Segnalo che il numero in edicola ora di "Art e Dossier" (n. 326, novembre 2015) ha come tema il Giappone e contiene un interessante articolo di 6 pagine su Miyazaki e la pittura, a firma Luca Antoccia.
Si parla dei riferimenti pittorici nei film di Miyazaki, da Monet a Friedrich, Chagall, Ernst, Böcklin ed altri, con tanto di immagini a confronto.
In allegato, un dossier su Hokusai.
Miyazaki su Art e Dossier
Moderatore: Coordinatori
Re: Miyazaki su Art e Dossier
Grazie per la segnalazione!
Anche l'articolo su Giappone e Art Nouveau potrebbe essere interessantissimo, considerando le influenze vicendevoli del caso...
Anche l'articolo su Giappone e Art Nouveau potrebbe essere interessantissimo, considerando le influenze vicendevoli del caso...
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)
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Re: Miyazaki su Art e Dossier
Interessantissimo in effetti.
Le mie spedizioni in edicola ancora non hanno fruttato nulla, ma non dispero.
Grazie della segnalazione!
post emptionem :
L'articolo su Miyazaki Hayao nello specifico abbastanza deludente, un po' troppo generico sebbene apprezzi lo sforzo di documentazione dell'autore.
La rivista di suo invece interessantissima
Le mie spedizioni in edicola ancora non hanno fruttato nulla, ma non dispero.
Grazie della segnalazione!
post emptionem :
L'articolo su Miyazaki Hayao nello specifico abbastanza deludente, un po' troppo generico sebbene apprezzi lo sforzo di documentazione dell'autore.
La rivista di suo invece interessantissima
Re: Miyazaki su Art e Dossier
L'articolo su Miyazaki mi è parso del tutto presuntivo, fatto di suggestioni e attribuzioni pensate dall'autore del testo.
Mancano invece i riferimenti dichiarati dall'autore in esame, ovvero Miyazaki Hayao: la Ophelia di Millais come modello di Gran Mammare, il quadro dei mietitori di Bruegel il Vecchio per "La principessa uovo e Lievito di Pane".
Mancano invece i riferimenti dichiarati dall'autore in esame, ovvero Miyazaki Hayao: la Ophelia di Millais come modello di Gran Mammare, il quadro dei mietitori di Bruegel il Vecchio per "La principessa uovo e Lievito di Pane".
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Re: Miyazaki su Art e Dossier
Se non ricordo male lui alcuni di questi li ha dati per scontati proponendone di nuovi.Shito ha scritto:L'articolo su Miyazaki mi è parso del tutto presuntivo, fatto di suggestioni e attribuzioni pensate dall'autore del testo.
Mancano invece i riferimenti dichiarati dall'autore in esame, ovvero Miyazaki Hayao: la Ophelia di Millais come modello di Gran Mammare, il quadro dei mietitori di Bruegel il Vecchio per "La principessa uovo e Lievito di Pane".
Si è letto un pò di opere divulgative su Hayao e poi è andato di Fantasia
Re: Miyazaki su Art e Dossier
Per gli interessati:
Parlando di arte giapponese contemporanea,sulla rivista Art e Dossier di questo mese c'è un articolo dedicato a Murakami Takashi e al superflat scritto dalla mia sorellina.
Parlando di arte giapponese contemporanea,sulla rivista Art e Dossier di questo mese c'è un articolo dedicato a Murakami Takashi e al superflat scritto dalla mia sorellina.
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Re: Miyazaki su Art e Dossier
Interessante, magari lo prendo!
Tra l'altro proprio qualche giorno fa pensavo all'estetica superflat in relazione al mondo virtuale di Oz creato da Mamoru Hosoda nel film Summer Wars. Non so, ma Oz mi ha ricordato molto alcune illustrazioni di Takashi Murakami ...
In effetti facendo una breve ricerca ho scoperto che Hosoda ha collaborato con Takashi Murakami per realizzare Superflat monogram, pubblicità per Louis Vuitton del 2003.
Riporto anche un estratto da questa intervista:
Tra l'altro proprio qualche giorno fa pensavo all'estetica superflat in relazione al mondo virtuale di Oz creato da Mamoru Hosoda nel film Summer Wars. Non so, ma Oz mi ha ricordato molto alcune illustrazioni di Takashi Murakami ...
In effetti facendo una breve ricerca ho scoperto che Hosoda ha collaborato con Takashi Murakami per realizzare Superflat monogram, pubblicità per Louis Vuitton del 2003.
Riporto anche un estratto da questa intervista:
Sicuramente è una cosa nota ai più, ma mi sembrava comunque interessante citarla.Arnaud Bordas: La seconda parte di Summer Wars, come il suo vecchio cortometraggio Superflat Monogram, utilizza la tecnica di animazione Superflat. L'Universo Fluttuante. Cosa c'è che la attrae in questa corrente estetica?
Mamoru Hosoda: Sono molto legato a questo modello di animazione, all'Universo Fluttuante di Superflat. L'ho usato per la prima volta nel 1999, mentre producevo il lungometraggio dedicato al mondo dei Digimon, e proprio questa mia rappresentazione attirò l'attenzione del signor Takashi Murakami, che lavorava come designer per Louis Vuitton ed è davvero uno degli artisti più rappresentativo del Superflat.
