Infinite interpretazioni...

Discussioni su gli autori e gli anime Ghibli e Pre-Ghibli

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Willow
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Infinite interpretazioni...

Messaggio da Willow »

Se c'è una cosa in particolare che mi piace e mi affascina, per quanto riguarda i lavori Ghibli e in particolare del maestro Miyazaki, sono le mille sfaccettature che si possono dare ai vari personaggi, alle diverse situazioni...insomma come dal titolo del topic infinite interpretazioni!

Da tempo sono alla ricerca del riferimento a cui Miyazaki aveva pensato dando vita allo Spirito del cattivo odore, allo Spirito del Ravanello (certo l'ha creato dopo aver conosciuto Soulchild ma forse qualche altro significato c'è =P), alle divinità delle terme a forma di pulcini, le ranocchie parlanti e quant'altro! Ma girando in internet si trovano grame risposte a queste domande!

Però mi sono chiesta...e per gli altri film? Chissà quanti riferimenti ci saranno!!! Tutte le divinità di Mononoke "ad esempio"! :si:

Indi per cui che: in questo topic invito tuuuutti ad inserire informazioni e curiosità sui personaggi, sui luoghi, sulle situazioni! Intanto io inserisco quelle che so sul senza volto, su Kamaji e su Yubaba!!

Ah! Le informazioni che ho nn sono sicura che siano quelle più esatte quindi nn prendetevela con me :wink:
Ultima modifica di Willow il mer feb 25, 2004 3:15 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da Willow »

Allora, tutte queste info le ho prese da un'intervista del maestro Miya:

Nel complesso tutte le terme sono per Miya la visione dello Studio Ghibli nel suo complesso! In effetti c'è il grande capo, e tutti i dipendenti che lavorano indaffaratissimi! Infatti afferma che Spirited Away può essere considerato come un " Viaggio all'interno della Ghibli"!
E tra l'altro molte delle divinità somigliano ai collaboratori dello Studio stesso!!! :D

Kamaji è l'allegoria del maestro Miya!! Riceve gli ordini dall'alto, è sempre indaffaratissimo e deve portare a termine il suo lavoro a qualunque costo!!! Per quello è un ragno con tantissime mani!

Il senza volto (Kaonashi) è facile: è l'allegoria della società Giapponese contemporanea , nn è quindi una divinità! Per la società moderna i soldi bastano a fare la felicità, infatti Kaonashi distribuiva oro a destra e a manca...ma riusciva a dare veramente la felicità?
Poi è un chiaro riferimento all'ingordigia, all'avidità!
Per società "senza volto" intende fra l'altro una società che sta via via perdendo le sue origini e le sue tradizioni...

Uff uff che faticaccia:

Yubaba è invece l'allegoria di Suzuki, Presidente della Ghibli, che dall'alto nn fa altro che urlare e impartire ordini a tutti!

Chihiro secondo Miya è una "giovane disegnatrice" che si è recata all'interno degli studi della Ghibli per andare a trovarli, per rendersi utile, e magari per imparare qualcosa!

Infine Yubaba e Zeniba in pratica sono le due differenti facce di un'unica persona...se Yubaba rappresenta una persona lavoratrice, estremamente aggressiva sul lavoro, Zeniba rappresenta invece la persona più tranquilla, mite e gentile, la "domestica"!
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Heimdall
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Messaggio da Heimdall »

Willow ha scritto:Il senza volto (Kaonashi) è facile: è l'allegoria della società Giapponese contemporanea , nn è quindi una divinità! [...]Per società "senza volto" intende fra l'altro una società che sta via via perdendo le sue origini e le sue tradizioni...
A proposito di Kaonashi, va anche sottolineata un'altra sottigliezza: il Giappone è uscito "senza volto" dalla seconda Guerra mondiale. Cioè ha passato un periodo nel qual le sue tradizioni, la sua cultura, ogni riferimento al glorioso passato degli shogun e dei samurai, il codice d'onore, venivano immancabilmente bollati come legati all'avventura imperialista e fascista. Questo lo ha portato ad essere una tabula rasa. Tutto ciò, unito alla curiosità dei giapponesi, ha reso la terra del Sol Levante malata di esterofilia, pronta cioè a cibarsi di tutto quanto le capita a tiro, assumendo di volta in volta la forma e l'aspetto di quello di cui si è cibata. Naturalmente ciò la porta ad avere un aspetto incoerente e, in buona sostanza, mostruoso.
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Heimdall
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Messaggio da Heimdall »

