Mononoke Hime - ineditamente in italiano

Discussioni su gli autori e gli anime Ghibli e Pre-Ghibli

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Heimdall
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Re: Mononoke Hime - per la prima volta in italiano

Messaggio da Heimdall »

kodama08 ha scritto:[...] ma questa è l'Italia, un paese con una fortissima tradizione di doppiaggi cinematografici alle spalle, che ci è riconosciuta e invidiata da tutto il mondo. E' questa prevalenza sugli altri a farci guadagnare il diritto di modificare parti originali del testo di un film straniero, volto a ottenere dei dialoghi comprensibili, ma senza stravolgerne il significato.
Fino a questo punto le tue argomentazioni potevano essere una base concreta per una riflessione: condivisibili o meno, ma fondate; questo passaggio mi pare assai più debole. Il fatto che il 'doppiaggio italiano sia il migliore del mondo' è uno di quei classici refrain che da sempre ci cantiamo e ci suoniamo da soli in maniera del tutto autoreferenziale. Vale per molte cose: il campionato di calcio, la cucina, le doti amatorie, l'usata manfrina sul '70% del patrimonio artistico mondiale' (?) e via così, e normalmente suona come un'autogiustificazione o un'autoassoluzione abbastanza priva di sostanza.

Ma pensiamoci: il doppiaggio è qualcosa di strettamente funzionale alla fruizione di un'opera che sorge altrove in un'altra lingua: non è chiaro perché in Francia o in Svezia dovrebbero mai essere interessati a come noi italiani rendiamo un'opera - chessò - americana, spagnola, russa o coreana nella nostra lingua né perché mai dovrebbero invidiarcelo. Inoltre, tutti quelli che asseriscono che il doppiaggio italiano è il migliore del mondo, conoscono almeno qualcuno degli altri doppiaggi per poterlo affermare? Hanno avuto modo di avere riscontro da qualche straniero esperto del settore? Normalmente l'unico elemento di valutazione che si adotta in questi casi è il fatto che il doppiaggio italiano è a 'sincrono', vale a dire che le labbra degli attori sullo schermo si aprono e si chiudono in perfetta simultanea col suono della voce del loro doppiatore. Mirabile, senz'altro. Il problema è che spesso dicono altre cose rispetto a quelle che dovrebbero dire, e molto spesso le dicono con un tono diverso da quello che dovrebbero usare.

Basta guardarsi un po' di film in lingua originale per constatarlo: spesso è diverso persino il mix dei suoni; talora in quello italiano la voce viene artificiosamente spinta in primo piano, quando magari la scelta originaria del regista era quello di lasciarla volutamente confusa nell'ambiente. I doppiatori - che sono dei signori professionisti, su questo non si discute - se non vengono adeguatamente indirizzati a un attento ascolto dell'interpretazione originale, le sovrappongono il proprio mestiere fornendo interpretazioni stereotipate, sovente inutilmente enfatiche e, soprattutto, non aderenti alla realtà dell'opera originale.

La cospicua tradizione del doppiaggio italiano cominciò, per forza di cose, in epoca fascista: i primi film sonori sono della fine degli anni Venti, ma la loro distribuzione entrò a regime (è il caso di dirlo!) nel nostro Paese solo verso la metà degli anni Trenta. Sembra una banalità, ma le sale si dovevano attrezzare. Era il periodo dell'autarchia, quello delle sanzioni imposte all'Italia dalla Società delle Nazioni a séguito della guerra d'Etiopia. I prodotti stranieri che circolavano - dai film ai fumetti - dovevano quindi essere presentati al pubblico come se fossero di matrice italiana, ricorrendo ad un'opera di falsificazione deliberata e spesso grottesca nei suoi risultati.

