Jiro Taniguchi: le sue opere

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spaced jazz
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Messaggio da spaced jazz »

Avevo già accennato la cosa, ma ovviamente lo riporto anche qui... sto parlando di In una lontana città (Harukana machi-e), che rappresenta forse il capolavoro di Taniguchi per l'equilibrio stilistico.

Manga di alto livello sia grafico che narrativo, onirico e nostalgico; vede Hiroshi, 48enne dalla vita ordinaria e senza sussulti, che si trova improvvisamente proiettato all'indietro nel tempo, nella sua città natale nel Giappone del 1963. Sogno o realtà? I ricordi tornano a galla mentre davanti agli occhi riprende vita il passato, e consentono a Hiroshi di ritornare alla sua adolescenza come ad una seconda primavera ma anche di interrogarsi sui "perchè" di una vita.

Ma ecco la notizia: uscito da qualche anno per l'editore Coconino Press in due volumi, il primo dei quali esaurito, In una lontana città è stato appena riproposto in libreria dalla Rizzoli.
Il volume stavolta è unico e raccoglie ovviamente l'opera completa, quindi è sulle 400 pagine, e costa 17 Euro e spicci. Bella veste grafica e ampio formato, è a mio avviso una splendida occasione per chi si sia perso l'edizione Coconino, che dalla sua vanta se non ricordo male anche un ottavo a colori ora solo riproposto in b/n.
L'edizione è ribaltata in ambedue i casi, ma l'adattamento è stato effettuato in modo particolare dallo stesso autore.
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Messaggio da spaced jazz »

Su anteprima si legge dell'uscita (febbraio/marzo) per Coconino Press di un nuovo volume di Taniguchi:

UN CIELO RADIOSO
di Jiro Taniguchi

17x24, 304 pagine, Euro 17,00

Una notte d'estate ha luogo un terribile incidente tra un motorino e un furgoncino nella periferia di Tokyo. Dieci giorni dopo il conducente del furgoncino muore senza aver ripreso conoscenza.
Nello stesso tempo, l'encefalogramma dell'altro uomo, che era in stato di morte cerebrale, dà nuovamente segni di attività.
In una ventina di giorni riprende conoscenza e sembra essere guarito completamente ma in realtà lo spirito dei due uomini si è scambiato e Kazuhiro, il guidatore del furgone, scopre di avere una seconda possibilità...


Qui la presentazione dell'editore Casterman, che l'ha recentemente pubblicato in Francia:

Une nuit d’été, un terrible accident a lieu dans une rue de la banlieue de Tokyo, entre un motard et une fourgonnette. 10 jours plus tard, le conducteur de la fourgonnette, Kazuhiro Kubota, 42 ans, meurt sans avoir repris connaissance. Au même instant, l’encéphalogramme du motard, Takuya Onodera, 17 ans, en état de mort cérébrale, montre à nouveau des signes d’activité. En une vingtaine de jours, il a repris connaissance et semble en voie de guérison totale : un vrai miracle. Mais celui qui se réveille dans le corps de Takuya, c’est Kazuhiro. Après un instant de surprise, il admet ce qui lui arrive et comprend qu’une deuxième chance lui a été donnée. Mais cette chance est temporaire : en effet, la mémoire du vrai Takuya lui revient petit à petit. Avant de rendre le corps de Takuya à son légitime propriétaire, Kubota décide de transmettre coûte que coûte à sa femme et sa petite fille de 8 ans qu’il les aime et qu’il regrette de les avoir trop souvent négligées jusqu’à sa mort. Mais qui pourra croire son histoire ? Sur un schéma narratif voisin de celui de QUARTIER LOINTAIN, avec un point de départ fantastique et un traitement absolument réaliste, Taniguchi explore avec l’émotion et la délicatesse qu’on lui connait les thèmes de la famille et de l’amour, que l’on est trop maladroit pour transmettre et trop égoïste pour apprécier chez les autres.
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Buta
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Messaggio da Buta »

mi sembra di averla letta su un volume di black jack questa storia...che sia un omaggio?
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Flegias
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Messaggio da Flegias »

Finalmente ho letto: "In una lontana città" :D , che dire? L'ho trovato poeticissimo, coinvolgente e pervaso da un'aura di malinconia che lo rende straordinario, perchè Taniguchi è riuscito in qualcosa che credevo quasi impossibile, ovvero fondere in un unica atmosfera il presente e il passato; da un semplice ed efficace pretesto narrativo l'autore ci parla dell'importanza dei ricordi e dell'interpretazione che ne diamo.
E poi il manga tratta anche di qualcos'altro a me caro, non del destino, ma dell'ineluttabilità di alcuni avvenimenti della vita, che toglie ogni ragion d'essere a quel "se" che a volte ci fa pensare come in passato avremmo potuto cambiare le cose e fargli prendere un altro corso.

