio, non avevo mai fatto caso alla somiglianza tra Gattobus ed il Gatto di Alice nel paese delle meraviglie:
(vedere per credere):
http://www.johntenniel.com/view_art.php ... _by=&sold=
oppure
http://www.csulb.edu/~csnider/carroll.a ... irecat.jpg

nè sapevo che (sapevo della malattia della madre ma non tutti i particolari "architettonici" con anche la probabile motivazione del trasferimento, in quella casa, della famiglia):
"C'è una famiglia, con una madre malata di una malattia che ricorda molto la tubercolosi di cui soffrì anche la madre di Miyazaki quando lui era piccolo e c'è una casa molto grande (almeno per gli standard cittadini cui sembrano abituate le bambine protagoniste) la cui architettura sembra proprio predisposta per accogliere un malato di tubercolosi, vista la disposizione originale di alcune stanze (fatto confermato dal maestro in diverse interviste). "

nè che i due nomi delle bambine potessero portare a deduzioni sul loro carattere:
"Dunque per le due protagoniste, Mei e Satsuki, il fatto di avere un nome che significa Maggio per una e "il quinto mese dell'anno" (traduzione esatta? n.d.r.) per l'altra è segno di una certa complementarietà tra il carattere razionale e volto alla praticità della sorella grande e quello più infantilmente istintivo della minore. Due dimensioni dell'essere femmina che sono una tipica contrapposizione nel cinema di Miyazaki e che qui trovano un inedito rapporto di sorellanza. "
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Re: Il vicino Totoro (ovvero, sul ri-doppiaggio italiano)

Messaggio da Shito »

dolcemind ha scritto:Ho trovato, solo ora in effetti, spunti interessanti (sebbene anche inesattezze: una per tutte: "Totoro va al cinema ridoppiato con voci simili a quelle del doppiaggio originale ma con un adattamento migliore che corregge alcuni errori della precedente versione."(quella originale??? complimenti a Shito!) :) ) in questo articolo del corriere della sera pubblicato per l'uscita al cinema di Totoro, che magari potrebbero interessare tutti.
Ad esempio, non avevo mai fatto caso alla somiglianza tra Gattobus ed il Gatto di Alice nel paese delle meraviglie:
(vedere per credere):
http://www.johntenniel.com/view_art.php ... _by=&sold=
oppure
http://www.csulb.edu/~csnider/carroll.a ... irecat.jpg
Il referente carrolliano in Totoro è ben noto. Mei che si annoia segue il Totoro (coniglio) bianco e cade nel buco. :)

nè sapevo che (sapevo della malattia della madre ma non tutti i particolari "architettonici" con anche la probabile motivazione del trasferimento, in quella casa, della famiglia):
"C'è una famiglia, con una madre malata di una malattia che ricorda molto la tubercolosi di cui soffrì anche la madre di Miyazaki quando lui era piccolo e c'è una casa molto grande (almeno per gli standard cittadini cui sembrano abituate le bambine protagoniste) la cui architettura sembra proprio predisposta per accogliere un malato di tubercolosi, vista la disposizione originale di alcune stanze (fatto confermato dal maestro in diverse interviste). "
Cosa nota anch'essa. sanatorio di campagna dove c'è l'aria buona... si pensa subito alla TBC o a altre malattie respiratorie.
nè che i due nomi delle bambine potessero portare a deduzioni sul loro carattere:
"Dunque per le due protagoniste, Mei e Satsuki, il fatto di avere un nome che significa Maggio per una e "il quinto mese dell'anno" (traduzione esatta? n.d.r.) per l'altra è segno di una certa complementarietà tra il carattere razionale e volto alla praticità della sorella grande e quello più infantilmente istintivo della minore. Due dimensioni dell'essere femmina che sono una tipica contrapposizione nel cinema di Miyazaki e che qui trovano un inedito rapporto di sorellanza. "
Qui invece è sovralettura.
Le bambine hanno lo 'stesso' nome perché in principio erano una sola.
La differenza tra lro è solo nell'età e in ciò che ne discende.
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Re: Il vicino Totoro (ovvero, sul ri-doppiaggio italiano)

Messaggio da dolcemind »

Shito ha scritto: Il referente carrolliano in Totoro è ben noto. Mei che si annoia segue il Totoro (coniglio) bianco e cade nel buco. :)
E' evidente si, ma proprio non avevo pensato allo stregatto. Sarà che avevo in mente il gatto della Disney che è ben diverso. :D
Shito ha scritto: Cosa nota anch'essa. sanatorio di campagna dove c'è l'aria buona... si pensa subito alla TBC o a altre malattie respiratorie.
ok per la zona, ma proprio il tipo di casa lo ignoravo. Mi son chiesto infatti perchè avessero scelto una casa di quel tipo, un pò malmessa.
Shito ha scritto: Qui invece è sovralettura.
Le bambine hanno lo 'stesso' nome perché in principio erano una sola.
La differenza tra lro è solo nell'età e in ciò che ne discende.
Suggestiva però. Grazie :)
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Re: Il vicino Totoro (ovvero, sul ri-doppiaggio italiano)

Messaggio da Ratto Volante »

Tra l'altro, ma non vorrei dire un'eresia, mi sembra di aver letto da qualche parte (credo in quella tesi di laurea su Totoro il cui link era stato postato su questo forum un po' di tempo fa), che il sanatorio dove è ricoverata la mamma di Satsuki e di Mei esistesse veramente all'epoca.

Edito il messaggio perché ho trovato il riferimento di cui parlavo, proprio nella tesi di laurea di Antonella di Tillo:
Miyazaki racconta una piccola storia d'infanzia che ha strettissime allu­sioni alla propria.
Anche lui ha vissuto l'infanzia in campagna, ad Utsonomiya prima che questa venisse bombardata, e poi proprio a Tokorozawa. La sua infanzia è stata segnata dalla lunga malattia della madre, ricoverata in sanatorio prima e costretta a letto per anni poi; si trattava della tubercolosi, una malattia difficile da combattere, per curare la quale sorgevano ospedali in luoghi appartati, im­mersi nella natura più incontaminata. È il caso dello Shikokuyama Byin, l'o­spedale dove è ricoverata Yasuko Kusakabe, madre di Satsuki e Mei. L'ospe­dale esisteva davvero e in esso si curava la tubercolosi. Nell'anime è fatto omaggio anche alla casa in cui il regista ha vissuto in quel periodo: è la scala avvolta nell'oscurità e dagli alti gradini.
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