SIN CITY - commento *WARNING* LINGUAGGIO ESPLICITO

Film, al cinema o a casa

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Shito
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SIN CITY - commento *WARNING* LINGUAGGIO ESPLICITO

Messaggio da Shito »

Allora, ho visto questo film (in anteprima, wow!)

Chiariamoci, sapevo che era tratto da un fumetto di Frank Miller, che è per me un 'autore' della peggior specie: stupido che pensa di essere intelligente, indi anche patetico e buono neppure per una risata.

Il film riesce PERFETTAMENTE a ricreare l'idiozia che mi ha fatto pensare che miller sia un povero idiota sin dai tempi di 'The Dark Knight Return' (facevo le scuole medie, allora, ed ero un fan di BatMan): la sua prosopopea fatta di voci fuori campo ridondanti e pretenziose, costruite con la pochezza dei puntini di sospensione che separano il nulla dal nulla, il vuoto dal vuoto, il patetico dal patetico, è qui elevata alla massima potenza. Il film scorre liscio su un unico, patetico tentativo di far sembrare 'profonde e estreme' scene e dialoghi che sono triti, scialbi, banali, ridicoli. Si pretende che il dialogo tipo:

"Lui dice che non parlerà mai... ma parlerà...! PARLANO TUTTI!"

Detto con la voce da 'duro noir' d'ordinanza faccia fare 'oooooh' alla platea, e forse questo può succere in america, ma a me fa pensare "ma quanto sei stupido?"

Si pretende che siccome ci sono delle puttàne che sparano col mitra il film sia 'oh mio dio estremo e intenso', ma io penso solo "che pena"

SI pretende che delle persone compiano atti davvero invidiabilianche per gente che provenisse da Kripton, come che so, essere investiti da un auto a folle velocità per X volte di fila e rialzarsi senza una frattura, sopravviere pur crivellati di colpi, scardinare inferriate di prigione a mani nude et similia, e questo risulòti 'duro e fico' invece che semplicemente idiota, come in effetti è.

E la cosa più triste è che tutto, TUTTO è comunque il frutto della logica perbenista americana, la stessa che partorisce la 'nuova trilogia' si Star Wars, quella che l'attuale governatore della California prendeva in giro così solennemente quando, richiesto da Jamie Lee Curtis se avesse mai ucciso qualcuno, lui rispondeva "Sì, ma erano tutti cattivi!"

Ed è così Sin City, un mondo fatto putrido perché putrido è di moda, ma patinato di buonismo e ideali take-away. Un mondo in cui una bambina di undici anni salvata da un maniaco stupratore (ovviamente in tempo, eh!) va a UNDICI ANNI, DA SOLA (senza genitori, senza guardie) IN PRIGIONE a trovare il suo salvatore (poi accusato del tutto, perché questo è un mondo sporco, eh!) e dichiara 'sono vergine', da sola a undici anni, invece che starsene a casa in stato catatonico. E poi OTTO ANNI DOPO (così è d'età legale), passati a scrivere letterine al salvatore incriminato, la ritroviamo a fare la lap dance nel localaccio (perché questo è un mondo sporco, eh!), ed è subito storia d'amore (salvo la battuta d'ordinanza... "no, non posso, sei una bambina!")...

Oltre il cliché, signori.
Oltre l'idiozia.
Oltre il fondo scavato.

Cè la pochezza del mondo senza cervello, fatto di Codice DaVinci, o di Ken Follet, John Grisham, Baricco e Melissa P, e i libri 'tratti da una storia vera', e di Reality-Show, di cinema in CG, di cantanti hip-hop miliardari che narrano del ghetto, di politically correct anche nella narrativa, della censura mentale, dello show businness della stupida mediocrità umana.

Perché Magritte e la sua pipa, non ci hanno insegnato nulla.

Perché dall'antica grecia ad oggi, è più quel che abbiamo dimenticato che quel che abbiamo appreso.

Perché dio vince, gli dei vincono, e Voltaire è morto, sepolto, e comunque dimenticato.

E Truffeau è dimenticato, Kubrick è dimenticato, anche Luis Bunuel è dimenticato, persino Abel Ferrara è dimenticato, tutto è dimenticato. Insieme a quei tanti libri che sono scomparsi dalla mente delle gente anche se mai vennero messi all'indice e bruciati. Ecco perché Faraneight 451 è fantascienza: non c'è neppure bisogno del fuoco.

