Ragazzi ho visto in un negozio questo dvd, mi ha colpito molto la copertina.
Qualcuno lo conosce e sa come è?
Spirit Of Wonder
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Non mi sbilancio in valutazioni tecniche, animative o adattive che siano; ciò che mi interessa è il contenuto in sè.
Per ora una valutazione completa riguardo alla trama e all'edizione dvd puoi trovarla QUI e QUI
Doverose postille.
Ci sarebbe da fare un interessante quanto sterile e prolisso confronto fra teoria scientifica ed applicazione nella sinossi animativa di questa sul livello di fedeltà, ma volentieri lascio quest'onore ad Altri scientisti (forse scienziati).
Penso che GunBuster e SOW abbiano molto da condividere e da raccontarsi a vicenda.
Sow ricerca il valore fantastico della ricerca scientifica, analizzando i vari aspetti del ruolo dell'uomo inserito nel contesto della physis: in questo senso davvero possiamo dire che la reinterpretazione filosofica è palese ed evidente.
Vediamo come è stata sviluppata episodio per episodio.
"Scientific Boys" (parte a)
Stralci di vita quotidiana di una sentimentalità enciclopedica. Qui la scienza è coltivata in luoghi estranei ad essa dove proprio tale estraneità fà ritrovare ai personaggi una dimensione umana del trascorrere, ritrovando inconsapevolmente un dolce divenire.
La scienza è qui un argomento che nulla destruttura e che anzi diviente motivo di aggregazione. Un hobby? Molto di più. Essa di impersonifica nel modello di sogno e quindi di fantasia. Ed è appunto tale fantasia astratta che permane e lega tutte le immagini. Pochi minuti che formano il vessillo per un futuro steam boy.
"Scientific Boys" (parte b)
Il viaggio su marte è il viaggio dell'impossibile e non sono i toni lievemente più cupi dei fotogrammi a descrivercelo. E' il dramma che lievemente traspare dalle scene, ed è proprio tale sfuggevolezza che il dramma fa risaltare.
Qui si spedisce un dirigibile su marte con tanto entusiasmo quanto con tanta naturalezza. E tutto si svolge, certo col sorriso, ma anche con il desiderio di voler pragmatizzare i dettami che il cuore aveva posto in quei giorni.
Mi dite che se parlo di concretizzazione dell'animo parlo dell'idillio otaku? Forse. Ma per quello già Nadia e Lain stanno lì come pilastri eterni ad urlarcelo. Questi pochi minuti si mettono timidamente in fila a tali enumeri.
Scrivevo, la gioia coinvolta permea i momenti della realizzazione di tale follia. Poi? Poi, alati signori, si trova sempre un deserto. Che sia una spiaggia bianca o rosse terre si trova sempre sotto le stelle. Forse Anassimene ci suggerirebbe che le stelle sono i sogni scoloriti. Sono i piccoli asteroidi che si sono percorsi uno ad uno, incontrando tante forme di follia.
Poi le peripezie della scoperta dell'amore, e lì la tesi degli angeli crudeli. Poi la morte, che come rivelazione è liberazione. Che avvenga dal morso di un serpente, o da una lacrima donata per un sorriso spento. Rimangono arsenici silenzi.
Il deserto, il nulla del nostro spazio? Mi chiedete perchè nel protagonismo dell'essere ora non c'è più nulla? Perchè la sabbia ci racconta che tutto s'è dissolto dall'immagine per riassumersi nel gesto. Questa l'arte. Tutto il resto è letteratura.
Se vi ho fatto intendere queste righe, e data la mia insensibilità ne dubito, poco trovo ancora da scrivere per i capitoli che seguono.
"Reduction of China"
Ovvero Voltaire e Pasolini che danzano assieme, entrambi impegnati a valutare il micro mega: ricerca della dimensione dell'uomo fra massimi sistemi empirici. In questo episodio il tema viene però reinterpretato nella dinamica dell'assurdo, scelta arguta direi.
Perchè nell'assurdo è il phyomai che risalta, non la costruttività naturifica esterna all'uomo, che sì è mutabile ma che resta identificabile. Il gesto della natura, e non dell'uomo, è tipicamente esaltato nel teatro dell'assurdo. E qui China si riduce per un gesto esterno ed involuto, adempiendo in tale atto l'indagine fotogrammica delle varie dimensioni nel rapporto forma umana barra percezione.
Poco escatologico, ma valido e divertente.
"Placet of China"
Consiste in un ricollegamento al primo episodio, reinterpretato in chiave onirica. Nel primo episodio la fantasia permea dalle immagini, stando in silenzio nelle menti dei personaggi, producendo il loro agire e lo scorrere dei fotogrammi. Molto Takahata quindi, calcisticamente parlando.
Qui si ha invece la fantasia che risorge dalle menti creando situazioni ancora assurde, che nulla hanno a che spartire con il fantastico. Stride violentemente con il primo episodio, a mio parere proprio risaltarne il valore, e per riportare lo spettatore medio dell'astrattezza della fantasia e del fondamentale ruolo che riveste nell'agire quotidiano.
Per ora una valutazione completa riguardo alla trama e all'edizione dvd puoi trovarla QUI e QUI
Doverose postille.
Ci sarebbe da fare un interessante quanto sterile e prolisso confronto fra teoria scientifica ed applicazione nella sinossi animativa di questa sul livello di fedeltà, ma volentieri lascio quest'onore ad Altri scientisti (forse scienziati).
Penso che GunBuster e SOW abbiano molto da condividere e da raccontarsi a vicenda.
