Ritagli

Non sapete dove postare? fatelo qui!

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Raghnar
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Ritagli

Messaggio da Raghnar »

Manca un bel post di Ritagli!
Ritagli di avvenimenti, ritagli di citazioni, ritagli di riflessioni, ritagli di testi e di pensieri!
Ritagli... ;)

Ritagli piccoli, ritagli grandi che vi hanno stupito e di cui volete fare partecipi gli altri, e ovviamente i relativi commenti!

Inizio io, forse con una marcia un po' troppo alta, speriamo di non spegnere il thread! :)

Premesso che la verità è donna (come? Non è forse fondato il sospetto che tutti i filosofi, in quanto dogmatici, di donne ne capivano poco? Che la spaventosa serietà, la maldestra invadenza con la quale a tutt'oggi si sono premurati di accostarsi alla verità, erano mezzi goffi e inopportuni per conquistarsi appunto una donna?) certo è che non si è lasciata sedurre. E oggi ogni tipo di dogmatica se ne sta lì con un atteggiamento depresso e scoraggiato.
Se Pur sta ancora in piedi! Ci sono infatti dei canzonatori che sostengono sia caduta, che ogni dogmatica giaccia a terra, anzi, che ogni dogmatica stia esalando l'ultimo respiro. Per parlare seriamente, ci sono buone ragioni di sperare che in filosofia qualsiasi dogmatismo, per quanto si atteggi a solenne, a definitivo e a universale, possa essere stato solo un nobile infantilismo da principianti; e forse è molto vicina l'epoca in cui si capirà sempre più ciò che in fondo è già stato sufficiente a fornire le fondamenta di simili elevate e assolute costruzioni filosofiche erette sin qui dai dogmatici: una qualche superstizione popolare risalente a tempi immemorabili (come la superstizione dell'anima che anche ai giorni nostri nostri in quanto superstizione del soggetto dell'io non ha ancora smesso di creare scemenze), forse un qualche gioco di parole, una seduzione da parte della grammatica o una temeraria generalizzazione di dati di fatto molto angusti, molto personali, molto umani, troppo umani. Si spera che la filosofia dogmatica sia stata solo una promessa per i millenni futuri; come era l'astrologia, in tempi ancora precedenti, al servizio della quale si è forse speso più lavoro, denaro, acume, pazienza di quanto non sia stato fatto sin qui per qualsiasi altra vera scienza: a essa e alle sue pretese "ultraterrene" si deve il grandioso stile architettonico d'Asia e d'Egitto. Pare che tutte le cose grandi, per iscriversi nel cuore dell'umanità con esigenze eterne, abbiano dovuto prima vagare sulla Terra come caricature mostruose e terrificanti: una tale caricatura è stata la filosofia dogmatica, per esempio la dottrina dei Vedanta in Asia, il platonismo in Europa. Non comportiamoci da ingrati nei suoi confronti, per quanto si debba anche ammettere che l'errore più grave e pericoloso di tutti quelli sin qui compiuti è l'errore dogmatico, e cioè l'invenzione di Platone del puro spirito e del bene in sé. Ma ora che è superato, che l'Europa esce da quest'incubo e può almeno godersi un sonno più sano, siamo noi, il cui compito è vegliare , gli eredi di tutta una forza fatta crescere dalla lotta contro questo errore. Parlare dello spirito e del bene così come ha fatto Platone, vorrebbe comunque dire capovolgere la verità e negare la prospettiva, la condizione basilare di ogni vita; in quanto medici si può chiedere:"Dove si è presa una simile malattia Platone, il più bel fiore dell'antichità? Allora il maligno Socrate l'ha davvero corrotto? Allora Socrate era davvero il corruttore della gioventù? E ha meritato davvero la sua cicuta?" Ma la battaglia contro Platone o, per dirla in modo più comprensibile e accessibile al "popolo", la lotta contro la secolare pressione cristiano-ecclesiastica (il cristianesimo, infatti, è il platonismo del "popolo"), in Europa ha creato una splendida tensione dello spirito quale non si è ancora avuta sulla Terra: con un arco talmente si può mirare alle mete più lontane. Ovviamente l'essere umano europeo vive tale tensione come una condizione di bisogno; e si è già tentato due volte in grande stile di allentare l'arco, una volta con il gesuitismo, la seconda con l'illuminismo democratico: come se, grazie all'aiuto della libertà di stampa e di letteratura dei giornali, si potesse di fatto riuscire a far sì che lo spirito non recepisse più se stesso così facilmente come "disagio"! (I Tedeschi hanno inventato la polvere, tanto di cappello! Ma hanno paraggiato inventando la stampa). Ma noi che non siamo nè gesuiti, nè democratici e neppure abbastanza tedeschi, noi buoni Europei e spiriti liberi, molto liberi, noi lo sentiamo ancora, e tutto, il disagio dello spirito e tutta la tensione del suo arco! E forse anche la freccia, il compito, e (chissà?) la meta...


