pippov ha scritto:Shito ha scritto:Siamo arrivati alla follia, davvero.
Direi di si...
Io direi che l'unica risposta onesta da parte tua, ogni volta che nasce una discussione simile, sarebbe "Oh, il mio lavoro lo faccio secondo le mie convinzioni. Dite quello che vi pare, non mi interessa, tanto ho ragione io. Vuoi giocare con me al mio gioco, sul mio campo, col mio pallone, e vuoi insegnarmi come si fa? Folle!".
Non è così, non sono parole mie, né concetti miei.
Io non parlo mai di me, o delle mie "capacità". Io cito i testi originali, copioni con kanji, e spiego *la realtà dei contenuti* quando richiesto.
Non si tratta mai di me, ma di cose che esistono a prescindere da me.
Tu sei così convinto che la tua sia l'unica verità? Si.
No, questo lo dici tu, non io.
Spiego sempre le mie posizioni, non mi tiro mai indietro dal confronto reale.
Certo è insensato opporre a realtà obiettive di fatto (= il significato delle parole), il gusto personale soggettivo.
E allora di che parliamo?
Di per me, parlo dei film Ghibli per quello che obiettivamente sono, parola per parola.
L'egotico sarei io, o chi antepone a i dati oggettivi le proprie soggettive preferenze di gusto personale?
Più di una volta, alla fine di estenuanti discussioni, è uscito il classico "Eh, beh, ma che competenze hai per dire quello che dici? Conosci il giapponese degli anni '70? Conosci l'italiano corretto? Conosci i modi di dire tipici degli operai metalmeccanici del Kanto dal 1958 al 1962? No? Sei un traduttore madrelingua bilingue? E allora perchè parli?".
No, io quando parlo di italiano corretto parlo di fonti (dizionari, etc). Io non sono l'italiano. Io studio e mi documento, verificando parole e costrutti uno per uno. Pensi che scriva i dialoghi in base in base alla mia 'personale' percezione di dizionario e morfosintassi italiana? Non è così, no.
Ecco. La prossima volta, invece di ripartire da zero, ti autorizzo ad utilizzare la metafora campettistica qui sopra, in modo da evitare fraintendimenti e frasi ormai trite e ritrite, quali "Ciò che proponevi NON equivale a ciò che è il contenuto dell'originale.", "E dici che questo film ti piace? [ecc... ecc...]" e il classico "Non ergerti a campione di chi non ti ha eletto.".
Io ho spiegato le differenze di contenuto originale. Forse ti è sfuggito che non ho detto "è così è basta", ho elaborato il *perché*.
Ho anche spiegato che pensare che ci 'piaccia' qualcosa quando poi ci compiaceremmo del cambiamento arbitrario dei suoi contenuti non lo chiamerei 'piacere'.
Infine, ho fatto notare poi l'ovvio: una persona è una sola, non è il metro perfetto di un popolo.
Questi sono onesti controargomenti agli argomenti opposti al mio operato.
pippov ha scritto:
E dire che quella di prima era solo una battuta per sottolineare, se ce ne fosse ancora bisogno, che tu stesso hai detto che è normale che l'italiano dei "tuoi" film "suoni male", in quanto, pur rispettandone tutte le regole, ha la forma dell'italiano ma la sostanza del giapponese. E' italiano a tutti gli effetti, ma piegato alle esigenze di una totale conservazione dei contenuti dell'originale. E con lingue e popoli tanto diversi e lontani è facile che qualcosa "suoni male". Sbaglio?
Questo è altro discorso, e viene dopo il discernimento di cosa è cosa (il contenuto per quello che è, la forma per quella che è, la loro diversità).