Shito ha scritto:Sulle correzioni di nomenclatura, spero di avere presto tempo per tornare a scrivere in dettaglio.
Shito ha scritto:precisissime scelte sulle nomenclature corrette dei personaggi del film (di cui spero sempre di torvare tempo per dire).
Lo spero presto presto, perché è un argomento molto interessante (come nel caso dei 'Nerini' e degli 'Ohm') e non ho ancora capito se hanno un significato i nomi completi dei regnanti di Laputa. Rimango in trepida attesa.
Non 'che sballo', ma 'da sballo'. In originale 'sugee', forma un po' slangata, per niente 'pulita', di 'sugoi. Per la cronaca lo dice più volte Lui, e una volta anche un soldato.
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)
Salve,
sono un nuovo membro del forum ma vecchio fan dello Studio Ghibli e volevo approfittare della fresca visione di Laputa al cinema per congratularmi con Shito per il bel lavoro svolto sul nuovo doppiaggio. Complimenti!
Da nostalgico sono rimasto un po' interdetto dalla censura del titolo originale, ma vedere questo capolavoro finalmente in sala dopo più di 25 anni è stato comunque un grande evento, impagabile!
Volevo anche fare una considerazione: avevo sempre attribuito l'ispirazione di Laputa a Swift e Verne, ma ieri mi sono reso conto che c'è anche tantissimo Stevenson, soprattutto nel personaggio di Mama Dola in cui, secondo me, Miyazaki ha ridipinto con il suo tocco inimitabile un convincente 'Long John' Silver al femminile, personaggio ambiguo e complesso, in bilico tra buoni e cattivi, e in grado di sprigionare una irresistibile vis comica, enfatizzata anche dall'ottimo doppiaggio.
estratto della recensione di Ferzetti sul Messaggero:
"...Da L'isola del tesoro ai Viaggi di Gulliver, dalle macchine volanti di Leonardo alle avventure di Jules Verne e H.G Wells, con il ritmo indiavolato del miglior cinema d'azione e il sottotesto filosofico che è da sempre il vero segreto di Hayao Miyazaki, il geniale creatore di Mononoke e Porco rosso, Totoro e Ponyo sulla scogliera. Cosi moderno nel reinventare epoche e culture che si può portare in sala senza timori un film del 1986 come questo Laputa - il castello del cielo.
Non solo perchè il grande cinema d'animazione non invecchia o invecchia molto più lentamente di quello dal vero, ma perchè la compresenza di elementi tratti da mondi lontani nello spazio e nel tempo è il cuore stesso della poetica di Miyazaki e del suo fascino di spettatori di tutte le età.
Al centro del film ci sono due ragazzini, il piccolo minatore Pazu e la principessa Sheeta, perseguitati da varie bande di cattivi che inseguono Sheeta e la sua pietra magica. Il primo incontro è già una meraviglia: affacciato su un costone di roccia Pazu vede Sheeta scendere giù nel cielo notturno volteggiando come una piuma, e ha appena il tempo di afferrarla che la ragazzina riacquista il suo peso rischiando di far sfracellare entrambi. Comincia cosi un'avventura sfrenata e tutta giocata su questi due estremi, il cielo e la terra, il peso (della vita) e la leggerenza (dell'infanzia), le strepitose macchine volanti che si inseguono fra le nubi e il rischio perenne di cadere, precipitare, perdersi nel vuoto. Perchè Miyazaki gioca da maestro con le paure e le pulsioni più universali, volare, nuotare come un pesce, fondersi con gli animali e le piante, come accade ai robot coperti di muschio e fogliame, rovine di un'antica civiltà, che Pazu e Sheeta scopriranno su Laputa. E fra un'avventura e l'altra accenna riflessioni mai ovvie sulla Natura, la scienza e le sue responsabilità.
Ma senza mai dimenticare la leggerezza, il gioco, il divertimento (impagabili la mamma pirata e i suoi imbranatissimi ragazzi). Come in questo che è il primo film prodotto dallo Studio Ghibli, dunque tutto suo, e come avrebbe continuato a fare negli anni a venire.
"Durante la mia fanciullezza i dolori e le gioie superavano quelli di ogni altro. Cantavo e piangevo senza ragione, ma sempre sinceramente. Con l'età mi sono guastato. Ma la mente del bambino ritorna in me durante i sogni." Gong Zizhen
Rimango davvero sbalordito ad ogni visione di questo capolavoro.
Il senso dell'avventura, le macchine volanti, i rimandi alla letteratura picaresca europea del XVIII-XIX secolo, la magia, i pirati del cielo, i robot-soldati (e giardinieri), l'isola fluttuante. C'è qualcosa di questo film che sia meno che meraviglioso?
Un film realizzato con quelle straordinarie scene d'azione, quella potenza visiva, quello stile "steampunk", quel pathos, quel senso dell'humor, quelle musiche splendide e toccanti e infine quel messaggio ecologista profondo e per nulla banale.
Un film che sembra raccogliere l'eredità di precedenti lavori miyazakiani: i personaggi e le dinamiche di Conan, il Ragazzo del Futuro, l'azione rocambolesca di Cagliostro, le tematiche e l'immaginario di Nausicaa: Laputa rappresenta a mio avviso l'opera migliore del Miyazaki del primo periodo e, se possibile, di tutto il corpus.
Non mi viene in mente altro da dire, sinceramente.
Muska ha scritto:
Per la visione di Laputa, a me farebbe molto piacere, e propongo l'Adriano, al solito.
Tra l'altro lo merita, per la sorprendente mega-presenza di manifesti del film.
Potrebbe andare il 25, giorno (credo) di uscita, o forse anche meglio sabato 28.
Ciao, ma c'è stata la visione comunitaria romana? Colpevolmente in ritardo, faccio ancora in tempo a unirmi?
Il mio vicino Totoro
suona un'ocarina nelle notti illuminate dalla luna
se mai dovessi incontrarlo
una meravigliosa fortuna porterà anche a te!
Sul Messaggero cartaceo di ieri c'era una recensione davvero WOW, sarebbe quasi da scansionare la pagina!
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)
Io sono fuori dai giochi, 'stavolta, quindi devi affidarti al buon Muska. ^^
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)
Shito ha scritto:Sul Messaggero cartaceo di ieri c'era una recensione davvero WOW, sarebbe quasi da scansionare la pagina!
ehmm... leggere 2 post più su prego
"Durante la mia fanciullezza i dolori e le gioie superavano quelli di ogni altro. Cantavo e piangevo senza ragione, ma sempre sinceramente. Con l'età mi sono guastato. Ma la mente del bambino ritorna in me durante i sogni." Gong Zizhen
E' che era proprio bella la pagina, dato che dava più spazio a Laputa che a tutti gli altri film... per questo dicevo: da scansionare.
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)
"Durante la mia fanciullezza i dolori e le gioie superavano quelli di ogni altro. Cantavo e piangevo senza ragione, ma sempre sinceramente. Con l'età mi sono guastato. Ma la mente del bambino ritorna in me durante i sogni." Gong Zizhen