Battaglie dei tanuki moderni - Ponpoko [dvd italiano]

Discussioni su gli autori e gli anime Ghibli e Pre-Ghibli

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Penauts
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Re: Battaglie dei tanuki moderni - Ponpoko [dvd italiano]

Messaggio da Penauts »

No, l'avevo cancellato io, prima che mi rispondessi,...
EDIT: lascio così almeno si capisce qualcosa. Pippov ^^
-Kamaji-
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Re: Battaglie dei tanuki moderni - Ponpoko [dvd italiano]

Messaggio da -Kamaji- »

Innanzitutto "Salve a voi e salve a Shito", non mi presento nella sezione apposita perché non ho intenzione alcuna, almeno momentaneamente, di frequentare in maniera attiva questo forum per diversi e semplicissimi motivi:
- Lo considero più che altro un blog di Shito e in quanto tale lo prendo come fonte di informazione sui progetti futuri o i in "work in progress" Lucky Red in ambito Ghibli
- I discorsi e le posizioni sono per lo più a senso unico poiché la personalità degli utenti è andata via via nel tempo a confluire verso un'omologazione e appiattimento più o meno forzato.
(Sono un appassionato di animazione in generale e nello specifico cultore dei film marchiati Ghibli per cui leggo il forum da diversi anni e quanto detto sopra deriva da un'osservazione diretta ma dal di fuori dell'evoluzione dell'utenza. Diversi anni=PreShito e DopoShito)

In quanto "blog di Shito" questo "archivio telematico" è una miniera di informazioni delle quali mi nutro con forte interesse perché, nonostante sembra stia criticando un po' l'insieme e in particolare il buon Gualtiero, in realtà la stima che provo per quest'ultimo è veramente elevata, anche se non a 360 gradi. Lodo appieno la dedizione, la passione e l'amore che mette nel suo lavoro di cui in questo mese tanto si è parlato e discusso qui e in altri forum. Il processo di crescita culturale che affianca la sua passione e che lo porta negli anni a rivedere il suo operato in maniera autocritica e obbiettiva. Le osservazioni brillanti convincenti e condivisibili riguardo molte opere o singoli passaggi chiave delle stesse che dimostrano profondo studio, ricerca e analisi accurata e che riescono ad offrirmi molti spunti per ulteriori indagini.
Insomma in quanto ad impegno e competenza non posso far altro che lodarlo, come del resto non posso che essergli riconoscente per l'uscita di opere ancora inedite in Italia. Ma c'è un ma…
Questo processo di "crescita" che ha permesso, come più volte lo stesso Gualtiero ha detto, di assurgere ad un livello di affinità e comprensione della lingua mai pensato né provato prima e che l'ha portato alla rielaborazione di vecchi adattamenti, scritti da lui stesso per la BV, e di nuovi, Howl e successivi, finisce per essere una lama a doppio taglio. Sia per noi fruitori che per l'adattatore stesso.

[iniziano le critiche]