Egli venne da me nel 2003 per dirmi che adorava l'uso che avevo fatto di questa tecnica in Digimon, e proprio da questo incontro è nato il corto Superflat Monogram nel 2003, un'opera nella quale sono stato completamente libero di potermi esprimere. Quando ho concepito l'universo virtuale di Summer Wars mi sono detto che potevo nuovamente utilizzare questo tipo di Universo, poiché ha molte affinità con i concetti visivi che volevo esprimere.
L'essenziale è invisibile agli occhi.
Re: Miyazaki su Art e Dossier
Avevo notato, come te, le somiglianze visive - troppo spiccate per essere casuali.
Ma non conoscevo quanto tu riporti, indi grazie di averlo condiviso!
Ma non conoscevo quanto tu riporti, indi grazie di averlo condiviso!
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Re: Miyazaki su Art e Dossier
Premetto che non sono assolutamente un esperto, comunque ho letto l'articolo.
In parte mi è piaciuto, però se devo essere proprio sincero mi aspettavo un pochino di più. Forse avevo aspettative un po' alte e chiaramente in un articolo per una rivista che tratta l'arte in generale non si può trovare una focalizzazione troppo spinta, però almeno un po' più di testo e qualche approfondimento in più l'avrei trovato non solo interessante ma penso che avrebbe reso il tutto più completo.
Introduzione con lavori, mostre e gallerie di Murakami, sintetica ma efficace per delineare un quadro. Little boy, otaku e caratteristiche tecniche delle opere, secondo me un po' troppo breve. Forse troppe immagini, o troppo grandi, qualche chicca (di testo) dal catalogo Little boy e qualche parere/citazione di Murakami l'avrei trovata azzeccata, nonché qualche approfondimento sulle opere: Hiropon (sarebbe stato azzeccato anche il corrispettivo maschile "My lonesome cowboy"), gli smile che ricordano gli emoticon e così via.
Comunque l'immagine con l'opera che sembra un alberello all'interno di una sala della reggia di Versailles mi ha colpito molto, penso sia stata un'ottima scelta. Un palazzo ricco di storia e arte di molti secoli del passato che ospita delle opere cristallizzate nel presente, senza prospettiva, sia dal punto di vista tecnico (super-piatte, come scritto anche nell'articolo), che filosofico: non hanno una finalità storico/filosofica, è solo appagamento estetico e consumismo animalizzato, in un'epoca in cui si respira la "fine della storia".
In parte mi è piaciuto, però se devo essere proprio sincero mi aspettavo un pochino di più. Forse avevo aspettative un po' alte e chiaramente in un articolo per una rivista che tratta l'arte in generale non si può trovare una focalizzazione troppo spinta, però almeno un po' più di testo e qualche approfondimento in più l'avrei trovato non solo interessante ma penso che avrebbe reso il tutto più completo.
Introduzione con lavori, mostre e gallerie di Murakami, sintetica ma efficace per delineare un quadro. Little boy, otaku e caratteristiche tecniche delle opere, secondo me un po' troppo breve. Forse troppe immagini, o troppo grandi, qualche chicca (di testo) dal catalogo Little boy e qualche parere/citazione di Murakami l'avrei trovata azzeccata, nonché qualche approfondimento sulle opere: Hiropon (sarebbe stato azzeccato anche il corrispettivo maschile "My lonesome cowboy"), gli smile che ricordano gli emoticon e così via.
Comunque l'immagine con l'opera che sembra un alberello all'interno di una sala della reggia di Versailles mi ha colpito molto, penso sia stata un'ottima scelta. Un palazzo ricco di storia e arte di molti secoli del passato che ospita delle opere cristallizzate nel presente, senza prospettiva, sia dal punto di vista tecnico (super-piatte, come scritto anche nell'articolo), che filosofico: non hanno una finalità storico/filosofica, è solo appagamento estetico e consumismo animalizzato, in un'epoca in cui si respira la "fine della storia".
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Re: Miyazaki su Art e Dossier
Ed il testo è stato anche un po' scorciato. :-/
Ovviamente, essendo una rivista dal taglio artistico, non sociologico, non c'era spazio e interesse per tutta la 'digressione' sociologica e filosofica che è al tempo stesso lo scheletro e l'armatura dell'opera di Murakami.
Però, credo che il bello sia che -una volta tanto- anche un articolo 'di settore' non è pieno di castronerie, ma tutto assolutamente verificato. ^^
Ovviamente, essendo una rivista dal taglio artistico, non sociologico, non c'era spazio e interesse per tutta la 'digressione' sociologica e filosofica che è al tempo stesso lo scheletro e l'armatura dell'opera di Murakami.
Però, credo che il bello sia che -una volta tanto- anche un articolo 'di settore' non è pieno di castronerie, ma tutto assolutamente verificato. ^^
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Re: Miyazaki su Art e Dossier
Eh sì, l'aspetto sociologico/filosofico è quello fondamentale e più interessante, però come dici non c'erano grandi possibilità di andare oltre a cenni sul tema. Alla fine bene anche così, è sicuramente un articolo che, anche grazie ai riferimenti citati, può funzionare da punto di partenza per gli interessati.
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