Quindi mi spiace: non c'è nessuna tradizione da difendere (come se poi un'interpretazione aderente all'originale fosse in qualche modo lesiva della dignità artistica del doppiatore!) anzi, esistono tradizioni che possono essere infrante, segnatamente quando presuppongono improbabili autorizzazioni morali a violare l'integrità di un'opera pensata e concepita altrove.
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tasuku
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Re: Mononoke Hime - per la prima volta in italiano

Messaggio da tasuku »

Non capisco che senso abbia parlare di 'tradizione' in un ambito del tutto artigianale, e senza alcun valore artistico, come e' quello del doppiaggio :?

Cmq a me sembra che, stando a quanto mi e' capitato di vedere e sentire da sempre, nel doppiaggio italiano sia proprio assente l'idea che il doppiato debba dire le stesse cose dell'originale.
Il piu' delle volte ho come l'impressione che l'obiettivo del doppiaggio italiano non sia la fedelta' all'originale bensi' il far dire ai personaggi sullo schermo qualcosa che piaccia al pubblico italiano.

Anzi, a volte vien da pensare che l'originale sia considerato come un limite o un ostacolo. Sarebbe meglio non ci fosse... Paradossale.

Tanto al pubblico importa poco o nulla dell'originale.

E poi ti senti dire: il doppiaggio italiano e' meglio dell'originale, dà quel qualcosa in piu'. Sigh :oops:

Per la cronaca: no, il miglior modo di fruire di un prodotto estero *non* sono i soli sottotitoli, per ovvie ragioni. Il miglior modo e' un doppiaggio giusto, almeno ad una prima visione. Poi alle successive visioni si potra' approfondire con l'originale sottotitolato. Il fatto che molti doppiaggi siano sbagliati non vuol dire che il doppiaggio in quanto tale sia sbagliato.

Che poi mi e' capitato di vedere edizioni italiane di opere solo sottotitolate tutt'altro che prive di errori.
Non vedo per quale ragione molti sostengano che la maggior fedelta' all'originale si raggiungerebbe eliminando il doppiaggio. Se poi i dialoghi non sono tradotti correttamente, si e' punto e a capo. Del tipo che a volte si incappa in critiche e battaglie contro 'il doppiaggio in quanto tale' che nascono dalla presenza di traduzioni italiane sbagliate.


Va cosi'.

Ovviamente semo li mejo :D
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Lonelywolf
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Re: Mononoke Hime - per la prima volta in italiano

Messaggio da Lonelywolf »

