Punta al top, Gunbuster!
Moderatore: Coordinatori
Allora scusami
A questo punto ammetti che De Palma ti sta sulle balle (anche se non ho capito la frecciatina nei suoi confronti,che diamine è sto Prestitò).
Comunque i doppiatori di Honneamise erano all'epoca tra i validi e quotati del settore,al limite ci si può lamentare dell'adattamento,ma il doppiaggio proprio no (anche perchè sinceramente Honneamise non è che richiedesse sforzi particolari).
A questo punto ammetti che De Palma ti sta sulle balle (anche se non ho capito la frecciatina nei suoi confronti,che diamine è sto Prestitò).
Comunque i doppiatori di Honneamise erano all'epoca tra i validi e quotati del settore,al limite ci si può lamentare dell'adattamento,ma il doppiaggio proprio no (anche perchè sinceramente Honneamise non è che richiedesse sforzi particolari).
De Palma mi sta sulle palle? Altro che sulle palle! Lo detesto proprio!
E personalmente non mi sembra un gran vanto essere considerati i più validi esperti del settore di doppiaggio anime all'epoca in cui fu doppiato Honneamise. Chi erano, i doppiatori dei Cavalieri dello Zodiaco? (su questo sono particolarmente cattivo, quindi se la frase trasuda sarcasmo non volermene)
Comunque sia, un ridoppiaggio fatto bene e fatto a Roma ci vorrebbe tutto.
E personalmente non mi sembra un gran vanto essere considerati i più validi esperti del settore di doppiaggio anime all'epoca in cui fu doppiato Honneamise. Chi erano, i doppiatori dei Cavalieri dello Zodiaco? (su questo sono particolarmente cattivo, quindi se la frase trasuda sarcasmo non volermene)
Comunque sia, un ridoppiaggio fatto bene e fatto a Roma ci vorrebbe tutto.
Se non altro quella generazione di doppiatori è stata tra le prime a trattare l'animazione,in particolare quella jappo , in maniera degna alla stregua di un film live. Questo quando ancora la generazione MTV/Dynamic aveva il moccio al naso...Dk86 ha scritto: E personalmente non mi sembra un gran vanto essere considerati i più validi esperti del settore di doppiaggio anime all'epoca in cui fu doppiato Honneamise. Chi erano, i doppiatori dei Cavalieri dello Zodiaco? (su questo sono particolarmente cattivo, quindi se la frase trasuda sarcasmo non volermene)
Mah, dipende. Io ricordo il doppiaggio di Lasy Oscar come recitato molto meglio, e quello veniva prima ed era fatto a Roma.batou ha scritto:
Se non altro quella generazione di doppiatori è stata tra le prime a trattare l'animazione,in particolare quella jappo , in maniera degna alla stregua di un film live. Questo quando ancora la generazione MTV/Dynamic aveva il moccio al naso...
E comunque, dopo che la generazione Dynamic si è tolta "il moccio al naso", ha superato De Palma e gli altri di un paio di anni luce.
Aggiungesero un 'umani', soprattutto.cipeciop ha scritto:Come, come? Mi puoi spiegare meglio cos'hanno combinato?tasuku ha scritto:Potrei citare anche Metropolis coi dialoghi cambiati in sala di doppiaggio
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)
E infatti mi pareva...
Ho infine ritrovato immagini della versione rimasterizzata di Gunbuster, che evidentemente io e Takusu NON ci eravamo sognati:
E' un minibox da quattro DVD. Il nome del prodotto è:
Remaster-shiki: Top wo Nerae!
(Edizione rimasterizzata: Punta al Top!)
Cover del box:
I DVD all'interno sono raccolti a due a due, quindi ci sono solo due amaray.
Cover dei due amaray interni:
I contenuti sono i sei episodi rimasterizzati da pellicola (nuovo telecine) come fu per la Renewal de Eva. Non so come sia l'audio. Cosa interessante è la presenza, come bonus, dell'edizione 'uncropped' del sesto episodio. Ovviamente ci sono tutte le 4+2 lezioni di fisica.
Il vero mistero adesso pè solo capire come mai questa edizione sia sparita sia dal Gainax Shop che da CDJapan (anche il sito giapponese originale Neowing), non figurando neppure tra gli oggetti esauriti...
E' un minibox da quattro DVD. Il nome del prodotto è:
Remaster-shiki: Top wo Nerae!
(Edizione rimasterizzata: Punta al Top!)