Il risultato, ovvero l'opera, a livello sonoro, diviene un vero e proprio scimmiottamento linguistico dell'originale.
Ciò ai fini della comprensione è pressoché inutile e a mio parere deleterio.
L'italiano scritto e parlato ha costrutti completamente diversi da quelli del giapponese, cercare di piegare e forzare la propria lingua per ricreare l'effetto di un'altra non significa adattare un'opera ma forzarla, e questo, seppur venga rispettato il significato e il contesto formale linguistico, in seconda istanza va a inficiare del tutto o quasi una non meno fondamentale caratteristica della lingua: la musicalità, derivata dalla concatenazione delle parole stesse.
Un concetto espresso da un giapponese non potrà mai risultare o ricreare la stessa densità sonora in una lingua dalla struttura, musicalità ed enfasi recitativa così diversa come l'italiano.
La marca distintiva delle opere adattate da Cannarsi negli ultimi anni è chiara manifesta palese ed evidente.
In questo concordo, non nei modi, con l'utente Maximilian dell'altro forum, da Howl a Porco Rosso. I personaggi parlano in maniera affettata e, grazie alla scelta di vocaboli ricercati in luogo di altri più d'uso comune, soprattutto poco naturale. La struttura della frase, seppur in italiano corretto, insieme all'armonia recitativa (due recitati quello giapponese e quello italiano di differente musicalità) sembra più volte stridere e richiedere strutture linguistiche più semplici, o meglio, abituali.
In sostanza, sempre secondo il mio modesto parere, l'effetto "cannarsese" è molto similare ad una mera TRADUZIONE arricchita però da una scelta lessicale molto ricercata e non sempre felice e appropriata al contesto. Sicuramente fedele perché ricalcante, eccessivamente, la lingua d'origine.
E' adatto alle orecchie che lo dovrebbero ascoltare: quelle di italiani che sanno di stare ascoltando una lingu a tradotta.
Con questo dimostri di non capire la differenza tra traduzione e adattamento e autodenunci il tuo fallimento. In quanto l'adattamento di un'opera, se ben fatto, deve mettere lo spettatore (o il lettore che sia) a suo agio con l'opera stessa al punto da fargli dimenticare o quanto meno superare, il divario, l'ostacolo linguistico ed approdare ad una fruizione alla pari o quasi degli spettatori, in questo caso, giapponesi. Un adattamento che ricorda allo spettatore ogni momento la diversità, il gap geografico e culturale, oltre che fallimentare in sé poterà solo ad un atteggiamento di allontanamento e disinteresse dall'opera stessa da parte dell'utenza media, mentre susciterà piacere e godimento ai cultori e agli esperti i quali soli proveranno somma gioia e feticistico piacere per la loro superiorità oltre che per la "particolarità" dell'opera.
Ma allora tanto varrebbe limitarsi alla visione in giapponese con sottotitoli...
Tradurre non significa fare un riassunto di facile comprendonio all'uso della lingua d'arrivo.
Tradurre non significa glossare.
Tradurre non significa nulla di ciò che tu proproni come esempi di 'rese pià scorrevoli' in italiano.
Come più volte da te detto il tuo non è un lavoro unicamente di traduttore, anzi mai ti addosseresti tale onere perché non a tal punto competente (cito a memoria), ma quello di adattatore. Ovvero colui che adegua una cosa o un oggetto ad un altro (e non viceversa!). Forse sarebbe interessante sapere come tradotto originariamente (dai bimadreligua sempre da te citati) questo ormai noto scambio di battute tra muratore politico e presentatore. (solo per continuare con l'esempio)
Una volta fatto il confronto sapremo fino a che punto la traduzione grezza, quindi più vicina al SIGNIFICATO profondo si realizzi o differenzi, oppure si adegui o pieghi alla resa finale dell'adattamento.
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Re: Battaglie dei tanuki moderni - Ponpoko [dvd italiano]

Messaggio da atchoo »

-Kamaji- ha scritto:- Lo considero più che altro un blog di Shito e in quanto tale lo prendo come fonte di informazione sui progetti futuri o i in "work in progress" Lucky Red in ambito Ghibli
- I discorsi e le posizioni sono per lo più a senso unico poiché la personalità degli utenti è andata via via nel tempo a confluire verso un'omologazione e appiattimento più o meno forzato.
(Sono un appassionato di animazione in generale e nello specifico cultore dei film marchiati Ghibli per cui leggo il forum da diversi anni e quanto detto sopra deriva da un'osservazione diretta ma dal di fuori dell'evoluzione dell'utenza. Diversi anni=PreShito e DopoShito)
OT
Grazie per la considerazione, eh! :sorriso2:
/OT

Per il resto, grazie anche per l'interessante primo post.
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Re: Battaglie dei tanuki moderni - Ponpoko [dvd italiano]

Messaggio da Shito »

Non so se riuscirò a scrivere un post di risposta seria prima della mia partenza (domenica) per un viaggio di piacere e studio.

Con una discussione del genere, che mi auguro proceda e prosperi, viene proprio da dire che questo forum è un'isola rara.
Ci sono delle perle di 'ego al minimo' che dovrebbero far lezione. Atchoo per dirne uno, nel post sopra questo, ne è prova provata.

L'egotismo, l'orgoglio, la captatio benevolentiae, il buonismo, queste cose uccidono ogni onestà nel confronto, indi uccidono ogni confronto. L'ho sempre pensata così.

Altro che blog di Shito. Non è che un teatro di dialogo sia solo un teatro di lite. Un forum vero è anche il luogo della spiegazione e della comprensione. A prescindere.

Volevo comunque scrivere, a dispetto dei toni duri che uso sempre, che trovo il dialogo che qui si dipana al 100% sensato e arricchente. Per tutti. Per me, per gli altri (spero), per chi legge soltanto, per chi lurka pure.

Se appaio molto fermo e sicuro delle mie posizioni, è perché le ho a lungo criticare. E continuo a farlo. Proprio per questo, e lo dico esplicitamente, non si pensi mai che quel che leggo non venga da me seriamente preso in considerazione.

