Punta al top, Gunbuster!

Discussioni su gli autori e anime/cartoni non-Ghibli

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usako
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Messaggio da usako »

Shito ha scritto:
usako ha scritto:
Shito ha scritto: Del resto, è nota la passione di Anno stesso per Seeramun, quindi... ;)
Oggi non ne azzecco una... :? :lol: :wink:

Gentilmente ricorderesti quale la sua prediletta...??
Una "inner" o una "outer" senshi... ??
Onestamente non ricordo... mi pare proprio Moon, e poi Mercury e Saturn.
Domo...domo arigato gozaimasu

:prostrare:
Tsuki no hikari ha ai no message...
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sauron1317
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Messaggio da sauron1317 »

Discorro di GunBuster 1.

Sì, parla di relatività del tempo. Da lì inizia a considerate la brevità della vita umana per come la conosciamo noi se paragonata a fenomeni vedi geologici vedi galattici.

La relatività del tempo, tale differenza, si va sempre più ampliando applicata alla vita dei personaggi. Nel penultimo episodio alcuni minuti diventano 6 mesi terrestri. Nell'ultimo episodio un attimo al centro della galassia diventa 12.000 anni terresti.

Nello scorrere del tempo troviamo i fondamentali avvenimenti della vita: la maternità, l'amore, la malattia, la morte, il ricordo, l'amicizia. Trattati con esemplare astuzia registica, ma con scarsa profondità esegetica.

Ebbene personalmente mi sento di riconoscere tutto ciò a GunBuster. E ci metto in questa televendita di opinioni anche un buon voto al Mecha Design e alla puntualità innovativa di applicazioni tecnologiche futuristiche.

Ma è su ben più grossolani errori che Gun Buster scade con precipitosa velocità. Punti che, premetto, non vanno nemmeno a ledere ciò che mi sono sentito di riconoscergli, ma che fanno sì mettere in dubbio sulla qualità di ricerca scientifica che si è svolta antecedentemente.

Fanta-Scienza, non è come molti pensano la scienza della Fanta, proprietà Coca-Cola. Sebbene il marchio venga citato in Gun-Buster in una scena coi distributori auomatici, la Fantascienza è un genere che ha avuto divine applicazioni nei più disparati campi.

Ma esso parte da un preciso principio: dettiamo le evoluzioni della Scienza secondo la nostra Fantasia. Sì, ma non sbizzarrendo la nostra immaginazione senza attenerci a quella che è stata la storia della scienza.

Proprio in questo Gun Buster pecca: esagerando.

Parto dai più effimeri particolari, quelli insomma che davvero mi hanno fatto sorridere e effettuare un replay della scenza masturbando il mio senso del comico.

Esemplifico:

Ultimo episodio: una funivia che collega la terra al GunBuster3, se non sbaglio, che sarà distante all'incirca come la Luna dalla Terra. Mi chiedo: in che materiale possono essere fatti quei cavi? Un cavo, per quel poco che ne so, raggiunge una certa lunghezza massima dipendentemente alla resistenza e alla elasticità del materiale con cui è costruito. Mica si possono appendere cavi di lunghezza infinita fatti di acciaio ed immaginare che regano alla curvatura del loro stesso peso. Ma anche se avessero scoperto un materiale tanto speciale, chi sarebbe stato quell'ingegnere pazzoide che sceglie di realizzarci una funivia con tutti i problemi che comporta, anzichè istituire convogli di piccole navicelle?

Numero di episodio che non ricordo. Si riesce ad intravvedere alle spalle del comandante della Exelion un supporto di memorizzazione: nastri magnetici. Qualcuno proverebbe ad obbiettarmi che i mezzi di memorizzazione adottati in quell'epoca erano appunto i nastri magnetici, e che quindi difficile era immaginarsene altri. No, signori miei. Si guardino i primissimi episodi di Star Trek. Quelle che si inserivano nei calcolatori dell'astronave non erano forse le moderne schede di memoria che hanno sostituito i floppy disk? Soprendente, vero? Il team dei realizzatori di GunBuster non poteva sforzarsi di chiedersi come una astronave che viaggia alla velocità della luce possa lavorare con un così basso tempo di reperibilità dei dati (seek.time) ?

Ma andiamo oltre e vediamo le profonde lacerazioni di GunBuster in tutta la loro potenza.

Ecco. La Fanta Scienza si dovrebbe occupare anzitutto di previsioni sulla Scienza. Termine abissalmente diverso da Tecnologia. Eppure apprezzo ben volentiere i letteramenti tecnologici se sensati.

Vediamo in GunBuster come Tecnologia e Scienza sono state trattate.