kodama08 ha scritto: All'estero sono in molti a farlo, ma questa è l'Italia, un paese con una fortissima tradizione di doppiaggi cinematografici alle spalle, che ci è riconosciuta e invidiata da tutto il mondo. E' questa prevalenza sugli altri a farci guadagnare il diritto di modificare parti originali del testo di un film straniero, volto a ottenere dei dialoghi comprensibili, ma senza stravolgerne il significato. Sicuramente più di una persona non sarà d'accordo ma, per fortuna, non tutti i dialoghisti la pensano allo stesso modo.
Assolutamente no. In primo luogo non percepisco l'invidia da parte di tutto il mondo che indichi; semmai ho sentito parlare (da alcuni italiani) del riconoscimento del talento di alcuni doppiatori presso lidi stranieri. E' comunque un "sentito dire" molto fumoso e poco accreditabile, ma se anche fosse vero non si riferirebbe di certo agli adattamenti. Nessuno ha il diritto di modificare l'originale, perché altrimenti non si fruirà più quell'opera ma un altro prodotto, un "tarocco", se mi passi il termine, fatto ad uso di persone che non hanno voglia di sforzarsi di capire :)
Se t'interessa il mio punto di vista, il metodo con cui lavora Shito mi consente di mettere da parte ogni possibile dubbio sulla fedeltà dei dialoghi tradotti e di godermi il film. Quando mi approccio ad altri film o serie adattati da persone che dichiaratamente non ritengono prioritaria la fedeltà all'originale non posso fare a meno di temere distorsioni, è fastidioso.
kodama08 ha scritto: Ma se il risultato finale deve essere quella "Principessa Mononoke" che ho visto un mese fa, dove la fedeltà dei dialoghi all'opera originale soverchia la comprensibilità (e conseguente godibilità) del film, non sono sicuro di voler continuare a vedere i prossimi Ghibli.
Senza nulla togliere a quelli usciti prima del suddetto film, dal 2005 in poi, che ho complessivamente apprezzato.
Ma è perfettamente lecito che i dialoghi non ti siano piaciuti, il punto è che te la stai prendendo con la persona sbagliata. Il responsabile non è Shito, che cerca con il suo lavoro di rendersi trasparente, ma evidentemente Miyazaki Hayao. Del resto, Shito ha affermato più volte che Mononoke Hime è un film con dialoghi che sono risultati difficili agli stessi giapponesi. Se fossi in te quindi non nutrirei grandi timori sui prossimi film Ghibli tradotti in italiano, in particolare su Sen to Chihiro, tanto più che
Shito ha scritto: Beh, il punto è che Sen to Chihiro è un film dal testo molto semplice. Se Mononoke Hime è il film di Miyazaki Hayao col testo più complesso e difficile, preciso e puntuale e ostico e laborioso, al contrario Sen to Chihiro è il testo più semplice in assoluto. Tutto il significato del film viene dalla vicenda stessa, dalla narrazione stessa: non dal testo in quanto tale. Il testo è davvero al servizio delle caratterizzazioni, qui. Nella sua semplicità.
Infine, sui sottotitoli concordo con il punto di vista di tasuku. Semplicemente, capire cosa dicano i personaggi attraverso il parlato permette di prestare maggiore attenzione alle immagini del film. E poi, se fin da principio si prevedeva che gli spettatori capissero il messaggio dei personaggi attraverso la loro voce perché trasporlo attraverso sottotitoli scritti?
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blefaro
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Re: Mononoke Hime - per la prima volta in italiano

Messaggio da blefaro »

farneticando per farneticare, qualcuno mi spieghi cosa abbia fatto di male lo Shishigami - dio cervo, dio leone, dio fiera, dio degli animali selvatici- per meritarsi l'appellativo di "bestia" che in italiano non è il semplice "animale selvatico", ma che, come ho puntigliosamente dimostrato, è un termine che in italiano ha una forte connotazione negativa, almeno sin dal medioevo (così come ce l'ha "strombazzare" rispetto a "suonare il clacson", cosa sulla quale è stata fornita una risposta semplicemente ridicola).

Non è un caso che, oltre agli esempi classici precedentemente citati, anche nelle varie versioni de "la bella e la bestia" (riferimento azzeccato vista la genesi di Mononoke) quest'ultima si caratterizzi per un comportamento, almeno all'inizio e almeno in apparenza, bestiale, cioè violento e collerico. Egli non è solo brutto: è anche arrabbiato, e quindi cattivo.

Lo Shishigami nella sua versione diurna, con corpo da cervo, viso umano, occhi rassicuranti ecc., è, insieme ad Ashitaka, l'unico personaggio ragionevole e con "sguardo limpido" di tutto il film. Egli infatti non partecipa alla lotta tra gli animali e gli umani, ma neanche decide di fermarla, lasciando che le cose trovino da sé il proprio equilibrio; NON cura le ferite di Nago o di Okkuto -provocando lo sdegno di quest'ultimo, né tanto meno quelle della saggia Maro, che invece ha compreso più limpidamente il proprio destino.

Anzi, lo Shishigami dona la morte, compassionevolmente, tanto a Okkuto quanto a Maro: la loro ostinazione, pur così diversa (irrazionale nel cinghiale, razionale nella lupa) ormai è diventata fine a se stessa e rappresenta una minaccia all'equilibrio che lo stesso Shishigami presiede, al quale egli è compresente (e non governa come farebbe il Dio a noi familiare).