C'è molto da dire, credo molto ancora da chiarire, su cosa sia l'adattamento e su come io lo intenda e lo pratichi, e su come si gestica il 'rapporto' con la traduzione.

Inoltre, abbiamo punti linguistici da approfondire: mia sia permesso dire che, nel parlato, quasi tutte le lingue si assomigliano: il rema viene prima. Perché il rema è 'il punto genetico' della lingua, quel che si vuole esprimere. Siccome l'italiano 'standard' è una lingua nata letteraria (canonizzata da Pietro Bembo su opere letterarie, per la prosa in particolare il Boccaccio) da un coacervo di lingue romanze sparse, e non -come molte altre- nata dalla trascizione di una vulgata più o meno unitaria a prescindere, l'italiano standard è molto 'libro scritto'. E' SVO, che se ci pensate non è neppure l'ordine latino (la matrice, si direbbe). Per questo, proprio per questo, l'italiano parlato/dialogico abusa delle dislocazioni: per riportare l'ordine sintattico della frase a quello più prossimo all'orgine genetico mentale della lingua. Infatti, chi parla SVO suona subito molto didascalico, e poco dialogico.

Rag: c'eri al cinema, ma una frase passa e va. Mi piacerebbe riparlarne con te dopo che tu avessi visso e ascoltato con calma quella scena con un buon audio. C'è un livello di retorica da imbonitore belloccio nel presentatore, e un livello di laido compiacimento nel politico. Tutto questo torna nelle scelte sematiche (ma anche poco), nei costrutti (pochino) e molto nella recitazione.
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Re: Battaglie dei tanuki moderni - Ponpoko [dvd italiano]

Messaggio da Penauts »

Io ritengo che il "giusto" dipenda dalla scelta del "gusto" dell'adattatore.
Perchè scegliere cosa sia forma e cosa sostanza in un film è gusto dell'adattatore.
E' lo stesso discorso che si faceva a proposito del progressivo contro interlacciato... Un film coinvolge 1000 aspetti: emozioni, comprensione, cultura, intrattenimento, forma, tecnica.
Nel passaggio dal giapponese all'italiano, inevitabilmente, qualcosa va perso.
Scegliere se sacrificare l'uno o l'altro è il lavoro dell'adattatore.
L'importante è che, fatta la scelta, il lavoro venga svolto al meglio.
Trovo il tuo post del tutto esatto. Sostanzialmente si tratta di una scelta dell'adattatore su come (quanto) agire. Il suo ruolo, determinante, è quello di trasporre il film da una lingua all'altra. Qualcosa si perde inevitabilmente, si tratta di perdere il meno possibile. Qualcosa si aggiunge, inevitabilmente. Si tratta di aggiungere il meno possibile. Il vetro, davanti al quadro c'è sempre.

A questo punto dico: l'adattatore deve essere realmente consapevole di quello che fa.
Capita che, se ci si prende troppo la mano, se ci si concede troppa libertà, si compiano delle grossolanerie fini a sé stesse. Esempio:

Ponyo guarda Sosuke che piange e dice:
-"Sosuke, ti sta uscendo dell'acqua dagli occhi".

Se io (mi nomino adattatore :D) decidessi di calcare leggermente la mano, magari in buonissima fede, potrei scegliere di farle dire:
-"Sosuke, ma stai piangendo".

Ora le due frasi dicono più o meno la stessa cosa ma in maniera profondamente diversa.
Quale si avvicina di più all'originale?
Secondo me è la prima, che (immagino) ha alle spalle un'ampia ricerca a tuttotondo che verte sulla terminologia, che in fondo è l'unica cosa che abbiamo di originale, di oggettivamente "giusto", l'unica roccia a cui ancorarci. Cosa, se non la Parola (lol) stessa dell'autore? Perché quello che vuole dire non sempre posso saperlo e di certo non devo immaginarlo. Perché immaginando andrei inevitabilmente a metterci troppo del mio.

Quello che critico all'atteggiamento della "libera interpretazione" è la disonestà: un Guillou che interpreta Bach non suona Bach. Suona "Bach alla maniera di Guillou", prendendosi libertà che vanno contro il testo (musicale) stesso di Bach con una leggerezza che atterrisce. Ma non lo dice.
"Lupo ululà, castello ululì" non è Mel Brooks, è quello che il traduttore pensava che Brooks volesse fare.
Ti dico: il regista potrebbe essere felicissimo dell'efficacia della battuta, e se lo fosse non avrei niente da obbiettare, ma credo che in questo caso il traduttore si sia arrogato un diritto che non ha, introducendo troppo palesemente quello che è il suo modo di vedere le cose, diventando in effetti vero e proprio "coautore" del film. Il quale film può essere persino migliore, se vuoi, ma diventa un' "opera condivisa" in cui il co-autore si nasconde dietro all'autore.

