Archivi per la categoria ‘Anime Studio Ghibli’
Si Alza Il Vento
The Wind Rises
(風立ちぬ – Kaze Tachinu)
Regia: Hayao Miyazaki
Prima cinematografica: 20/07/2013
Casa di produzione: Studio Ghibli
Lingua disponibile: Italiano (annunciato), Giapponese
Distribuzione (in Italia): Lucky Red
Dopo cinque anni dall’uscita di Ponyo, Hayao Miyazaki torna alla direzione di un altro film dello studio. Il film è basato su un manga dello stesso Miyazaki; pubblicato sulle pagine di Model Graphix, come in passato Hikoutei Jidai, su cui è basato Porco Rosso, e Hansu no kikan, Kaze Tachinu è a sua volta basato in parte su un racconto dallo stesso titolo e contemporaneamente sulla ricostruzione storica della vita di Jiro Horikoshi, un ingegnere aeronautico realmente esistito. Miyazaki ritorna a tematiche a lui familiari: il sogno del volo, tipico di tutti i primi di film fino a Porco Rosso e la malattia della donna amata visto sopratutto in Totoro.
La storia:
Jiro Horikoshi è uno studente universitario, motivato allo studio dell’ingegneria aeronautica da un sogno che ha fatto da bambino in cui ha incontrato Gianni Caproni, che diventerà la figura di riferimento della sua vita, al punto da sentire la sua voce e di fare altri sogni in cui è presente l’ingegnere italiano. Jiro, in viaggio verso Tokio dove frequenta l’università, incontra sul treno Naoko, una ragazza in viaggio con la sia cameriera. Durante il viaggio il gran terremoto di Kanto del 1923 colpisce il Giappone e coglie i giovani sul treno.
Il trailer (più altri clip):
Il trailer (in giapponese):
La collina dei papaveri
La collina dei papaveri
(コクリコ坂から – Kokuriko-zaka kara)
(From Up on Poppy Hill)
Regia: Gorō Miyazaki
Prima cinematografica: 16/07/2011
Casa di produzione: Studio Ghibli
Lingua disponibile: Italiano
Distribuzione (in Italia): Lucky Red
Secondo lungometraggio diretto da Goro Miyazaki, è stato annunciato ufficialmente l’8 dicembre 2010. Hayao Miyazaki ha lavorato allo storyboard e collaborato alla sceneggiatura con Keiko Niwa adattando lo shōjo manga del 1980 di Chizuru Takahashi e Tetsuro Sayama.
La storia (tratto da wikipedia):
La storia è ambientata a Yokohama nel 1963, un anno prima dei giochi della XVIII Olimpiade di Tokyo, che furono il segnale della avvenuta ricostruzione del Giappone dopo la guerra e sancirono il definitivo riconoscimento internazionale della nazione.
Umi è una ragazza di 16 anni vive con la nonna e i fratelli minori in una grande casa ricavata da un ex ospedale, costruito sulla “collina dei papaveri” che domina il porto. Umi ogni mattina issa due bandiere di segnalazione marittima che significano “prego per una navigazione sicura”, così come le aveva insegnato il padre, morto durante la guerra di Corea.
Shun è un ragazzo di 17 anni ed ogni mattina arriva al porto sul rimorchiatore del padre adottivo per poi andare a scuola. Vede sempre quello strano rituale con le due bandiere che si ripete giorno dopo giorno e ne è talmente incuriosito da scriverci una poesia (una sorta di “messaggio in bottiglia” verso la misteriosa ragazza delle bandiere) che pubblica sul giornale della scuola.
La scuola che frequentano i due protagonisti è in fermento per le accese discussioni che si scatenano circa la necessità di salvare o meno dalla demolizione il “Quartier Latin”, un edificio adibito a sede dei club scolastici, carico di storia e di ricordi ma ormai vecchio e fatiscente. Il Giappone si sta velocemente modernizzando e per il vecchio edificio non c’è più posto: ormai la dirigenza della scuola ha deliberato per la sua demolizione, ma una parte degli studenti preme per salvaguardare la struttura e la storia che rappresenta.