Questo è il nostro mondo,

benvenuti a Sin City.
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Ani-sama
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Re: SIN CITY - commento *WARNING* LINGUAGGIO ESPLICITO

Messaggio da Ani-sama »

LOL, Shito. Quando scrivi recensioni al vetriolo dai veramente il meglio di te, sono davvero eccezionali... e questa, pure, lo è. ;)
Shito ha scritto:Perché dall'antica grecia ad oggi, è più quel che abbiamo dimenticato che quel che abbiamo appreso.
Quanto è vero. Potrei fare 100 esempi pure io, che di Grecia so davvero poco. Pensiamo solo a Democrito... all'Odissea...
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ghila
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Messaggio da ghila »

Ieri sera su MTV speciale backstage su "Sin city"... a metà della trasmissione ho spento, con il presentimento che fosse semplicemente una nuova "americanata" e il commento di Shito non mi lascia speranze.

Eccovi alcune frasi a random che naturalmente non sono letterali, causa la mia poca memoria e il poco interesse con la quale ho seguito il tutto!

"E' una cosa mai vista, sviluppo di un bianco e nero tecnologico"... mah da quello che ho visto preferisco ancora il meraviglioso sfumato artigianale di The Addiction
"incredibile la tecnica registica"... ma da quello che hanno mostrato mi chiedo: se Tarantino copia, come definire alcune scelte di questo regista texano :roll: (anche se, a dire il vero, chi non copia?)
"adoro questo copione"... e qui Shito potrebbe uccidere qualcuno
"avevamo paura di sconfinare nella violenza"... muhahhahha, qui ridiamo insieme perché probabilmente l'autore di questa perla credo sia rimasto al Kitano del "Takeshi's castle" e a Kiyoishi Kurosawa che inizia a camminare aiutato dal padre Akira...

Già da queste markette degli attori e del produttore, mi hanno fatto puzzare il piatto "Sin City" in modo abominevole. Questa recensione conferma il tutto.
In attesa naturalmente di vederlo ed esprimere quindi pareri più validi.
dio vince
Non sono d'accordo...
gli dei vincono
Grande verità!
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Re: SIN CITY - commento *WARNING* LINGUAGGIO ESPLICITO

Messaggio da Muska »

Shito ha scritto:Allora, ho visto questo film (in anteprima, wow!)
E ancora grazie dal profondo a Shito, che con coraggio riesce a trovare ancora la forza di opporsi a tutto ciò, quella forza che tante volte mi manca per paura di ripetermi e annoiare gli astanti di questo ottimo locale...

Ecco perché anch'io, come te, Shito, non ho visto e non andrò a vedere l'ultimo episodio di SW, e, figuriamoci, Sin City...

Non sapete quanto ci si senta meglio a restare fuori da questo ammasso di idiozie.
Non c'è bisogno di vedere per credere : chi capisce questo è più ricco non solo di soldi, che risparmia, ma anche d'animo, che può impegnare in ben più valide letture o visioni.
Non solo : se molti facessero così invece di affollare COMUNQUE gli spettacoli spazzatura, "tanto per vedere", i ricavi di queste "opere della mancanza di ingegno" potrebbero essere un po' meno consistenti per produttori e distributori.
Ma sono solo le solite, inutili, parole al vento.
"Pur sprovvisto di soldati, e solo, combatteva il mondo e i suoi vizi in questo luogo". (Yasushi Inoue).
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Shito
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Messaggio da Shito »

Credo seriamente che l'espressione "opere della mancanza di ingegno" sia la più felice che io abbia sentito negli ultimi.... mmmh... mesi?

Va detto sul film che l'uso del bianco e nero 'ritoccato' è forse l'unica cosa che si lascia guardare. Nulla di trascendentale o originale, ma ben fatto. Peccato si tratti, anche in questo caso, di spettacolarismo fine a se stesso...
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Messaggio da Shito »

Per chif osse interessato (e saranno sempre i soliti), commento esteso pubblicato sul mio blog. :)
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Messaggio da bigdrugo »

Per me sin city è un film eccezzionale. realizzato superbamente, con una tecnica incredibile. la sceneggaitura così come i fumetti sono bellissimi.
gran film.
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Buta
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Messaggio da Buta »

un film eccezionale non lo so.cmq penso sia una buona produzione......il fumetto di sin city..sicuramente e' un capolavoro-..


