Altro manga di Yukinobu Hoshino: ecco Star Dust Memories, stavolta edito dalla gattoniana J-Pop (anzi Sensei, a che servono tutte queste sottomarche: boh!).
Come il titolo suggerisce, è un fumetto di fantascienza, genere "specialistico" dell'autore. E come suo solito, è sci-fi classica ma anche e soprattutto con indirizzo "filosofico", tesa ad indagare l'uomo e la sua natura quando posto a confronto con l'immensità dello spazio.
Star Dust Memories ha la stessa struttura degli altri volumi già visti in Italia, ovvero è una raccolta di storie brevi.
In realtà possiamo suddividerlo in due parti. La prima vede 6 storie accomunate dal tema, che è quello che dà il titolo all'opera: i "ricordi" di pianeti lontani e delle vicende degli uomini che li stanno esplorando o che comunque ne hanno avuto a che fare.
Hoshino dà fondo al pozzo delle idee -- perchè la soluzione della spedizione di ricerca/pianeta ignoto ha oggettivamente già vasta bibliografia -- con un paio di soggetti piuttosto imprevedibili, ma in generale siamo nella media (comunque ottima) delle sue produzioni.
La seconda parte del volume vede invece storie slegate o estemporanee, una vera e propria raccolta di one-shots. Ci sono infatti sia racconti dallo stesso stile di quelli del corpo principale citati precedentemente, sia altri più sperimentali, si passa da una galleria di illustrazioni surreali ad una parodia dei supereroi spaziali da comic americano anni '60 (è uguale pure lo stile).
In due parole, insomma, Star Dust Memories è un volume variegato, che ripropone la poetica spazial-umanistica hoshiniana con un risultato discretamente interessante nella globalità ma altalenante nelle singole storie, e comunque che inventa poco o nulla rispetto a 2001N & sequel.
Ma è una sci-fi come oggi se ne vede poca, e opere come questa riconciliano col genere specie dopo aver visto brutture come Moonlight Mile e Abara.
Graficamente di ottimo livello come risaputo, l'autore è un maestro nel ricreare su carta il cosmo sconfinato.
Bella l'edizione, anche se è da criticare decisamente l'assenza delle date di prima pubblicazione su rivista delle singole storie, per inquadrare meglio l'epoca a cui risalgono.
Mi spiace ripetere il già "scritto", spero non me ne vogliano i moderatori, ma queste "rubriche" di Spaced sono di una utlità estrema! Ad esempio questa pubblicazione mi era assolutamente sfuggita! Rimedio oggi, ma prima permettetemi di nuovo di ringraziare jazz per il tempo che perde per farci più ricchi (di belle cose) e un poco più poveri (di portafogli), sicuramente più felici!