L'atteggiamento di Shito mi pare più onesto e più rispettoso.
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Re: Battaglie dei tanuki moderni - Ponpoko [dvd italiano]

Messaggio da Shito »

Infatti, non si era perso il gioco di parole con 'licantropo', ovvero 'lupo mannaro' (werewolf).

Lì-cantropi, là castello. :)

Comunque c'è una prova onesta per capire l'incidenza di un uso sematico o sintattico dell'originale.

Ovvero, "ti esce acqua dagli occhi" <- traduzione fedele.

C'era modo, in giapponese, per dire 'stai piangendo'?

Sì.

In giapponese esiste il termine 'piangere' e il termine 'lacrime'. E si usano comunemente.

Indi dobbiamo dedurre logicamente che l'autore ha voluto inserire QUELLA perifrasi, proprio quella.

Da qui in poi, è speculazione.

PERCHE'?

In questo caso è facile. Ponyo, che ab initio è un pesce, probabilmente non conosce il concetto di 'pianto'.
Infatti quando dice 'ti esce acqua dagli occhi' lo dice anche con la piccola sorpresa di chi vede una cosa strana e mai vista.
E del resto, abbiamo apprezzato un suo simile atteggiamento di fronte a molte realtà.

Indi, farle dire "ma stai piangendo" è semplicemente folle.

Non si tratta di disonestà: il personaggio NON dice così, perché l'autore NON ha inteso farle dire così -e fin qui è obiettivo/oggettivo- e in più è palese il perché (speculativamente).

Credo che questo semplice esempio ben riassuma la mia posizione.

NON HA IMPORTANZA se il testo modificato 'a gusto' (di chi poi) 'suoni meglio' (a chi poi) o 'sia più scorrevole' (per chi poi).

Semplicemente il testo NON E' QUELLO.

E quindi non può in nessun caso diventarlo.

Tutto qui.
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Re: Battaglie dei tanuki moderni - Ponpoko [dvd italiano]

Messaggio da pippov »

Shito ha scritto:Lì-cantropi, là castello. :)
Però non fa ridere. Si è perso qualcosa. Si capisce solo se si è in grado di capire il gioco di parole originario. Devo retrotradurre per ridere... E se in origine era una battuta, forse l'adatattore non ha adattato bene.

Sul resto, va benissimo. E' per questo che mi piace come lavora Shito (rispondo a Penauts, pur parlando anche con Shito, per questo lo cito in terza persona... :sorriso2: ).
E' che ogni tanto, per rispettare la regola "In giapponese esiste il termine ... e il termine ... E si usano comunemente.Indi dobbiamo dedurre logicamente che l'autore ha voluto inserire QUELLA perifrasi, proprio quella.", capita che in italiano esca una frase tipo "ti gronda del liquido dal bulbo oculare" (so che non è il caso, ma è per capirci) invece di "ti esce acqua dagli occhi"! :tongue:
Penauts ha scritto:L'atteggiamento di Shito mi pare più onesto e più rispettoso.
Si, "mi pare" è giusto.
Più onesto e rispettoso può essere, più efficace nel trasmettere i sentimenti, il messaggio, le situazioni della storia al pubblico domestico forse no. E allora qualcosa si perde in entrambi i casi.
Certo, può sembrare che "traduzione" sia più oggettivo di "risata", che "aderenza all'originale" sia più oggettivo di "messaggio", lo sono sicuramente, ma se poi per sapere quando devo ridere mi serve che l'adattatore mi dica "quello era un simpatico gioco di parole, un giapponese rideva a crepapelle. Indi, ridi!", forse qualcosa si è perso per strada...
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Re: Battaglie dei tanuki moderni - Ponpoko [dvd italiano]

Messaggio da Shito »

Non fa ridere te.

Nella scena, a me fa ridere molto di più immaginare una simile traduzione.

-Ah! Licantropi!

-Lì-cantropi, là castello!


Mi fa ridere perché, anche nella demenzialità, c'è un senso di gioco di parola.