Infatti l'unico personaggio ad essere davvero salvato dallo Shishigami è quello a lui più affine, Ashitaka, cui guarisce la ferita fisica che lo avrebbe rapidamente portato alla morte. Non viene però sanata la ferita morale e spirituale di Ashitaka, costituita dalla maledizione di Nago, quasi come se lo Shishigami si rifiutasse di tornare su una sentenza già passata in giudicato: l'umano ha ucciso un demone ed uccidere un demone non è cosa che possa essere "graziata" con tanta facilità, nemmeno dal signore della foresta, dal dio degni animali.

Egli è la vita stessa, non può morire. Quando il Daidarabocchi, ritrovata la propria testa, cade al suolo egli sopravvive alla sua morte, allo stesso modo in cui la foresta, dopo la distruzione, ha un nuovo inizio, allo stesso modo in cui tatara-ba ha un nuovo inizio: tutto cambia affinchè tutto possa continuare ad esistere. Il vecchio equilibrio è saltato, anche a causa dell'ostinazione, dello sguardo torbido di uomini ed animali; pertanto ci sarà un nuovo equilibrio, un "buon" equilibrio.
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blefaro
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Re: Mononoke Hime - per la prima volta in italiano

Messaggio da blefaro »

Lonelywolf ha scritto: Ma è perfettamente lecito che i dialoghi non ti siano piaciuti, il punto è che te la stai prendendo con la persona sbagliata. Il responsabile non è Shito, che cerca con il suo lavoro di rendersi trasparente, ma evidentemente Miyazaki Hayao.
Guarda, non ci credo neanche un po' che Miyazaki, in giapponese, usi espressioni comparabili a quelle che l'adattatore usa in Italiano; né credo -per chi non abbia voglia di vedere il re nudo- che la scelta dell'adattatore sia quella di rendersi trasparente.

Del resto delle due l'una: o si dice che l'adattatore, fatta salva la fedeltà semantica, ha il diritto di utilizzare il tipo di linguaggio che soggettivamente egli ritiene più opportuno (scelta stilistica), o si dice che l'adattamento è l'oggettiva e palese trasposizione, quasi letterale, del testo originale.

Nel primo caso la scelta stilistica, essendo soggettiva, è valutabile soggettivamente da chiunque e soprattutto è passibile di critica sulla base della coerenza e della pertinenza sia con la lingua di origine che con quella di atterraggio;

Nel secondo caso, quello della fedeltà dell'adattamento, dovrebbe essere bandito tutto ciò che, al contrario, è scelta stilistica, compresa la scelta di usare un linguaggio arcaico o aulico che non sia strettamente ed esattamente prevista dall'autore; risulterebbe invece opportuno trasporre con la massima aderenza la scelta linguistica dell'autore originale, dunque Miyazaki, nella lingua di atterraggio, considerando sia le peculiarità della lingua di origine che quelle della lingua di arrivo. Ma anche nel semplice caso di suonare il clacson - strombazzare, come nel caso di shishigami-dio bestia o di bellissima-stupenda, è evidente come l'adattatore stia connotando la lingua e i personaggi secondo la sua particolare, e soggettiva, lettura dell'opera.

Il primo caso, quello della scelta stilistica, della connotazione espressiva dell'adattatore, giustificherebbe espressioni border-line come quelle di cui si discute.

Nel secondo caso tali espressioni non troverebbero una giustificazione se non esattamente previste nel testo originale. Ad esempio l'adattamento inglese che si trova in rete, unanimemente ritenuto corretto, risulta molto più fluido e scorrevole.

E' palese a chiunque abbia letto una qualsiasi opera di narrativa straniera che non esiste alcun traduttore che si prenda delle libertà linguistiche come "si era finiti ad esaurire" "un vestito un pochino più stupendo" "una circostanza di follia" e così via.

