Ho appena finito di leggere questo splendido manga (il primo completo in vita mia) e l'ho trovato avvincente e molto profondo dalla prima pagina all'ultima, così ho aperto questo topic per sapere un po' le vostre opinioni al riguardo...
SPOILERQual'è il vostro personaggio preferito? Per me senza dubbio Ryo!
Il "momento" che vi ha più impressionato? io trovo eccelsa quella vignetta in cui Akira e Ryo guardano alla luce del tramonto il corpo morto eppure ancora eretto di Silen, che brividi....
Infine, che interpretazione avete dato al finale? secondo voi il richiamo alla Divina Commedia è consapevole? (la luce delle stelle...)
Devilman [Spoiler]
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andywarhol
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Ultima modifica di andywarhol il dom feb 22, 2004 7:11 pm, modificato 2 volte in totale.
Re: Devilman
Ovviamente!andywarhol ha scritto:Infine, che interpretazione avete dato al finale? secondo voi il richiamo alla Divina Commedia è consapevole? (la luce delle stelle...)
Go Nagai non ha mai fatto mistero di essere stato ispirato da Dante (il "prequel" di Devilman si chiama non per niente Mao Dante)!
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SPOILERInfatti mi ero accorto che inizio e fine della storia si richiamavano, il tragitto dalla "selva oscura" (la casa di Ryo) alla luce delle stelle è lo stesso di Dante, oltre alla citazione più letterale del diavolo prigioniero tra i ghiacci
Ultima modifica di andywarhol il mer feb 18, 2004 11:35 am, modificato 1 volta in totale.
Oh bimbi, ocché mi ruzzate?!? 
GLI SPOILER!!!
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Già che ci siete, dite pure che l'assassino è il maggiordomo e siamo a posto!atchoo ha scritto:Giusto qualcosina sull'inizio e sulla fine!
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A proposito di Devilman (anche per me è il personaggio meglio caratterizzato è Ryo!), che ne pensate della prossima uscita del relativo film live?
Se volete questo è il sito ufficiale, da cui si può già scaricare qualche trailer:
http://www.devilmanthemovie.jp/
Se volete questo è il sito ufficiale, da cui si può già scaricare qualche trailer:
http://www.devilmanthemovie.jp/
Temo che il Sol Levante si sia fatto contagiare dalla deplorevole mania americana di riciclare i personaggi dei fumetti in storie "attuali" che, basandosi solo su un debole collegamento ai comics, reinventano il personaggio in questione, stravolgendone valori, ispirazione e tono delle storie. A parte "Spiderman", che ritengo davvero un film di buon livello, ed il primo "Batman" (ma lì regista e Nicholson facevano la differenza), le altre pellicole mi sono sembrati sempre dei tentativi velleitari di sfruttare un nome (usato alla stregua di un marchio) per vendere un prodotto cinematografico. Questo da "Superman", a "Daredevil" all'ultimo, cervelloticissimo e per me deludente "Hulk". Spero proprio che il mio amato "Devilman" non faccia questa fine.kaorj ha scritto:A proposito di Devilman (anche per me è il personaggio meglio caratterizzato è Ryo!), che ne pensate della prossima uscita del relativo film live?
Se volete questo è il sito ufficiale, da cui si può già scaricare qualche trailer:
http://www.devilmanthemovie.jp/
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Io i trailer non sono riuscito a vederli (connessione scarsa!), spero non sia un'operazione come quella paventata da hdibifrost, ma temo di sì...kaorj ha scritto:A proposito di Devilman (anche per me è il personaggio meglio caratterizzato è Ryo!), che ne pensate della prossima uscita del relativo film live?
Se volete questo è il sito ufficiale, da cui si può già scaricare qualche trailer:
http://www.devilmanthemovie.jp/
approfitto del post per rilanciare una domanda a cui nessuno mi ha risposto, io ci riprovo...
SPOILERche interpretazione vi siete dati del finale? cioè, secondo me si può interpretare in vari modi... gli angeli stanno arrivando per giustiziare Satana? o Dio lo rivuole con sè? perchè Satana non ha più le ali? le ha perse nella battaglia, oppure è una metafora per significare la sua scelta di abbandonare il cielo per difendere la terra?
Io invece sì, ma non ci ho capito un tubo. La compressione è stata impietosa con il filmato da 64k, quello da 350 era troppo (anche se ho una 320)... mi sa che dovremmo aspettare l'11 marzo...andywarhol ha scritto:Io i trailer non sono riuscito a vederli (connessione scarsa!), spero non sia un'operazione come quella paventata da hdibifrost, ma temo di sì...
