Le crociate - Kingdom of Heaven

Film, al cinema o a casa

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Heimdall
Tanuki
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Le crociate - Kingdom of Heaven

Messaggio da Heimdall »

Ho visto settimana scorsa “Le crociate” di Ridley Scott. Per me è stata, nel complesso, una grossa delusione.
Prima i lati positivi: Orlando Bloom è sanguigno, intenso e credibile nella sua interpretazione; Jeremy Irons - quando non si butta via in ruoli sconclusionati - è una sicurezza; i costumi, le ambientazioni sono molto curate, la regia di Scott a mio avviso onesta, senza impennate, ma buona. Forse mi attendevo di più dalle scene di battaglia, ma quelle sono merce inflazionata: dopo Peter Jackson secondo me sarà difficile per qualche anno riproporre delle sequenze corali così intense, calate in un contesto così emozionante (per quanto l’“Alexander” di Oliver Stone a mio avviso non sfigurasse affatto con la sua superba battaglia di Gaugamela).

Si può forse sorvolare su qualche dettaglio improbabile del film:
Spoiler:
Balian, interpretato da Orlando Bloom nella finzione cinematografica è il figlio illegittimo di un nobile che, poco prima di morire, lo riconosce come figlio proprio, traendolo dall’umile condizione di fabbro in cui viveva, e conducendolo con sé in Terrasanta, dove possiede un feudo. Bloom, che fino a quel momento aveva visto le spade probabilmente solo sopra l’incudine (ai popolani era vietato farne uso), dopo un quarto d’ora di ripetizioni di scherma col padre diventa una specie di D'Artagnan dell’epoca. Poi, caduto ogni baluardo militare a difesa di Gerusalemme, si inventa stratega astutissimo e raffinato, riuscendo a tenere in scacco l’esercito di Saladino. Viene da chiedersi: e tutte queste cose, quando le ha imparate?
Ma la cosa che a mio avviso convince di meno del film è che è troppo scopertamente un film realizzato nei nostri tempi: il politically correct dilaga ovunque senza confini. Nel film non c’è uno straccio di momento di violenza; Orlando Bloom è senza macchia e senza paura: pare quasi Lancillotto, senza neppure tradire Artù,
Spoiler:
anzi no: anche lui piazza un bel paio di corna al marito di turno ma naturalmente questi è cattivissimo, tratta male la moglie ed è un folle esaltato che tenta di uccidere Bloom almeno un paio di volte.
Non muore nessuno, o meglio: muore un sacco di gente, ma tutta ripresa da lontano, senza volto, senza sangue. Signori, queste sono le crociate, non una gita aziendale. Oppure quelli che muoiono sono così ricoperti di fango o di terra da sembrare gli orchi del Signore degli Anelli (e quindi cattivissimi, e ben gli sta!). Gli unici cattivi effettivi del film sono didascalici fino al ridicolo: due pazzi esaltati che vogliono la guerra unicamente perché convinti che Dio li sosterrà nello scontro con gli infedeli musulmani.
Mi è venuta voglia di alzarmi dalla poltrona quando, ad un certo punto, uno di loro pronuncia una battuta del tipo: “Eh, sì: sono proprio cattivo, ma qualcuno deve pur esserlo”. Ridley Scott ha così paura di uscire dal seminato che si premura evidenziare il suo credo anche attraverso un canale metatestuale! Mi sembra sinceramente eccessivo.

L’assunto del film è che cristiani e musulmani possono convivere tranquillamente, basta che si rispettino, e bla bla, il che in sé - soprattutto in questi tempi inquieti - è apprezzabile. Apprezzabile il messaggio, ma pessimo lo strumento con cui lo si porge: il film è un colossale falso storico. Di vero c’è soltanto il fatto che Saladino – il feroce Saladino - quando prese Gerusalemme nel 1187 non torse un capello ai cristiani ivi residenti, senza quindi rendere la pariglia a quanto avevano fatto i crociati quasi cent’anni prima.
Ma tutto il resto è improbabile: improbabili i discorsi in cui si filosofeggia sulla “tolleranza” (nel XII secolo?! ma andiamo!), improbabile Baliano, feudatario “democratico” , umile e comprensivo coi suoi sottoposti di qualsiasi colore e religione, improbabili i templari, rappresentati come una congrega di pazzi esaltati assetati di sangue.