Poi mi viene da pensare ad Haku. In realtà non so se ci siano sotto riferimenti più sottili, ma c'è un fatto che pare utile alla comprensione della sua vicenda. Sempre partendo dall'immediato dopoguerra, il Giappone si è trovato nella necessita urgente di ricostruire un paese che era stato letteralmente raso al suolo dalle armi alleate. Per cui, da subito, si è aperto un cospicuo canale di finanziamenti rivolti all'edilizia, che effettivamente ha sortito il suo scopo. Gli è che - circa a metà degli anni Ottanta, se non prima - la ricostruzione era più che terminata. Per fare in modo che non si chiudesse questo rubinetto di soldi, molti dei quali controllati dalla malavita organizzata, la famigerata yakuza, si è proceduto a progettare interventi di "messa in sicurezza" del territorio. Per "prevenire" frane e smottamenti sono stati cementificati monti e colline, spesso assai distanti dai centri abitati e - soprattutto - sono stati deviati e cementificati i letti dei fiumi. Dei 103 fiumi principali del Giappone, a tutt'oggi ne sono stati incanalati (sono stati creati letti artificiali) 100. E' questo il motivo per cui Haku, dio di un fiume, non riesce più a ritrovare né la propria identità, né fisicamente il posto da cui proveniva: non è un caso o un incidente, ma uno dei drammi ambientali del Giappone contemporaneo.
Queste ed altre interessanti informazioni le ho ritrovate sul libro di Alex Kerr "Dogs and demons - The fall of modern Japan": un libro disilluso e forse più polemico del dovuto, ma indignato ed amaro per tutta una serie di fatti davvero ben argomentati.
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Mario
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Messaggio da Mario »

sull'argomento dell'urbanizzazione selvaggia, se non l'hai visto ti consiglio questo bellissimo film:
http://www.studioghibli.org/anime.php?incf=inc_pompoko
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Willow
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Messaggio da Willow »

Grazie Hdibifrost! ^__^
Si hai ragione su Haku, la rimozione del letto dei fiumi e lo sconvolgimento ambientale da parte dell'uomo era una delle tematiche!
Oltre alll'inquinamento dei fiumi: Okusare-sama è il Dio del fiume che viene scambiato per lo spirito del maleodore ed è chiamato così perchè "kusare" vuol dire marcio!

Poi dicono che molte delle creature sono tratte da una festività che si chiama Namahage in cui si manifestano questi spiriti che terrorizzano i bambini una volta l'anno!

Gli spiriti di Miya sembra si possano far risalire in particolare allo shintoismo e al Buddhismo che credono nella reincarnazione e nella trasformazioni degli uomini in animali inferiori per punizione divina: questo avviene infatti anche ai genitori di Chihiro che vengono trasformati in maiali per la loro ingordigia!

Ho trovato anche varie opinioni che riconducevano il film ad altre opere preesistenti: oltre ad Alice nel paese delle meraviglie (su un sito viene chiamato "Alice nel paese degli spiriti" ^_^ ), si pensa che Haku sia stato ripreso dal drago fortuna Fucur della Storia Infinita!
Inoltre vi hanno visto una "DIVINA COMMEDIA" dei nostri tempi e la riconducono anche ai Poemi OMERICI!!!

Ma il più esilarante, ma in fondo forse azzeccato, è stato l'avvicinamento dell'opera a Shakespeare!

" Cosa è mai un nome? "…Cos’è un nome? Non è una mano, non un piede, non un braccio, né un volto, non è un uomo…
…ciò che noi chiamiamo col nome di rosa, anche se la chiamassimo con un altro nome, conserverebbe intatte le sue qualità…"

Sen perde il suo nome e si sente come perduta, ma in fondo lei rimane sempre lei! Con le sue stesse capacità e deve guardare avanti e continuare a scoprirsi! Il nome è una convenzione della società in fondo...e più che darcela rischia di levarci l'identità...

Che ne pensate di questi vari e singolari affiancamenti?
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MaxArt
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Messaggio da MaxArt »

Willow ha scritto:" Cosa è mai un nome? "…Cos’è un nome? Non è una mano, non un piede, non un braccio, né un volto, non è un uomo…
…ciò che noi chiamiamo col nome di rosa, anche se la chiamassimo con un altro nome, conserverebbe intatte le sue qualità…"

Sen perde il suo nome e si sente come perduta, ma in fondo lei rimane sempre lei! Con le sue stesse capacità e deve guardare avanti e continuare a scoprirsi! Il nome è una convenzione della società in fondo...e più che darcela rischia di levarci l'identità...
Uhm, non saprei. Sono molto dubbioso su quest'interpretazione. Io direi che invece "il viaggio di Chihiro" è un percorso spiriturale che si conclude con, appunto, "farsi un nome", cioè creare se stessi e il proprio ruolo nel mondo. Saranno queste le cose che rimarranno a Chihiro: non i ricordi della sua avventura ma la sua crescita interiore... e un nastrino per capelli. :wink:
In fondo, cos'aveva in comune Sen con Chihiro? Chihiro era una bambina viziata e capricciosa, Sen col passare del tempo non si tira indietro di fronte a niente. Ha coraggio da vendere. In un certo senso, cambiare nome l'ha davvero fatta cambiare dentro!