ho risposto a shito anche nel suo blog....mi chiedo che senso abbia scomodare kubrik e addirittura il pensiero greco ..per un prodotto di intrattenimento... che tralatro..con il pulp e il noire non c entrano niente,,,

mi fai l esempio di dark night ..che anche essendo un fumetto piuttosto scadente.(datato e figlio di quel periodo sarebbe meglio).ha avuto il pregio di essere uno dei tanti spartiacque tra il fumetto seriale commerciale americano..e il fumetto autoriale..o almeno il suo tentativo ...

tornando a sin city...."ti faro' delle cose che quando arriverai all inferno ti sembrera' il paradiso.."

possiamo discutere ore sullla qualita' di questo tipo di frasi...dico solo che se non si entra nello spirito della serie non lo si potra' mai apprezzare..le situazioni rappresentate nella citta' del peccato..ovviamente..sono volutamente esagerate...

cmq pareri personali o meno..trovo esagerate certe posizioni...
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jobi1
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Messaggio da jobi1 »

Mi piace tantissimo il fumetto, e ho iniziato a prenderlo da quando è uscita la ristasmpa. Il film è la fedele trasposizione non aggiunge nulla di più alle storie ma da un tocco in più all'atmosfera della città del peccato. Buon fumetto bel film. anche se all'inizio forse per il doppiaggio italiano un po appiattente nei primi 5 minuti con Bruce ci mette un po a decollare.
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Messaggio da Shito »

Buta ha scritto: tornando a sin city...."ti faro' delle cose che quando arriverai all inferno ti sembrera' il paradiso.."
non capirò MAI, dico MAI, come CHIUNQUE nella sua sana mente potrebbe trovare in alcun modo 'sensazionale' una battuta così scontata e banale.

onestamente scrivevo di meglio nelle storie che inventavo a dieci anni...

Ebbasta con la storia del fumetto 'd'autore'. OGNI opera ha uno o più autori, altrimenti si è genrata da sola? Prova ontologica della divinità?

Esistono solo i fumetti belli e quelli brutti, quelli intelligenti e quelli stupidi, quelli interessanti e quelli no.

Una simile accozzaglia di grottesco fine a se stesso, a anche del tutto sciatto, non è né bello, né intelligente, ne interessante, no.
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Hols
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Messaggio da Hols »

Mmmm, vediamo un po'....
Apprezzo la dialettica del post iniziale (eh eh eh, niente male davvero), ma devo dire, con la faccia tosta di sempre, che non condivido praticamente nulla.

Il film, alla regia del quale collabora la stesso Miller, è una trasposizione fedelissima della gloriosa serie a fumetti degli anni 90.
La scelta dei personaggi, le inquadrature, i giochi di ombre e luci, la fusione tra attori in carne e d'ossa, computer grafica e disegno è unica e perfetta.
E' un film che nasce da persone che conoscono e amano il mondo della città del peccato e le figure viscide, contorte, disturbate e titaniche che la popolano.
La sperimentazione estrema, le immagini fumettose, il colore dosato con meticolosa precisione, per riprodurre fin nel dettaglio le tavole di Miller, rendono questo film unico.
Unico e perciò rischioso: altro che operazione commerciale alla Star Wars!
E poi, non ho mai visto un cast più azzeccato di questo, neanche nei miei sogni più sfrenati.
Trovo fuori luogo l'analisi delle incongruenze della narrazione, per il semplice fatto che il realismo era l'ultima delle preoccupazioni dei creatori della storia: se stessimo parlando di quel guazzabuglio futuristico della Guerra dei Mondi, sarei d'accordo su tutto, ma questa, come tu ben dici, è Sin City.
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Messaggio da Buta »

si gualtiero la frase in se' non e' un granche'..(l avevo preannunciato che non saresti stato d accordo)..ma e' questo il punto...sono le parole di un ex militare psicopatico che non prende le medicine...

ecco ...quel tipo di frase contestualizza il personaggio e la serie in generale..lontano dalla violenza raffinata alla arancia meccanica...ma forse la vera bellezza e' proprio in quel terra terra emozionale....non vorrei offenderti...ma credo sia un tuo limite il non apprezzarla...

dal volume...(vado a memoria non sara' proprio letterale ..) " perche' si riamane attaccato a tutto per rimanere vivi...con il sangue... con i muscoli..con l anima...fino a quando il sentirsi vivi non diventa piu' imporatante del sopravvivere..ed allora cambia tutto..perche' questa e' la citta del peccato..."
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Messaggio da Heimdall »