Al contrario, 'Ululì, ululàì non vuol dire nulla e basta, e questo non mi fa ridere.
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Re: Battaglie dei tanuki moderni - Ponpoko [dvd italiano]

Messaggio da pippov »

Shito ha scritto:Non fa ridere te.
Nella scena, a me fa ridere molto di più immaginare una simile traduzione.
No. Non fa ridere NESSUNO, a meno che non sia in grado di capire e ridere della battuta originale. Ma allora che adatti a fare? Lascialo in inglese!

Vabbè, comunque qui l'effetto abitudine gioca a tuo sfavore... Sono di parte! :sorriso2:
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Re: Battaglie dei tanuki moderni - Ponpoko [dvd italiano]

Messaggio da Shito »

pippov ha scritto:
E' che ogni tanto, per rispettare la regola "In giapponese esiste il termine ... e il termine ... E si usano comunemente.Indi dobbiamo dedurre logicamente che l'autore ha voluto inserire QUELLA perifrasi, proprio quella.", capita che in italiano esca una frase tipo "ti gronda del liquido dal bulbo oculare" (so che non è il caso, ma è per capirci) invece di "ti esce acqua dagli occhi"! :tongue:
No, non capita.

Ovvero:

1) capita che ci sia talvolta un LIEVE (ripeto: lieve) innalzamento del livello globale del dizionario usato in una frase per rispettarne al meglio i contenuti. E' regolare che per essere puntuali in una traduzione, si renda necessario l'uso di una quantopiù vasta gamma semantica nella lingua d'arrivo. Ma questo comporta un occasionale innalzamanento di registro del tutto lieve.

2) se si ha una frase dal registro specialistico come quella da te riportata, è evidentemente il caso in cui vi fosse specialismo linguistico nell'originale. E' il caso di alcune frasi di Fujimoto, per restare su Ponyo, come ho spiegato approfonditamente sull'altro forum. Oppure è il caso di Sosuke che cita puntualmente i nomi di pesci preistorici (di cui l'ultimo inventato da Miyazaki) di cui è del tutto improbabile pernsare un bambino in età prescolare essere a conoscenza. Credibile o meno, Miyazaki ha così fatto e inteso fare. E' il caso delle più parti del narratore di Ponpoko, che come ho spiegato altrove usa una ricchezza di dizionario incredibile, una precisione strabiliante e non in ultimo dei costrutti narrativi spesso arcaicheggianti. Quindi direi che no, quello che tu dici in genere non accade, per quanto mi riguarda, perlomeno dal 2000 in giù.
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Re: Battaglie dei tanuki moderni - Ponpoko [dvd italiano]

Messaggio da Shito »

pippov ha scritto:
Shito ha scritto:Non fa ridere te.
Nella scena, a me fa ridere molto di più immaginare una simile traduzione.
No. Non fa ridere NESSUNO, a meno che non sia in grado di capire e ridere della battuta originale. Ma allora che adatti a fare? Lascialo in inglese!

Vabbè, comunque qui l'effetto abitudine gioca a tuo sfavore... Sono di parte! :sorriso2:
Come puoi dire che non faccia ridere nessuno?

Tu non sei tutti, sei solo tu.

E a me, per dirne uno, fa ridere più di 'ululì, ululà', che mi innervosisce soltanto per la sua palese insensatezza.
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Re: Battaglie dei tanuki moderni - Ponpoko [dvd italiano]

Messaggio da Penauts »