E non mi trattate male il MH: credo che il maestro sia in possesso di un corretto e fluente giapponese, per quanto possa optare in alcuni casi (e non tutti) per una scelta lessicale arcaicheggiante.
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Sayonara no Natsu
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Re: Mononoke Hime - per la prima volta in italiano

Messaggio da Sayonara no Natsu »

blefaro ha scritto:farneticando per farneticare, qualcuno mi spieghi cosa abbia fatto di male lo Shishigami - dio cervo, dio leone, dio fiera, dio degli animali selvatici- per meritarsi l'appellativo di "bestia" che in italiano non è il semplice "animale selvatico", ma che, come ho puntigliosamente dimostrato, è un termine che in italiano ha una forte connotazione negativa, almeno sin dal medioevo (così come ce l'ha "strombazzare" rispetto a "suonare il clacson", cosa sulla quale è stata fornita una risposta semplicemente ridicola).
Quelle che mi sto accingendo a scrivere sono frutto di congetture mie quindi c'è la possibilità che anch'esse siano errate. Secondo me l'appellativo "bestia" è il più appropriato perchè è quello che raccoglie in se ogni tipologia di animale che il dio dovrebbe rappresentare. Mi spiego: lo Shishigami non è "un cervo divino" nè tantomeno il dio dei cervi, non è un "leone divino" nè il dio dei leoni. Non si può neanche dire "dio fiera" perchè le fiere, secondo il vocabolario Treccani ( anch'io ho preso l'abitudine di cercare li XD) la parola fiera usata per un animale significa "Animale selvatico che è insieme feroce e di grossa mole" e questo non è possibile perchè verrebbero tagliate fuori tutte le razze che non rientrano in questa categoria ( per esempio uccelli, scoiattoli, serpenti ecc. ecc.) ma che fanno ugualmente parte del bosco. Mentre "dio bestia" è perfetto (ovviamente IMHO) perchè, sebbene formato da diverse razze, è indubbiamente " un animale divino " ed è appunto il dio delle bestie. Tra l'altro non capisco perchè tu dica che questo appellativo abbia una connotazione negativa visto che, sempre secondo il Treccani, "bestia" significa "Nome generico di ogni animale, escluso però l’uomo". Avrebbe, quindi, un significato disprezzante soltanto se usato riferendosi ad una persona ma non è questo il caso quindi non capisco il motivo di questo tuo disappunto.

Egli infatti non partecipa alla lotta tra gli animali e gli umani, ma neanche decide di fermarla, lasciando che le cose trovino da sé il proprio equilibrio; NON cura le ferite di Nago o di Okkuto -provocando lo sdegno di quest'ultimo, né tanto meno quelle della saggia Maro, che invece ha compreso più limpidamente il proprio destino.
Mmm... Non sono proprio sicuro che si possa parlare di saggezza quando ci si riferisce a Moro. Se ci pensi, nel corso della storia dimostra più volte di essere aggressiva, violenta, rancorosa e cinica e non penso che queste caratteristiche possano far pensare di lei in termini di saggezza. Certo, è inteligente, cauta e paziente tuttavia usa queste doti più come potrebbe fare una cacciatrice rispetto a come una persona veramente saggia le utilizzerebbe. Probabilmente si ha la sensazione che dici tu perchè il suo comportamente materno verso San la rende, a volte, più umana degli umani stessi. Se ci pensiamo infatti, lei è L'UNICA figura materna in TUTTO il film ed è l'unico personaggio che salva qualcuno o, quantomeno, è l'unica che salva qualcuno senza un vero tornaconto ( Ashitaka salva San e vice versa perchè ognuno è innamorato dell'altro, i due cercano poi di salvare lo Shishigami perchè la sua morte avrebbe portato alla distruzione totale del bosco) anzi, riesce ad abbandonare per un attimo tutto l'odio covato verso gli umani ed a crescerne uno come se fosse un figlio proprio.