Friedrich Nietzsche, Sils-Maria, giugno 1885

Tutto il "Al di là del bene e del Male", in traduzione inglese, a Questo Link, facilmente reperibile altrimenti a modici prezzi in ogni libreria e biblioteca.


Beh che dire: "mi dispiace solo di non conoscere il tedesco!" :)
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Raghnar
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Messaggio da Raghnar »

...Philosophe, physicien,
Rimeur, bretteur, musicien,
Et voyageur aerien,
Grand riposteur du tac au tac,
Amant aussi--pas pour son bien!--
Ci-git Hercule-Savinien
De Cyrano de Bergerac,
Qui fut tout, et qui ne fut rien,...

Una delle infinite traduzioni:
Astronomo, filosofo eccellente.
Musico, spadaccino, rimatore,
Del ciel viaggiatore
Gran maestro di tic-tac.
Amante - non per sé - molto eloquente.
Qui riposa Ercole Saviniano,
Cirano,
Signor di Bergerac,
Che in vita sua fu tutto e lo fu invano.







Semplicemente mi piace! :)
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Ani-sama
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Messaggio da Ani-sama »

She is wearing rags and feathers
From Salvation Army counters
And the sun pours down like honey
On our lady of the harbour
And she shows you where to look
Among the garbage and the flowers
There are heroes in the seaweed
There are children in the morning
They are leaning out for love
And they will lean that way forever
While Suzanne holds the mirror
And you want to travel with her
And you want to travel blind
And you know that you can trust her
For she's touched your perfect body with her mind.


Da Suzanne, di L. Cohen...
Haast en spoed is zelden goed.
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Raghnar
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Messaggio da Raghnar »

Grande autore Cohen, e son legato a Suzanne quasi quanto ad Halleluja. :)

Andiamo a qualcosa di Italiano, e di recente, altrimenti sembra che viviamo altrove e altrquando :lol:

Troppo cerebrale per capire
che si può star bene senza complicare il pane,
ci si spalma sopra un bel giretto di parole vuote
ma doppiate.
Mangiati le bolle di sapone intorno al mondo
e quando dormo taglia bene l'aquilone,
togli la ragione e lasciami sognare,
lasciami sognare in pace...
Liberi com'eravamo ieri,
dei centimetri di libri sotto i piedi
per tirare la maniglia della porta e
andare fuori
come Mastroianni anni fa,
come la voce guida la pubblicità
ci sono stati dei momenti intensi ma li ho persi già
Troppo cerebrale per capire
che si può star bene senza calpestare il cuore,
ci si passa sopra almeno due o tre volte i piedi
come sulle aiuole.
Leviamo via il tappeto e poi mettiamoci dei pattini
per scivolare meglio sopra l'odio,
Torre di controllo aiuto,
sto finendo l'aria dentro al serbatoio...
Potrei ma non voglio fidarmi di te
io non ti conosco e in fondo non c'e'
in quello che dici qualcosa che pensi
sei solo la copia di mille riassunti
Leggera leggera si bagna la fiamma,
rimane la cera e non ci sei più...
Vuoti di memoria, non c'e' posto
per tenere insieme tutte le puntate di una storia,
piccolissimo particolare,
ti ho perduto senza cattiveria...
Mangiati le bolle di sapone intorno al mondo
e quando dormo taglia bene l'aquilone,
togli la ragione e lasciami sognare, lasciami sognare in pace...
Libero com'ero stato ieri,
ho dei centimetri di cielo sotto ai piedi,
adesso tiro la maniglia della porta e vado fuori...
come Mastroianni anni fa,
sono una nuvola, fra poco pioverà
e non c'e' niente che mi sposta
o vento che mi sposterà...
Potrei ma non voglio fidarmi di te
io non ti conosco e in fondo non c'e'
in quello che dici qualcosa che pensi
sei solo la copia di mille riassunti
Leggera leggera si bagna la fiamma,
rimane la cera e non ci sei più... non ci sei più...