Il trailer (in italiano):
Arrietty – Il mondo segreto sotto il pavimento
Arrietty – Il mondo segreto sotto il pavimento
(借りぐらしのアリエッティ Karigurashi no Arrietty)
(The Secret World of Arrietty)
Regia: Hiromasa Yonebayashi
Prima cinematografica: 17/07/2010
Casa di produzione: Studio Ghibli
Lingua disponibile: Italiano
Distribuzione (in Italia): Lucky Red
Annunciato ufficialmente il 16 dicembre 2009, questo film è un adattamento del 1952 del romanzo dell’autrice inglese Mary Norton “Gli Sgraffignoli” (The Borrowers). Sotto la supervisione di Hayao Miyazaki, che ne ha curato la sceneggiatura, ha segnato il debutto alla regia dell’ animatore Hiromasa “Maro” Yonebayashi. Anche se la storia originale è ambientata nel 1950 in Inghilterra, Miyazaki ha de deciso di riscriverla nell’odierna Koganei, il sobborgo occidentale di Tokyo dove si trova lo Studio Ghibli.
La storia (dal sito Lucky Red):
Sotto il pavimento di una grande casa situata in un magico e rigoglioso giardino alla periferia di Tokyo, vive Arrietty, una minuscola ragazza di 14 anni, con i suoi altrettanto minuscoli genitori. La casa è abitata da due vecchiette, che naturalmente ignorano la presenza di questa famiglia in miniatura.Tutto ciò che Arrietty e la sua famiglia possiedono, lo “prendono in prestito”: strumenti essenziali come la cucina a gas, l’acqua e il cibo; e ancora tavoli, sedie, utensili, o prelibatezze come le zollette di zucchero. Tutto viene preso in piccolissime quantità, così che le padrone di casa non se ne accorgano.Un giorno Sho, un ragazzo di 12 anni che deve sottoporsi a urgenti cure mediche in città, si trasferisce nella casa delle vecchiette. I genitori di Arrietty le hanno sempre raccomandato di non farsi vedere dagli umani: una volta visti, i piccoli abitanti devono lasciare il luogo in cui sono stati scoperti. L’avventurosa ragazzina, però, non li ascolta, e Sho si accorge della sua presenza. I due ragazzi iniziano a confidarsi l’uno con l’altra e, in breve tempo, nasce un’amicizia…
Il trailer (in italiano):
Ponyo sulla scogliera

Ponyo sulla scogliera
Ponyo sulla scogliera
(崖の上のポニョ – Gake no ue no Ponyo)
(Ponyo on the Cliff by the Sea)
Regia: Hayao Miyazaki
Prima cinematografica: 19/07/2008
Casa di produzione: Studio Ghibli
Lingua disponibile: Italiano
Distribuzione (in Italia): Lucky Red
La produzione di questo film, l’ottavo di Hayao Miyazaki per lo studio e decimo della sua carriera, iniziò nell’ottobre del 2006. E’ il secondo film ad essere in concorso alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
La storia (dal sito Lucky Red):
Siamo su un villaggio in riva al mare. Sosuke, un bimbo di cinque anni, vive in cima a una scogliera affacciata su Inland Sea. Una mattina, giocando sulla spiaggia rocciosa sotto casa, trova Ponyo, una pesciolina rossa con la testa incastrata in un barattolo di marmellata. Sosuke la salva e la mette in un secchio di plastica verde. Ponyo è affascinata da Sosuke e il bimbo prova lo stesso verso la pesciolina. Le dice: “Non preoccuparti, ti proteggerò e mi prenderò cura di te”. Ma il padre di Ponyo, Fujimoto – una volta umano e ora stregone che abita i fondali marini – la obbliga a tornare con lui nelle profondità dell’oceano. “Voglio essere umana!” esclama Ponyo e, determinata a diventare una bimba per tornare da Sosuke, tenta la fuga. Ma prima di farlo, versa accidentalmente nell’oceano l’Acqua della Vita, la preziosa riserva dell’elisir magico di Fujimoto. L’acqua del mare si alza. Le sorelle di Ponyo sono trasformate in enormi onde dalla forma di pesce che si arrampicano alte fino alla scogliera dove si trova la casa di Sosuke. Il caos sprigionato dall’oceano avvolge il villaggio di Sosuke che affonda sotto i flutti marini. Una bimba e un bimbo. Amore e responsabilità. Il mare e la vita stessa. In un’epoca di ansie e incertezze, Ponyo sulla scogliera è il racconto, uscito dalla matita di Hayao Miyazaki, della storia di una madre e del suo piccolo, coraggioso, generosissimo figlio.