Ovvero, "ti esce acqua dagli occhi" <- traduzione fedele.
C'era modo, in giapponese, per dire 'stai piangendo'?
Sì.
In giapponese esiste il termine 'piangere' e il termine 'lacrime'. E si usano comunemente.
Indi dobbiamo dedurre logicamente che l'autore ha voluto inserire QUELLA perifrasi, proprio quella.
Da qui in poi, è speculazione.
PERCHE'?
In questo caso è facile. Ponyo, che ab initio è un pesce, probabilmente non conosce il concetto di 'pianto'.
Infatti quando dice 'ti esce acqua dagli occhi' lo dice anche con la piccola sorpresa di chi vede una cosa strana e mai vista.
E del resto, abbiamo apprezzato un suo simile atteggiamento di fronte a molte realtà.
Indi, farle dire "ma stai piangendo" è semplicemente folle.
Non si tratta di disonestà: il personaggio NON dice così, perché l'autore NON ha inteso farle dire così -e fin qui è obiettivo/oggettivo- e in più è palese il perché (speculativamente).
Credo che questo semplice esempio ben riassuma la mia posizione.
NON HA IMPORTANZA se il testo modificato 'a gusto' (di chi poi) 'suoni meglio' (a chi poi) o 'sia più scorrevole' (per chi poi).
Semplicemente il testo NON E' QUELLO.
E quindi non può in nessun caso diventarlo.
Tutto qui.
Sia chiaro, sono totalmente d'accordo. La disonestà starebbe nel farle dire "ma stai piangendo" spacciandolo per originale, nel nome di un'"atmosfera" che è frutto della speculazione. Ovvero: se PROPRIO vuoi farlo, dillo.
Si, "mi pare" è giusto.
Più onesto e rispettoso può essere, più efficace nel trasmettere i sentimenti, il messaggio, le situazioni della storia al pubblico domestico forse no. E allora qualcosa si perde in entrambi i casi.
:sorriso2:
Qualcosa si perde in entrambi i casi, nel secondo (sempre "mi pare" lol) si rischia di perdere molto di più, o peggio di sbagliare del tutto strada.
L'unica "verità" che ci è consegnata è il testo. Manipolarlo a proprio gusto, seppur in buona fede, non può che allontanare dall'intento originale.
In fondo, ed ora me ne rendo conto, non c'è realmente motivo che Igor si spaventi quando sente il lupo. Acquista tutto più senso se quello che sente è un licantropo, che è anche più "in atmosfera" con la storia. E la battuta funzionerebbe comunque. Mi sembra una buona dimostrazione.
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Re: Battaglie dei tanuki moderni - Ponpoko [dvd italiano]

Messaggio da genbu »

Penauts ha scritto: ...In fondo, ed ora me ne rendo conto, non c'è realmente motivo che Igor si spaventi quando sente il lupo. Acquista tutto più senso se quello che sente è un licantropo, che è anche più "in atmosfera" con la storia. E la battuta funzionerebbe comunque. Mi sembra una buona dimostrazione....
OT :
per come la vedo io in originale il senso è (più o meno)
Inga (non ricordo bene i nomi originali): where wolfs (il personaggio mi pare parli con inflessione tedesca perchè straniera , pronuncia in modo differente da un inglese " lupi dove?")
Frankenstein: werewolf? (a causa della sonorità differente capisce "licantropi?")
Igor: (pensa "a che gioco stanno giocando questi qua dietro? va beh adeguiamoci!) There wolfs,there castle. ("li lupi, li castello" scimmiottando la pronuncia tedescofila di Inga)
Quindi secondo me l'unico che parla di licantropi è Frankenstein :sorriso:
fine OT
Penso sia sempre una questione di scelte: Shito decide di essere aderente il più possibile alle parole del testo originale (forse è un esempio sbagliato, su Nausicaa tradurebbe Oomu come "verme re" perchè "oo" ha il kanji che significa in giapponese re, "mu" indica verme/insetto) .Però Oomu ha anche una certa sonorità in lingua originale (sempre voluta dall'autore originale), quindi un altro adattatore potrebbe lasciarlo semplicemente "Oomu", preservando il suono della parola in giapponese. (mi rendo conto che è un esempio-limite).
Ultima modifica di genbu il dom feb 20, 2011 12:03 am, modificato 1 volta in totale.
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Re: Battaglie dei tanuki moderni - Ponpoko [dvd italiano]

Messaggio da Cobra70 »

genbu ha scritto:Penso sia sempre una questione di scelte: Shito decide di essere aderente il più possibile alle parole del testo originale (forse è un esempio sbagliato, su Nausicaa tradurebbe Oomu come "verme re" perchè "oo" ha il kanji che significa in giapponese re, "mu" indica verme/insetto) .Però Oomu ha anche una certa sonorità in lingua originale (sempre voluta dall'autore originale), quindi un altro adattatore potrebbe lasciarlo semplicemente "Oomu", preservando il suono della parola in giapponese. (mi rendo conto che è un esempio-limite).
Potrei ricordare male... ma nei sottotitoli creati da Gualtiero per la proiezione avvenuta a novembre a Roma... la traduzione utilizzata è stata proprio Oomu... quindi niente "verme re". :D
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Re: Battaglie dei tanuki moderni - Ponpoko [dvd italiano]

Messaggio da Heimdall »

Cobra70 ha scritto:Potrei ricordare male... ma nei sottotitoli creati da Gualtiero per la proiezione avvenuta a novembre a Roma... la traduzione utilizzata è stata proprio Oomu... quindi niente "verme re". :D
Ricordi quasi bene: niente verme re ma "Ohm". ;)
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