Spero che si comprenda che la mia non è pignoleria sul dettaglio storico: è una questione più macroscopica. I film storici di questo genere veicolano un messaggio falso e pericoloso. Il presupposto di partenza di un film di questo genere è il patto con lo spettatore: il regista dichiara di aver ricostruito il passato con scrupolo, di aver compiuto uno scrupoloso lavoro di documentazione ed informazione (basta leggere le interviste) e lo porge allo spettatore che, spesso ignaro dei dettagli storici, lo fruisce come “Verità”.
Così, applicando il modo di pensare occidentale del XXI secolo, fanno credere al fruitore che in altri luoghi e in altre epoche la gente pensasse e parlasse come facciamo noi, nella nostra cultura e nella nostra epoca.
Così facendo si disimpara non solo ad accettare la diversità, ma addirittura a concepirla.
Poi noi "occidentali" finiamo con l'“esportare” il nostro modello culturale “civile” a persone alle quali non abbiamo chiesto come la pensino, se lo vogliano, e nessuno (o pochi) tra noi si stupisce del fatto che gli altri non l'accettino supinamente.
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spaced jazz
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Re: Le crociate - Kingdom of Heaven

Messaggio da spaced jazz »

E' un film che non avevo visto al cinema, ma di cui ho recuperato il dvd (in una pregevole edizione doppio disco).
Ridley Scott è un regista che apprezzo, non fosse altro che per aver diretto film per i quali stravedo come Alien e Blade Runner.

Ebbene, a me questo film è piaciuto abbastanza.

Attenzione: la decisa critica di Heim la trovo assolutamente lucida e precisa (anche se non concordo su un paio di punti), ma il fatto è che io questi film li considero delle "avventure" immerse in un contesto pseudo-storico, quasi dei "what if..." assoggettati a necessità di sceneggiatura e spettacolo. Del resto sembrerebbe evidente che lo stesso Scott è conscio di questo, perlomeno nelle tracce di commento che ammettono un realtà storica dei personaggi rappresentati certo diversa, come nel caso di Sibylla o re Baldovino IV...
Lo stesso titolo Kingdom of Heaven mi sembra voglia avere una portata meno da "analisi storica" del più roboante e italico Le crociate.
Quindi, visto con questa ottica, non mi ha deluso: mi aspettavo un "gladiatore" trasferito in medio oriente, e questo ho trovato, anzi di meglio anche perchè il film con Crowe lo trovo più retorico e inverosimile.

La storia di KoH è improbabile, piena di coincidenze, cliché e fantasiosi eventi (dal naufragio all'incontro con Riccardo Cuor di Leone, dalle improvvise e geniali capacità di Baliano allo scavo di pozzi con tanto di barchetta) ben descritti nell'intervento precedente, ma asseconda uno spettacolo che svolge bene il suo lavoro "action" specie per le riuscitissime scenografie e il buon ritmo e realizzazione tecnico/artistica.
I contenuti li ho trovati meno scontati dell'ipotizzabile: se la dichiarazione di affidarsi alla ragione e alla tolleranza rispetto all'odio e all'egoismo culturale ha un sapore giustamente definito "politically correct", il duro attacco alla religione e ai suoi dogmi è comunque piuttosto sorprendente in un film di tale provenienza, anche se con eccessi che indeboliscono il messaggio.
Interessante il "tutto e niente": si combatte per dei simboli quando la ragionevolezza lo considererebbe inutile.
Non concordo poi molto sulla mancanza di impatto emotivo, mi pare che ce ne sia. Anche sorvolando su impiccagioni e duelli, le scene che colpiscono ritengo siano quelle in cui vediamo gli "effetti", come quella alla breccia delle mura di Gerusalemme, cumuli umani che ben riflettono la follia della violenza.