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Il finale di Devilman
Per me Devilman è uno dei più grandi manga di sempre e, senza dubbio il migliore di Nagai Go. La cosa che forse può lasciare maggiormente perplessi è il disegno, a volte così stilizzato da apparire quasi da manga umoristico. Del resto Nagai veniva proprio da lì, e Devilman è stato il suo primo fumetto "serio" (se trascuriamo l'esperienza incompiuta di Mao Dante). Alla fine però i suoi visi oblunghi, le espressioni deformate e le posture grottesche che riesce ad imprimere ai corpi contribuiscono ancor più al sorprendente risultato finale, che è quello di una storia gotica dalle tinte forti e caratterizzata da una rara dose di violenza. La violenza di Devilman però non è mai gratuita: ***SPOILER***da un lato c'è la lotta quasi darwiniana tra le due specie, quella umana e quella dei demoni, per la supremazia sulla terra, dall'altra c'è la follia cieca degli uomini, che si autodistruggono nella caccia alle strghe, attraverso più folle delle inolleranze.
Una storia sorprendente, costruita con equilibrio e mestiere, che sfocia nella catastrofe finale.***FINE SPOILER***
Nagai è un dichiarato estimatore della cultura occidentale. Conosce ed ha letto la "Divina Commedia". Ma non bisogna scordare che è nato e cresciuto in Giappone. Pochi o forse nessuno di noi sarà mai in grado di comprendere nell'intimo la cultura giapponese, perché è virtualmente impossibile sbarazzarsi di tutti i nostri archetipi, dei nostri pregiudizi, molti dei quali sono inconsapevoli. Anche un giapponese che legga e conosca la letteratura occidentale la interpreterà sempre e comunque alla luce della propria sensibilità. Così per avvicinarci a Mao Dante e Devilman dobbiamo ad esempio pensare che i giapponesi sono politeisti, nel senso - cosa assurda per un occidentale - che credono contemporaneamente a più religioni. Una grande storica dell'estremo oriente, Enrica Collotti Pischel, soleva dire che i Giapponesi nascono shintoisti, si sposano cattolici e muoiono buddhisti. Chiaramente è una provocazione, ma se ci pensate, in famiglia, da bambini, crescono a contatto con il culto degli antenati, retaggio dell'animismo shintoista (quante volte si vedono i personaggi degli anime guardare verso la foto di un congiunto scomparso prima di un'azione importante? E' qualcosa di più di una forma di ricordo, è una preghiera ed un attingere forza dallo spirito del trapassato). Le cerimonie nuziali cattoliche, col velo bianco, le campane e le colombe colpiscono moltissimo il particolare senso estetico. I monaci buddhisti sono soliti accompagnare i mesti funerali.
I Giapponesi però non si convertono come banderuole: come detto le religioni non sono viste come alternative l'una alle altre: gli dèi sono contemporaneamente presenti sulla scena del mondo. La parola "dio" per un cristiano, un ebreo o un mussulmano evoca una potenza universale, incomparabile: il sostantivo "kami", che è (credo) ciò che la lingua giapponese ha di più vicino al nostro significato di "dio", in realtà può valere anche per il piccolo nume tutelare di un albero o di un fiume (gli "spiriti" di Chihiro).
E' alla luce di queste considerazioni che a mio avviso dobbiamo leggere la parabola di Akira e Ryo. I diavoli e gli angeli non sono buoni o cattivi di per sé: si limitano a combattere ciascuno per la propria causa, sono soldati di due eserciti, eseguono gli ordini (ricordiamo che erano anche gli anni della guerra in Vietnam e del movimento pacifista).
L'assunto di Nagai è che non c'è poi molta differenza tra i due schieramenti, poiché entrambi combattono con la medesima efferratezza, e questo è ancora più evidente in Mao Dante, ***SPOILER***dove i diavoli combattono per la salvezza dei terrestri, mentre Dio è un invasore malvagio venuto dallo spazio.***FINE SPOILER***
(Sono d'accordissimo sul fatto che questo, per molte sensibilità occidentali potrebbe suonare offensivo, se non addirittura blasfemo. Però insisto: non dobbiamo scordare il complesso percorso culturale che sta alle spalle, che è a mio avviso fonte di un'estrema ricchezza).
Per arrivare ad una conclusione, e rispondere all'interrogativo posto da Andywarhol, ***SPOILER***secondo me non c'è nessuna metafora nel finale: Lucifero ha perso le ali o nello scontro in cui Akira/Devilman è rimasto ucciso o semplicemente perché - morto il suo amato - decide di rimanergli vicino in forma umana, ultimo della sua stirpe a popolare il mondo. Non credo invece ci sia nessun messaggio di riscatto: le stelle che si vedono nella sequenza finale sono dantesche, e richiamano l'ultimo verso dell'Inferno, ma solo dal punto di vista estetico. Dante è cristiano, in lui tutto è proteso nel cammino allegorico verso "la divina potestate, la somma sapienza e 'l primo amore". Per Nagai, come ho spiegato, demoni e dèi non incarnano bene e male, quindi non c'è giustizia né ha senso parlare di redenzione. C'è soltanto la grande desolazione finale di un mondo che, per la follia della guerra, si è autodistrutto, rimanendo deserto, senza vinti né vincitori.***FINE SPOILER***
Ribadisco una volta di più che questa è la mia personalissima interpretazione, che non ha nessuna pretesa di "spiegare" Devilman né (ci mancherebbe!) la cultura giapponese o chissà cos'altro. Se qualcuno ritiene che abbia detto un monte di sciocchezze, il dibattito mi fa sempre piacere. Se qualcuno ne ha ricavato degli spunti di riflessione in più, sono felice.