Della prima ne ho già parlato alle voci: Mecha-Design, Funivia, Nastri Magnetici. Ovvero complimenti all'illustratore, 3 meno a chi si è adoprato nella ricerca tecnologica sparandole assai alte.

Della seconda.

Riguardo la Fisica.

Exelion: Astronave in grado di fare il salto nel Warp.
Millenium Falcon: Astronave in grado di fare il salto nell'IperSpazio.

Sì, non risparmio nessuno nella mia invettiva. Nemmeno Harlock S2. Soprattutto Star Trek.

E' il grande difetto della fantascienza interplanetaria. Si scoprono gli anni luce che ci separano dagli altri pianeti, sono davvero tanti. Anche se viaggiassimo alla vel della luce resterebbero molti, allora spariamola più grossa, viaggiamo a velocità superiori a quella della luce. Rimando ad una famosa scena di Space Ball, per dire che i visionari finiscono col Casco fracassato.

Quindi la condizione necessaria ma non sufficiente per fare della fantascienza cosmica è quella di postulare che l'uomo sia riuscito a viaggiare alle velocità che vuole, colmando il divario temporale. Gun-Buster ci ricorda che così facendo si deforma il tempo.

Scusate, vi faccio tornare sulla terra. Era il 1916, si univa natura corpuscolare ed ondulatoria nell'elettromagnetismo ed ecco che nasceva la fisica quantistica. Nessuno ci credeva. Ancora tutti attaccati a Michelson ed al suo vento d'etere. Nel 1919 con l'eclissi di quell'anno, tutti credettero alla relatività ristretta e ecco il boom.

Bene. Per spiegare studi sulla velocità della luce e sulla deformazione del tempo, Einstein creò una favola a scopo divulgativo che volle sempre sottineare come tale. Quella che tutti conosciamo da studi scolastici dei fratelli Pieveloce e Tartarugo.

Ebbene, rimanga essa una favola. Nessuno ha mai preteso di fare esperimenti di relaticità su oggetti con massa. La massa per come la intendeva newton è inerzialmente contradditoria con la natura corpuscolare dell'onda elettromagnetica: dico bene MaxArt ? Anche negli
esperimenti aventi maggiore diculgazione l'esistenza della relatività inerzialmente ristretta la si è sempre provata tramite lo studio della luce stessa. Non di navicelle che viaggiano alla velocità della luce.

Ora invece dimentichiamo la minima serietà scientifica e prendiamoci una rivista scritta da giornalisti che di scienza ne sanno quanto il mio falegnamo: Focus. Dopo le metropoli su Europa cosa troviamo? Leggiamo che viaggiare alla velocità della luce corrisponde al teletrasporto. Potrei con l'immaginazione anche essere in accordo. Ma chi o cosa minimamente ci dice che dopo aver smaterializzato un corpo a livelli subatomici per farlo viaggiare a guisa di onda elettromagnetica ce lo possiamo ricomporre tale e quale a prima. E chi ci dice che così facendo la vita si conserverebbe. Ancora Space Ball qui ci aiuta, con il comandante Scrocco che viene teletrasportato male con il posteriore davanti.

Anche GunBuster soffre di questo grande male della fantascienza cosmica. Per tal motivo preferisco infinitamente un saggio Blade Runner, Ghost in the Shell o perchè non citare NGE. O in generale in Cyber Punk, che non si esalta troppo con il viaggio sulla luna degli anni sesanta.

Riguardo l'Astronomia.

Altro grande male della Fantascienza. E qui me la dovrei prendere più con Harlock che con GunBuster.

I pianeti del nostro sistema li abbiamo solo fotografati, tranne Marte e Giove dove qualcosina ci abbiamo mandato. Quelli degli altri sistemi manco ce li possiamo vedere in una bella 1024x768. Indi abbassiamo pure la cresta su come possano minimamente essere. Tipo Harlock che quando avvista un pianeta vi ci atterra tranquillamente.

Ma tornando al nostro GB la semplice domanda che mi sovviene sarebbe.
Come è possibile, nell'ultimo episodio, far esplodere tutto il sistema solare lasciando la terra solo con qualche graffio? E nell'ultimo episodio come è possibile fare lo stesso discorso con la galassia intera?

Forse c'è qui qualcosa che mi sfugge?

Riguardo l'Antropologia.

Sostanzialmente GB afferma. Fra 12000 anni saremo ancora qui sulla terra. Come saremo e come vivremo? Ebbene si ferma, a mio avviso per una Incapacità di raccontare la fantascienza, per non cadere in altri simili esuberanti errori.

Perdonate l'instrusione, dannatemi la noia.
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Shito
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Messaggio da Shito »

Un post bello e brutto, Sauron.