Cover del box:
I DVD all'interno sono raccolti a due a due, quindi ci sono solo due amaray.
Cover dei due amaray interni:
I contenuti sono i sei episodi rimasterizzati da pellicola (nuovo telecine) come fu per la Renewal de Eva. Non so come sia l'audio. Cosa interessante è la presenza, come bonus, dell'edizione 'uncropped' del sesto episodio. Ovviamente ci sono tutte le 4+2 lezioni di fisica.
Il vero mistero adesso pè solo capire come mai questa edizione sia sparita sia dal Gainax Shop che da CDJapan (anche il sito giapponese originale Neowing), non figurando neppure tra gli oggetti esauriti...
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)
Finalmente ho finito di vedere almeno i 6 episodi di GB...
A parte che continua a rimanermi sconosciuto il motivo di mandare ragazzine seminude a combattere nello spazio in sella a robottoni umaniformi, rimango convinto che GB sia un prodotto di concetto poco più che discreto graziato da colpi di classe notevoli.
ma a mio avviso parecchio, parecchio, parecchio lontano dall'eccellenza.
A parte che continua a rimanermi sconosciuto il motivo di mandare ragazzine seminude a combattere nello spazio in sella a robottoni umaniformi, rimango convinto che GB sia un prodotto di concetto poco più che discreto graziato da colpi di classe notevoli.
Spoiler: |
Ad esempio magnifica la scena finale sul GunBuster 3 quando si strappa la corazza e lei si strappa i vestiti, molto sentita... Molto artistico il combattimento finale, molto bella la musica, carino sì |
Somewhere, along the edge of the bell curve.
Ph.Me
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Raghnar, PROVO a darti degli spunti, come feci ai tempi con Sauron (se vuoi puoi andare a cercare all'inizio di questo stesso topic).
In GunBuster, la 'conquista dello spazio', come fu anche in Honneamise, è simbolo della volontà umana (maschile) di 'stare con la testa in mezzo ai sogni': è il desiderio del volo, della scienza.
In Anno Hideaki la scienza è al tempo stesso la forza ma anche la dannazione dell'uomo. Questo è assai forte tanto in Nadia che in Evangelion, ma anche in GunBuster.
Ciò che in GunBuster è ancora più vivido, però, è la stretta interconnessione tra la possibilità di 'vivere la propria passione' e il rischio di 'perdere il tempo della propria vita'.
Così come viaggiando nello spazio si perde il tempo terrestre, così rifugiandosi nelle passioni otaku (come la fantascienza stessa, ovvero la SF) si perde il tempo della propria crescita.
Ed eccp che il giovane Anno Hideaki portava il dramma dell'otakuzoku dentro all'opera otaku per antonomasia.
Il pianto di Noriko dinanzi alla foto olografica della FIGLIA della sua ex compagna di scuola che la saluta, racchiude tutto il senso di GunBuster.
Il fatto che a vivere questo dramma siano delle ragazze rende il tutto ancora più freudianamente drammatico.
Ovviamente ci sono poi le altre tematiche classiche Anniane, ovvero la dannazione dei figli per gli atti dei padri e il 'complesso del padre' che ne segue.
E poi c'è un misto di epica giapponese tradizionale con una passione otaku debordante. La science fiction più 'hard' possibile (le lezioni di fisica sono a livelo sovra-universitario, la Gainax fece uno stage alla Nasa, varie cose), e nel contempo più fantasy possibile (il Buster Shield), con grande citazionismo anime (dai manifesti Ghibli alle battute che citano Herlock).
Probabilmente GunBuster è il vero monumento all'otakuzoku di prima generazione.
In GunBuster, la 'conquista dello spazio', come fu anche in Honneamise, è simbolo della volontà umana (maschile) di 'stare con la testa in mezzo ai sogni': è il desiderio del volo, della scienza.
In Anno Hideaki la scienza è al tempo stesso la forza ma anche la dannazione dell'uomo. Questo è assai forte tanto in Nadia che in Evangelion, ma anche in GunBuster.
Ciò che in GunBuster è ancora più vivido, però, è la stretta interconnessione tra la possibilità di 'vivere la propria passione' e il rischio di 'perdere il tempo della propria vita'.
Così come viaggiando nello spazio si perde il tempo terrestre, così rifugiandosi nelle passioni otaku (come la fantascienza stessa, ovvero la SF) si perde il tempo della propria crescita.