Molto belle le musiche, devo dire, azzeccate per l'ambientazione (ed anche molto bella Eva Green... 8) )
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Messaggio da Buta »

io l ho trovato un film abbastanza modesto.....gli unici pregi sono le caratterzzazioni del principe gerusalemme e l interpretazione di liam neason,,,per il resto abbastanza discutibile il tutto...con i templari solamente accennati e un taglio troppo americano alla storia...ma quando impareranno a non americanizzare tutto?

se devono fare intrattenimento ci sono miliardi di cose da fare ...le crociate un occasione sprecata per fare buon cinema..
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jobi1
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Messaggio da jobi1 »

si parla di uscita nel prossimo anno di una versione dc con 45 minuti in più. a me è piaciuto il film, ma non so come possa diventare (se migliore o peggiore)
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Messaggio da yutasuta »

jobi1 ha scritto: ma non so come possa diventare (se migliore o peggiore)
dovrebbero aumentare le parti "zuccherose" e quelle che approfondiscono la psicologia dei personaggi, mentre le scene di guerra resteranno praticamente intonse...
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Hols
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Messaggio da Hols »

Ah, Scott, come sei invecchiato male!
Veramente una delusione. Ho trovato più credibile l'assedio di Minas Tirith.

E, scusa, Heimdall, ma Bloom è l'inespressività fatta persona: non l'ho trovato intenso e meno che meno credibile.
Uno dei pochi attori che sembra nato per NON fare il protagonista.
Molto più incisivo Lyan Neeson in 5 minuti che il suddetto in 2 ore di film.

Sono quasi d'accordo sulla ricostruzione storica: la figura di Baliano, del Saladino, l'assedio di Gerusalemme, la cacciata dei crociati: restando alla nuda cronaca, i fatti si sono svolti secondo l'ordine riportato nel film.
Ma come tu ben dici, sono stati stravolti a tal punto da perdere ogni aderenza con realtà. Ripeto, molto più credibile la guerra tra Elfi e Orchi.

Ah, Scott, come sei invecchiato male!
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Messaggio da naushika »

Scott forse non aveva intenzione di farne una ricostruzione storica esatta ma una specie di leggenda ispirandosi ai bellissimi dipinti di Dorè... la scena di re Baldovino con dietro tutto il suo esercito che cerca di ammansire gli arabi furiosi è degna di un racconto epico di sapore ottocentesco-romantico :wink:
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Heimdall
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Messaggio da Heimdall »

Hols ha scritto:[...]E, scusa, Heimdall, ma Bloom è l'inespressività fatta persona: non l'ho trovato intenso e meno che meno credibile.
Uno dei pochi attori che sembra nato per NON fare il protagonista. [...]
Be' certo: nessuna offesa! :D Credo che in questo caso sia una semplice questione di gusti. Nel complesso a me Bloom non dispiace, anche se adesso - è il divo "cool" del momento - ce lo stanno propinando in tutte le salse, cosa che contribuisce ad accrescere l'insofferenza verso il personaggio. Pur non avendo chiaramente la levatura dei più grandi, penso che abbia una discreta base e notevoli margini di crescita, soprattutto se non continuerà a buttarsi via in sciocchezze modaiole (qualcuno ha detto: "Elizabethtown"?).

Per il resto, ringrazio Spaced per l'attenta lettura e chiosa del mio post. :D Mi permetto di aggiungere una postilla sulla verosimiglianza storica: "Gladiator" era un film che nasceva davvero senza nessuna pretesa di aderenza alla realtà storica, giungendo fino a far morire l'imperatore Commodo con sedici anni di anticipo e in maniera radicalmente diversa (fu ucciso da una congiura di pretoriani e non in un duello nel Colosseo). Infatti non mi sono neppure posto il problema, e mi sono goduto il film come una divertente favola fantasy. Nel complesso, poi, la pellicola non aveva nessuna richiamo al tempo presente, se non un generico elogio della lotta per la libertà.
"Le crociate" - o, giustamente, meglio: "Kingdom of heaven" - invece, a mio avviso, questa pretesa ce l'ha: il richiamo al contrasto tra islam e cristianesimo è un argomento di troppo scottante attualità per rubricare il film come una mera opera di fantasia. Volente o nolente, allo spettatore medio - soprattutto americano - il concetto passa. E, come scrivevo, una delle possibili letture subliminali è quella che appiattisce luoghi, tempi e pensieri diversi all'uniforme pensiero unico di oggi.
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