A tratti sembri avere afferrato tutto, a tratti nulla.

Sei anche presuntuoso.

Voglio dire: ciò che è sconosciuto è anche inimmaginabile, per definizione. La fantasia non crea nulla, poiché essa non può che ricombinare immagini e percezione sedimentate nella nostra memoria tramite i nostri sensi. Per citare un nostrano cantante: se non esistessero i pesci, riusciresti a immaginarli? Di fatto, può esistere tutto ciò che noi NON riusciamo a immaginare.

Ciò detto, scienza e fantascienza.

A ben vedere, è solo presunzione credere che possa essistere un criterio di 'logica verosimiglianza' dello sconosciuto basato sul conosciuto. Questo in effetti non ha senso. La nostra scienza non è che un modello, un modello non della realtà ma della nostra mera percezione. In primis non ha alcuna reale pretesa di conoscienza ontologica. Non possiamo essere certi né dell'esistenza né della non-esistenza di nulla, ovvero di tutto. In questo, la fantascienza umana, come la fantasia umana, non è che un semplice esercizio immaginifico.

D'altro canto, per citare un antico narratore:

"Quello che un uomo è in grado di immaginare, altri uomini saranno in grado di raggiungere".

Che poi è una sostanzializzazione di quanto detto prima. Se già lo puoi immaginare, tutto sommato è così vicino alla 'presunta realtà' del nostro fenomenologico da essere certamente raggiungibile.

La scienza è una beffa, di fatto.

In ogni epoca ogni modello ha avuto pari pretese di esaustività, per essere parimenti poi sconfessato a posteriori dal nuovo e più presumibilmente accurato modello.

Non c'è nessuna legge scientifica. C'è solo la statistica dell'osservazione fenomenologica che a posteriori sedimenta in un modello approssimato dell'apparente.

Ciò detto, GunBuster esagera.

E grazie a dio.

Con l'esaltazione e l'entusiasmo della gioventù (leggasi: di otaku), GunBuster parodizza se stesso e la scienza, e lo fa addentrandosi in teorie fantascienfiche in modi che divengono grotteschi.

Perché possiamo avere Homing Laser con curvatura della luce (se si ha un centro di gravità sufficientemente forte si può fare, no?), ma lo scudo di GunBuster è a tutti gli effetti un mantello.

Perché parliamo di motori ad annichialazione materia-antimateria tramite due baby-blackhole che gravitano l'uno intorno all'altro nella riduzione del loro raggio ScwartzSchultz, ma poi tanto si tratta delle mille gru in origami della tradizione giapponese.

Perché è tutto questo, GunBuster. E' il grottesco della scienza bruta OLTRE il parodico. E' la realtà che diventa parodica senza neppure vestirsi da parodistica, capisci?

Per la cronaca, la teoria di funivie a collegamento di stazioni orbitanti geostazionarie era reale, non so se lo sia ancora.

Fare le pulci alla patascienza di GunBuster è doppiamente insensato.

Non so se hai mai tradotto le 'lezioni di scienza' in coda agli episodi, quelle che con Dynit non ci fecero includere nell'edizione italiana, ma ti prego di continuare a pensare che il vero 'peso' di GunBuster è nella relatività del tempo di una vita e dei suoi momenti, nella crescita di Kimiko affianco alla non crescita di Noriko (metafora del dramma dell'Otakuzoku? Del resto Noriko ha in stanza il poster di Ai Oboeteimasuka, eh!), dell'amore e della morte, del limite della civiltà umana (un kana scritto al contrario in 'okaerinasai'), di Jung e di Freud, e ancora nell'eterna dicotomia tra 'talento/genio' e 'impegno/sforzo' (tensai e doryoku), cose così.

Altrimenti si legge il giovanile capolavoro di Mary Shelley e invece che soffermarsi sulla differenza tra l'infatuazione giovanile del dottore per una 'scienza mistica' come l'alchimia e la 'disillusione' della 'scienza bruta', invece di pensare alle questioni etico-morali di una vita creata in laboratorio (santo Tezuka, quanto eri in anticipo, Mary), invece di pensare al concetto di 'creazione', sempre umano per una donna (Mary) e prometeico per un uomo (Frankestein), o ancora al valore dell'educazione nel sedimentarsi dei valori ultimi di individuo e società, si pensa solo che...

...beh, sì, certo che Frankestein è proprio un mostro, eh!
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Markl
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Messaggio da Markl »

Shito ha scritto:...
La scienza è una beffa, di fatto.
...
Con l'esaltazione e l'entusiasmo della gioventù (leggasi: di otaku), GunBuster parodizza se stesso e la scienza, e lo fa addentrandosi in teorie fantascienfiche in modi che divengono grotteschi.
...
E'il grottesco della scienza bruta OLTRE il parodico
...
Fare le pulci alla patascienza di GunBuster è doppiamente insensato...
Shito, quoto, concordo e ringrazio: hai evidenziato particolari che restavano poco osservabili altrimenti, e reso il senso fine di GunBuster con parole a dir poco semplici.