Riguardando poi Miyazaki, ho notato sempre una certa attenzione coi nomi in quanto simboli di se stessi. Yubaba che interesse avrebbe avuto a prendere il nome di Chihiro? Anche Nausicaa è sempre stata molto parca a dire in giro il suo nome! :roll:
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Willow
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Messaggio da Willow »

Facciamo così, riporto parte di quell'articolo, probabilmente io nn riesco a spiegarmi!
Che cos’è un nome? Un tema già affrontato da un grande autore come Shakespeare e che ora ritorna in una veste diversa, ma col medesimo significato ne La Città incantata.

Che cos’è un nome? Una parola che noi associamo ad una persona, ma che non fa di questa un uomo. È un suono individuato da lettere che aiuta la nostra coscienza a identificare qualcuno o qualcosa.

Che cosa accadrebbe se non avessimo più un nome?

Forse questa è la domanda di partenza che si è posto Hayao Myazaki nel suo film. In Giappone la discendenza e la propria persona è identificata da un kanzi, cioè dalla scrittura del proprio nome. Nella terra d’oriente i simboli hanno vari significati secondo il modo in cui vengono associati, in più le rigide regole della società danno enorme risalto alla storia della famiglia. Se i nostri nonni e genitori sono medici, anche noi lo diventeremo e al nostro cognome verrà affiancata l’idea del medico ed un kanzi, questo è un esempio banale per comprendere la maniacale importanza che riveste il proprio nome. Chihiro, la protagonista del film ne viene privata in cambio di un lavoro, un essere umano privato della propria identità. Un modo molto semplice e diretto per mostrarci un dramma mondiale in cui, noi tutti giunti ad una fase della vita siamo costretti a crescere e a costruire la nostra figura, ma allo stesso tempo un denuncia velata contro una globalizzazione che fagocita non solo le culture, ma anche le persone. Chihiro non è più Chihiro, ma diventa Sen, da bambina capricciosa si trasforma in massaia alle terme, un nuovo nome, una nuova identità, forse ma non è del tutto vero. Essere vista come qualcun altro non priva la protagonista delle proprie qualità, al contrario, esse sono finalmente libere dai canoni comportamentali e quindi pronte a formare una vera persona. Certo il fatto di trovarsi in un nuovo ambiente la fa lentamente svanire, ma questa è la fase che precede la maturità, una sorta di breve periodo adolescenziale che nel nostro tempo sembra essere proteso all’infinito. Un vero io che nasce dalla nostra volontà e non dalla volontà altrui, un io conquistato rimane radicato nella coscienza.
A quanto pare, da quanto viene detto, il "nome" in giappone ha un significato davvero molto importante, quindi nn trovo questa possibilità così improbabile! La perdita dell'identità credo sia un'altro dei temi fondamentali..
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Messaggio da andywarhol »

Willow ha scritto:Sen perde il suo nome e si sente come perduta, ma in fondo lei rimane sempre lei! Con le sue stesse capacità e deve guardare avanti e continuare a scoprirsi! Il nome è una convenzione della società in fondo...e più che darcela rischia di levarci l'identità...
Nell'articolo che hai riportato si dice che nel nome i giapponesi portano la traccia della propria famiglia, quindi delle proprie origini, perciò mi sembra che questa non possa essere una cosa positiva per Chihiro, tanto più che lotta fino alla fine per riconquistarlo quel nome!
MaxArt ha scritto:In fondo, cos'aveva in comune Sen con Chihiro? Chihiro era una bambina viziata e capricciosa, Sen col passare del tempo non si tira indietro di fronte a niente. Ha coraggio da vendere. In un certo senso, cambiare nome l'ha davvero fatta cambiare dentro!
Ecco, io non la penso così, quella determinazione di cui parli è indirizzata a riappropriarsi dell'identità perduta, e non la considero causata dalla sua perdita
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Messaggio da Soulchild »

hdibifrost ha scritto:Alex Kerr "Dogs and demons - The fall of modern Japan"
Interessante :roll: ... ho controllato: in Italia questo autore è conosciuto solo per "Il Giappone e la gloria" (Feltrinelli). Come hai rimediato "Dogs and demons"? Mi piacerebbe leggerlo.

