Ehm, premetto che le mie conoscenze in ambito filosofico si sono un po' "arrugginite" ... Comunque, la scena che mi portò alla mente questi concetti fu quella in cui Morpheus parla a Neo del significato della parola "reale", e dice in particolare una cosa come "tu, quando tocchi un oggetto, in realtà non senti altro che una serie di stimoli elettrici che giungono al tuo sistema nervoso" (all'incirca). Da qui mi è venuto spontaneo pensare a Kant e al noumeno, l'immagine che la ragione ha del fenomeno e di cui l'uomo deve "accontentarsi", non potendo raggiungere l'essenza inconoscibile della "cosa in sè". E poi ho ovviamente pensato al solipsismo, nel senso in cui il mondo esterno a noi risulta essere semplicemente un mondo di sole idee e fenomeni creati dalla nostra coscienza.
Ma i registi hanno mai spiegato ufficialmente quali sono stati realmente i loro riferimenti filosofici? Non ho mai approfondito molto sul "making of" di Matrix...
[edit: non me n'ero accorto prima, questa affermazione di Soulchild risponde già alla mia domanda ...]
Soulchild ha scritto:Insomma, in un percorso di ricostruzione della genesi della trilogia-Matrix, ritengo che lo pseudoriferimento a Platone, se esiste, è di natura accidentale e non sostanziale e che tra i fratelli Wachowski e "Platone" vada posto un anello culturale intermedio, al quale i due avranno evidentemente attinto per la loro ispirazione
P. S. In realtà quella scena mi ha fatto venire in mente anche un'altra cosa, che con la filosofia non c'entra niente... E' il fatto che, anche nella nostra realtà, il concetto di "contatto" tra due oggetti non esiste. So che è una cosa che più o meno tutti i professori di fisica insegnano a scuola, ma vorrei parlarne brevemente lo stesso, perché è un'idea che continua ad affascinarmi...
Gli atomi verso l'esterno si presentano tutti come campi elettrici negativi, fra i quali si esercita una forza di repulsione crescente via via che diminuisce la distanza. Ne segue che se noi "tocchiamo" qualcosa, quello che succede è semplicemente questo: l'energia cinetica della massa in movimento (ad es. la massa della nostra mano) si somma all'energia posseduta dagli atomi producendo una intensificazione dei campi elettromagnetici che circondano gli stessi atomi: le sensazioni che dunque noi crediamo di sentire sulla nostra pelle sono solo una conseguenza della variazione di tali campi, ma mai e poi mai potrà esserci un contatto fra gli atomi dei due oggetti...
[edit: Ok, oggi, dopo aver riletto il tutto, non sono più tanto sicuro... Non so più se tutta questa roba la ho effettivamente pensata guardando Matrix oppure un altro film... Che confusione, scusatemi...]