:wink:
Shito ha scritto:Non c'è nessuna legge scientifica. C'è solo la statistica dell'osservazione fenomenologica che a posteriori sedimenta in un modello approssimato dell'apparente.
Sai che questa conclusione è stata osservata da una 'cricca' composta dal Dalai Lama assieme a 3-4 tra i più noti fisici attuali, in un incontro di natura filosofica sul fine ultimo della scienza? Anzi a pensarci bene deve essere proprio una osservazione che ogni genere di scienziato deve considerare mentre svolge il proprio lavoro, anche di ricerca... e non è poco.
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Messaggio da Shito »

Markl ha scritto:
Shito ha scritto:Non c'è nessuna legge scientifica. C'è solo la statistica dell'osservazione fenomenologica che a posteriori sedimenta in un modello approssimato dell'apparente.
Sai che questa conclusione è stata osservata da una 'cricca' composta dal Dalai Lama assieme a 3-4 tra i più noti fisici attuali, in un incontro di natura filosofica sul fine ultimo della scienza? Anzi a pensarci bene deve essere proprio una osservazione che ogni genere di scienziato deve considerare mentre svolge il proprio lavoro, anche di ricerca... e non è poco.
Beh, complimenti, sei i più noti fisici attuali devono fare gruppo col Dalai Lama per convenire a ciò cui 'mister nessuno aka Shito' perveniva al liceo, beh... siamo messi bene... :roll:
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Messaggio da Markl »

Shito ha scritto:Beh, complimenti, sei i più noti fisici attuali devono fare gruppo col Dalai Lama per convenire a ciò cui 'mister nessuno aka Shito' perveniva al liceo, beh... siamo messi bene... :roll:
MA LOL !!

Che dire, complimenti a te.

Citazione.

P.s.- correggo: alcuni noti fisici attuali, di cui un italiano (Artur Zajonc)
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sauron1317
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Messaggio da sauron1317 »

La mia non penso sia presunzione, arte che non m'appartiene, ma una più grave forma di deficienza espressiva.
Shito ha scritto:La nostra scienza non è che un modello, un modello non della realtà ma della nostra mera percezione.
Infatti. La scienza è comunque un modello. Ed essendo tale si puo' facilmente valutare quanto la fantascienza, creando un altro modello, si distanzi da questa.
Shito ha scritto:La scienza è una beffa, di fatto.
In ogni epoca ogni modello ha avuto pari pretese di esaustività, per essere parimenti poi sconfessato a posteriori dal nuovo e più presumibilmente accurato modello.
Certo, puntuale citazione storica.
Shito ha scritto:Non c'è nessuna legge scientifica. C'è solo la statistica dell'osservazione fenomenologica che a posteriori sedimenta in un modello approssimato dell'apparente.
Sì. Per questo motivo non c'è da esaltarsi troppo in deliri di onnipotenza scientifica. Poichè la scienza mai potrà rivelare la Verità.
Ma tornando al concetto di modello, resta innegabile che quel modello, per quanto approssimato sia, ci fa davvero molto comodo. Per la vita quotidiana e per il dominio che abbiamo su questo pianeta.
E non solo. Il modello scientifico, con il suo manto tecnologico, ha portato l'uomo anche a significative modifiche sociali. Oggi, grazie a lui, possiamo affermare che se ci riorganizzassimo da capo ogni uomo dei più dei 6 miliardi che abitano sulla terra potrebbe consumare come 5 abitanti medi degli Usa.
Dunque ammettiamo la natura approssimata e temporanea del modello. Ma non sottovalutiamone le potenzialità.
Shito ha scritto:GunBuster parodizza se stesso e la scienza, e lo fa addentrandosi in teorie fantascienfiche in modi che divengono grotteschi.
Sì, in questa chiave posso ampliamente condividere.
Shito ha scritto:Fare le pulci alla patascienza di GunBuster è doppiamente insensato.
No, un senso lo ha. Semai è fuori luogo, inopportuno e soprattutto non è costruttivo. Ma non è privo di senso.

Già, perchè davvero ti ringrazio di avermi ricordarto quale fosse la fondamentale linea da seguire nella lettura dell'anime.