P.S. Il nostro è laureato in giapponese a Yale e in cinese ad Oxford... complimenti :prostrare: !
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Heimdall
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Messaggio da Heimdall »

Soulchild ha scritto:Interessante :roll: ... ho controllato: in Italia questo autore è conosciuto solo per "Il Giappone e la gloria" (Feltrinelli). Come hai rimediato "Dogs and demons"? Mi piacerebbe leggerlo.
Ahimé, se fosse mio te lo presterei volentieri... Io l'ho letto in inglese, e non credo che esista un'edizione italiana. La copia che ho letto (e che ho restituito, perché era in prestito) l'ha comprata in Giappone l'insegnante di un corso che ho frequentato l'anno passato.
Ho controllato anche su amazon.com: lì il sottoitolo è "tales from the dark side of Japan", ma credo proprio che il libro sia lo stesso.
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Messaggio da Heimdall »

Willow ha scritto:...i genitori di Chihiro che vengono trasformati in maiali per la loro ingordigia! [...]la riconducono anche ai Poemi OMERICI!!!
Cosa ne pensi? Io non ce lo vedo così stonato questo affiancamento, no? Il maiale riveste uno dei ruoli più infimi nel buddhismo, ma è anche l'animale in cui Circe (una fattucchiera) trasforma i compagni di Odisseo, proprio per trattenerli ad Ogigia, il suo regno, e per impedire ad Odisseo di fuggire.
Buttando lì una banalità posso dire che i grandi della letteratura sono tali anche perché il contenuto delle loro opere è davvero universale. Dante può essere letto fin nel dettaglio più minuzioso, ma l'assunto generale del poema è l'allegoria del cammino dell'uomo, dagli inferi alle "stelle" con le quali si concludono le tre cantiche.
Se qualcuno ha voluto vedere un cammino simile in Chihiro che male c'è? "Un classico - scriveva Italo Calvino - è un libro che non ha mai finito di dire quello che ha da dire". Chihiro a suo modo si avvia ad essere annoverato tra i classici del suo genere. In fondo, non scordiamolo, è un film che ha pur sempre vinto la Berlinale e che, secondo molti, ha avuto il merito di spostare l'animazione da "genere" a "tecnica cinematografica" (ho detto uno sproposito andywarhol? :wink: )
Ultima modifica di Heimdall il mer feb 25, 2004 11:35 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da Heimdall »

Willow ha scritto:A quanto pare, da quanto viene detto, il "nome" in giappone ha un significato davvero molto importante, quindi nn trovo questa possibilità così improbabile! La perdita dell'identità credo sia un'altro dei temi fondamentali..
La sugestione del nome come sinonimo dell'anima, o dell'essenza stessa delle persone è presente in moltissime culture. In quella ebraica ad esempio: nel Museo dell'olocausto, a Gerusalemme, nella sezione dedicata ai bambini risuona costantemente una voce che ripete i nomi delle piccole vittime dei campi di concentramento. E' qualcosa di più di un ricordo, è la convinzione di mantenerli in vita.
Primo Levi rimarca come ad Auschwitz lui e gli altri fossero dei numeri, privati di nome, cultura ed identità.
Con un'abile capriola si può passare alle culture germanica e celtica, o agli antichi egizi. Il ciclo di leggende di Iside ed Osiride narra che la dea seppe con astuzia impadronirsi del "nome vero" di Ra, che non era mai stato pronunciato fin dagli inizi dell'universo, per poterlo ricattare ed assicurarsi la successione al trono dell'Egitto di suo figlio Horus.
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Messaggio da atchoo »

hdibifrost ha scritto:Dante può essere letto fin nel dettaglio più minuzioso, ma l'assunto generale del poema è l'allegoria del cammino dell'uomo, dagli inferi alle "stelle" con le quali si concludono le tre cantiche.
OT

hdibi, cheffai? Spoileri la Divina? ;)

/OT

Io, personalmente, "interpreto" poco... Ergo o sono scemo io o tutti voi che trovate miliardi di riferimenti ve la tirate un casino e basta! ;)
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Soulchild
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Messaggio da Soulchild »

atchoo ha scritto:Io, personalmente, "interpreto" poco... Ergo o sono scemo io o tutti voi che trovate miliardi di riferimenti ve la tirate un casino e basta :wink: ! EDIT: eccoqua :D !
Nooooo dai!! Non mi stroncare così uno dei topic più interessanti (brava Willow) :D !! In realtà anch'io sto imparando molto dalle notizie che postate. Ad ogni lettura di un nuovo post mi dico: "Azz', mi devo andare a rivedere il film, chissà che avevo capito!!". Poi, essendo tutto sommato un neofita dei lavori di Miyazaki e non avendo come riferimento l'opera omnia del Maestro, mi rendo conto che molti riferimenti/citazioni/simboli mi scorrono addosso come l'acqua. Ecco perché leggo sempre volentieri i post di gente come MaRu o Rao.

Bravi ragazzi continuati così :wink: ! Esegesi, esegesi :D !
Ultima modifica di Soulchild il mer feb 25, 2004 11:32 pm, modificato 1 volta in totale.