GRAZIE IN ANTICIPO

Moderatore: Coordinatori
Il parallelismo con Kierkegaard mi sembra davvero azzeccato, in effetti ben più dell'oltreuomo esteta in Nietsche... non ci avevo mai pensato!Shito ha scritto: Volendo, sarebbe una cosa più affine alla filosofia di Kierkegaard (fase estetica [Don Giovanni] -> fase etica [marito]), se proprio.
La vera domanda: qual'era il patto tra Howl e Calcifer? Cosa chiede il giovane Howl alla stella cadente che ha acchiappato al volo, e sta seduta sulle sue mani (scena del flashback).
Sinceramente lieto d'essere stato d'utilità.smoochi ha scritto:Sinceramente grazie mille mi sei stato davvero d'aiuto
NO.Twistor ha scritto: Howl rappresentato da eterno adolescente a dispetto della sua vera età, e Sophie rappresentata da vecchia a dispetto della sua vera età. In entrambi i casi ciò avviene per via di una magia, e in entrambi i casi la rappresentazione esteriore di Howl e Sophie è associata alla percezione interiore che loro hanno di sé stessi, il primo perché non vuole cambiare (mi pare ci sia anche una frase "non sono mai cambiato in tutto questo tempo") e l'altra perché non si lascia andare. Poi si risolvono insieme e i rispettivi sé riescono ad agganciarsi alle rispettive età reali. Avevo inteso così, però avendolo visto solo un paio di volte forse sbaglio.
No.Twistor ha scritto: 2) La rappresentazione esteriore di Howl è legata alla percezione che lui ha di sé.
Shito ha scritto: Mai arabescato e sovraelborato tanto.
Perdendo il punto focale.
1- Cosa ha chiesto Howl a Calcifer: se non ricordo male nella scena del flashback le parole che Howl rivolge al demone non si sentono.Shito ha scritto:Ti ripeto: mi dici qual'è il contenuto del patto [contratto] tra Howl e Calcifer?
Cosa prescrive il contratto, ovvero cosa ha chiesto Howl a Calcifer? Cosa comporta, e cosa ha dato in cambio Howl?
Anche se ho aggiunto ulteriori mie considerazioni sul piano meta-narrativo che tu hai letto solo come sovrastrutture, l'intento era un altro e mi sembra di averlo specificato a sufficienza.Infine penso che Howl si sentisse piuttosto solo quando ha donato a Calcifer il suo cuore, [e ciò che segue...]
Con rappresentazione esteriore ho sempre inteso ciò che lo spettatore vede del personaggio disegnato, ovvero il suo aspetto, il suo comportamento, le sue azioni, le cose che dice e così via. Viceversa con rappresentazione interiore ho sempre inteso i pensieri e le riflessioni che il personaggio animato fa con sé stesso (ad esempio i flussi di coscienza di Shinji in Evangelion, o di Taeko in Omohide poro poro).Howl, in assenza di un'evoluzione del suo stato psicologico da quello infantile/ adolescenziale ad uno stato superiore, non può che percepire sé stesso e desiderare di essere altro che un giovane imperituro che vuole godere di quella libertà di cui solo il fanciullo può godere al massimo, e pertanto ciò si rispecchia nella sua rappresentazione esteriore, in termini idealistici e comportamentali.