Però il senso che vorrei dare alla mia critica è quello di rivolgerla più alla fantascienza in generale che a GunBuster in particolare. E consiglio una chiave di lettura forzatamente estetica a riguardo.
Ecco, aborro la fantascienza che esagera senza un motivo (ora escludo GunBuster), o meglio, per il semplice motivo futile dell'intrattenimento, ovvero del sollazzo fine a se stesso.

E, francamente, non trovo quel genere di "cosa" artisticamente valida.
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Messaggio da Shito »

Il bello della fantascienza, Sauron, è che non è un contenuto, ma un contenitore.

Ben a torto si ritiene che la fantascienza sia un genere contenustico, come il giallo, la commedia romantica, etc.

Di fatto, si possono fare gialli di fantascienza, commedie romantiche di fantascienza, quel che si voglia.

La fantascienza è una suggestione estetica, che permette di raccontare l'umano staccandolo un pochino dal contingente. Come la favola. E' un canone stilistico, volendo, che permete l'archetipizzazione dei contenuti.

Avrà ora importanza se la creazione della creatura del dott. Frankestein non è (fanta)scientificamente accurata?

Ma cosa importa? Cosa ne sapeva Maria Scellina? Lei era solo una diciottenne intelligente, suggestionata nelle notti piovose di Villa Diodati dalle cronache sull'emergente galvanismo. Con l'elettricità ridaremo la vita ai morti, si millantava.

La sua fantascienza serviva a veicolare quelle suggestioni e riflessoni umane che citavo qualche post fa.

Quanto all'utilità del modello scientifico, infine, hai ragione.

Il modello scientifico è utile, solo utile.

Per questo ho sempre detto che gli scienziati sono i servi degli artisti. Loro (scienzia) cercando di creare un modello della natura (creazione divina?) creano ciò che gli altri (artisti) useranno per il loro comodo, ed eventualmente per la creazione di opere umane.

Dicevo ai tempi dell'università: "Ingegneri? Poco più che elettricisti. La vera cultura umana è semmai quella giuridica." Ed infatti il diritto, ancor più della matematica, essendo TOTALMENTE positivo è la più fenomentica, la pià umana delle dottrine.
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Messaggio da sauron1317 »

Shito ha scritto:Per questo ho sempre detto che gli scienziati sono i servi degli artisti. Loro (scienzia) cercando di creare un modello della natura (creazione divina?) creano ciò che gli altri (artisti) useranno per il loro comodo, ed eventualmente per la creazione di opere umane.
Non la ho proprio capita, la potresti spiegare meglio?
In che senso gli artisti usano le invenzioni degli scienziati per creare opere d'arte?
Shito ha scritto:Dicevo ai tempi dell'università: "Ingegneri? Poco più che elettricisti. La vera cultura umana è semmai quella giuridica." Ed infatti il diritto, ancor più della matematica, essendo TOTALMENTE positivo è la più fenomentica, la pià umana delle dottrine.
LOL per la battuta, che non corrisponde alla realtà, e che agli occhi di un futuro ingegnere (me) potrebbe persino suonare offensiva.
Un elettricista ha bisogno della pratica per essere bravo. Un ingegnere ha bisogno di studio. Che poi entrambi infine siano persone che applicano tecnologicamente principi scientifici, questo è vero. Solo che l'elettricista o il sistemista fra sempre lo stesso paio di operazioni per stendere un impianto. L'ingegnere usa un pochinino di ingegno nell'accodare tutti i transistor del pc con cui stai scrivendo, non trovi? Penso la differenza qualitativa abissale sia innegabile.

Per quanto riguarda la cultura umana hai ragione: è quella giuridica. Poichè per antonomasia l'uomo si identifica nella società. E la filosofia dei popoli è davvero il diritto. Positivo è il diritto nel senso che guarda nella natura dell'uomo: essere sociale. Poi ci sono la psicologia e la letteratura che guardano l'uomo dal suo interno. Anche quelle altrettanto apprezzabili.

Io ora faccio l'università e ti scrivo queste cose, apparentemente in aperto contrasto con la mia scelta. La virtù dell'apparenza ebbene sta nel fatto che penso che la laurea serva anzitutto per il lavoro e non per sè stessi. Un giusto compromesso tra il mio piacere e le mie possibilità lavorative lo trovai nella informatica. Farò sempre in tempo a leggere libri per il mio piacere quando sarà troppo tardi per l'accrescimento artistico, no? Ma questo, ripeto, è un percorso personale, a carattere utilitaristico.
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Messaggio da Shito »

sauron1317 ha scritto:
Shito ha scritto:Per questo ho sempre detto che gli scienziati sono i servi degli artisti. Loro (scienzia) cercando di creare un modello della natura (creazione divina?) creano ciò che gli altri (artisti) useranno per il loro comodo, ed eventualmente per la creazione di opere umane.
Non la ho proprio capita, la potresti spiegare meglio?
In che senso gli artisti usano le invenzioni degli scienziati per creare opere d'arte?
Semplice. Scenziati creano penne a sfera, computer, telefoni, case che non crollano, quant'altro. Io uso tutto questo, senza sentire ALCUN BISOGNO di addentrarmi in futili modelli utilitaristici, e semmai cerco di creare un po' di arte.

