manga-videogame su Rai 3

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Rosario
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manga-videogame su Rai 3

Messaggio da Rosario »

Fuori Orario su Rai 3 è sempre interessante da seguire.
Ieri notte alle 3 è stato trasmesso il seguente titolo:

Metal Gear Solid Digital Graphic Novel
(Giappone, 2006, video da playstation portatile, colore, 180’ - prima visione TV) di Hideo Kojima, disegni Ashley Wood

Ibrido fumetto-cinema-videogioco dove si sfogliano, si ascoltano e si vedono muovere le immagini elettroniche di spie-clone, ninja non-morti, eredità genetiche senzienti che anelano la vita. Il set polare di ghiacci e metalli è lo spazio congelato di questa avventura spionistica di carta numerica il cui tempo è scandito dagli occhi del giocatore-lettore-spettatore. Senza l’ombra fatale del game over non c’è morte ne’ vita per gli attori bidimensionali di questi ipercinetici fumetti digitali, solo il riflesso di un’illusione d’immortalità, la stessa eterna immobile vita-non-vita dei personaggi che adornano l’urna greca di Keats.
Produzione: Noriaki Okamura, Konami.

Interessante e ben realizzato, come esperimento di messa in onda televisiva di un fumetto mi ha ricordato Supergulp degli anni 70 (naturalmente con migliori effetti grafici e sonori, e ho anche pensato al manga in Flash video che Kazuhiro Ochii ha recentemente realizzato sui personaggi robotici di Go Nagai).

altra curiosità in onda venerdì 28 settembre alle 3.30

Clock tower 3
(Giappone, 2002, dur. 70’)
Regia: di Kinji Fukasaku
Sceneggiatura Yosuke Hirano. Tutte le sequenze animate del videogioco dirette da Kinji Fukasaku.

L’ultima regia di Fukasaku. Orrore dove si fugge e non si combatte quasi mai: martellatori di bambine, mamme non vedenti sciolte nell’acido, nonni omicidi e incestuosi. Nella sopravvivenza di generi sfruttati e consumati, Fukasaku riporta l’inattualità della sua messa in scena da vecchio artigiano del cinema nella forma di immagini che di media hanno una luccicanza che le differenzia
da tutto il resto. Operazione singolare da parte di un cineasta, passato dalla regia cinematografica alla regia di un videogioco, pur nell’annullamento di una qualsiasi separazione tra le due operazioni; tanto da pensare che qui più che nei suoi film, Fukasaku riesca a trovare una cifra più svelata, naked, denudata proprio per la libertà relativa nel non doversi ancorare a una «fluidità» di sceneggiatura.

(note prese dal sito Rai)