Stavo APPUNTO sottolineando come il problema non sarebbe in primo luogo quello, ma la sua totale distanza fisica e personale dal personaggio, indi mi chiedevo cosa avessi visto di Gina.Raistlin ha scritto:Di domanda se ne impone anche un'altra.
Ma lo hai letto l'edit? Guarda che io ho "criticato" come recita
La Leggenda di Porco Rosso - L'Era Degli Idrovolanti
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"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)
Guarda che Gina non è ritardata, eh. E neppure grottesca. E meno che meno patetica. E ancor men o parossistica.Heimdall ha scritto:E, se proprio devo dirlo, io Audrey Tautou nel ruolo di Gina ce la vedrei benissimo, tie'!
E' davvero deprimente vedere come anche qui, esattamente come rigorosamente ho visto accadere in forum sciatti stile fumetto aemricano, non appena si pensa a una edizione 'live' di personaggi di carta tutti si lancino in insensate associazioni tra quelli e i più abusati volti hollywoodiani. Ma che senso ha? E' sempre successo con i fumetti Marevel, ma OK, quelli SONO dei fantocci hollywoodiani su carta e la cultura (?) che li ha partoriti è forse la medesima (facce di gomma, tette grosse, lingua paralizzata, cose così). Ma cosa c'entra tutto questo con Miyazaki?
Boh.
Avrei capito se qualcuno avesse citato attrici italiana o europee dell'epoca, ma cosa significa tutto questo?
Ma, hei! Con la GC forse si potrebbe fare il maiale antropomorfo! Figo, eh?
Magari poi lo doppia Fiorello, dai!
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)
Be', Gualtiero, mi sento di rispondere alla tua domanda (retorica? ) dicendoti che è un atteggiamento abbastanza diffuso e, direi, spontaneo. Molti, nel proprio immaginario personale, tendono ad attribuire ai protagonisti di un'opera a fumetti/disegni animati o di un romanzo il volto e la voce di una persona in carne e ossa. I volti di un fumetto sono stilizzati, resi da pochi, essenziali, tratti; quelli di un romanzo neppure esistono. L'immaginazione la fa dunque da padrona. Io, soprattutto quando leggo un'opera di narrativa, appena un personaggio fa la sua entrata in scena lo vesto dei panni di una persona reale. E faccio un gran mischione di attori presenti e passati, personaggi d'altro genere, amici e conoscenti. La trovo una cosa divertente in cui personalmente non trovo nulla di censurabile. Se poi mi obietti domandandomi se ce ne farei un film, ti rispondo subito di no. Quella è la mia immaginazione, e deve rimanere mia. Difficilmente mi impadronirei di un'opera violentandola con il portato del mio personale immaginario e - peggio - imponendolo agli altri. Qualche tempo fa hanno fatto 'recitare' Lawrence Olivier in un film grazie alla CG e ne è venuto fuori un bugliolo inenarrabile (direi che era un'aberrazione in se stessa).Shito ha scritto:[...]E' davvero deprimente vedere come anche qui, esattamente come rigorosamente ho visto accadere in forum sciatti stile fumetto aemricano, non appena si pensa a una edizione 'live' di personaggi di carta tutti si lancino in insensate associazioni tra quelli e i più abusati volti hollywoodiani. Ma che senso ha? [...]
Capisco che la tua obiezione verta anche sul sistema delle cose, sul fatto cioè che il volto di un attore non venga attribuito in forza della fantasia che un'opera stimola nel lettore/spettatore ma sulla brutale base del successo economico di questo o di quell'interprete, e su questo c'è poco da dire se non che è tristemente vero. Ma io separerei i due livelli: quello della mera imposizione commerciale da quella della fantasia personale, che della prima è vittima, non complice.
Secondo me qui, Shito, tu tendi a sovrapporre Audrey Tautou ad Amélie, oppure ad associarla al 'Codice da Vinci', e quindi a condannarla senza appello.Shito ha scritto:Guarda che Gina non è ritardata, eh. E neppure grottesca. E meno che meno patetica. E ancor men o parossistica.
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Penso che questa sovrapposizione sia inevitabile. Noi non possiamo che considerare un attore per le parti che ha interpretato. Se penso ad esempio a Sean Connery, mi viene in mente un certo tipo di personaggio, mentre se penso a Tom Cruise, me ne viene in mente un altro. Una volta ho visto Matt LeBlanc (Joey di Friends) in un film di fantascienza e non mi quadrava, perchè il ruolo da tonto che aveva interpretato per dieci anni si sovrapponeva al nuovo personaggio, che doveva apparire invece "eroico".Heimdall ha scritto: Secondo me qui, Shito, tu tendi a sovrapporre Audrey Tautou ad Amélie, oppure ad associarla al 'Codice da Vinci', e quindi a condannarla senza appello.
Per quanto riguarda invece la parte di Gina, Audrey Tautou non mi convince. Ha un viso troppo da bambina, mentre Gina ha un aspetto più maturo e malinconico. Vedrei meglio Juliette Binoche.
Hai ragione, è abbastanza inevitabile. Qui tralignamo brutalmente nell'off-topic, ma vi sono tuttavia attori così versatili che sono riusciti a non rimanere prigionieri di alcun personaggio. Se devo dire un nome per tutti, penso all'immenso Gian Maria Volonté.Shoukiki ha scritto:[...] Noi non possiamo che considerare un attore per le parti che ha interpretato. [...]
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personalmente no,forse per la mia bassa conoscenza cinematografica ,forse perchè rispetto troppo gli autori di fumetti per caricaturarne i personaggi ,seppur nel mio immaginario,con caratteristiche non espresse nell'opera ....insomma amo godere delle opere in purezza senza abbinamenti straniHeimdall ha scritto: è un atteggiamento abbastanza diffuso e, direi, spontaneo. Molti, nel proprio immaginario personale, tendono ad attribuire ai protagonisti di un'opera a fumetti/disegni animati o di un romanzo il volto e la voce di una persona in carne e ossa.
ora dirai ,forse a ragione,che si tratta solo di dare una voce ad un fumetto ma penso sia inestricabilmente legata la detta voce alle caratteristiche del personaggio nella nostra memoria e tutto questo caricherebbe l'opera di cose non dovute o vgolute
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