Bisognerebbe ricordarselo ogni tanto... :)
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Kyoko
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Messaggio da Kyoko »

Il mio ritaglio sarà molto più breve :D

Toh: Molto spesso all'origine di un malumore c'è il verbo volere

E' un aforisma che ho trovato on line...e non credo abbia bisogno di commenti :D
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Raghnar
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Messaggio da Raghnar »

Normal is getting dressed in clothes that you buy for work and driving through traffic in a car that you are still paying for - in order to get to the job you need to pay for the clothes and the car, and the house you leave vacant all day so you can afford to live in it.
- Ellen Goodman

Traduzione Casereccia del sottoscritto:
Essere normali è mettersi i vestiti che hai comprato per lavorare, e guidare attraverso il traffico in una macchina che stai ancora pagando - per avere il lavoro con cui pagare i vestiti e la macchina, e la casa che lasci vuota tutto il giorno così da permetterti di viverci dentro.



E Soprattutto una frase mia a una mia compagna di università:
Chi non è un buon bambino il giorno della befana, solitamente non è molto maturo.
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Messaggio da ghila »

"A man is the less likely to become great the more he is dominated by reason: few can achieve greatness -and none in art- if they are not dominated by illusion"

(Trad: "Un uomo è minimamente probabile che diventi grande tanto più è dominato dalla ragione: pochi possono realizzare la grandezza -e nessuno nell'arte- se non sono dominati dall'illusione")

Mr. Doctor
Testo integrale dell'annuncio dell'autore sul giornale locale in ricerca dei componenti della sua futura band, i Devil Doll.

Thanks to wikipedia.
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Vampiretta
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Messaggio da Vampiretta »

Lo sciocco non perdona e non dimentica. L'ingenuo perdona e dimentica. Il saggio perdona, ma non dimentica.
(Thomas Szasz)


Se... (di R. Kipling)
Se saprai mantenerti calmo quando intorno a te
tutti perderanno la testa e te ne incolperanno;
se crederai in te stesso quando tutti dubiteranno,
ma saprai comprendere il loro dubbio e subito dissiparlo;
se saprai aspettare senza stancarti nell'attesa;
se calunniato non calunnierai e, odiato non odierai;
se saprai sognare e non fare dei sogni i tuoi padroni;
se saprai pensare e non fare del pensiero il tuo unico scopo;
se saprai sopportare di sentire che quanto hai detto
di giusto venga alterato per combatterti e nuocerti;
se saprai assistere alla distruzione di ciò per cui
hai dato la vita, e chino saprai ricominciare;
se saprai costringere cuore, tendini e nervi
a servire la tua volontà quando siano sfiniti;
se saprai parlare con la gente e restare semplice
o passeggiare con i re e conservarti modesto;
se nè avversari nè amici avranno il potere di offenderti;
se ogni uomo avrà per te un valore
ma nessuno conterà troppo;
se saprai fare tutto questo, tuo sarà il mondo
e quanto esso contiene e, quel che più importa,
tu sarai finalmente un uomo, figlio mio...


The Rose (Amanda McBroom)
Some say love, it is a river
that drowns the tender reed.
Some say love, it is a razor
that leaves your soul to bleed.
Some say love, it is a hunger,
an endless aching need.
I say love, it is a flower,
and you it's only seed.

It's the heart afraid of breaking
that never learns to dance.
It's the dream afraid of waking
that never takes the chance.
It's the one who won't be taken,
who cannot seem to give,
and the soul afraid of dyin'
that never learns to live.

When the night has been too lonely
and the road has been to long,
and you think that love is only
for the lucky and the strong,
just remember in the winter
far beneath the winter snows
lies the seed that with the sun's love
in the spring becomes the rose.
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Marseius
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Messaggio da Marseius »

La mia poesia preferita :D

suggerisco un contemporaneo ascolto per chi non la conoscesse della recitazione della stessa da parte di totò :

http://www.antoniodecurtis.com/audio/livella.ra

Totò, A' livella :

Ogn'anno,il due novembre,c'é l'usanza
per i defunti andare al Cimitero.
Ognuno ll'adda fà chesta crianza;
ognuno adda tené chistu penziero.

