Sono sempre stato un suo grandissimo fan, anche quando ha calcato troppo la mano (Fear and Loathing in Las Vegas) o si è venduto a mamma hollywood (The Brother's Grimm). Ho amato moltissimo il recente e durissimo Tideland, ma questo film, QUESTO film, mi ha davvero colpito molto più profondamente.
Al di là dell'impianto scenografico (tra l'altro bellissimo), al di là della bellezza delle immagini, al di là dell'uso eccessivo (per Gilliam) della CG, the Imaginarium è un film di una profondità inaspettata. Per la prima volta il suo autore fa autocritica e non si accontenta di assolvere la sua visionarità come qualcosa di sempre positivo, del genere "l'immaginazione libera l'uomo".
Questa volta c'è in ballo molto di più, c'è il senso stesso del cinema e del suo considerarsi arte e racconto, il senso del teatro e delle sue vere bugie, la fascinazione per l'apparenza e per la bellezza effimera in tutte le sue forme. Ma ancora molto di più: la responsabilità assoluta per i nostri peccati e la relativa punizione, la ricerca dell'amore da parte di una ragazzina che sfida la dannazione, una scommessa faustiana che ci mostra dov'è il vero male sulla terra.
L'ironia è che tutti vedranno questo film per la morte di Ledger e per la presenza degli altri bellocci.
Per me è consigliatissimo, l'opera più matura di Gilliam. Esce venerdì al cinema
