Sarà, ma a Venezia non mi è parso di vedere ques'invasione di otaku occidentali. Ma poi davvero esistono?
...ma stiamo andando decisamente OT: se si vuole proseguire è meglio aprire un topic separato.
Proposta ritrovo per Ponyo a Venezia!
Moderatore: Coordinatori
Re: Proposta ritrovo per Ponyo a Venezia!
Beh, stiamo parlando della 'cassa di risonanza mediatica' che ha avuto la venuta Veneziana di Miyazaki, Ponyo.atchoo ha scritto:Sarà, ma a Venezia non mi è parso di vedere ques'invasione di otaku occidentali. Ma poi davvero esistono?
...ma stiamo andando decisamente OT: se si vuole proseguire è meglio aprire un topic separato.
(se lo ritieni opportuno, ti invito a scorporare questo post, o anche quelli che lo precedono, in un nuovo thread... in effetti forse non sarebbe male... ^^ )
Vorrei far notare ai presenti che il motivo per cui Ghibli/Miyazaki sono venuti a Venezia è uno: è stata una promozione per il mercato interno giapponese.
La consacrazione in patria di Miyazaki come 'simbolo internazionale della tradizione animatoria giapponese' è una cosa che pubblicitariamente fa un sacco bene allo Studio Ghibli, dico internamente al Giappone. Gli articoli ai telegiornali giapponesi in cui si dice "Miyazaki-san ha, Itaria de SUGOI NINKI desu!!!" (trad: "Miyazaki è incredibilmente popolare in Italia!") fanno notizia e hype.
Ovviamente a Venezia non c'erano otaku travestiti da Goku. Ma il fatto che in Giapponese ANCHE il successo internazionale di Miyazaki (mediaticamente gonfiato) venga messo nello stesso calderone dell'otakuzoku esportato (quello delle fiere di settore, cosplay annesso), e nello stesso calderone del boom dello studio della lingua nipponica, mi preoccupa. Mi sembra far tutto parte, appunto, di uno 'sdoganamento sociale' dell'otakuzoku che è -a mio avviso- socialmente molto pericoloso.
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)
Re: Proposta ritrovo per Ponyo a Venezia!
Vediamo quanto si sviluppa la discussione... Spesso scorporando uno spunto lo si è poi "spento" anziché svilupparlo come avrebbe meritato.Shito ha scritto:Beh, stiamo parlando della 'cassa di risonanza mediatica' che ha avuto la venuta Veneziana di Miyazaki, Ponyo.
(se lo ritieni opportuno, ti invito a scorporare questo post, o anche quelli che lo precedono, in un nuovo thread... in effetti forse non sarebbe male... ^^ )
Da quando Studio Ghibli ha intrapreso questa strada "nuova" per la sua (auto)promozione? Non era lo Studio Ghibli arroccato in Giappone e chiuso e diffidente a contatti con l'estero (vedi le disavventure di MaRu)?
Non conosco molto dell'otakuzoku "originale". Quello esportato mi pare più un fenomeno pittoresco (e infatti all'estero il termine otaku non sempre è dispregiativo: al peggio è sinonimo di nerd o sfigato, ma spesso viene associato ad appassionato): qualcosa che fa al limite sorridere e non sintomo di una ossessione (io, per un po', sono stato pizza otaku ). Davvero in Giappone questo può "sdoganare" gli otaku autoctoni (è poi questa la tua preoccupazione, giusto?)?
Re: Proposta ritrovo per Ponyo a Venezia!
Non si tratta di alcun cambiamento. Come ho scritto, le pubblicazioni straniere sono dallo Studio Ghibli *strumentalizzate* come mezzo pubblicitario per promuovere lo studio all'INTERNO del Giappone. E' una questione mediatica che Suzuku ha intentato ai tempi di Mononoke Hime. Tutto il contratto Disney-Tokuma fu per usare l'occidente come cassa di risonanza all'interno del Giappone (e per sfruttare la potenza distributiva nell'home-video di BuenaVIsta JAPAN).atchoo ha scritto: Da quando Studio Ghibli ha intrapreso questa strada "nuova" per la sua (auto)promozione? Non era lo Studio Ghibli arroccato in Giappone e chiuso e diffidente a contatti con l'estero (vedi le disavventure di MaRu)?