Il trailer (in italiano):
I racconti di Terramare

I racconti di Terramare
(ゲド戦記 – Gedo senki)
(Tales from Earthsea)
Regia: Gorō Miyazaki
Prima cinematografica: 29/07/2006
Casa di produzione: Studio Ghibli
Lingua disponibile: Italiano
Distribuzione (in Italia): Lucky Red
Basate in parte sugli ultimi due romanzi della saga di Earthsea di Ursula K. Le Guin, I racconti di Terramare vedono alla regia per la prima volta Gorō Miyazaki, figlio di Hayao Miyazaki. Inizialmente coinvolto per lo storyboard da Toshio Suzuki, alla fine, sotto pressione dello stesso Suzuki e contro il parere del padre Hayao, passa alla regia.
La stessa Le Guin si era del resto mostrata contrariata dall’annuncio riguardante Gorō, vista la travagliata storia dei relativi diritti cinematografici: la prima richiesta per crearne un adattamento animato da parte di Miyazaki padre, infatti, risaliva ai primi anni ’80, ma la scrittrice rifiutò l’offerta non conoscendo i lavori del maestro. Dopo aver poi visto Il mio vicino Totoro decise di tornare sui suoi passi, esprimendo il desiderio che alla regia ci fosse Hayao Miyazaki. La produzione è durata due anni, ciclo di vita oramai consolidato dello studio.
La storia:
Un veliero naviga nel mare in tempesta. Il capitano ordina all’Uomo del Tempo di calmare i flutti, ma l’Uomo del Tempo non riesce a ricordare il vero nome del mare e del vento nonostante tutti i suoi sforzi. Poi, all’improvviso, appaiono due dragoni dai nuvoloni neri, che si stanno divorando a vicenda. Per i dragoni che vivono nell’Occidente più profondo apparire nelle zone orientali abitate dall’uomo e lottare l’uno contro l’altro è qualcosa di impensabile: l’equilibrio del mondo sta crollando… Ged è in viaggio, alla ricerca della causa che provoca i mali del mondo. Da ragazzo era un pastore impetuoso e arrogante; ora è un uomo maturo… ed è il più grande dei maghi. Nel corso dei suoi viaggi, incontra Arren, Principe di Enland, perseguitato da una misteriosa “ombra”, la forza disastrosa che sta distruggendo l’equilibrio del mondo e sta facendo impazzire i popoli.
Trailer:
Il Castello Errante Di Howl

Il Castello Errante Di Howl
Il Castello Errante Di Howl
(Hauru no Ugoku Shiro)
(ハウルの動く城)
Regia: Hayao Miyazaki
Prima cinematografica: 05/09/2004
Casa di produzione: Studio Ghibli
Lingua disponibile: Italiano
Distribuzione (in Italia): Lucky Red
Inizialmente assegnato ad un “esterno” dello Studio, Mamoru Hosoda, è poi passato a Miyazaki dopo la sua rinuncia dovuta a divergenze di opinioni è stato presentato in anteprima mondiale alla 61ª Mostra del cinema di Venezia, durante la quale lo stesso Miyazaki è stato premiato con il Leone d’oro alla carriera. Lo screenplay di Miyazaki è basato sul libro omonimo di Diana Wynne Jones. Il film presenta tante peculiarità dei film di Miyazaki, dalla protagonista donna alle macchine volanti
La storia (dal sito Lucky Red):
La giovane Sophie, 18 anni, lavora senza posa nella boutique di cappelli che, prima di morire, il padre le ha lasciato. Durante una delle sue rare uscite in città conosce il mago Howl. Howl è molto affascinante, ma non ha molto carattere… Fraintendendo la loro relazione, una strega lancia un maleficio terribile su Sophie e la trasforma in una vecchia di 90 anni. Prostrata, Sophie fugge e vaga nelle terre desolate. Per puro caso, entra nel Castello Errante di Howl e, nascondendo la sua vera identità, si fa assumere come donna delle pulizie. Questa “vecchia signora”, tanto misteriosa quanto dinamica, riuscirà in breve tempo a dare nuova vita alla vecchia dimora abitata solo da un giovane apprendista, Markl, e da colui che manda avanti il Castello, Calcifer, il demone del fuoco. Più energica che mai, Sophie compie dei veri miracoli. Quale favoloso destino la attende? Cosa succederà tra lei e Howl?