P.S.: Volevo ringraziare nuovamente Gualtiero/Shito per aver regalo a me e a tanti altri ragazzi presenti ieri all'Etna comics un pomeriggio davvero indimenticabile. E' stata un'esperienza piacevolissima, intensissima e sopratutto interessantissima poter parlare di persona con colui che si è occupato in questi anni dei film dello studio Ghibli e che ci ha permesso di scoprire o riscoprire le magnifiche storie create da Miyazaki. Grazie davvero, Gualtiero!

P.P.S: So bene che queste mie ultime frasi mi faranno bollare dai detrattori di Shito come un altro di quelli che "si son fatti abbindolare dalla parlantina di Cannarsi" e che perderò molto della mia credibilità ma non mi importa. Sono sincero quando dico che a me non interessa più di tanto di COSA una persona fa ma piuttosto di COME la fa ed è qui che Shito mi ha colpito veramente tanto. Non avevo mai visto qualcuno immedesimarsi cosi tanto, anima e corpo, nel lavoro che svolge e la "filosofia" che c'è dietro è cosi perfetta ma anche cosi semplice ( non dovrebbe essere cosa ovvia che il lavoro dell'adattatore di un'opera straniera consista nel permettere di far vedere la stessa opera nel modo più vicino possibile all'originale ai propri connazionali?) che criticarla è semplicemente ridicolo. Con questo non voglio dire che non sia permesso criticare il risultato finale, qualsiasi opera ha un margine di miglioramento, tuttavia bisogna saper distinguere la critica sensata e costruttiva da quella provocatoria e pretestuosa (o almeno provarci ^^). Tra l'altro, senza le continue accuse di blefaro ( ripeto, anche se non le condivido apprezzo il modo in cui vengono poste almeno fino a quando la cosa non è diventata piuttosto ripetitiva) non avremmo potuto sapere moltissime notizie interessanti rivelateci da Shito ^^.

P.P.P.S: Se tornerai effettivamente a Catania per l'uscita di Sen to Chihiro come accennavi ieri, Gualtiero, ti prego di comunicarlo qui cosicchè, io e magari qualcun'altro, potremo prepararci per essere presenti.
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Lonelywolf
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Re: Mononoke Hime - per la prima volta in italiano

Messaggio da Lonelywolf »

blefaro ha scritto:
Lonelywolf ha scritto: Ma è perfettamente lecito che i dialoghi non ti siano piaciuti, il punto è che te la stai prendendo con la persona sbagliata. Il responsabile non è Shito, che cerca con il suo lavoro di rendersi trasparente, ma evidentemente Miyazaki Hayao.
Guarda, non ci credo neanche un po' che Miyazaki, in giapponese, usi espressioni comparabili a quelle che l'adattatore usa in Italiano; né credo -per chi non abbia voglia di vedere il re nudo- che la scelta dell'adattatore sia quella di rendersi trasparente.

Del resto delle due l'una: o si dice che l'adattatore, fatta salva la fedeltà semantica, ha il diritto di utilizzare il tipo di linguaggio che soggettivamente egli ritiene più opportuno (scelta stilistica), o si dice che l'adattamento è l'oggettiva e palese trasposizione, quasi letterale, del testo originale.

Nel primo caso la scelta stilistica, essendo soggettiva, è valutabile soggettivamente da chiunque e soprattutto è passibile di critica sulla base della coerenza e della pertinenza sia con la lingua di origine che con quella di atterraggio;

Nel secondo caso, quello della fedeltà dell'adattamento, dovrebbe essere bandito tutto ciò che, al contrario, è scelta stilistica, compresa la scelta di usare un linguaggio arcaico o aulico che non sia strettamente ed esattamente prevista dall'autore; risulterebbe invece opportuno trasporre con la massima aderenza la scelta linguistica dell'autore originale, dunque Miyazaki, nella lingua di atterraggio, considerando sia le peculiarità della lingua di origine che quelle della lingua di arrivo. Ma anche nel semplice caso di suonare il clacson - strombazzare, come nel caso di shishigami-dio bestia o di bellissima-stupenda, è evidente come l'adattatore stia connotando la lingua e i personaggi secondo la sua particolare, e soggettiva, lettura dell'opera.