Parlando di Sin City per quello che mi riguarda è il caso di trattare separatamente il fumetto (che mi piace molto) e la sua trasposizione cinematografica (che ho trovato mediocre, se non "inutile").
Mi spiego. Il cinema e il fumetto sono due generi spesso considerati contigui, e lo sono senza dubbio più di quanto non lo siano cinema e letteratura: entrambi sono infatti immagini accompagnate con parole, e l’un genere è debitore di qualcosa all’altro in termini di tematiche, stili, tecniche di narrazione.
Però.
Il cinema ha un ritmo, un montaggio, una colonna sonora, delle voci e una recitazione imposti da qualcuno o qualcosa che ontologicamente è esterno al fruitore; nel fumetto tutti questi particolari sono interiori, percepiti dal lettore con la propria testa e la propria personale sensibilità. Chiaramente non si possono immaginare cose radicalmente diverse da quelle che ci sono, ma c’è un ampio margine di discrezionalità.
Nel fumetto, quindi, essendo più ampio lo spazio lasciato all’indefinito che può essere riempito dal lettore, certi stilemi tendono ad essere meno enfatizzati e ad invecchiare meno: chiunque di noi potrà leggere un fumetto degli anni Quaranta ed immaginarlo accompagnato da voci e musica dei nostri giorni.

Miller, di cui adoro il tratto spigoloso e il sapiente chiaroscuro espressionista, a mio avviso ha la grande capacità di accostarsi ad un genere (il noir, il giallo, persino il fumetto superomistico), di farlo proprio mantenendone gli archetipi di base ma in realtà personalizzandolo e rivoltandolo come un guanto. Ecco perché a me piace il fumetto di Sin City: Miller, pur dando ai suoi racconti un'ambientazione più o meno contemporanea, recupera il linguaggio dell’hard boiled, così marcato, così sopra le righe, spingendone gli stilemi fino all’eccesso, ma con un (secondo me voluto) effetto caricaturale. Nessuno parlerebbe o ha mai parlato come in un libro di Chandler o come nel film "Casablanca", ma è questo il motivo per cui la riduzione cinematografica mi stride così tanto: quelli o questo erano opere nate in un contesto preciso, così come il fumetto di Sin City. Tradurlo in un film e facendo parlare la gente come se quei dialoghi dovessero essere plausibili ha suscitato in me un effetto comico. Mi facevano ridere, non mi trasmettevano nessun pathos. Un dato a parte – in questo concordo completamente con Shito – è la stucchevole political correctness di fondo, ma questo è un male profondo del pensiero d’oltreoceano, e meriterebbe da sé mille pagine di dibattito.

Apprezzo senza dubbio il dato meramente tecnico del film, ma secondo me il bianco e nero dei fumetti di Miller è un bianco e nero – come ho scritto – dal taglio squisitamente espressionista, che rievoca la particolare fotografia dei film mitteleuropei degli anni Venti, così adatto a rappresentare avvenimenti dal taglio drammatico (o, al limite, la gloriosa stagione del b/n hollywoodiano): il bianco e nero digitale con le sapienti macchie di colore dispensate ai punti giusti mi appare falso, più che altro una furba manovra "for fans", così come essenzialmente è "for fans" l’intero film. Però mi sembra destinato ad un certo tipo di fan, forse più propenso all’ammirazione, alla ricerca della coincidenza tra le tavole e la pellicola che ad una critica alla radice dell’ispirazione milleriana. Per questo ho definito inutile la trasposizione su grande schermo del fumetto: mi è parsa decisamente pleonastica. Non un film "tratto da" o "ispirato a", ma esattamente la stessa cosa. Quindi - per me, solo per quello che mi riguarda - una riproposizione inutile.
Just my five cents… ;)
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Messaggio da jobi1 »