Un mondo in cui l'ingegneria soppianta di fatto l'architettura, tanto per intenderci, è un mondo in declino.
sauron1317 ha scritto:
Shito ha scritto:Dicevo ai tempi dell'università: "Ingegneri? Poco più che elettricisti. La vera cultura umana è semmai quella giuridica." Ed infatti il diritto, ancor più della matematica, essendo TOTALMENTE positivo è la più fenomentica, la pià umana delle dottrine.
LOL per la battuta, che non corrisponde alla realtà, e che agli occhi di un futuro ingegnere (me) potrebbe persino suonare offensiva.
Beh, come fratello di un bilaureato in ingegnerie, ti dico che intendeva esserlo. Io ho reale spregio delle materie scientifiche, della loro presunzione di verita (lol) e della chiusura mentale che ne deriva negli uomini.
sauron1317 ha scritto: Un elettricista ha bisogno della pratica per essere bravo. Un ingegnere ha bisogno di studio.
Ti rendo noto che 'pratica' (ovvero: apprendistato) è una forma di 'studio'. Che gli studi si possano compiere sui libri poco conta. Nel caso di scienziati o ingegneri o elettricisti, tali studi sono sempre finalizzati alla produzione di futili modelli fenomenologici utilitaristici.

In summa, gli scienziati tentano di ordinare la realtà presunta come esistente (creazione d'altri, al più dei nostri stessi sensi), gli artisti tentano di creare qualcosa di originale. Di fatto, la produzione artistica è l'unica cosa che possa avvicinare lo spirito umano a quello 'divino' (<-concetto astratto, che io uso nel senso di oltre-umano, grazie Federico).
sauron1317 ha scritto: Che poi entrambi infine siano persone che applicano tecnologicamente principi scientifici, questo è vero. Solo che l'elettricista o il sistemista fra sempre lo stesso paio di operazioni per stendere un impianto. L'ingegnere usa un pochinino di ingegno nell'accodare tutti i transistor del pc con cui stai scrivendo, non trovi? Penso la differenza qualitativa abissale sia innegabile.
No. E' solo una differenza quantitativa, di quantitatà di specificazione, non di qualità reale. Anche un elettricista deve studiare per fare un buon circuito in un'abitazione. Anche per avvitare una lampadina si deve studiare in che senso e come farlo. Che alcuni studi siano più semplici di altri, afferendo a nozioni più basilari di altre, è solo una mera differenza qualitativa.
sauron1317 ha scritto: Per quanto riguarda la cultura umana hai ragione: è quella giuridica. Poichè per antonomasia l'uomo si identifica nella società. E la filosofia dei popoli è davvero il diritto. Positivo è il diritto nel senso che guarda nella natura dell'uomo: essere sociale. Poi ci sono la psicologia e la letteratura che guardano l'uomo dal suo interno. Anche quelle altrettanto apprezzabili.
Da questa come da altre cose che scrivi è evidente come, a dispetto degli studi da te intrapresi, permane in te l'illuminazione dell'intelletto. A volte, io trovo, come nel caso di GunBuster, hai di rigurgiti di grettitudine scientifica (le memorie magnetiche a nastro, oh mio dio, mentre in Star Trek no, oh mio dio!), che denotano semmai un conflitto che si agita nel tuo animo. Forse hai sbagliato ramo di studi?

Questo era Shito come Lucy con la sua psicanalisi da 5cents.
sauron1317 ha scritto: Io ora faccio l'università e ti scrivo queste cose, apparentemente in aperto contrasto con la mia scelta.
Giuro che non avevo letto queste righe quando ti ho risposto le righe sopra. Sto leggendo e rispondendo in diretta. :)
sauron1317 ha scritto: La virtù dell'apparenza ebbene sta nel fatto che penso che la laurea serva anzitutto per il lavoro e non per sè stessi. Un giusto compromesso tra il mio piacere e le mie possibilità lavorative lo trovai nella informatica. Farò sempre in tempo a leggere libri per il mio piacere quando sarà troppo tardi per l'accrescimento artistico, no? Ma questo, ripeto, è un percorso personale, a carattere utilitaristico.
Queste sono cose sensate da persona giudiziosa e adulta. Il che, ancora una volta, contrasta però con la tua natura di otaku, di verme scavatore. Vedo ancora conflitto. L'otaku sceglie sempre l'alchimia, mai la chimica. Capisci cosa intendo? Che si possa fare di un lavoro una passione è una bugia, mio caro amico, a volte -e dico solo rare volte- si riesce semmai a fare di una passione un lavoro. Ma bisogna essere sfacciatamente fortunati. Per il resto, i tuoi argomenti mi sembrano qui disillussi quanto una giustificazione fondata su un ben ponderato autoinganno.
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Messaggio da sauron1317 »

Che in me si trovi un conflitto è innegabile.