Appena posso ripesco gli altri manga che già avete consigliato su queste pagine.
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Messaggio da MELDAUR »

francamente sono poche le opere di Taniguchi che credo siano perdibili, quasi tutte sono opere bellissime.
avrò gusti strani, ma a me l'uomo che cammina è piaciuto molto, e anche gourmet, mi piace molto il modo di rappresentare i paesaggi e gli ambienti di Taniguchi.
l'altro giorno passando in un mercatino dell'usato ho avuto una botta di fortuna, c'era un libro di Ernest Thompson Seton "Storie di Lupi" addirittura del 1937, lo devo ancora leggere però.
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Flegias
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Messaggio da Flegias »

Sottoscrivo tutto, almeno per le poche cose di Taniguci che ho avuto il piacere di leggere.
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ghila
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Messaggio da ghila »

Ho letteralmente MANGIATO "in una lontana città" in tre ore di rapimento emotivo.
Grazie del consiglio (soprattutto Heim, il primo che mi ha fatto notare: "guarda che se ne 'sta parlando nel forum..." :roll: )!

Domani lo passo ad un amico regista che sta scegliendo il tema per lo spettacolo dell'anno prossimo. A mio avviso è un'opera che si presta ad un adattamento teatrale splendido.
Sapendo che poi che il mio amico si avvicina speditamente ai 40 anni... :wink:

yours

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Messaggio da Buta »

Quando reincontra la nonna e subito dopo il resto della famiglia mi sono abbastanza emozionato.. la figura della nonna in particolare mi ha trascinato in un vortice di bei ricordi :D

e' davvero un grandissimo autore :)
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spaced jazz
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Re:

Messaggio da spaced jazz »

Jiro Taniguchi è proposto in buona quantità qui da noi in Italia, vedi anche gli annunci ormai datati di Coconino riguardo "Un cielo radioso" e "Alla ricerca della ragazza scomparsa". Però l'attesa alla lunga stufa e ne ho approfittato per prendere questi titoli in francese, assieme ad un'opera particolare come "La montagna magica". Degli altri parlerò poi, ora commentiamo quest'ultimo titolo, che ho appena letto.

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Jiro Taniguchi è sicuramente uno degli autori più "occidentali" fra i mangaka giapponesi, e questo è riscontrabile sia dal suo stile, dalle collaborazioni (Moebius) e sia dalla sua passione manifesta per la bande dessinée francese.
La montagna magica (La Montagne Magique, Maho no yama) è un'opera che nasce da tutto questo. Infatti è un lavoro nato espressamente come BD per il mercato francese, tanto che il volume della Casterman potremmo considerarlo come l'edizione originale.
Del fumetto francese ripropone forma e dimensioni (cartonato da 70 pagine in grande formato -- 24x34 -- e tutto a colori, verso di lettura da sinistra a destra) mentre i temi sono classici per l'autore e piuttosto nipponici nel rievocare gli spiriti della natura.

La montagna magica è un fumetto splendido, suggestivo ed emotivamente denso. Vi ritroviamo tematiche "fantastiche" e il Taniguchi che ritorna con uno sguardo puro al passato ("la melanconia è una sorta di sentimento per equilibrare lo spirito", dice l'autore).

La storia ci fa tornare a Tottori (città natale di T.) nell'estate del 1967.
Ken'ichi è un ragazzino 11enne orfano di padre, insieme alla sorellina Sakiko vive coi nonni perchè la madre è ricoverata in ospedale ad Osaka per una grave malattia.
Tottori è una città sovrastata da una montagna, su cui si ergeva il locale castello ma ormai ridotto in rovina dopo la sua distruzione nell'epoca Meiji.
Ken'ichi e i suoi amici sono soliti giocare fra quelle rovine, dove si aprono tunnel su cui si favoleggiano leggende di tesori e mostri spaventosi.
Un giorno Ken'ichi a causa della pioggia trova rifugio nel locale museo folkloristico, dove è custodita fra le altre cose una salamandra gigante. Grande è la sorpresa del ragazzo nel sentirla parlare: se Ken'ichi riuscirà a riportarla nella fonte situata nel cuore della montagna potrà vedere esaudito un suo desiderio.
Il seguito ve lo ometto, ma è davvero intenso.

In sole 64 pagine Taniguchi riesce a tracciare una storia che colpisce per la sua espressività, che parla al "piccolo principe" che c'è nel cuore di ognuno. La Natura e l'Uomo, l'infanzia e i ricordi, i sentimenti e la vita, in una manciata di tavole dalla grande forza suggestiva.
Leggendo questo volume mi è stato impossibile non pensare al "Totoro" di Hayao Miyazaki per i temi ed il modo di trattarli.

Lo stile grafico è quello abituale di Taniguchi, belle le colorazioni e da notare per questo una grande resa delle ambientazioni naturalistiche, rese "concrete" dai colori vividi.
Chiude il volume una lunga e assai interessante intervista con l'autore.

Ottima l'edizione cartonata, sui 13 Euro.
Una bella lettura.
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Re: Jiro Taniguchi: le sue opere

Messaggio da ghila »

Grande Spaced! E' già mio... :D
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Re: Jiro Taniguchi: le sue opere

Messaggio da spaced jazz »

Sosakusha (Le Sauveteur), l'opera che verrà presentata a breve (?) da Coconino anche qui da noi col titolo "Alla ricerca della ragazza scomparsa" (beh, uno migliore non si trovava? ^^).