Dalla frase "Il cinema ha un ritmo, un montaggio, una colonna sonora, delle voci e una recitazione imposti da qualcuno o qualcosa che ontologicamente è esterno al fruitore" oltre a parlare di cinema-fumetto automaticamente parli di cinema-letteratura e se abbinata alla frase finale " Non un film "tratto da" o "ispirato a", ma esattamente la stessa cosa. Quindi - per me, solo per quello che mi riguarda - una riproposizione inutile." ne risulta che ogni trasporto fedele dal mondo della letteratura è una riproduzione inutile o quanto meno rischia di diventarlo e tra questi si può citare il signore degli anelli e H.P., lasciando fuori film come lo stesso Howl e Apocalips now poichè ispirati da. Ho usato un po di logica old style ovviamente anche se c'è una contraddizione interna nel discorso in cui dici che il cinema è interpretazione fissa data dal regista e libro-fumetto è più soggetto a cambi di ritmo e interpretazioni personali ma quindi non potranno mai essere la stessa cosa a meno che non vedi un film fatto da un regista che la pensa coem te e traspone l'originale nella tua visione dell'opera. Ovviamente sono solo disquisizioni inutili si capisce quello che vuoi dire ma appunto per questo penso che non hai analizzato il motivo fondamentale per cui si traspone un opera letteraria e fumettistica quindi per poterla "vedere" (e non metterci 1 mese per leggere il libro come per lotr) in movimento quello che durante la lettura si muove sullo schermo della mente ok non sempre coincide e alle volte infastidisce ma il tutto ruota intorno a questo. Il film e vero è per appassionati ma non tanto per il confronto con le tavole o altro (che comuque ho fatto per vedere la fedeltà al fumetto) che può e farebbe solo un appassionato ma è per appassionati perchè solo loro possono apprezzarlo e "capirlo" perchè lo stesso Miller è un fan del suo fumetto e l'ha voluto vedere dal vivo.
Non capisco dove sia questa political correctness esattamente, a parte il solito discorso dalla Il padrino "sono solo affari" come ogni film prodotto ad Hollywood (e nel mondo); non penso che Kubrik, Curtiz o qualsiasi altro regista faccia film per gli altri senza considerarlo un lavoro e contare sul ricavato ma questo è OT. Per quel political correctness sarei grato se qualcuno Shito o Hdb me lo spiegasse non so veramente a cosa vi riferiate.

Infine concordo con Hdb che per quanto uguale il film non da le sensazioni del fumetto, ne da diverse è più violento (e lo dice lo stesso Miller nelle interviste e ne è rimasto stupito pure lui) ma meno d'atmosfera rispetto il fumetto. In più il film è concentrato sull'azione ovviamente ma il fumetto anche se ne contiene tanta essando il tempo del fumetto elastico le vignette d'azione passano come dei lampi di bianco e ci si sofferma su altre cose.
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Messaggio da Heimdall »

Orca miseria, Jobi, ma le virgole te le fanno pagare? Usane pure qualcuna in più: hai il mio permesso! ;)

Il cuore della mia polemica era il mancato rispetto delle peculiarità espressive di ciascun mezzo di comunicazione. Credo si capisse che non intendevo affermare che non si possano trarre film da opere letterarie o fumettistiche, tant’è vero che vi sono ottimi film con un soggetto non originale (e pessimi film con soggetto originale). Alcuni li ho apprezzati, altri meno, ma quasi mai il mio parametro è stato l’aderenza o meno all’opera originaria. Alcuni riuscitissimi lavori di Kubrik o Miyazaki o "Apocalypse now" sono appunto tratti da opere letterarie, ma se ne discostano abissalmente, e finiscono col superare, se possibile, il valore artistico dell’originale. Ma qui in realtà c’entra poco il rapporto tra cinema e letteratura, che per inciso è amplissimo e se ne potrebbe parlare per giorni.
Io ho inteso parlare del rapporto tra cinema e fumetto, due generi così simili, per molti versi, da fare apparire semplici gli sconfinamenti. Quindi la tentazione di confondere l’uno e l’altro c’è, ma dal mio punto di vista porta quasi sempre a risultati scadenti. In realtà non mi viene in mente un solo film tratto da fumetti che si possa annoverare tra i grandi titoli del cinema. "Batman" e "Spiderman" sono pellicole ben riuscite e divertenti, ma solo questo: "Lolita" è su un altro pianeta.
Harry Potter, il Signore degli anelli, I diari della motocicletta, Brazil, Asterix missione Cleopatra, gli X-Men, i Fantastici Quattro hanno un libro o un fumetto alla base, e possono piacere o non piacere, ma sono opere che tentano una loro strada autonoma. Persino il fedelissimo adattamento del primo Harry Potter è, appunto, un adattamento: nel film non ci sono tutti i dialoghi e le situazioni del libro. Vedendo Sin City mi è parso di vedere il fumetto proiettato sul grande schermo, e lì per lì mi è parsa proprio una cosa sciocca.

Sul politically correct, Shito ha speso tante belle pagine, condite col suo consueto stile sopra le righe sul suo blog, e anche nel primo post di questo topic spiega egregiamente cosa gli dia tanto fastidio a questo proposito nel film di Miller.
Per conto mio, quando parlo di questo argomento, cito spesso uno scambio di battute tratto da una vignetta di quel genio che è Altan:
- Lei è un non vedente.
- Per forza: sono cieco.
E qui c'è davvero tutto. ;)
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