Ma da ciò che hai scritto evinco delle tue sicurezze che però discendono da una troppo netta scissione.

Ecco, ripeto, non solo Pascal poteva definirsi uomo completo in tutte le discipline.

Il mondo in cui viviamo è davvero saturo di sovrastrutture. Quella della divisione abissale tra religione e scienza, per intenderci la scissione galileiana, ne è solo un vago esempio.

La società ci convince e ci impone che mai potremo essere uomini completi. Non intendo uomini che si occupano di tutto lo sciibile, ma che si occupano di campi al giorno d'oggi valutati opposti. Una persona che studia letteratura ed ingegneria ne sarebbe un buon esempio.

Invece non è possibile attuare questo praticamente. Per il fatto che scienza ed umanistica vengono considerati campi antitetici ed opposti. Cosa completamente errata.

Tu ti puoi occupare di arte perchè ci sono igegneri che ti hanno inventato tutti gli strumenti. Gli ingegneri possono inventare perchè ci sono intellettuali a mandare avanti la coscienza collettiva del mondo. Nulla gode di profonde scissioni.

Ebbene hanno giustificato con una immensa bugia il fatto che una persona non possa eccellere sia nell'ingegneria sia nelle lettere. Quale? Non si ha abbastanza tempo.

Giustificazione logica che si assume a priori, e non a posteriori, il dovere produttivo dell'individuo. Se io ingegnere devo lavorare 8 ore al giorno e quello che mi viene dato come stipendio è 1/10 del valore che produco, come posso dedicarmi alle arti? E viceversa accade per un intellettuale, tu, che ci adatti gli anime che vediamo.

In un sistema ove una persona è volente o nolente schiava del lavoro è impossibile divenire persone complete, che riescono ad unire umanistica e scienza.

Riguardo il tuo disprezzo della scienza, se ho ben inteso, è rivolto alla tracotanza di colore che ci lavorano. Condivido in parte, perchè io le persone più modeste che ho incontrato, più aperte alla discussione e a mettere in dubbio tutto ciò per cui avevano lavorato, sono state proprio degli scienziati. Rispettivamente il mio professore di Informatica A all'università di parma ed un professore di Astronomia dell'università di padova. Persone squisite, il primo ateo il secondo cattolico, che non hanno sdegnato a raccontare e concordare anche riguardo quello che ti sto scrivendo.

La scienza ha carattere puramente utilitaristico, è vero. Ma indipendentemte da questo serve. Come serve tutto quello per cui tu studi e tanto più serve il tuo contributo che stai dando all'arte. Ciò non toglie una semplice ammissione che con disinvolta coerenza ripeto: il diritto e la sociologia restano le discipline che più di tutte fanno comprendere cosa SIA l'uomo. Vero. Ma penso il mio discorso ora sia stato un'altro.

Concludo riportando un'ovvietà su me medesimo.

Io non accetto questa separazione delle discipline. Che si manifesta non solo nell'ambito teorico ma anche in quello pratico, obbligando l'uomo a scegliere per forza il bianco o il nero.

Ebbene io ho scelto il nero. Perchè questo mondo E' in declino. Perchè dalle schifose masse un ingegnere è stimato di più che un architetto o letterato. "Per il semplice fatto che qui bisogna progettare, non fantasticare inutilmente." Che orrenda menzonagna. Si guarda a produrre strumenti di consumo e non ad innalzare l'essere dell'uomo. Schifo. Siamo sacchi di carni da riempire e svuotare? Non v'è più limpida ammissione della decomposizione avanzata del tessuto sociale.

Ebbene io ho scelto il nero. Ma avrò sempre la tensione verso il bianco. Come avrei avuto la tensione verso il nero se avessi scelto il bianco.

Ebbene io ho scelto il nero. Perchè se la società mi vuole schiavo non voglio avere illusioni: voglio incatenare il mio sangue fino in fondo.

Ma poi, sarà tanto tarda a morire la speranza?
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Shito
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Messaggio da Shito »

E' un bel post, Sauron. Lo riassumo dicendo: l'organicismo disciplinare è sano. Il che è vero. Anche quello politico e statale è sano, del resto tu sai che io sono un Gentiliano.