Sow ricerca il valore fantastico della ricerca scientifica, analizzando i vari aspetti del ruolo dell'uomo inserito nel contesto della physis: in questo senso davvero possiamo dire che la reinterpretazione filosofica è palese ed evidente.
Vediamo come è stata sviluppata episodio per episodio.
"Scientific Boys" (parte a)
Stralci di vita quotidiana di una sentimentalità enciclopedica. Qui la scienza è coltivata in luoghi estranei ad essa dove proprio tale estraneità fà ritrovare ai personaggi una dimensione umana del trascorrere, ritrovando inconsapevolmente un dolce divenire.
La scienza è qui un argomento che nulla destruttura e che anzi diviente motivo di aggregazione. Un hobby? Molto di più. Essa di impersonifica nel modello di sogno e quindi di fantasia. Ed è appunto tale fantasia astratta che permane e lega tutte le immagini. Pochi minuti che formano il vessillo per un futuro steam boy.
"Scientific Boys" (parte b)
Il viaggio su marte è il viaggio dell'impossibile e non sono i toni lievemente più cupi dei fotogrammi a descrivercelo. E' il dramma che lievemente traspare dalle scene, ed è proprio tale sfuggevolezza che il dramma fa risaltare.
Qui si spedisce un dirigibile su marte con tanto entusiasmo quanto con tanta naturalezza. E tutto si svolge, certo col sorriso, ma anche con il desiderio di voler pragmatizzare i dettami che il cuore aveva posto in quei giorni.
Mi dite che se parlo di concretizzazione dell'animo parlo dell'idillio otaku? Forse. Ma per quello già Nadia e Lain stanno lì come pilastri eterni ad urlarcelo. Questi pochi minuti si mettono timidamente in fila a tali enumeri.
Scrivevo, la gioia coinvolta permea i momenti della realizzazione di tale follia. Poi? Poi, alati signori, si trova sempre un deserto. Che sia una spiaggia bianca o rosse terre si trova sempre sotto le stelle. Forse Anassimene ci suggerirebbe che le stelle sono i sogni scoloriti. Sono i piccoli asteroidi che si sono percorsi uno ad uno, incontrando tante forme di follia.
Poi le peripezie della scoperta dell'amore, e lì la tesi degli angeli crudeli. Poi la morte, che come rivelazione è liberazione. Che avvenga dal morso di un serpente, o da una lacrima donata per un sorriso spento. Rimangono arsenici silenzi.
Il deserto, il nulla del nostro spazio? Mi chiedete perchè nel protagonismo dell'essere ora non c'è più nulla? Perchè la sabbia ci racconta che tutto s'è dissolto dall'immagine per riassumersi nel gesto. Questa l'arte. Tutto il resto è letteratura.
Se vi ho fatto intendere queste righe, e data la mia insensibilità ne dubito, poco trovo ancora da scrivere per i capitoli che seguono.
"Reduction of China"
Ovvero Voltaire e Pasolini che danzano assieme, entrambi impegnati a valutare il micro mega: ricerca della dimensione dell'uomo fra massimi sistemi empirici. In questo episodio il tema viene però reinterpretato nella dinamica dell'assurdo, scelta arguta direi.
Perchè nell'assurdo è il phyomai che risalta, non la costruttività naturifica esterna all'uomo, che sì è mutabile ma che resta identificabile. Il gesto della natura, e non dell'uomo, è tipicamente esaltato nel teatro dell'assurdo. E qui China si riduce per un gesto esterno ed involuto, adempiendo in tale atto l'indagine fotogrammica delle varie dimensioni nel rapporto forma umana barra percezione.
Poco escatologico, ma valido e divertente.
"Placet of China"
Consiste in un ricollegamento al primo episodio, reinterpretato in chiave onirica. Nel primo episodio la fantasia permea dalle immagini, stando in silenzio nelle menti dei personaggi, producendo il loro agire e lo scorrere dei fotogrammi. Molto Takahata quindi, calcisticamente parlando.
Qui si ha invece la fantasia che risorge dalle menti creando situazioni ancora assurde, che nulla hanno a che spartire con il fantastico. Stride violentemente con il primo episodio, a mio parere proprio risaltarne il valore, e per riportare lo spettatore medio dell'astrattezza della fantasia e del fondamentale ruolo che riveste nell'agire quotidiano.
Ultima modifica di sauron1317 il ven nov 17, 2006 11:11 am, modificato 1 volta in totale.
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Re: Spirit Of Wonder
E' tratto da un manga di Kenji Tsuruta uscito anche in Italia un paio di anni fa... in "fumetti" c'è un topicVampiretta ha scritto:Ragazzi ho visto in un negozio questo dvd, mi ha colpito molto la copertina.
Qualcuno lo conosce e sa come è?
viewtopic.php?t=660
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Sì, al tempo in cui uscì il dvd e quindi ormai un po' di tempo fa... dei buoni OAV, il manga è sicuramente superiore. Insomma, a parer mio se devi scegliere fra dvd e fumetto prendi il secondo.Vampiretta ha scritto:Grazie e entrambi per avermi risposto.
Space avevo visto quel topic, ma non ho trovato nulla circa il dvd, tu lo hai visto il film?
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Forse rispondo troppo tardi XDGrazie Space, no devo solo scegliere se prendere il dvd o no!
Mi è stato regalato tempo fa questo dvd, ed a mio avviso l'acquisto non ne vale la pena... i temi, le citazioni, l'ambientazione, la copertina, secondo me mettono decisamente fuori strada. E' un prodotto appena sufficiente, un Ghibli vale 200.000 Spirit of Wonder
"Una serie di sfortunati eventi può, di fatto, essere il primo passo di un viaggio..."
http://www.ricciolunatico.splinder.com ----> le mie creazioni ^^
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