Il trailer (in italiano):
Neko no Ongaeshi (The Cat Returns)

Neko no Ongaeshi
Neko no Ongaeshi
(The Cat Returns)
(猫の恩返し)
Regia: Hiroyuki Morita
Prima cinematografica: 19/07/2002
Casa di produzione: Studio Ghibli
Lingua disponibile: Giapponese
Distribuzione (in Italia): Buena Vista Home Entertainment
The Cat Returns è un film che ha la particolarità di essere una specie di “spin-off” (ovvero di storia parallela) del precedente Whisper of the Heart (Mimi wo Sumaseba), pur non essendo assolutamente un seguito nel senso stretto del termine. Il legame fra le due opere è sostanzialmente determinato dal fatto che due dei protagonisti di Cat Returns sono tratti da Whisper, ovvero i gatti Muta e Baron; per il resto la natura dei due lungometraggi è molto differente. E’ inoltre da notare la natura di progetto “minore” dello Studio Ghibli, venendo dopo un’opera mastodontica come Spirited Away, ciò si desume sia dalla durata relativamente breve (75 minuti: anche per questo nelle sale cinematografiche il film era abbinato al cortometraggio “Ghiblies – episode 2”), sia dalla regia affidata a Hiroyuki Morita, con la presenza di Hayao Miyazaki defilata ma neanche troppo, essendo coinvolto nella produzione.
The Cat Returns si pone ad una certa distanza dai lavori Ghibli degli ultimi anni, sia a livello di temi, meno visionari e simbolici, sia per l’assenza di toni drammatici o contenuti particolarmente profondi. Ma questo è anche il suo punto di forza, perché Cat Returns ha un’atmosfera leggera e solare — con spunti di comicità e azione ma sempre una certa intelligenza di fondo — che lo rende una surreale commedia fantasy estremamente riuscita e divertente, pur senza ambire a particolari vette artistiche. Molto curati i personaggi, a partire da Haru, ma una menzione va certamente al fascino particolare del gatto Muta. Rispetto al pacioso grassottello di Whisper of the Heart, è ora cresciuto di età e… dimensioni, diventando un gradasso altezzoso assolutamente esilarante nei dialoghi. Riguardo la realizzazione tecnica, ci troviamo di fronte alla solita qualità ed al caratteristico stile grafico dello Studio Ghibli. I fondali ed i paesaggi sono qualcosa da rimarcare, con colori bellissimi, sovente tendenti al pastello. Naturalmente, come per le ultime realizzazioni, largo è stato l’impiego di tecniche digitali per gli effetti e le prospettive, specie per i movimenti e i giochi di luce (spettacolare il sorgere del Sole all’apparizione di Baron), ma il tutto è perfettamente omogeneo ai disegni, con risultati che anche il più accanito sostenitore dell’animazione tradizionale non potrà che applaudire. Lo Studio Ghibli ha sempre dato grande importanza alle colonne sonore, e tale filosofia non viene certo meno in questo caso. Il compositore delle musiche è lo stesso di Whisper of the Heart: Yuji Nomi, che ci regala veramente un ottimo lavoro strutturato in brani orchestrali di ampio respiro, con qualche citazione da Whisper ed anche una dal “Romeo e Giulietta” di Prokofiev.