Il primo caso, quello della scelta stilistica, della connotazione espressiva dell'adattatore, giustificherebbe espressioni border-line come quelle di cui si discute.

Nel secondo caso tali espressioni non troverebbero una giustificazione se non esattamente previste nel testo originale. Ad esempio l'adattamento inglese che si trova in rete, unanimemente ritenuto corretto, risulta molto più fluido e scorrevole.

E' palese a chiunque abbia letto una qualsiasi opera di narrativa straniera che non esiste alcun traduttore che si prenda delle libertà linguistiche come "si era finiti ad esaurire" "un vestito un pochino più stupendo" "una circostanza di follia" e così via.

E non mi trattate male il MH: credo che il maestro sia in possesso di un corretto e fluente giapponese, per quanto possa optare in alcuni casi (e non tutti) per una scelta lessicale arcaicheggiante.
Tu non credi che l'autore lo voglia, ma mi sembra che tutti gli esempi concreti portati di "cattivo adattamento" siano stati puntualmente smontati e mi pare quindi anche che tu non voglia leggere e ti stia accanendo ^^' Ribadisco anche (l'avevo già affermato un po' di pagine fa) che negli adattamenti fatti da Shito di altre serie o film i dialoghi sono di tutt'altro tipo, il che mi sembra suggerire che la "stranezza" dei dialoghi Ghibli sia da imputare a Miyazaki Hayao. Sugli esempi che riportavi cerco di dare la mia opinione, pur non essendo un esperto dell'uso della lingua italiana:
- "si era finiti ad esaurire" : mi sembra perfettamente normale.
- "un vestito un pochino più stupendo" : di primo acchito "più stupendo" mi aveva fatto storcere il naso, perché l'aggettivo "stupendo" è molto enfatico. A ben vedere, però, non è un errore e quindi credo che il fatto che mi suonasse strano si debba al fatto che è poco usato. Non essendo un errore, però, è assolutamente lecito che lo si usi per rendere una parte di dialogo che ha una certa sfumatura.
- "una circostanza di follia" : mi sembra perfettamente normale.
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Re: Mononoke Hime - per la prima volta in italiano

Messaggio da blefaro »

"Il che mi sembra suggerire che la "stranezza" dei dialoghi Ghibli sia da imputare a Miyazaki Hayao". La sua è solo una congettura, come la mia: una delle due deve essere per forza erronea.

Lo "smontaggio" di quello che lei definisce "cattivo adattamento" non mi risulta ci sia stato, né tanto né poco: a meno che lei non ritenga il "così è se vi pare" una spiegazione esauriente. Ogni volta che qualcuno solleva obiezioni sulla resa in italiano, quando non si sia lasciato intortare dalla supercazzora del giapponese, la risposta è sempre la stessa: questa frase in italiano è corretto (pleonasmi, anacoluti, dislocazioni, anacronismi, ossimori involontari: tutto sintatticamente corretto, per quanto tutto sintatticamente marcato).

Lei ammette che "un pochino più stupendo" le abbia fatto storcere il naso e che sia poco usato. Ma lei non ritiene che la scelta di una espressione poco usata, e al limite della correttezza, sia una scelta fortemente connotata, se non proprio forzata? C'erano sicuramente altri termini altrettanto fedeli e meno forzati.