Ogn'anno,puntualmente,in questo giorno,
di questa triste e mesta ricorrenza,
anch'io ci vado,e con dei fiori adorno
il loculo marmoreo 'e zi' Vicenza.

St'anno m'é capitato 'navventura...
dopo di aver compiuto il triste omaggio.
Madonna! si ce penzo,e che paura!,
ma po' facette un'anema e curaggio.

'O fatto è chisto,statemi a sentire:
s'avvicinava ll'ora d'à chiusura:
io,tomo tomo,stavo per uscire
buttando un occhio a qualche sepoltura.

"Qui dorme in pace il nobile marchese
signore di Rovigo e di Belluno
ardimentoso eroe di mille imprese
morto l'11 maggio del'31"

'O stemma cu 'a curona 'ncoppa a tutto...
...sotto 'na croce fatta 'e lampadine;
tre mazze 'e rose cu 'na lista 'e lutto:
cannele,cannelotte e sei lumine.

Proprio azzeccata 'a tomba 'e stu signore
nce stava 'n 'ata tomba piccerella,
abbandunata,senza manco un fiore;
pe' segno,sulamente 'na crucella.

E ncoppa 'a croce appena se liggeva:
"Esposito Gennaro - netturbino":
guardannola,che ppena me faceva
stu muorto senza manco nu lumino!

Questa è la vita! 'ncapo a me penzavo...
chi ha avuto tanto e chi nun ave niente!
Stu povero maronna s'aspettava
ca pur all'atu munno era pezzente?

Mentre fantasticavo stu penziero,
s'era ggià fatta quase mezanotte,
e i'rimanette 'nchiuso priggiuniero,
muorto 'e paura...nnanze 'e cannelotte.

Tutto a 'nu tratto,che veco 'a luntano?
Ddoje ombre avvicenarse 'a parte mia...
Penzaje:stu fatto a me mme pare strano...
Stongo scetato...dormo,o è fantasia?

Ate che fantasia;era 'o Marchese:
c'o' tubbo,'a caramella e c'o' pastrano;
chill'ato apriesso a isso un brutto arnese;
tutto fetente e cu 'nascopa mmano.

E chillo certamente è don Gennaro...
'omuorto puveriello...'o scupatore.
'Int 'a stu fatto i' nun ce veco chiaro:
so' muorte e se ritirano a chest'ora?

Putevano sta' 'a me quase 'nu palmo,
quanno 'o Marchese se fermaje 'e botto,
s'avota e tomo tomo..calmo calmo,
dicette a don Gennaro:"Giovanotto!

Da Voi vorrei saper,vile carogna,
con quale ardire e come avete osato
di farvi seppellir,per mia vergogna,
accanto a me che sono blasonato!

La casta è casta e va,si,rispettata,
ma Voi perdeste il senso e la misura;
la Vostra salma andava,si,inumata;
ma seppellita nella spazzatura!

Ancora oltre sopportar non posso
la Vostra vicinanza puzzolente,
fa d'uopo,quindi,che cerchiate un fosso
tra i vostri pari,tra la vostra gente"

"Signor Marchese,nun è colpa mia,
i'nun v'avesse fatto chistu tuorto;
mia moglie è stata a ffa' sta fesseria,
i' che putevo fa' si ero muorto?

Si fosse vivo ve farrei cuntento,
pigliasse 'a casciulella cu 'e qquatt'osse
e proprio mo,obbj'...'nd'a stu mumento
mme ne trasesse dinto a n'ata fossa".

"E cosa aspetti,oh turpe malcreato,
che l'ira mia raggiunga l'eccedenza?
Se io non fossi stato un titolato
avrei già dato piglio alla violenza!"

"Famme vedé..-piglia sta violenza...
'A verità,Marché,mme so' scucciato
'e te senti;e si perdo 'a pacienza,
mme scordo ca so' muorto e so mazzate!...

Ma chi te cride d'essere...nu ddio?
Ccà dinto,'o vvuo capi,ca simmo eguale?...
...Muorto si'tu e muorto so' pur'io;
ognuno comme a 'na'ato é tale e quale".

"Lurido porco!...Come ti permetti
paragonarti a me ch'ebbi natali
illustri,nobilissimi e perfetti,
da fare invidia a Principi Reali?".