La storia:
La storia è tratta da “Neko no Danshaku, Baron” di Aoi Hiiragi, già autrice del manga da cui nacque Whisper of the Heart; ed è sceneggiata da Reiko Yoshida.
La protagonista, Haru, è una studentessa con i classici piccoli problemi scolastico/sentimentali della sua età.
Un giorno le capita di salvare un curioso gatto da un investimento stradale, e grande è la sorpresa quando giunge nottetempo a ringraziarla il padre di costui, nientemeno che il re del Regno dei Gatti, luogo fantastico ove i gatti parlano e camminano su due zampe! Ma visto che Haru nei giorni successivi sembra poco gradire i regali a lei destinati (…topi in scatola regalo?!), viene deciso contro la sua volontà di portarla nel regno… per cercare di evitarlo non le resta che rivolgersi ai responsabili dell’Ufficio per gli Affari Felini, ovvero Baron e Muta!
Il trailer (in giapponese):
La Città Incantata

La Città Incantata
La Città Incantata
Spirited Away
(Sen to Chihiro no Kamikakushi)
(千と千尋の神隠し)
Regia: Hayao Miyazaki
Prima cinematografica: 20/07/2001
Casa di produzione: Studio Ghibli
Lingua disponibile: Italiano
Distribuzione (in Italia): Mikado Film
Costato 19 milioni di dollari, Spirited Away è il primo film non americano ad aver incassato oltre 200 milioni di dollari ancor prima di essere distribuito nelle sale americane ed europee. Un successo del tutto meritato, che ha portato Miyazaki a riceve l’Orso d’Oro al festival di Berlino nel 2002 e l’ancor più meritato Academy Awards 2003 durante la Notte degli Oscar svoltasi il 23 Marzo scorso. Concepito da Miyazaki sul modello dell’amicizia tra alcune ragazzine di dieci anni, figlie di amici, durante un viaggio in montagna, “Sen to Chihiro no Kamikakushi” è un’avvincente favola che coniuga sapientemente in un delicato equilibrio sia le caratteristiche delle opere precedenti di Miyazaki, sia la nuova maturità dell’autore che, pur trattando i consueti temi del’ambiente e dell’infanzia, li presenta oggi sotto una luce diversa e inedita, più profonda e inaspettata. Giunta finalmente anche in Italia il 18 aprile scorso con il titolo “La città incantata”, la pellicola ha avuto un discreto successo nel nostro paese, se si considera il totale flop del precedente “Mononoke Hime” – segno che forse anche in Italia qualcosa sta cambiando…
La storia:
Costretta di malavoglia a traslocare con i genitori in un’altra città, Chihiro si presenta come una bambina capricciosa e testarda alla quale il destino ha deciso di giocare uno strano scherzo… Fermatasi infatti in un luogo misterioso con i genitori durante il tragitto verso la nuova città in cui stanno per andare ad abitare, Chihiro si ritroverà catapultata in una realtà assurda e fantastica, in un mondo popolato da strani spiriti con la quale la bimba dovrà imparare a convivere procurandosi il ‘lavoro’ che qui la renderà ‘utile’ e che così la metterà al sicuro dalla possibilità di essere trasformata in un maiale, e poi mangiata. Derubata dalla strega Yubaba del proprio nome, la piccola, che ora si chiama Sen, dovrà tirar fuori tutto il suo coraggio e la sua spontaneità per cercare di tornare a casa insieme agli amati genitori, tenuti progionieri con un crudele incantesimo. Grazie all’aiuto degli amici che incontrerà sul proprio cammino, la ragazzina acquisterà molto più che la semplice libertà, e scoprirà che la vera richezza degli esseri viventi, umani e non, è celata nel profondo, e che la barriera tra bene e male può in realtà essere sottile quanto un semplice foglio di carta…
Il trailer (in italiano):
Houhokekyo Tonari no Yamada-kun (My Neighbors the Yamadas)

Houhokekyo Tonari no Yamada-kun
(My Neighbors the Yamadas)
(ホーホケキョ となりの山田くん)
Regia: Isao Takahata
Prima cinematografica: 17/07/1999
Casa di produzione: Studio Ghibli
Lingua disponibile: Giapponese
Distribuzione (in Italia): Buena Vista Home Entertainment
Iniziata la lavorazione nell’ottobre del 1997 ed uscito nelle sale giapponesi a metà del 1999, questo film è il primo di Takahata dopo l’accordo con la Disney/Buenavista International, ed alla quale quest’ultima ha partecipato finanziariamente (in piccola parte) per assicurarsi i diritti di distribuzione nel mercato extra asiatico. Tratto dalle strisce di Hisaichi Ishii pubblicate sul Asahi Shimbun e, per decisione dell stesso Takahata, realizzato totalmente in digitale è probabilmente il film “diverso” per eccellenza sia per struttura che per disegno. Costato 2 miliardi e 360 milioni di yen in Giappone ha guadaganto ‘solo’ un miliardo e 100 milioni.
