Penauts ha scritto:Seita è di certo viziato e puerile e fa delle idiozie, ma è un 14enne: è un ragazzino e si comporta conformemente alla sua età. Non voglio assolutamente giustificarlo, perché per me è pienamente responsabile della morte della sorella, ma non giustificherò neanche delle persone adulte che stanno a guardare dei bambini che vanno a morire come se non fosse cosa loro.
Capisco quello che dici. D'altro canto, non è che siccome Takahata ci racconta la storia di quei due bambini quelli fossero gli unici due bambini. La mia sensazione è che quando si sta generalmente bene non si riesca proprio a empatizzare con lo stato emotivo, e mentale, di quando si sta generalmente male.
DEL RESTO
fuori dal cinema dove io con la mia consorte abbiamo visto il film, in una piazza bellissima di Roma, vicino a hotel di lusso e ristoranti borghesi, dico POCHI METRI lì vicino, c'erano i barboni per terra imbacuccati.
E le forze dell'ordine, i passanti, LA SOCIETA' essa tutta guarda e passa. Magia nei dehors lussuosi a POCHI METRI di distanza, eh!
OGNI
SERA
Mentre la zingarella con la figlioletta (la zingarella è la madre, si noti) chiede l'elemosina, a magari quando non fa quello rubacchia in metropolitana. Tutte e due le cose, è lì il bello. Buoni e cattivi è una questione di punti di vista e film Disney.
E ci saranno duemila alibi a spiegare che no, macché, è diverso. Ma no, non lo è.
Non è diverso dalle prime scene de
La morte a Venezia, di Visconti.
Non c'è neppure bisogno si aspettare la quotidiana questua dei bambini africani in tivvù.
E' solo la storia della realtà intorno a noi, ogni giorno.
E non parliamo neppure della schiavitù di fatto, a distanza, vero?