"Tu qua' Natale...Pasca e Ppifania!!!
T''o vvuo' mettere 'ncapo...'int'a cervella
che staje malato ancora e' fantasia?...
'A morte 'o ssaje ched''e?...è una livella.

'Nu rre,'nu maggistrato,'nu grand'ommo,
trasenno stu canciello ha fatt'o punto
c'ha perzo tutto,'a vita e pure 'o nomme:
tu nu t'hè fatto ancora chistu cunto?

Perciò,stamme a ssenti...nun fa''o restivo,
suppuorteme vicino-che te 'mporta?
Sti ppagliacciate 'e ffanno sulo 'e vive:
nuje simmo serie...appartenimmo à morte!"
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Marseius
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Messaggio da Marseius »

Veramente molto bella, "Se..." di Kipling
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Messaggio da Buta »

Da " Calvin e Hobbes "...

Calvin e il fantasmagorico padre sono in campeggio.

Scena : loro due su una barca con un acquazzone incredibile.

Padre di Calvin : Certo che la giornata non e' per niente afosa....




Questa e' la rivincita di Dustardly...


La OO (zero zero) arrancava , come sempre , ultimissima.

Penelope pitstop, quella troia, mangiava la strada come un grassone fa' a natale.

Luke e bubber con l insetto scoppiettante, tallonavano il Diabolico cupe' che, intanto, aveva perso tutta la sua diabolicheria in quell ultima fottutissimA curva.

Quell idiota di red max tentava ancora una volta di prendere il volo con quel catorcio, mentre Peter Perfect faceva mostra, ancora una volta, di tutta la sua intelligenza ...cambiando un pneumatico sgonfio con un pneumatico bucato.

Muttley rideva come un idiota, mentre il povero Dick sputava sangue per recuperare terreno.

Muttley rideva come un idiota, mentre il povero Dick vendeva l anima al diavolo per vincere una corsa.

L armata speciale cannoneggiava Clyde e la sua banda, impegnati piu' , a dirla tutta , a regolare i conti tra di loro.
Clyde non poteva piu' essere il capo, troppe volte aveva permesso alla macigno mobile di tagliare per prima il traguardo.

Il traguardo in vista, intorno solo un educato silenzio , adesso rotto dal rombo dei motori, Dick dustardly spinge l acceleratore, e prega...la macchina ..per una volta rispnde...rischia un testacoda..incredibili manovre di dustardly..che ora e terzo ...sorpassa anche il professor pat pending...ora e' un testa a testa.con la penelope pitstop...il traguardo si avvicina...accidenti doppio accidenti trplo accidenti...e' Dustardly a tagliare il traguardo...e' primo...


DICK DUSTARDLY HA VINTO LA WAAKY RACE DEL 2006....HA VINTO!!!!


Muttly smetteva di ridere come un idiota, mentre Dustardly piangeva di felicita'

Muttly semtteva di ridere come un idiota, mentre dustardly si tagliava le vene....
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Raghnar
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Messaggio da Raghnar »

ahahah
Buta sei fuori di testa!! :lol:

Bowie rimane sempre un maestro:

It's on America's tortured brow
That Mickey Mouse has grown up a cow.
Now the workers have struck for fame
'Cause Lennon's on sale again.
See the mice in their million hordes
From Ibeza to the Norfolk Broads.
Rule Britannia is out of bounds
To my mother, my dog, and clowns,
But the film is a sadd'ning bore
'Cause I wrote it ten times or more.

:prostrare:
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Ale K
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Messaggio da Ale K »