Ed eccp che il giovane Anno Hideaki portava il dramma dell'otakuzoku dentro all'opera otaku per antonomasia.
Il pianto di Noriko dinanzi alla foto olografica della FIGLIA della sua ex compagna di scuola che la saluta, racchiude tutto il senso di GunBuster.
Il fatto che a vivere questo dramma siano delle ragazze rende il tutto ancora più freudianamente drammatico.
Ovviamente ci sono poi le altre tematiche classiche Anniane, ovvero la dannazione dei figli per gli atti dei padri e il 'complesso del padre' che ne segue.
E poi c'è un misto di epica giapponese tradizionale con una passione otaku debordante. La science fiction più 'hard' possibile (le lezioni di fisica sono a livelo sovra-universitario, la Gainax fece uno stage alla Nasa, varie cose), e nel contempo più fantasy possibile (il Buster Shield), con grande citazionismo anime (dai manifesti Ghibli alle battute che citano Herlock).
Probabilmente GunBuster è il vero monumento all'otakuzoku di prima generazione.
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)
No ma capisco, e ho letto i precedenti post certamente, tuttavia è come se, tranne rari momenti eccezionali, il tutto fosse distaccato, fittizio, se non dalla narrazione in generale quantomeno da me.Shito ha scritto:Probabilmente GunBuster è il vero monumento all'otakuzoku di prima generazione.
Un artificio innaturale, sì mi ha fatto sorridere il Buster Shield, mi ha affascinato il legame fra Noriko e la sua compagna
Spoiler: |
Noriko è legatissima, lei è da 6/7 mesi che non incontra la sua migliore amica, ma per Kimiko sono passati 15/20 anni, l'amicizia ormai gli è scivolata via, non è rimasto che il ricordo! |
In generale le belle riflessioni fattibili con GB, ad esempio
rimangono lì, sulla cellulosa (forse per mia mancanza), senza penetrare nella mente del fruitore a mio avviso perchè troppo in superficie:vivere la propria passione e il rischio di perdere il tempo della propria vita
Sì, Noriko rimane giovane, scivola via la sua vita, scivola via il suo tempo ma Anno lo approfondisce? Ci fa ascoltare un bel monologo, anche solo una bella frase da parte di Noriko che valga la pena essere ascoltata? Ce lo accenna con binomi visivi (Noriko-ragazzina e Kimiko-madre sull'altalena) intriganti, ma rimane lì. Non mi basta...
Sicuramente non sono abbastanza Otaku per apprezzarlo a fondo...
Somewhere, along the edge of the bell curve.
Ph.Me
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Minimalismo espressivo.Raghnar ha scritto: Sì, Noriko rimane giovane, scivola via la sua vita, scivola via il suo tempo ma Anno lo approfondisce? Ci fa ascoltare un bel monologo, anche solo una bella frase da parte di Noriko che valga la pena essere ascoltata?
MI sembra la tua ora una critica molto occidentalista.
Perché un monologo, quando il pianto di lei, nella solitudine della sua stanza adorna di idoli adolescenziali (i poster degli anime al muro, tra cui quello di Ai Oboeteimasuka), dinanzi alla bambina del tempo che le è stato rubato (la figlia dell'amica) già dice tutto?
Spiegando le cose, le cose emotive, non si fa spesse volte che appiattirle.
L'intero rapporto tra Kazuki e Koichirou è un rapporto di non-detto.
Anche se poi il momento in cui Noriko si improvvisa nel sermone alla sua senpai è unico.
Come disse un mio amico giapponese, tanti anni fa: "Ecco, vedi? Qui Noriko chiama per l'unica volta Kazumi per nome invece che 'signorina'. Questo significa che in questo istante Noriko è più matura di lei, che nel dolore del suo amore è tornata debole come una bambina."
Io non potei che pensare, tacere, e poi soggiungere: "Capisco."
Talvolta in piccoli cenni possono essere racchiusi grandi motivi.