Ho scritto molto sull'evoluzione dell'otakuzoku in Giappone, principalmente sul mio blog. Sì, attualmente direi che la tendenza Giapponese è lo sdoganamento dell'otakuzoku autoctono, che è ormai diventato una fetta di consumatori troppo sensibile per essere ignorata dalle major...atchoo ha scritto: Non conosco molto dell'otakuzoku "originale". Quello esportato mi pare più un fenomeno pittoresco (e infatti all'estero il termine otaku non sempre è dispregiativo: al peggio è sinonimo di nerd o sfigato, ma spesso viene associato ad appassionato): qualcosa che fa al limite sorridere e non sintomo di una ossessione (io, per un po', sono stato pizza otaku ). Davvero in Giappone questo può "sdoganare" gli otaku autoctoni (è poi questa la tua preoccupazione, giusto?)?
Ultima modifica di Shito il lun ott 13, 2008 10:01 am, modificato 1 volta in totale.
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)
Re: Proposta ritrovo per Ponyo a Venezia!
quoto anche le virgole.Shito ha scritto:Beh, stiamo parlando della 'cassa di risonanza mediatica' che ha avuto la venuta Veneziana di Miyazaki, Ponyo.atchoo ha scritto:Sarà, ma a Venezia non mi è parso di vedere ques'invasione di otaku occidentali. Ma poi davvero esistono?
...ma stiamo andando decisamente OT: se si vuole proseguire è meglio aprire un topic separato.
(se lo ritieni opportuno, ti invito a scorporare questo post, o anche quelli che lo precedono, in un nuovo thread... in effetti forse non sarebbe male... ^^ )
Vorrei far notare ai presenti che il motivo per cui Ghibli/Miyazaki sono venuti a Venezia è uno: è stata una promozione per il mercato interno giapponese.
La consacrazione in patria di Miyazaki come 'simbolo internazionale della tradizione animatoria giapponese' è una cosa che pubblicitariamente fa un sacco bene allo Studio Ghibli, dico internamente al Giappone. Gli articoli ai telegiornali giapponesi in cui si dice "Miyazaki-san ha, Itaria de SUGOI NINKI desu!!!" (trad: "Miyazaki è incredibilmente popolare in Italia!") fanno notizia e hype.
Ovviamente a Venezia non c'erano otaku travestiti da Goku. Ma il fatto che in Giapponese ANCHE il successo internazionale di Miyazaki (mediaticamente gonfiato) venga messo nello stesso calderone dell'otakuzoku esportato (quello delle fiere di settore, cosplay annesso), e nello stesso calderone del boom dello studio della lingua nipponica, mi preoccupa. Mi sembra far tutto parte, appunto, di uno 'sdoganamento sociale' dell'otakuzoku che è -a mio avviso- socialmente molto pericoloso.
"Ponyo Ponyo Ponyo sakana no ko Aoi umi kara yatte kita..."
Re: Proposta ritrovo per Ponyo a Venezia!
Non pensavo davvero che il successo all'estero potesse essere una pubblicità così potente.Shito ha scritto:Non si tratta di alcun cambiamento. Come ho scritto, le pubblicazioni straniere sono dallo Studio Ghibli *strumentalizzate* come mezzo pubblicitario per promuovere lo studio all'INTERNO del Giappone. E' una questione mediatica che Suzuku ha intentato ai tempi di Mononoke Hime. Tutto il contratto Disney-Tokuma fu per usare l'occidente come cassa di risonanza all'interno del Giappone (e per sfruttare la potenza distributiva nell'home-video di BuenaVIsta JAPAN).
Ma del resto anche in Italia si guarda con orgoglio alla crescita dell'esportazione di prodotti tipici...
Re: Proposta ritrovo per Ponyo a Venezia!
Beh, anche se -che so- un film Italiano prende un Oscar, diventa un gran traino pubblicitario. Pensa la stessa cosa in un paese ancora più lontano, distante, onestamente sciovinista e genuino e chiuso come il Giappone.atchoo ha scritto:Non pensavo davvero che il successo all'estero potesse essere una pubblicità così potente.Shito ha scritto:Non si tratta di alcun cambiamento. Come ho scritto, le pubblicazioni straniere sono dallo Studio Ghibli *strumentalizzate* come mezzo pubblicitario per promuovere lo studio all'INTERNO del Giappone. E' una questione mediatica che Suzuku ha intentato ai tempi di Mononoke Hime. Tutto il contratto Disney-Tokuma fu per usare l'occidente come cassa di risonanza all'interno del Giappone (e per sfruttare la potenza distributiva nell'home-video di BuenaVIsta JAPAN).
Ma del resto anche in Italia si guarda con orgoglio alla crescita dell'esportazione di prodotti tipici...
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)