[...]
"Nell'aria c'è una sorta di sommesso pandemonio, una nota di violenza repressa, come se per l'esplosione che si aspetta occorresse l'avvento d'un ultimo minuto dettaglio, qualcosa di microscopico ma assolutamente non premeditato, assolutamente inatteso. In quella specie di semisogno che ti consente di partecipare a un fatto pur restandone completamente estraneo, il minuto particolare che mancava comincia oscuramente ma insistentemente a coagularsi, ad assumere forma capricciosa, cristallina, come il gelo che forma disegni sul vetro di una finestra. E come quei disegni di gelo che paiono tanto bizzarri, così liberi e fantastici, ma che tuttavia sono determinati da leggi rigidissime, così questa sensazione, che aveva cominciato a prender forma dentro di me, pareva anch'essa obbedire a leggi ineluttabili. Tutto l'esser mio rispondeva al dettato di un ambiente di cui mai prima di allora avevo fatto esperienza; quella cosa che io avrei potuto chiamare me medesimo pareva contrarsi, condensarsi, accorciarsi rispetto ai limiti vieti, usuali della carne, la cui periferia conosceva soltanto le modulazioni delle terminazioni nervose.
E quanto più sostanziale, quanto più solido diventava il nocciolo di me medesimo, tanto più minuta e stravagante appariva la realtà vicina, palpabile, che mi stava strizzando. Nella misura in cui sempre più io diventavo metallico, nella stessa misura si gonfiava la scena dinanzi ai miei occhi. Lo stato di tensione era ormai così perfettamente equilibrato che l'introduzione di una sola particella estranea, anche d'una particella microscopica, diciamo, avrebbe sconquassato ogni cosa. Per una frazione di secondo, forse, io provai quella estrema chiarezza che all'epilettico, dicono, è dato di conoscere. In quel momento io persi completamente l'illusione del tempo e dello spazio: il mondo spiegò il suo dramma simultaneamente, lungo un meridiano che non aveva asse. In quella specie di eternita, arrischiata come in punta al grilletto più sensibile d'un arma, io sentivo che ogni cosa aveva la sua giustificazione, la sua giustificazione suprema; sentii le guerre dentro di me che s'erano lasciate dietro questa melma, questi relitti; sentii i crimini che bramavano di emergere domani in titoli cubitali; sentii la miseria che si macinava da sè con pestello e mortaio, la lunga opaca miseria che sbava via nei fazzoletti sporchi. Sul meridiano del tempo non c'è ingiustizia; c'è soltanto la poesia del movimento, che crea l'illusione della verità e del dramma. Se in un momento qualsiasi, in un posto qualsiasi, uno si trova faccia a faccia con l'assoluto, allora si gela qualla grande simpatia che fa sembrare divini uomini come Gotamo o Gesù; la cosa mostruosa non è che gli uomini han tratto rose da questo mucchio di sterco, ma è invece che essi per una qualche ragione, debbano volere le rose. Per una qualche ragione l'uomo cerca il miracolo, e per ottenere questo egli è pronto a guadare un fiume di sangue. Si corromperà con le idee, si ridurrà un'ombra, purchè per un secondo soltanto della sua vita possa chiudere gli occhi all'orrore della realtà. Ogni cosa si sopporta: sfacelo, umiliazione, miseria, guerra, delitto, ennui nella fiducia che dalla sera alla mattina accada qualcosa, un miracolo, che ci renda sopportabile la vita. E intanto dentro di noi gira un contatore e non c'è mano che possa raggiungerlo e fermarlo. Intanto qualcuno mangia il pane della vita e ne beve il vino, un grasso sudicio bacherozzo di prete che si nasconde in cantina a gozzovigliare, mentre sopra, nella luce della strada, una moltitudine di fantasmi si sfiora con le labbra e il sangue è pallido come acqua. E dal tormento interminabile e dalla sciagura non può venir miracolo, nemmeno il più microscopico vestigio di conforto. Soltanto idee, idee pallide, estenuate, che bisogna ingrassare con la strage; idee che vengono su come la bile, che affiorano come le budella di un maiale quando si sventra la carcassa.
E così io penso, che miracolo sarebbe se questo miracolo che l'uomo aspetta in eterno si dimostrasse non essere altro che quei due [censura] enormi che il fedele discepolo molla nel bidet. E che, se all'ultimo momento, quando il tavolo del banchetto è imbandito, e strepitano i cembali, comparisse all'improvviso, del tutto senza preavviso, un vassoio d'argento su cui persino un cieco vedesse che non c'è niente di più, e niente di meno, di enormi pezzi di merda. Questo, io credo, sarebbe più miracoloso di ogni e qualsiasi cosa l'uomo abbia mai desiderato. Sarebbe miracoloso proprio perchè nessuno mai avrebbe potuto sognarselo. Sarebbe più miracoloso del sogno più pazzo perchè chiunque potrebbe immaginarne la possibilità, ma nessuno l'ha mai immaginata, né probabilmente la immaginerà mai più."
[...]
("Tropico del Cancro", Henry Miller)
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Raghnar
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Messaggio da Raghnar »