Ma a parte questo, c'è da dire che la divisione dell branche umanistiche e scientifiche è molto malfatta, al giorno d'oggi.

Per esempio, si tende a considerare la logica una branca scientifica, il che è follia, sì che la logica è il fondamento del linguaggio innanzitutto, per non dire del campo del diritto.

Se pensi a me, io che sono francofilo e illuminista nell'animo, del resto capirai che per me l'arte non è la crassa opulenza del romantico, alla Catullo o alla sassone, ma qualcosa di più culturamelmente intenso. Per me l'arte più alta è chiaramente la filosofia.

Io credo che la divisione netta dell'interesse umano sia ancora quella Protagorea, poi rivendicata da Kant (tsé), di 'dentro l'uomo' o 'fuori dall'uomo'.

Fuori c'è quello che percepiamo, ovvero tramite le nostre percezioni creiamo la nostra immagine mentale di una realtà, di una natura nella quale siamo immersi, e che tentatiamo di modellizzare e comprendere a scopo utilitaristico (già che solo nel mondo dei fenomeni sincroni pare che ci sia dato di vivere).

Dentro c'è l'autopercezione, l'autocoscienza, e ciò che tra gli uomini queste cose creano di positivo (convenzionale), come morale, diritto, strutture sociali.

La filosofia essa stessa di divide in queste due branche: la prima è la (meta)fisica, la seconda è tutto il resto, che io chiarmo arte dell'uomo.

Dalla (meta)fisica evolve la tecnica e tutto ciò che poi è stato chiamato 'scienza'. Il metodo scienfitico è la pura e gretta applicazione di statistica d'osservazione al fenomenlogico, al puro scopo fenomenologico. Il metodo scientifico è dunque ciò che pretende (ridocolamente) di cambiare la metafisica in fisica, rimandando il meta- alla filosofia, come fossero branche diverse. Chiaramente questo è tutto un inganno semantico e ideologico.

Tutto il resto continua a produrre arte.

Ora chiaramente anche gli artisti filosofi avranno bisogno dei prodotti della tecnica (o scienza che dir si voglia).

Ma non è che questa reciproca necessità, se di certo riconosce dignità a entrambe le parti, le equipari a livello ontologico.

In un organismo c'è bisogno di mente, di cuore e di piedi. Ma non è che i piedi siano la stessa cosa della mente.

Per questo, io non anelo a quella sorta di completezza che tu vagheggi. Mi sento di aborrire la tecnica, che uso e sfrutto a mio piacimento, ma che non voglio certo perpetrare. Sono elitista e viziato. Io voglio il meglio, e non mi sento di dover dire che vorrei anche il peggio perché ho bisogno che altri se ne curino. Lascio piuttosto, ben felice, che a curarsene siano altri. Senza scrupolo morale alcuno.
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Messaggio da sauron1317 »

Un corpo senza stomaco non crea sangue.

Un cervello senza sangue non crea la mente.

E che vita quella di un uomo senza braccia e senza gambe.
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Messaggio da Shito »

Shito ha scritto:Ma non è che questa reciproca necessità, se di certo riconosce dignità a entrambe le parti, le equipari a livello ontologico.

In un organismo c'è bisogno di mente, di cuore e di piedi. Ma non è che i piedi siano la stessa cosa della mente.
L'organicismo è il corretto riconoscimento di dignità a tutte le parti, ma non di pari valore. Se così non fosse, l'organicismo stesso sarebbe abbattimento dell'anelito indivuale.
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Messaggio da Shinji71 »

Shito ha scritto: Fuori c'è quello che percepiamo, ovvero tramite le nostre percezioni creiamo la nostra immagine mentale di una realtà
questo mi riporta a n.g.e ed a certe meccaniche di comprensione dell'io da te magnificamente dotte
Shito ha scritto: Dentro c'è l'autopercezione, l'autocoscienza, e ciò che tra gli uomini queste cose creano di positivo (convenzionale), come morale, diritto, strutture sociali.
l'uomo è assodato è l'unica bestia con detta capacità(autocoscienza) invero ve n'è di molti che vivono allo stato di bestie avendo celato questo lato per beneplacido dell'animo
vivere si diceva è sofferenza e decidere di soffrire (moralmente e culturalmente) è innaturale nell'uomo moderno (odierno)
crescendo dallo stato di puro infante si inalza una barriera contro l'attacco all'animo (opportunismo) e di menzogna in menzogna ci si reputa nel giusto inconfutabile , anzi confutato dalla famosa massa che per natura verte verso il basso , creando icone da seguire per mero partito preso
mono no aware