La storia:
Il film parla della vita quotidiana della famiglia Yamada, alternando episodi divertenti ad altri più ‘tristi’ ma probabilmente più emozionanti (nel perfetto stile del grande Takahata, maestro nel miscelare sentimenti contrastanti). Il racconto non è lineare, ma è articolato in episodi (18 in tutto), di lunghezza diseguale e che spesso si concludono con un haiku.
Il trailer (in giapponese):
Principessa Mononoke

Princess Mononoke
(Mononoke Hime)
(もののけ姬)
(Princess Mononoke)
Regia: Hayao Miyazaki
Prima cinematografica: 12/07/1997
Casa di produzione: Studio Ghibli
Lingua disponibile: Italiano
Distribuzione (in Italia): Buena Vista Home Entertainment
L’embrione del film risaliva a diversi anni prima dell’effettivo inizio della produzione. Se come stile ha qualcosa in comune con il primo manga di Miyazaki, Sabaku no Tami, datato 1969, e con Shuna no Tabi del 1983 l’opera su cui si basa lo script è l’ominimo Monoke Hime, libro di Miyazaki. Il progetto di trasposizione è rimasto per parecchi anni nel cassetto, fino a quando, la tokuma ne decise l’inizio della produzione nel 1995. Durante tutti quegli anni l’idea di Miyazaki si era evoluta a tal punto da non avere quasi alcun legame con il libro orginale, ma dal quale parecchi spunti furono utilizzati per Totoro e successivamente per La Città Incantata. Una delle ragioni per le quali il progetto era stato accantonato era l’evidente necessità di un lavoro di produzione enorme con l’impiego di ingenti risorse economiche, il film infatti, alla sua uscita, sarà il lungometraggio di animazione più costoso mai realizzato. La spinta finale fu data dall’accordo che si stava per stringere tra Tokuma e Disney per la distribuzione home video e cinematografica dei lavori targati Studio Ghibli. Il film è stato anche il primo ad utilizzare computer grafica come supporto al disegno a mano e che da allora sarà sempre presente nelle successive produzioni. Il grande successo in Giappone e successivamente negli Stati Uniti ha permesso ad Hayao Miyazaki di essere conosciuto al grande pubblico.
La storia:
Ashitaka, il protagonista della storia, è costretto a combattere ed uccidere un demone cinghiale che ha attaccato il suo villaggio. Il combattimento lo lascerà ferito provocandogli un’avvelenamento/maledizione che gli darà una forza sovraumana ma che inevitabilmente lo porterà alla morte. Su suggerimento di un’anziana saggia del paese Ashitaka lascia il suo villaggio in cerca di una cura. Durante il suo viaggio egli si troverà nel mezzo della guerra tra il villaggio guidato da Eboshi, una donna dal pugno di ferro, e gli abitanti/dei della foresta guidati da San una ragazza altrettanto tenace vissuta tra i lupi.
Il trailer:
Il trailer (in inglese):