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Film, al cinema o a casa

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Flegias
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Messaggio da Flegias »

Dopo molte peripezie sono in fine riuscito a vedere questo film, lo attendevo da tempo visto che ho amato molto gli altri film di Almodòvar.
Qualcuno di voi l' ha visto? Io l' ho trovato straordinario, di sicuro non un capolavoro ma con le bassezze a cui ormai ci ha abituati il cinema odierno qualsiasi opera che si innalzi sopra la media è più che bene accetta.

Non voglio scrivere una recensione nè fare alcuno spoiler, ma solo riportare alcune mie brevi suggestioni per dare una vaga idea del film.

Ancora una volta per il cinema di Almodòvar siamo di fronte a una storia TUTTA al femminile, la trama è intricata e vede al centro una famiglia fra cui spicca la figura di Raimunda-Penelope cruz, giovane casalinga matriarca sullo stampo di Anna Magnani, i luoghi sono la desolante mancha in cui un vento incessante soffia sul paese natale delle protagoniste "rendendo la gente pazza" e la grande capitale Madrid.

Con uno stile mai così trattenuto (in senso buono rispetto alla sua tipica e eccessiva esuberanza) e fluido l' autore ci porta per mano, ci culla attraverso una storia in cui si susseguono gli eventi più tragici e comici nell 'arco di pochi momenti senza soluzione di continuità, dove i fatti più assurdi: fantasmi, omicidi ci appaiono accadere con la più estrema naturalezza.
I dialoghi non risultano mai scontati nè banali e questo grazie soprattutto alla bravura delle attrici, il coraggio di queste donne nel reagire agli eventi traendo forza dal legame familiare mette davvero in imbarazzo l' universo maschile qui ritratto impietosamente.
Su tutto regna un senso di magia e di mistero e il film intelligentemente non si preoccupa di chiudere le sue storie, ma resta aperto verso l' esterno, il futuro.
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Heimdall
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Messaggio da Heimdall »

Caro Flegias, vorrei avere un po' più di tempo da dedicare a esprimere i miei pensieri riguardo a questo gioello di Almodòvar, ma sappi che mi rivedo nelle righe da te scritte.
Premesso che non sono un grande fan del regista spagnolo, che troppe volte, specialmente nelle sue prime opere, trovo decisamente sopra le righe, non posso che riconoscere che in questa pellicola Almodòvar prende e fa sua tutta la lezione stilistica del neorealismo italiano (la Cruz cammina persino sculettando in modo apparentemente sgraziato come le donne di quei film).
L'omaggio si spinge oltre, regalandoci una storia senza tempo, che è di ambientazione contemporanea, ma che non avrebbe stonato nell'Italia degli anni Cinquanta. Ma parlare solo di "omaggio" è riduttivo, per una pellicola sensibile e matura come questa, portatrice di una visione tutta nuova, e con una storia romantica e surreale dove i morti ritornano e niente è quello che sembra, ma i colpi di scena non sono mai gratuiti.
Va da sé che è triste constatare come il cinema italiano non sia da tempo più capace di produrre storie del genere, schiacciato com'è sul tentativo di raccontare una (presunta), insignificante quotidianità.
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Flegias
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Messaggio da Flegias »

Sono contento che il film ti sia piaciuto.
E' proprio vero: questo film ha il raro pregio di essere una storia senza tempo.
Come sempre in Almodovar, che pure non sfugge alla tendenza postmoderna verso il manierismo citazionista, gli omaggi al cinema passato non si inseriscono mai forzatamente e non risultano affatto superflui, ma anzi trovano il loro senso in una nuova sintesi creativa che gli fa perdere il loro legame con l' originale (e dunque non bisogna essere sfegatati cinefili per apprezzare l' opera).

Non posso che quotarti amaramente quando sostieni l' incapacità del cinema nostrano di raggiungere questi livelli, anche a quello mi riferivo quando ho scritto delle "bassezze del cinema odierno", confido negli autori più giovani che ancora dobbiamo conoscere, spero si allontanino dallo snobismo di tanti registi contemporanei.