Odio la Vita.
Odio la Vita e tutto ciò che la lega.
Odio gli alberi in fiore, i fiori in fiore, i bambini in fiore, e tutto ciò che nasce, si sviluppa, si riproduce, e poi, immancabilmente, muore.
Odio quell'inconscia consapolezza che permea tutti gli esseri, quella che gli ricorda che tutto appassisce.
E Odio la Mia Conscia Consapevolezza, di quando guardo un fiore, un albero e un frutto, e so che esisterà per poco, assieme a quel cane, assieme al suo padrone.
Guardo il bocello, lo stelo e il pistillo, l'ape che provvidenzialmente arriva a spandere e disperdere il tutto, per nutrire se stessa, per nutrire le compagne, per figliare il fiore.
E Rido.
Rido di questa assurda e malinconica ballata che coinvolge tutti quanti, che si sviluppa attraverso le complicate e assurde maglie della vita per finire sempre e senza scampo allo stesso punto di arrivo.
Rido vedendo il mondo affannarsi e sapendo che a tutti attende la sorpresa finale.
Bello scherzo da parte di Dio, che se la ride, lassù sulla sua nuvoletta candida.
Se la ride quanto, e più di me, ma non ha il gusto di esserne partecipe fino in fondo, quanto me...
E so che in fondo mi invidia, mentre guarda ogni altro essere su questa terra preoccupato di sbocciare il più possibile, come se gli evitasse o gli ritardasse lo sfiorire.
Ed è questa la sua Vis Comica, insita in ogni singolo essere, non negli abominii stravaganti come l'Ornitorinco (che a dirla tutta ha un suo carattere comico tutto particolare), ma nelle piccole, quotidiane, tragedie e glorie del vivere odierno, passato e futuro.
L'uomo ha creato Dio come non aveva mai pensato di poter essere, immortale.
E ora che l'uomo sta dimenticando Dio perchè pensa di poterlo essere, Dio se la ride e sotto la bianca barba si diverte a farci morire le cose davanti ridendo come un folle per la nostra noncuranza.
Ma quando, il giorno che verrà, il povero Dio sarà costretto ad assumere la sua serafica aria seriosa da giudicatore onnipotente, e i suoi fedeli, chinando il capo, entreranno, beati e infelici, uno ad uno nella casa del Signore.
Io me la riderò, e da solo, salterò, creerò e ucciderò cose su quella terra rimasta vuota, e le nuovi genti mi chiameranno Dio, senza sapere che
ero solo un uomo che ha imparato a ridere come fanno gli Dei.
Somewhere, along the edge of the bell curve.
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Yume
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Messaggio da Yume »

Se per Itaca volgi il tuo viaggio,
fa’ voti che ti sia lunga la via,
e colma di vicende e conoscenze.
Non temere i Lestrigoni e i Ciclopi
o Posidone incollerito: mai
troverai tali mostri sulla via,
se resta il tuo pensiero alto, e squisita
è l’emozione che ti tocca il cuore
e il corpo. Né Lestrigoni o Ciclopi
né Posidone asprigno incontrerai,
se non li rechi dentro, nel tuo cuore,
se non li drizza il cuore innanzi a te.
Fa’ voti che ti sia lunga la via.
E siano tanti i mattini d’estate
che ti vedano entrare (e con che gioia
allegra!) in porti sconosciuti prima.
Fa’ scalo negli empori dei Fenici
per acquistare bella mercanzia,
madrepore e coralli, ebani e ambre,
voluttuosi aromi d’ogni sorta,
quanti più puoi voluttuosi aromi.
Rècati in molte città dell’Egitto,
a imparare e imparare dai sapienti,
Itaca tieni sempre nella mente.
La tua sorte ti segna quell’approdo.
Ma non precipitare il tuo viaggio.
Meglio che duri molti anni, che vecchio
tu finalmente attracchi all’isoletta,
ricco di quanto guadagnasti in via,
senza aspettare che ti dia ricchezze.
Itaca t’ha donato il bel viaggio.
Senza di lei non ti mettevi in via.
Nulla ha da darti più.
E se la trovi povera, Itaca non t’ha illuso.
Reduce così saggio, così esperto,
avrai capito cosa vuol dire un’Itaca.

K. Kavafis
Life is what happens to you while you're busy making other plans