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)
Apprezzo molto il minimalismo, ma odio il semplicismo, GB mi è sembrato A VOLTE minimalista, A VOLTE semplicistico, come ho già scritto...Shito ha scritto:Minimalismo espressivo.Raghnar ha scritto: Sì, Noriko rimane giovane, scivola via la sua vita, scivola via il suo tempo ma Anno lo approfondisce? Ci fa ascoltare un bel monologo, anche solo una bella frase da parte di Noriko che valga la pena essere ascoltata?
e ad esempio questo particolare:
non mi sembra granchè profondo e geniale, certamente dovuto ma per questo fin troppo banale, forse.Shito ha scritto:Come disse un mio amico giapponese, tanti anni fa: "Ecco, vedi? Qui Noriko chiama per l'unica volta Kazumi per nome invece che 'signorina'. Questo significa che in questo istante Noriko è più matura di lei, che nel dolore del suo amore è tornata debole come una bambina."
Io non potei che pensare, tacere, e poi soggiungere: "Capisco."
Edito e specifico meglio...
quello che intendo per "rimane in superficie" è che appunto ad esempio dove hai citato tu, si limita al fatto, non approfondisce.
Non servono sermoni,monologhi o libri di filosofia, bastava qualcosa di molto più semplice, bastava anche solo uno sguardo di Kazumi davanti alla porta del coach tanto per dirle "sono qui grazie a te" (prima cosa che salta in mente A ME, povero pirla non addetto ai lavori, Anno potrebbe pensare certamente di meglio), e invece no, si limita a quel "Kazumi" che a qualcuno potrebbe sembrare minimalista e perfetto, ma a me, sarà che sono occidentale e tecnico, lascia insoddisfatto e con secchezza di fauci...
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Giuro che non ho capito a che scena ti rifersci: forse da qualche parte c'è un 'Kazumi' al posto di un 'Noriko'. E non so se tu abbia capito la scena a cui mi riferisco io, quando Kazumi crolla DURANTE l'ultima missione del quinto episodio, prima di combinare il GunBuster.Raghnar ha scritto: Non servono sermoni,monologhi o libri di filosofia, bastava qualcosa di molto più semplice, bastava anche solo uno sguardo di Kazumi davanti alla porta del coach tanto per dirle "sono qui grazie a te" (prima cosa che salta in mente A ME, povero pirla non addetto ai lavori, Anno potrebbe pensare certamente di meglio), e invece no, si limita a quel "Kazumi" che a qualcuno potrebbe sembrare minimalista e perfetto, ma a me, sarà che sono occidentale e tecnico, lascia insoddisfatto e con secchezza di fauci...
Comunque davvero mi pare che di sguardi, sottili momenti, silenzi eloquenti... Top wo Nerae sia pieno tutto.
A questo punto non posso che interrogarmi silentemente sulla tua soglia di percettibilità dei medesimi...
"La solitudine è il prezzo da pagare per essere nati in un'epoca così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale." (Natsume Souseki)
sìsì, avevo benissimo capito!Shito ha scritto:Giuro che non ho capito a che scena ti rifersci: forse da qualche parte c'è un 'Kazumi' al posto di un 'Noriko'. E non so se tu abbia capito la scena a cui mi riferisco io, quando Kazumi crolla DURANTE l'ultima missione del quinto episodio, prima di combinare il GunBuster.Raghnar ha scritto: Non servono sermoni,monologhi o libri di filosofia, bastava qualcosa di molto più semplice, bastava anche solo uno sguardo di Kazumi davanti alla porta del coach tanto per dirle "sono qui grazie a te" (prima cosa che salta in mente A ME, povero pirla non addetto ai lavori, Anno potrebbe pensare certamente di meglio), e invece no, si limita a quel "Kazumi" che a qualcuno potrebbe sembrare minimalista e perfetto, ma a me, sarà che sono occidentale e tecnico, lascia insoddisfatto e con secchezza di fauci...
Comunque davvero mi pare che di sguardi, sottili momenti, silenzi eloquenti... Top wo Nerae sia pieno tutto.
A questo punto non posso che interrogarmi silentemente sulla tua soglia di percettibilità dei medesimi...
E la scena a cui mi rifiresco non esiste affatto, ed è proprio per questo (non proprio perchè non esiste QUELLA scena, ma proprio perchè non esistono scene di quel tipo) che ho ravvisto semplicismo, a tratti, in GB...Raghnar ha scritto: Non servono sermoni,monologhi o libri di filosofia, bastava qualcosa di molto più semplice, bastava anche solo uno sguardo di Kazumi..etc...
pardon per non aver usato il condizionale...
Non so, magari non sono riuscito a interfacciarmi con disegno, mi sembrano vuoti i vari stacchi, silenzi, comunque ribadisco il mio distacco emotivo dall'opera, che come dite dalle vostre parti "non m'attizzato"
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