Ciao, in effetti la tematica è ampiamente dibattuta. Per quanto in Italia si facciano ottimi doppiaggi in generale (e vado oltre l'ambito dell'animazione), tuttavia molto spesso ci sono non poche ingerenze dei traduttori. Ingerenze del tutto ingiustificate, intendo.
Per quanto riguarda Mononoke Hime, la censura a livello video non c'è stata per stessa insindacabile volontà dello Studio Ghibli (e meno male...). Purtroppo, le traduzioni sono meno controllabili...
Un'ottima fonte per gli script del film lo trovi (quasi direi ovviamente) sul sito nausicaa.net nella pagina
http://www.nausicaa.net/~miyazaki/mh/script.html
Troverai una fedele traduzione in inglese e una (pensa te!) in italiano, con tanto di commenti.
Sta di fatto che Ashitaka è visto come il principe senza macchia e senza paura. Che sia senza paura siamo d'accordo, ma le macchie - in quanto essere umano - ce le ha: quella più evidente è appunto il "tradimento" ai danni di Kaya, la quale regala ad Ashitaka il pugnale di cristallo (ossidiana?) e che poi viene regalato a San (bella mossa... mah!).
Kaya sicuramente non è la sorella di Ashitaka: la confusione nasce dal fatto che in giapponese viene chiamato "Ani-sama" dalle ragazze del villaggio. Nello script in italiano che troverai nell'url qui sopra si recita:
Le ragazze del villaggio si rivolgono ad Ashitaka come "Ani-sama", dove "-sama" è una forma di rispetto, leggermente più formale del classico "-san" (è usata in tutto il film), mentre "Ani" significa "fratello maggiore". Comunque, non si tratta di un fratello in senso stretto; è un appellativo legato al fatto che Ashitaka è destinato a diventare il capo del villaggio.
E difatti, ci si dovrebbe chiedere se per caso tutte e tre le ragazze non fossero sue sorelle, se proprio lo è Kaya... Comunque, Kaya non mi risulta sia neppure la moglie, ma una semplice ragazza innamorata di Ashitaka. Se fosse la moglie, parleremmo di corna, e forse come macchia è un po' troppo grossa, visto come conosciamo Ashitaka.
Comunque, per confermare il fatto che Kaya non è sua sorella: pensa al fatto che Ashitaka, pur essendo guarito, non ha la minima intenzione di tornare al suo villaggio, che magari sta aspettando il ritorno del suo valoroso condottiero... quindi non è proprio senza macchia, e che cavolo

E qui non c'è traduzione che tenga.
Un secondo punto è quando, come hai detto tu, Eboshi (questo è il nome della "Padrona") fa il discorso finale. In giapponese, principia vergognadosi di essere stata trasportata da un lupo, poi prosegue con l'intenzione di ringraziare Ashitaka (e
non San), quindi conclude con la volontà di ricostruire il villaggio. Nessuna indicazione a volere la rivincita sulla natura, ma neanche il contrario.
Tira tu le somme di come è stato cambiato questo discorso!
Ma di cambiamenti te ne dico anche altri, ce ne sono a bizzeffe. A parte Kohroku che misteriosamente in italiano è diventato Khoro
ru, Moro in Maro e Jiko in Jigo, quando Eboshi prova il fucile preparato dai lebbrosi in italiano non fa allusioni a volontà di conquistare il Giappone, mentre nell'originale sì.
Inoltre, quando lo Shishigami (il Dio della Foresta) compare verso la fine, non è lui a dire "Ashitaka, non vuoi salvare la ragazza che ami?" ma è Moro che lo fa. Devo dire che, secondo me, non è una cosa che stoni: qui esprime anche la volontà dello Shishigami che le cose vadano in un certo modo, e in un certo senso è proprio così.
Verso la fine, invece, San si commiata da Ashitaka semplicemente dicendo: "Non posso perdonare quello che hanno fatto gli umani", senza premettere "Io ti amo, ma..." o una qualche espressione di affetto verso Ashitaka come invece è nell'originale. In inglese dice: "Significhi molto per me" e, chissà, potrebbe rispecchiare meglio i sentimenti di San.
Per ultimo, il colpo peggiore. Verso la fine, Jiko recita: "Ahw, non posso vincere contro gli stupidi!". A cosa corrisponde questa frase? Non ci crederai... in italiano è stata tradotta con la frase conclusiva: "A quanto pare, questa volta la Natura ha avuto la meglio!".

KA-BOOOOOOOOOOOM
Insomma, almeno per quanto riguarda la fine, è un vero scempio. Questo per me è il tentativo più patetico di trasformare una splendida storia senza una morale forzata in una favoletta buonista da due soldi. Certo, tutti felici, ma ci rendiamo conto o no che non è roba di una frase ricostruire una città fondata sulle miniere di ferro senza far più uso di esse? Ma ci dobbiamo per forza mettere le morali ambientaliste in questo modo, come se Miyazaki non si fosse già espresso in tal senso?
E Jiko? Che senso ha quella frase? Ma ti pare che gliene possa fregare qualcosa della "Natura", a lui? Sembra plausibile che nel suo immenso cinismo abbia potuto vedere nelle sue azioni un avversario delineato come la "Natura"? Per lui sono tutti da sfruttare punto e basta, niente è nemico o amico finché c'è di mezzo il suo fine.
Insomma, i doppiatori sono bravi, niente da dire (se non che la voce di Ashitaka è a volte troppo enfatica), ma le traduzioni... ragazzi, le traduzioni... accidenti ai benpensanti che credono i "cartoni animati" roba da bambini! Qui vediamo braccia mozzate!
Vabbé, basta, concludo.