Una storia sorprendente, costruita con equilibrio e mestiere, che sfocia nella catastrofe finale.***FINE SPOILER***
A mio avviso per interpretare la complessa simbologia e nagaiana bisogna conoscere il suo percorso formativo e, soprattutto, ricorrere al confronto col padre di Devilman, Mao Dante.andywarhol ha scritto:...che interpretazione vi siete dati del finale?
Nagai è un dichiarato estimatore della cultura occidentale. Conosce ed ha letto la "Divina Commedia". Ma non bisogna scordare che è nato e cresciuto in Giappone. Pochi o forse nessuno di noi sarà mai in grado di comprendere nell'intimo la cultura giapponese, perché è virtualmente impossibile sbarazzarsi di tutti i nostri archetipi, dei nostri pregiudizi, molti dei quali sono inconsapevoli. Anche un giapponese che legga e conosca la letteratura occidentale la interpreterà sempre e comunque alla luce della propria sensibilità. Così per avvicinarci a Mao Dante e Devilman dobbiamo ad esempio pensare che i giapponesi sono politeisti, nel senso - cosa assurda per un occidentale - che credono contemporaneamente a più religioni. Una grande storica dell'estremo oriente, Enrica Collotti Pischel, soleva dire che i Giapponesi nascono shintoisti, si sposano cattolici e muoiono buddhisti. Chiaramente è una provocazione, ma se ci pensate, in famiglia, da bambini, crescono a contatto con il culto degli antenati, retaggio dell'animismo shintoista (quante volte si vedono i personaggi degli anime guardare verso la foto di un congiunto scomparso prima di un'azione importante? E' qualcosa di più di una forma di ricordo, è una preghiera ed un attingere forza dallo spirito del trapassato). Le cerimonie nuziali cattoliche, col velo bianco, le campane e le colombe colpiscono moltissimo il particolare senso estetico. I monaci buddhisti sono soliti accompagnare i mesti funerali.
I Giapponesi però non si convertono come banderuole: come detto le religioni non sono viste come alternative l'una alle altre: gli dèi sono contemporaneamente presenti sulla scena del mondo. La parola "dio" per un cristiano, un ebreo o un mussulmano evoca una potenza universale, incomparabile: il sostantivo "kami", che è (credo) ciò che la lingua giapponese ha di più vicino al nostro significato di "dio", in realtà può valere anche per il piccolo nume tutelare di un albero o di un fiume (gli "spiriti" di Chihiro).
E' alla luce di queste considerazioni che a mio avviso dobbiamo leggere la parabola di Akira e Ryo. I diavoli e gli angeli non sono buoni o cattivi di per sé: si limitano a combattere ciascuno per la propria causa, sono soldati di due eserciti, eseguono gli ordini (ricordiamo che erano anche gli anni della guerra in Vietnam e del movimento pacifista).
L'assunto di Nagai è che non c'è poi molta differenza tra i due schieramenti, poiché entrambi combattono con la medesima efferratezza, e questo è ancora più evidente in Mao Dante, ***SPOILER***dove i diavoli combattono per la salvezza dei terrestri, mentre Dio è un invasore malvagio venuto dallo spazio.***FINE SPOILER***
(Sono d'accordissimo sul fatto che questo, per molte sensibilità occidentali potrebbe suonare offensivo, se non addirittura blasfemo. Però insisto: non dobbiamo scordare il complesso percorso culturale che sta alle spalle, che è a mio avviso fonte di un'estrema ricchezza).
Per arrivare ad una conclusione, e rispondere all'interrogativo posto da Andywarhol, ***SPOILER***secondo me non c'è nessuna metafora nel finale: Lucifero ha perso le ali o nello scontro in cui Akira/Devilman è rimasto ucciso o semplicemente perché - morto il suo amato - decide di rimanergli vicino in forma umana, ultimo della sua stirpe a popolare il mondo. Non credo invece ci sia nessun messaggio di riscatto: le stelle che si vedono nella sequenza finale sono dantesche, e richiamano l'ultimo verso dell'Inferno, ma solo dal punto di vista estetico. Dante è cristiano, in lui tutto è proteso nel cammino allegorico verso "la divina potestate, la somma sapienza e 'l primo amore". Per Nagai, come ho spiegato, demoni e dèi non incarnano bene e male, quindi non c'è giustizia né ha senso parlare di redenzione. C'è soltanto la grande desolazione finale di un mondo che, per la follia della guerra, si è autodistrutto, rimanendo deserto, senza vinti né vincitori.***FINE SPOILER***
Ribadisco una volta di più che questa è la mia personalissima interpretazione, che non ha nessuna pretesa di "spiegare" Devilman né (ci mancherebbe!) la cultura giapponese o chissà cos'altro. Se qualcuno ritiene che abbia detto un monte di sciocchezze, il dibattito mi fa sempre piacere. Se qualcuno ne ha ricavato degli spunti di riflessione in più, sono felice.