Quello che è certo è che nessun'altra traduzione o adattamento di cui io sono a conoscenza presenta queste peculiarità. L'altro giorno vedevo "Umi ga kikoeru" subbato e, meraviglia, i dialoghi funzionavano -a parte, credo, la non riproducibilità nei sottotitoli dell'accento di Kochi. Lo stesso vale per "omohide poro poro".
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Re: Mononoke Hime - per la prima volta in italiano

Messaggio da Muska »

Lonelywolf ha scritto:Tu non credi che l'autore lo voglia, ma mi sembra che tutti gli esempi concreti portati di "cattivo adattamento" siano stati puntualmente smontati e mi pare quindi anche che tu non voglia leggere e ti stia accanendo
Hai perfettamente ragione, ed è per questo che credo non valga la pena perderci ulteriore tempo, è stato risposto sufficientemente, direi...
Non è educativo per lui dargli ulteriore spago, ha avuto un intero paterazzo e non si merita certo un banzigo... :grrr:
"Pur sprovvisto di soldati, e solo, combatteva il mondo e i suoi vizi in questo luogo". (Yasushi Inoue).
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Re: Mononoke Hime - per la prima volta in italiano

Messaggio da blefaro »

muska, muska... :roll:

ン,ン.この しも じ ゃ砂鉄を採り尽くしちまったからな......
N, n. Kono shimo ja Satetsu o tori tsukushichimatta kara na
"Sì, sì…Dato che avevamo esaurito tutta la sabbia ferrosa giù sulla riva...."

al bovaro con accento tokiese invece viene fatto dire: "giù dabbasso la sabbia ferrosa si era finiti a esaurirla"

Magda Olivetti
"Inoltre, mentre tutti gli altri ‘artisti’ hanno un pubblico che li giudica nel momento stesso del loro lavoro, il povero traduttore non ha di queste gratificazioni immediate.
Anzi, si potrebbe dire che più è bravo e meno lo si nota, e meno il lettore comune va a cercarne il nome sul testo.
E invece quando traduce male, al lettore inferocito potrebbe anche venir voglia di conoscere il nome di quella persona sciagurata che ha ridotto così il suo scrittore preferito!"

http://www.lerotte.net/download/article ... lo-154.pdf
Ultima modifica di blefaro il mar giu 10, 2014 12:01 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: Mononoke Hime - per la prima volta in italiano

Messaggio da upirox »

Su Amazon ci si puo' iscirvere per avere notifica appena il BR di Pincipessa Mononoke sara' disponibile.

http://www.amazon.it/gp/product/B00K7TM76E


u.
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Re: Mononoke Hime - per la prima volta in italiano

Messaggio da Nintendo Fever »

Già fatto! E anche per quello di sen to chihiro!
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Re: Mononoke Hime - per la prima volta in italiano

Messaggio da Nintendo Fever »

Volevo segnalare direttamente dal piccolo assaggio dell'ultimo videogioco di Zelda mostrato all'E3 2014 la somiglianza con la sequenza iniziale di Mononoke...

NEW Zelda WiiU VS. Princess Mononoke *Comparison*: http://youtu.be/_oYDVLhnXh0

Un omaggio della Casa di Kyoto al Sommo Maestro?
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Babbana
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Re: Mononoke Hime - per la prima volta in italiano

Messaggio da Babbana »

E' vero, non avevo fatto caso alla somiglianza! :o

Però a mio parere non è la prima volta che ci sono omaggi a Miya-san nei giochi di Zelda :D
In generale l'atmosfera del mondo di gioco di Zelda, soprattutto di Skyward Sword, mi ha sempre un po' ricordato le atmosfere dei film di Miyazaki. Poi, se avete giocato a Skyward Sword, avete presente l'isola che va raggiunta passando oltre la nube temporalesca? Ecco, quella mi era sembrata proprio un riferimento a Laputa, che è nascosta dal nido di draghi.
E poi, avete presente i Korogu di Wind Waker? Mi ricordano molto i kodama :D
Ogni cosa di adesso è…
ogni cosa del passato…!
Senz'altro ci rincontreremo…
…in un luogo nostalgico.
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Re: Mononoke Hime - per la prima volta in italiano

Messaggio da Nintendo Fever »

Vero, fanno anche quel "Click click"
Skyward Sword invece devo ancora giocarlo...
L'isola nel cielo è presente anche in Twilight Princess