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Sosakusha è un seinen del 2000, un volumone di 330 pagine.
Stilisticamente è un gran compendio di tutte le sfumature artistiche di Taniguchi, c'è il fattore malinconico/nostalgico, l'aspetto avventuroso/montanaro ("K", "Kamigami no itadaki"), e il giallo/thriller.

La trama... Takeshi Shiga è un 40enne, provetto scalatore, che vive gestendo un rifugio montano sulle Alpi Meridionali Giapponesi.
Un giorno riceve una telefonata: è scomparsa Megumi, la figlia liceale di quello che era il suo miglior amico, Sakamoto.
Sakamoto è morto assiderato 12 anni prima, durante la scalata del Dahulagiri, un 8000 metri dell'Himalaya. Quella che doveva essere la sua ultima spedizione: Sakamoto aveva infatti promesso a Yoriko, la moglie, di abbandonare la montagna e i suoi pericoli.
Shiga-san si reca dunque a Tokyo nel tentativo di ritrovar la ragazza, visto che la polizia non prende ancora sul serio la situazione.
Il manga a questo punto prende due vie parallele, da una parte un appassionante e ben cesellato giallo metropolitano nella tentacolare Tokyo, dall'altro un progressivo sviscerare il passato e la psicologia dei protagonisti, i retroscena fra Sakamoto, Yoriko e Shiga, e le motivazioni che spingono quest'ultimo.
Fra storie di disagio giovanile, crimini insabbiati e malinconici ricordi, Shiga troverà il suo Dahulagiri personale nella megalopoli nipponica.

Devo dire che secondo me il manga ha un gran ritmo. I fumetti di Taniguchi svariano fra le frenesie degli hard-boiled e... l'assoluta assenza di eventi de "L'uomo che cammina", ma qui la sceneggiatura è perfettamente scandita e cattura dalla prima all'ultima pagina. I personaggi sono sviscerati bene, dosando i flash-back, mentre la parte poliziesco-thriller è sia verosimile che appassionante nel suo sviluppo, e non manca una parte avventurosa ed epicheggiante... in fondo non si può negare che Shiga, seppur parzialmente, sia anche il classico antieroe "solo contro il mondo" tipico del genere action-noir, ma forse è l'unica concessione concettuale al genere.

Bella la parte grafica, anche questa un mix taniguchiano, un incrocio fra le notturne atmosfere grafiche degli hard-boiled virate alla pulizia stilistica dei manga più artistoidi, al solito eccellenti le ambientazioni, sia quelle metropolitane che montane, e ben realizzato il chardesign, che per i protagonisti abbandona quasi del tutto le fisionomie "pacioccose" dei visi, tipiche di alcuni suoi personaggi stile bancario di mezz'età.

Uno dei migliori gialli in versione manga (anzi che altro c'è? Non mi dite Conan, eh! ^^), un fumetto che soddisfa sia sul versante... azionesco che su quello psicologico in un raro bilanciamento.
Ultima modifica di spaced jazz il mer ott 10, 2007 9:03 am, modificato 1 volta in totale.
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Re: Jiro Taniguchi: le sue opere

Messaggio da Heimdall »

spaced jazz ha scritto:Sosakusha Le Sauveteur [...] col titolo "Alla ricerca della ragazza scomparsa" (beh, uno migliore non si trovava? ^^).
Perché in italiano sarebbe venuto "Il Salvatore", parola che richiama in maniera troppo immediata qualcosa che da noi non si può mica evocare impunemente. Scherza coi fanti, ... no?
Comunque, Spaced, ti ringrazio per le tue sempre ottime recensioni, sempre precise, puntuali, accattivanti. Il mio portafogli ti ringrazia un po' meno, ma cercheremo di sopravvivere. :D
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Re: Jiro Taniguchi: le sue opere

Messaggio da ghila »

Ma guarda un pò chi rispunta!!! :gresorr:
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Re: Jiro Taniguchi: le sue opere

Messaggio da spaced jazz »

ghila ha scritto:Ma guarda un pò chi rispunta!!! :gresorr:
Grazie Heim e Ghila, è uno stimolo in più saper di essere letti e apprezzati da voi :tongue:

A breve parlerò di altre due opere, Un cielo radioso (che comunque anticipo essere moolto simile a In una lontana città a livello stilistico), e La cima degli dei (Kamigami no itadaki), ciclopica saga alpinistica in 5 volumoni da 350 pagine, adattamento dell'omonimo romanzo di Yumemakura Baku.
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Re: Jiro Taniguchi: le sue opere

Messaggio da ghila »

spaced jazz ha scritto: La cima degli dei (Kamigami no itadaki), ciclopica saga alpinistica
:shock:
Questa jazz mi intriga moltissimo, abitando io nel cuore delle prealpi orobiche sarei proprio curioso di vedere come tratta le "mie montagne" un siffatto autore! :D Continua così carissimo!
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